Reflusso del neonato, cosa bisogna sapere?
Pubblicato il 27 Novembre 2024 da Chiara Mainini
Il reflusso del neonato è una condizione piuttosto comune: infatti, si stima che ne soffra circa la metà dei bambini.
Le cause sono varie.
Tra tutte, bisogna considerare che al momento della nascita il bambino non possiede ancora un apparato digerente completo e maturo, bensì un organo che si sta ancora formando e specializzando.
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Cause del reflusso nel neonato
Alla fine dell’esofago, tra la parte terminale di questo e l’inizio dello stomaco, si trova una fascia di muscoli ad anello, chiamata sfintere esofageo inferiore.
Quando mangiamo il cibo passa dall’esofago allo stomaco: la funzione dello sfintere esofageo inferiore è quella di contrarsi e chiudersi per impedire la risalita di cibo e succhi gastrici.
Nei neonati, che come detto hanno un apparato digerente ancora in formazione al momento della nascita, lo sfintere esofageo non ha ancora acquisito la forza necessaria a contrarsi efficacemente.
Pertanto, può succedere che dopo il pasto si verifichino risalite di cibo e di succhi gastrici.
Quali sono i sintomi?
Dobbiamo innanzitutto distinguere tra i normali rigurgiti dovuti ad un eccesso di alimentazione o ad un ruttino un po’ troppo energico, e i reali reflussi gastroesofagei.
Questi ultimi, infatti, potrebbero avere conseguenze importanti sulla salute dell’esofago e determinare l’insorgenza di ulteriori problemi, come disturbi del sonno e ritardi della crescita.
In linea di massima, il reflusso si distingue per una maggiore frequenza e presenta sintomi come:
- rigurgiti di latte acido piuttosto costanti
- quando disteso, il bambino emette un suono molto simile al verso di una capretta
- pianto frequente e irritabilità apparentemente inspiegabili
- sonno disturbato
- strani movimenti con la testa, il piccolo tende a tirarla indietro e allungare il collo
- strana tosse non accompagnata da raffreddore
- rifiuto del cibo o sazietà precoce
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Consigli per limitare il reflusso del neonato
Va detto che, solitamente, il reflusso tende a risolversi autonomamente entro il compimento del primo anno di età, con la completa maturazione dell’apparato gastrointestinale.
Nel frattempo, ci sono alcune strategie che possiamo adottare per limitare il più possibile gli episodi e il disagio del bambino:
- se si utilizza un biberon per la somministrazione del pasto, assicurarsi che si tratti di un modello anticolica. Questi modelli, infatti, sono studiati per ridurre al minimo l’ingresso di aria nella bottiglia, con la conseguenza che il bambino ingerisce meno aria e sarà soggetto ad un’eruttazione minore, con conseguente minor rischio di rigurgito
- utilizzate tettarelle antireflusso, che garantiscono un gocciolamento continuo e limitano la rapidità della poppata, che resta fluida e tranquilla
- fate in modo che il bambino non arrivi al pasto affamato, perché questo lo indurrebbe a mangiare più voracemente con maggior rischio di ingurgitare aria insieme al latte
- procedete all’igiene del nasino prima della poppata, così che il piccolo possa respirare regolarmente dal naso e non tenti di farlo dalla bocca
- dopo il pasto è consigliabile tenere il bambino in posizione verticale per un po’, in modo che la digestione inizi e il rigurgito sia ostacolato dalla forza di gravità
Ricordiamo l’importanza di mettere il bambino a dormire esclusivamente in posizione supina.
Non solo lo prevedono le linee guida nazionali per la prevenzione della SIDS, ma è ancora più raccomandabile in caso di reflusso.
A differenza di quanto ci è stato inculcato dalle vecchie generazioni, infatti, la struttura delle vie aeree è tale per cui, in caso di rigurgito, solo la posizione supina garantisce il normale riflesso di espulsione.
Invece, far dormire il bambino sul fianco o sulla pancia favorirebbe non solo il rischio di soffocamento ma anche l’ingresso del rigurgito nelle vie aeree, con conseguente rischio di infezione ab ingestis.
Quindi lo ripetiamo: i bambini devono dormire in posizione supina.
Reflusso del neonato: quando rivolgersi al pediatra?
Tutto quello che abbiamo premesso vale a livello informativo, per spiegare che il reflusso non è di per sè una grave malattia e che si tratta, invece, di una condizione abbastanza diffusa e che tende a risolversi da sola.
Ciò nonostante, si tratta comunque di una condizione che potrebbe assumere rilevanza medica, in particolare disturbando il sonno del bambino o rallentando la sua crescita fisiologica.
Pertanto, se notate che il vostro piccolo presenta rigurgita frequenti e maleodoranti, che emette strani suoni o che fatica a crescere nonostante le poppate, il nostro consiglio è sempre quello di contattare il vostro pediatra di fiducia.
Questi stabilirà tutti i controlli opportuni e necessari per assicurare la miglior tutela della salute del vostro piccolino.