Il Gioco del Rispetto: parità uomo e donna
Pubblicato il 31 Luglio 2015 da Mamma Felice • Aggiornato il 31 Luglio 2015
Esistono cose da maschi, e cose da femmine?
Le femmine sono paurose e i maschi sono coraggiosi
Ai maschi piacciono i mostri e le femmine piangono
Si sa che ai maschi piace rotolarsi nel fango, e invece le femmine sono più eleganti
In casa, qual è l’opinione comune sui ruoli donna e uomo?
Certo che anche i papà possono cucinare, se la mamma per esempio è ricoverata.
Queste sono solo alcune delle opinioni di bambini e bambine dai 3 ai 6 anni di età, raccolte durante la fase di analisi del contesto del Gioco del Rispetto.
Alcune fanno sorridere, altre riflettere.
Anche perché la realtà che le insegnanti e gli insegnanti delle scuole dell’infanzia fotografano è molto diversa da quella stereotipata descritta da molti: ad esempio, le bambine dimostrano in genere una certa intraprendenza e il sentimento della paura non sembra essere quello predominante.
Ma allora dove esattamente bambine e bambini formano la loro opinione su “cosa sia da femmina e cosa sia da maschio”, se questo non trova evidenza nella realtà che li circonda?
La risposta che danno psicologi, pedagogisti e sociologi è: nella cultura in cui sono immersi.
Tra i 3 e i 6 anni bambini e bambine mantengono ancora una certa distinzione tra ciò che fanno e ciò che pensano dovrebbero fare a seconda del genere a cui appartengono, ed è a questa fascia d’età che si rivolge Il gioco del Rispetto.
Il gioco del Rispetto
Si tratta di un kit-ludico didattico che offre a insegnanti della scuola dell’infanzia delle proposte di gioco per far divertire i bambini, aiutandoli a sviluppare il loro pensiero critico e consapevole sulle attività che piacciono a loro e quelle che invece vengono “suggerite” da altri.
In questo modo, attraverso il gioco, bambini e bambine imparano che non ci sono ruoli da maschi e ruoli da femmine, che entrambi possono pilotare un aereo, entrambi possono stirare una camicia, costruire una casa o spegnere un incendio, senza che questo influisca sulla loro identità di genere.
Non sarebbe bello dare alle bambine la sicurezza di poter fare da grandi qualsiasi mestiere e ai bambini di poter esprimere le loro emozioni senza essere giudicati deboli?
Non sarebbe bello poter crescere degli adulti sereni, evitando le gabbie e le frustrazioni a cui spesso ci condannano gli stereotipi dei ruoli di genere?
Il progetto, partito nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, sarà presto disponibile anche in versione home edition, per soddisfare le tante richieste da parte di famiglie e associazioni che lavorano con l’infanzia. Qui su Mammafelice, ne leggerete un’anteprima: