Crapiata lucana
La crapiata è un piatto povero di Matera: si tratta di un piatto di legumi e cereali misti, come ceci, cicerchie, fave, grano, lenticchie…
La Crapiata è ricetta secolare, strettamente legata alle tradizioni contadine Lucane. Si preparava come rito collettivo dopo lo svuotamento dei Sassi a Matera e nei paesi limitrofi. E’ l’insieme di tutti i legumi e le verdure che la terra dona ai suoi contadini a lei tanto dediti, con eventuale aggiunta di carni povere e grasse, tutto cotto nella pentola di coccio, anche per una notte.
Ingredienti per 5 persone
- 50 g. di farro
- 50 g. di fave secche
- 50 g. di ceci
- 50 g. di lenticchie
- 50 g. di cicerchie
- 25 g. di piselli secchi
- 50 g. di grano
- 50 g. di fagioli
- 300 g. di patate piccole
- mezzo gambo di sedano
- 2 cipolle medie
- 3 carote
- 10 pomodorini a ciliegina
- olio extravergine d’oliva
- sale
- pepe
- 10 fette di pane lucano
Mettiamo in ammollo tutti i legumi secchi almeno 24 ore prima, e cambiamo l’acqua almeno una volta.
Puliamo e laviamo accuratamente le verdure: tagliamo le carote a rondelle di 1 cm, il sedano a piccoli tocchetti ed in fine affettiamo le cipolle finemente.
Facciamo cuocere tutti i legumi per almeno un’ora e trenta minuti, in un quantitativo d’acqua che superi il loro livello di almeno il doppio.
Aggiungiamo ai cereali nell’ultima mezzora di cottura anche le patate, le carote, il sedano, la cipolla, l’aglio e i pomodorini interi; regoliamo di sale e pepe e terminiamo la cottura.
Impiattiamo la Capriata servendola con dell’ottimo pane lucano ed un filo a crudo di olio extravergine d’oliva.
Deve restare morbida come una zuppa, ma densa. Se potete, fatela cuocere molto lentamente, anche due ore, in una profonda pentola di coccio. Si può condire in modo tipico con la martella, che è una erbetta fresca della Basilicata, che ha quasi il sapore della mentuccia, ma con un sapore più delicato.