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Camera gestazionale vuota: perché succede?

Pubblicato il 23 Ottobre 2024 da

gravidanza senza embrione

Purtroppo, a volte capita: il ginecologo ci parla di camera gestazionale vuota e, all’improvviso, il nostro cuore si spezza.

Ma cosa significa quando la camera gestazionale è vuota? Cosa è successo esattamente?

Cosa è la camera gestazionale

La camera gestazionale è l’involucro pieno di liquido che racchiude l’embrione nelle prime settimane di gravidanza.

Si tratta di una struttura perfettamente visibile dall’ecografia, che viene considerata il primo segno ecografico di conferma della gravidanza.

Generalmente, la camera gestazionale è visibile per via ecografica transvaginale intorno alla quinta settimana di gestazione.

A quest’epoca, la camera appare vuota a occhio nudo perché l’embrione è ancora troppo piccolo per essere perfettamente distinguibile.

Di solito, l’embrione risulta perfettamente visibile all’interno della camera gestazionale intorno alla sesta – settima settimana di gravidanza.

Talvolta, però, accade che la camera gestazionale appaia vuota anche quando l’embrione dovrebbe – per età ecografica – risultare ben visibile.

In questi casi si parla di aborto spontaneo precocissimo o gravidanza anembrionica.

In pratica, la camera gestazionale si è formata e l’ovulo fecondato si è impiantato in utero, ma lo sviluppo dell’embrione si è arrestato in epoca precocissima.

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Camera gestazionale vuota e gravidanza anembrionica: perché è successo?

Quando rivolgiamo questa domanda al nostro specialista di fiducia, ci viene solitamente risposto che non è possibile – nella maggior parte dei casi – individuare le esatte cause di una gravidanza anembrionica.

Si tratta solitamente di difetti genetici del prodotto del concepimento, talmente gravi da risultare incompatibili con la vita, e che pertanto ne hanno determinato il precocissimo arresto nello sviluppo.

La causa primaria potrebbe anche risiedere in malformazioni dell’utero o scarsa qualità dei gameti.

L’aspetto fondamentale da tenere presente è che la gravidanza anembrionica non può essere imputata a un comportamento colpevole dell’uno o dell’altro genitore.

Non consola e non rende la diagnosi meno straziante, ma certamente rassicura circa il peso che si sostiene psicologicamente in questa evenienza.

E tuttavia è importante sapere che una o più gravidanze anembrioniche non sono ex se fattore limitante o esclusivo della possibilità di ottenere ulteriori e successivi concepimenti, che diano luogo ad una regolare gravidanza.

In ogni caso, se questa evenienza dovesse ripetersi più volte, sarebbe importante affrontare con il proprio medico un percorso di indagine per appurare le possibili cause e gli eventuali percorsi terapeutici accessibili alla coppia.

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Camera gestazionale vuota: sintomi e segni clinici

In caso di gravidanza anembrionica e camera gestazionale vuota, il test di gravidanza domiciliare risulta positivo e i livelli di ormone beta HCG nel sangue possono risultare elevati.

Ciò dipende dal fatto che l’ovulo fecondato si è impiantato in utero e il trofoblasto, che è il precursore della placenta, ha iniziato a svilupparsi e a produrre l’ormone Beta-HCG.

Successivamente, lo sviluppo dell’embrione si è arrestato.

Purtroppo, in questa fase, molti dei sintomi di una normale gravidanza tendono a presentarsi ugualmente, proprio a causa della condizione ormonale avviatasi.

Tuttavia, i livelli di ormone Beta-HCG inizieranno presto a diminuire, causando la scomparsa di detti sintomi.

Camera gestazionale vuota: cosa succede dopo la prima ecografia?

Quando durante la prima ecografia il ginecologo visualizza una camera gestazionale vuota di dimensioni maggiori di 25 mm, la diagnosi di gravidanza anembrionica viene fatta immediatamente.

Qualora l’ecografia mostri una camera gestazionale vuota di dimensioni inferiori, l’esame ecografico dovrà essere ripetuto a distanza di 7- 14 giorni a discrezione del ginecologo.

Nella successiva ecografia dovranno essere visibili sacco vitellino, embrione e anche il battito cardiaco fetale, perché la gravidanza possa considerarsi regolarmente avviata.

Se, invece, la prima ecografia mostrerà una camera gestazionale vuota con sacco vitellino, l’esame ecografico verrà ripetuto a distanza di 7- 10 giorni a discrezione dello specialista.

Cosa succede dopo una diagnosi di gravidanza anembrionica?

Da un punto di vista fisiologico, nelle settimane successive alla diagnosi avverrà un’espulsione spontanea del materiale biologico del concepimento, con un sanguinamento del tutto simile all’emorragia mestruale.

È anche possibile che il flusso risulti superiore alla norma della donna.

Qualora l’espulsione del prodotto del concepimento non avvenisse spontaneamente, sarà necessario stimolare il processo di espulsione con i farmaci preposti oppure procedere al raschiamento.

Gravidanza anembrionica e aborto precoce: quanto tempo bisogna aspettare prima di fare un nuovo tentativo?

La reazione ad un aborto precocissimo, soprattutto se accompagnato dai sintomi di gravidanza, varia da donna a donna e dipende molto dall’investimento emotivo di ciascuno rispetto alla gravidanza ricercata.

Per questo, solitamente, le donne che desiderano moltissimo una gravidanza tendono a voler riprovare immediatamente a restare incinte, anche dopo un aborto precocissimo.

Ciò non è biologicamente impossibile.

Secondo una ricerca dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, l’83% delle donne ovula entro un mese dall’aborto. Questo significa che è possibile rimanere incinta dopo l’aborto e anche prima che si presentino le successive mestruazioni.

Se ciò sia consigliabile, non possiamo essere noi a dirlo.

Le donne non sono tutte uguali, la loro biologia è profondamente differente, così come le loro condizioni di saluti.

Dunque, sebbene di solito si indichi di attendere almeno la comparsa del ciclo successivo, il nostro consiglio è di rivolgere questa domanda direttamente al vostro ginecologo di fiducia: la persona maggiormente titolata a darvi un’indicazione che sia rispettosa della vostra salute generale.



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