Passare insieme il Natale
Pubblicato il 5 Dicembre 2013 da Mamma Felice • Aggiornato il 13 Dicembre 2013
Ho una sfida: passare tempo in quantità con mia figlia. Una volta ci dicevamo che poteva bastare il tempo di qualità: non importa se siamo sempre di corsa o se lavoriamo fino a tardi; l’importante è che il poco tempo passato insieme sia di qualità, esclusivo, importante. E credo che sia vero, in ogni caso: se già passiamo poco tempo con i figli, per cause di forza maggiore, che questo tempo sia a loro dedicato totalmente: non vale preparare la cena e far finta di ascoltare quello che ci dicono; bisognerebbe mettere tutto da parte e stare con loro e basta, senza pensare ad altro, e anche senza la pretesa di fare nulla di particolare. Solo parlarsi, ascoltarsi, viversi, annusarsi, stare insieme.
Questo mi riporta a un momento molto difficile della mia maternità, intorno ai due o tre mesi di vita di mia figlia: il momento delle coliche. Un momento che di per sé non è affatto drammatico, ma in quei mesi in cui sei già stanca, e non hai ancora dato una dimensione ragionevole alle preoccupazioni di madre, beh: un momento affatto facile, almeno per me.
Ricordo benissimo le sere in cui, seduta sul letto, in pieno inverno, cullavo Dafne che piangeva inconsolabile; la cullavo e pensavo:
– Quando smette?
– Quanto tempo ci vorrà?
– Voglio alzarmi da qui per fare…
E volevo sempre fare altro: farmi una doccia, guardare un film, cucinare, collegarmi al PC, o semplicemente dormire.
E più pensavo che ci voleva troppo tempo a cullarla e calmarla, più mi sembrava che il tempo si dilatasse.
Perché mia figlia ha sempre saputo, dentro di sé, quando volevo solo ‘liquidarla’ per passare del tempo altrove. E non posso nemmeno dire che questo atteggiamento sia sbagliato di per sé: è molto umano, no?
Ci ho scritto due libri, su come ‘essere mamma senza rinunciare a te stessa’: qualcosa di vero ci sarà anche, no?
Ma la verità è che io amo mia figlia. La amo di un amore invincibile. Un amore così totale che non riesco a scriverne senza piangere. E la amo così tanto che passare del tempo con lei mi piace sempre di più: quando la vesto al mattino dopo averle gridato mille volte di lavarsi i denti; quando la sera le accarezzo gli occhi nel lettone, prima che lei si addormenti; quando ci abbracciamo forte forte e il mondo è tutto chiuso dentro il nostro abbraccio.
E lo so che è uguale anche per voi (non solo mamme, anche papà), e che nonostante tutta la stanchezza e lo stress e la frustrazione e anche la voglia di stare soli per una benedetta volta… nonostante tutto, non c’è nulla che non faremmo per un figlio, e nulla di più bello che sapere di avere un figlio felice.
Adesso sto di nuovo attraversando un momento difficile, quasi come quei 40 giorni di coliche. Sono molto presa dal lavoro, sono stanchissima, a volte sono molto triste per tutte le cose che vorrei fare e che umanamente non riesco a fare. Non sono la mamma felice che ho bisogno di essere per mia figlia, ma soprattutto per me.
Capita. Non c’è nulla di male. Ma semplicemente non voglio lasciarmi sopravvivere, non voglio patire questa inerzia fino a Natale, non voglio farmi sopraffare dal desiderio che questo periodo natalizio troppo pieno di lavoro passi in fretta. Voglio godermi il Natale e l’Avvento, voglio passare del tempo con mia figlia, voglio fare cose belle.
Mi sono quindi imposta di arrivare al Natale in un modo differente, combattendo con le forze negative che mi opprimono in questo periodo, per regalare un Natale felice a mia figlia e anche a me stessa. Perché io me lo merito.
E lo meritate anche voi. E se non lo dite ad alta voce state sbagliando, lasciatevelo dire, perché bisogna non solo saper ammettere le proprie debolezze, ma anche le proprie rivincite: MI MERITO UN FELICE NATALE.
Ditelo, che è una cosa che vi farà stare meglio.
Lo so quanto sia forte la tentazione di lasciar stare; ho letto tanti commenti, ultimamente, di persone che hanno un rifiuto totale verso la creatività: non voglio fare il calendario dell’avvento, non voglio fare il pane o il panettone in casa, non desidero fare lavoretti con i bambini, non mi importa. Ci sta. Io tutti i giorni non ne ho voglia. Perché è faticoso, anche noioso talvolta, e sento di avere di meglio da fare nella vita.
