Come si ricevono ospiti in casa
Quando suona il campanello si diffonde il panico in casa. C’è ancora da finire di apparecchiare la tavola, da sistemarsi i capelli e infornare l’aperitivo. E gli ospiti stanno salendo le scale.
Ecco, tutto da cancellare e rifare. L’organizzazione è la parola d’ordine quando si invitano ospiti a casa, soprattutto se si tratta di una cena formale a cui parteciperanno persone con cui non si ha grande familiarità.
Organizzazione del tempo e delle risorse, che detta così sembra uno slogan per una multinazionale, ma invece è la ricetta che ci salverà facendoci fare un figurone con gli ospiti.
Partiamo dal menù:
- limitiamoci a cucinare piatti sui quali ci sentiamo molto forti, senza voler strafare rischiando di dover ordinare sushi nell’ultima mezz’ora;
- scegliamo pietanze che possano essere preparate in anticipo e sfornate al momento giusto, perché non dobbiamo dimenticare che la padrona di casa deve intrattenere gli ospiti, non stare tutta la sera in cucina;
- teniamo conto dei gusti e delle esigenze dei commensali, sia in termini di intolleranze sia in termini di periodi della vita (inutile preparare una cena a base di alimenti crudi se si invita una donna incinta).
Occupiamoci della casa:
- Nei giorni precedenti rassettiamo e puliamo bagno e cucina, in modo che l’igiene sia buona e la casa abbia un aspetto curato e profumato;
- apparecchiamo la tavola con anticipo, mettendo già in posizione comoda tutto l’occorrente per la serata (mestoli, cucchiai, piatti di portata, servizio da caffè…) così da non dover aprire credenze e cassetti in presenza degli ospiti.
Prepariamoci alla serata:
- Scegliamo con cura l’abito da indossare, che deve essere confortevole e ricercato, senza essere troppo sexy o provocante.
- Indossiamo scarpe comode ma non ciabatte.
- Mettiamo qualche gioiello sobrio senza trasformarci in Moira Orfei, facendo anche attenzione a non portare gioielli che possano essere d’ingombro o pericolosi mentre ci muoviamo in casa.
Una volta che gli ospiti sono arrivati, accogliamoli con un bel sorriso e facciamoli sentire a proprio agio, ringraziando per gli eventuali doni, che metteremo in tavola (sia che si tratti di un centrotavola, sia di una bottiglia, sia di un dolce). Ad aprire la porta saremo insieme al nostro partner e faremo appoggiare i cappotti in una stanza dedicata (la camera da letto o lo studio se in casa è presente). Verrà quindi servito l’aperitivo, momento importante per fare le presentazioni tra gli ospiti che non si conoscono.
Una volta seduti a tavola, gli ospiti attenderanno il nostro cenno per iniziare a mangiare. Manteniamo la conversazione su toni lievi, pacati e piacevoli, cercando di coinvolgere tutti gli invitati ed evitando dialoghi a due. Non lasciamo mai completamente soli i nostri ospiti, alternandoci in cucina con il partner.
A fine serata, anche se siamo stanchi, non lasciamoci andare a sbadigli. Lasciamo tutta la tavola imbandita e spostiamoci a chiacchierare nella zona divani, ritardando il riassetto della casa a quando gli ospiti ci avranno lasciati.
Riaccompagnate gli invitati alla porta, offrendo loro i propri cappotti e ringraziando calorosamente per la compagnia.
E a questo punto, possiamo rimetterci la tuta e riordinare le stoviglie!
Bell’articolo, grazie. L’unica cosa, ho trovato indelicato il riferimento critico a Moira Orfei a pochissimi giorni dalla scomparsa, si sarebbe potuto evitare a mio avviso.
Ciao Sara, hai ragione: l’articolo era stato scritto diversi mesi fa, e programmato, e quindi mi è sfuggito. Sappi però che per me può essere considerato un omaggio a una donna eccessiva, ma per questo divertentissima.