Crioconservazione del seme: come funziona?
Pubblicato il 9 Ottobre 2024 da Chiara Mainini
La crioconservazione del seme è una tecnica di PMA di primo livello, che permette di congelare e conservare il liquido seminale e gli spermatozoi in azoto liquido, a una temperatura estremamente bassa (dai 196 ai 198 gradi sotto zero).
Si tratta di una tecnica poco invasiva alla quale molti uomini ricorrono, generalmente, prima di sottoporsi a terapie farmacologiche che potrebbero determinare infertilità oppure quando, per fattori lavorativi o ambientali, si è esposti a elementi che comportano un elevato rischio di sterilità.
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Indice dell'articolo
Procedimento di crioconservazione del seme
Quando si decide di procedere alla crioconservazione del proprio seme, è necessario affrontare un colloquio clinico preliminare nel corso del quale verranno prescritti alcuni accertamenti ed esami, per escludere la presenza di infezioni nel soggetto donante.
Prima di procedere, è richiesta la sottoscrizione di un modulo di consenso in quanto prevista dalla legislazione vigente.
Esauriti tutti i preliminari clinici e burocratici si può passare alla raccolta del liquido seminale, che avviene solitamente tramite masturbazione. Tuttavia, in alcuni specifici casi si procede al prelievo del seme con procedura chirurgica, prelevandolo direttamente dal testicolo o dall’epididimo del soggetto donante. Il seme così prelevato viene sottoposto a coltura prima di procedere alla crioconservazione.
Il campione deve poi essere consegnato al centro presso il quale si è avviata la procedura di crioconservazione.
Una volta ricevuto il campione, il centro procederà ad esaminarne la qualità selezionando gli spermatozoi migliori: questa è la cosiddetta fase di capacitazione degli spermatozoi.
A questo punto, ci sono due possibilità:
- procedere alla congelazione di tutto il seme, nella sua interezza
- procedere alla separazione degli spermatozoi dal plasma seminale, congelandoli globalmente o singolarmente
Una volta deciso in tal senso, il seme e gli spermatozoi vengono trattati con sostanze utili a proteggerli dalle bassissime temperature necessarie alla crioconservazione. Si procede quindi ad un raffreddamento graduale e, infine, all’immersione in azoto liquido.
Entro quando deve essere utilizzato il seme congelato?
Non esiste una data di scadenza.
La crioconservazione, se correttamente eseguita, permette di conservare il liquido seminale o gli spermatozoi in ottime condizioni per un tempo indefinito.
La crioconservazione danneggia la qualità del seme?
È possibile che, una volta riportato a temperatura ambiente, il liquido seminale o gli spermatozoi possano risultare meno vitali rispetto alle condizioni di emissione. Questa evenienza non è prevedibile e non è prevenibile.
Tuttavia, è possibile selezionare gli spermatozoi ancora in buona qualità e utilizzarli per i trattamenti di PMA, generalmente tramite ICSI.
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Dove eseguire il trattamento di crioconservazione del seme?
La crioconservazione del seme può essere effettuata presso qualunque centro di PMA autorizzato, che sia di primo, secondo o terzo livello.
I costi sono estremamente variabili, poiché dipendono dalla natura del centro cui si decide di rivolgersi.
I centri possono essere pubblici, privati o convenzionati col Servizio Sanitario Nazionale.
È necessario tenere presente che, di regola, tutti i centri di crioconservazione prevedono -oltre al costo della procedura e degli esami necessari ad effettuarla – anche un contributo annuale per la conservazione nella banca del seme.
Tali costi non includono quelli relativi ad eventuali e successivi trattamenti di fecondazione assistita.
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E se si cambia idea?
L’espletamento di una procedura di crioconservazione del seme non obbliga a sottoporsi a un successivo trattamento di fecondazione assistita.
Infatti, qualora in un momento successivo venisse meno il consenso, è sempre possibile decidere di donare il seme crioconservato a un’altra coppia o alla ricerca medica, oppure distruggerlo definitivamente.