Se non che poi, alla fine, lo faccio. Perché è solo ‘la scusa’ per passare creativamente del tempo con mia figlia.
Io non so cosa sceglierete di fare voi fino a Natale, ma posso solo augurarvi di arrivarci lentamente.
Che la felicità ha bisogno dei suoi tempi.
I nostri momenti in attesa del Natale…
Dolci momenti #dolcimomenti
Ho previsto circa dodici attività da fare insieme a Dafne, da raccogliere con post, foto e piccoli video.
Le condividerò con l’hashtag #dolcimomenti, che è un filo rosso che ci accompagna da questa estate, quando con Kinder Cioccolato abbiamo assistito alla realizzazione del nuovo spot pubblicitario delle barrette Kinder con Licia Colò.
Se volete partecipare, potete farlo con lo stesso hashtag #DOLCIMOMENTI, o anche attraverso la loro piattaforma: preparate foto, video o post che vorrete condividere sulla piattaforma, se lo vorrete.
La trovate qui http://dolcimomenti.kindercioccolato.it/
Io inizio: con o senza hashtag, il mio obiettivo è Passare del tempo insieme a mia figlia.
Per il resto, non posso che augurarvi di fare cose belle insieme, qualunque cosa facciate.
Presente! Quest’anno ho chiesto ai miei figli cosa si ricordavano dei calendari dell’avvento fatti insieme: niente (mangeremo più pesce e faremo calendari shock) però si ricordano di un anno in cui “abbiamo passato tanto tempo leggendo un libro”. Era il primo libro lungo e loro erano piccoli. Quest’anno abbiamo anche noi un calendario dell’avvento pieno di tempo, di tempo insieme, fatto di libri. Non vedo l’ora di leggere le tue idee. Ciao
Ma che bello…
Ecco, vedi? Alla fine con il tempo si risolve tutto. Tutto.
Ma che bello questo post. Io mi sento molto inadatta come mamma, ho pochissimo tempo da dedicare ai miei figli, tra il lavoro che a Dicembre è intensissimo e mio fratello in ospedale, mi manca quasi l’ossigeno. Ma sto cercando di ritagliare piccoli attimi solo per noi, il mio piccolo, anche se tanto piccolo non è ne ha bisogno. Proprio stamattina si lamentava che non riusciamo mai a fare nulla. E oggi ci iscriviamo alla Runner di Babbo Natale, una corsa che faranno sabato prossimo al Castello Sforzesco, piccole e grandi occasioni per stare insieme. E sabato faremo la spesa insieme per acquistare quello che serve per fare un dolce. Mi serve la quotidianità per andare avanti.
FORZA ANGELA, FORZAAA!!! Stai affrontando questo momento in maniera egregia, sei bravissima. BRAVISSIMA. Io ho sempre pensato che la mamma deve far vedere tutti i suoi “colori” ai figli, le mamme sempre all’altezza delle situazioni solo solo false. Le piccolissime cose ti aiuteranno a “sfangare” le giornate, e via e via le cose si risolveranno. Fate squadra con i bambini, sono molto più competenti e sensibili di quello che crediamo, ti daranno la forza e l’entusiasmo che giustamente adesso non puoi avere. E poi ci siamo noi. Io ho trovato più conforto e aiuto da persone conosciute in rete che da gente a 100 metri da casa mia. Chiedi aiuto, io se vuoi ci sono, mi telefoni, ti sfoghi, si fa un “piantino” e poi si riparte insieme. CORAGGIOOOOO!!!
Mi associo, grazie Vale.
Oooh Barbara. Io sono di lacrima facile ma tu ce la metti tutta per farmi rovinare il trucco tutti i giorni, eh?
Di solito arrivo al Natale stanca ma felice, a chi non piace questa atmosfera che, per quanto consumistica, rende tutti più buoni, per finta o per davvero ma alla fine è il risultato che conta. Quest’anno no. Per la prima volta, dopo ben 20 anni circa, alla vigilia di Natale non sarà con noi quello che per me era non solo il mio miglior amico ma il fratello che avevo sempre desiderato, protagonista di tutti gli eventi più importanti della mia vita. No, non è morto, bontà sua. Ha deciso di tagliare tutti i ponti con la mia famiglia prendendo come pretesto un motivo futile. L’ho postato anche su FB: i soldi e il successo rovinano chiunque e qui il prestigio di un lavoro internazionale e super retribuito hanno rimescolato tutte le carte, io e la mia famiglia adesso siamo troppo squallidi per lui. Ho una spina conficcata dentro che mi toglie il respiro da Marzo quando è successo il tutto ma adesso si fa sentire con più veemenza. Mi sono detta: DEVO REAGIRE. Per me, per Paolo ma soprattutto per i miei cuccioli che fra l’altro cercano il loro “zio” da mesi. Basta BRUTTURE. VOGLIO FARE COSE BELLE COME LA MIA MICA BARBARA. BARBARA CE LA FAREMO. Tu di solito dai forza a noi ma oggi la voglio dare a te. Questo lavoro che adesso ti affossa è la base della felicità della tua meravigliosa famiglia e di tutte le famiglie delle persone che leggono il tuo blog. Creare tutta questa felicità è faticoso, ma te ne ritornerà altrettanta, se non moltiplicata per tutte le persone che hai aiutato, che aiuti e che aiuterai.
BUON NATALE BARBARA, BUON NATALE NESTORE, BUON NATALE DAFNE! DI CUORE, CON TUTTO L’AFFETTO CHE POSSO. Vale
Vale, ti ringrazio di cuore.
Mi dispiace molto per questa faccenda: un’amicizia finita è sempre un dolore forte, e a volte anche una gran rabbia, lo so.
Noi però siamo amiche, vero? Teniamocela stretta, questa cosa, che ci fa bene.
Assolutamente sì. Ci fa molto bene. “Usala” ogni tanto questa amica qua, sono bravina a tirar su di morale (tanto lo so che non mi dai retta :argh: )
ahhaaa ma no, figurati, non vedi che son sempre che mi lamento? 😉
<3 Quando ti sento cosi' smunta ….come dice ALe, il mio cuoricino soffre, ma so che poi ti riprendi sempre e sempre meglio !<3 Io invece queste due settimane che ci separano dal Natale le vivrò male perchè L è al lavoro e tornerà forse alla vigilia, meteo permettendo… pero' cercherò di fare con il piccolo merola cose belle… come portarlo ai mercatini di paese ,aderire alle iniziative, stare in casa il meno possibile , tornare a casa nostra frequentemente…!Quest'anno è il primo anno che ci parla del Natale e se è una cos speciale per lui, lo diventa inevitabilmente anche per noi! <3
Mi unisco a voi…ultimamente mi sento spesso soffocare dalle ansie e allora cerco di prendere boccate d’aria con attività che mi costino impegno per non pensare, ma che mi piacciano per riuscire a buttarmici.
La quotidianità in questi frangenti diventa la cosa più desiderabile, tanto che ieri, quando mi hanno chiamata da scuola per un figlio che non stava bene, mi sono quasi rasserenata…un senso di normalità in un periodo complesso.
Per quanto riguarda invece il tempo di qualità rispetto a quello di quantità, mi piace molto, Barbara, che tu consideri importante anche la quantità già adesso che Dafne è piccola. Il fatto è che secondo me man mano che i figli crescono, cresce anche l’importanza della quantità di tempo da trascorrere insieme. Per fortuna i figli crescendo hanno meno bisogno che fermiamo tutte le attività per dedicarti a loro.
Sappiamo tutte quanto è importante durante l’adolescenza ascoltare i propri figli, ma non possiamo pensare che si confidino a comando. Anzi, spesso i ragazzi lo fanno nei momenti più impensati…così, en passant, magari approfittando proprio del fatto che stiamo facendo altro, ti dicono quella cosa che ti cattura testa, cuore e visceri. E si inizia a parlare, parlare, parlare… Allora forse va bene continuare a cucinare, stendere il bucato, per non interrompere quel fluire spontaneo.
Ti mando un bacio commosso, perchè sto pensando ai miei bambini e i miei ragazzi è anche per me è “Un amore così totale che non riesco a scriverne senza piangere.”
Grazie per i tuoi pensieri. E bello condividerli insieme.
Barbara
Che pensa che Stefano alla richiesta che lavoro fa la mamma, risponde che faccio i lavoretti. Ultimamente proprio non ce la facciamo ma come te cerco di ritagliarmi qualche minuto per stare con lui, anche solo portarlo a scuola io invece che la nonna. Anche se pare non tutti capiscano. E durante le feste voglio passare più tempo possibile con lui.