Come insegnare ai bambini a mangiare da soli
Pubblicato il 17 Luglio 2024 da Chiara Mainini
È molto importante che i bambini comincino a mangiare da soli appena possibile: mangiare da soli, infatti, sviluppa le loro abilità di coordinamento motorio e migliora il loro rapporto con il cibo, aiutandoli a diventare autonomi anche a tavola.
Non esiste un’età specifica nella quale proporre ai bambini di iniziare a mangiare da soli.
Come sempre è necessario attendere che siano pronti e armarsi di grande pazienza perché, come molti altri passi della loro crescita, non è detto che l’impresa risulti facile da subito.
Buoni indicatori del fatto che il bambino è pronto a imparare a mangiare da solo possono essere il fatto che sia in grado di tenere in mano le posate, che manifesti interesse per il cibo che vede nei nostri piatti e che accetti di buon grado di assaggiare piccoli pezzi proposti da noi.
A tal proposito è importante precisare due aspetti molto importanti nel promuovere l’autonomia del bambino e spronarlo a mangiare da solo, che riguardano:
- il tipo di cibo che proponiamo
- il modo in cui lo proponiamo
Diamo per scontato, se intendete insegnare al bambino a mangiare da solo, che possa condividere il pasto con gli altri familiari e stare seduto a tavola insieme a voi. Che utilizziate ancora il seggiolone, una sedia evolutiva, o una sedia normale è molto importante che il bambino possa partecipare alla convivialità del momento e imitare gli altri familiari nelle azioni necessarie alla consumazione dei cibi.
LEGGI ANCHE: Svezzamento: i migliori libri da leggere per sapere TUTTO quel che c’è da sapere
Insegnare ai bambini a mangiare da soli: il cibo da proporre e come proporlo
Preparando e offrendo al bambino i suoi cibi preferiti si vince facile: in questo caso l’inizio sarà sicuramente in discesa.
È bene precisare, però, che gli alimenti più indicati per i primi giorni nei quali il bambino si appresterà a mangiare da solo sono tutte le creme, le vellutate dense, o i purè che possono essere presi facilmente con il cucchiaino e portati alla bocca senza essere rovesciati.
È possibile che il bambino si sporchi in ogni caso, bisogna avere pazienza e tenere presente che imparare è un procedimento a volte spontaneo e a volte più impegnativo.
Quando il bambino mostra di aver preso dimestichezza con l’utilizzo di posate e creme, è possibile offrirgli cibi leggermente più solidi avendo cura di tagliarli in piccoli pezzi, possibilmente di forma squadrata e non rotonda o sferica.
Se nei primi giorni il bambino mostra di voler mangiare con le mani, non preoccupatevi troppo del galateo a tavola e lasciatelo sperimentare: toccare il cibo con le mani è molto importante per sviluppare un corretto rapporto con gli alimenti, imparare a fidarsi del cibo e soprattutto per sollecitare il suo interesse ad assaggiarlo.
In generale, preparare menu appetitosi e basati su alimenti e sapori che il bambino ha già apprezzato durante le prime fasi dello svezzamento, vi regalerà maggiore serenità nell’affrontare questo importante momento della crescita.
Un altro metodo molto efficace per invogliare il bambino ad accettare il cibo e mangiarlo da solo è quello di renderlo partecipe durante la preparazione dei pasti: per lui potrebbe essere molto interessante modellare piccole palline di patate, legumi, carne e in generale tutto quello che può essere manipolato prima della cottura. Questo svilupperà la coordinazione oculo manuale, le sue abilità motorie, la sua creatività e solleciterà il suo interesse nel gustare il risultato finale del lavoro che avrete prodotto insieme.
Infine, una riflessione importante va fatta sulle nostre aspettative.
Ci riferiamo, in particolare, alle porzioni spesso esagerate che ci aspettiamo di veder consumare dai nostri bambini a tavola.
Lo stomaco di un bambino è poco più grande del suo pugno: non è ragionevole aspettarsi, né pretendere, che venga riempito con quantità di cibo che sarebbero adeguate solo alla nostra età.
Mangiare un bisogno fisiologico, non dobbiamo temere che il bambino deperisca o muoia di fame, ma concentrarci sull’importanza che assimili con gradimento la giusta quantità di cibo in base alla sua età. Altrimenti, il rischio maggiore è di rendergli odioso il momento del pasto e complicare il suo rapporto con il cibo, gettando le basi di futuri comportamenti scorretti dal punto di vista alimentare.
Offriamo dunque porzioni contenute, spiegando al bambino che qualora gradisse mangiarne ancora potrà sempre richiedere di fare il bis.
LEGGI ANCHE: Perchè mio figlio non mangia? Un libro per rispondere alle domande sul disordine alimentare nei bambini
Insegnare ai bambini a mangiare da soli: letture consigliate, per genitori e bimbi
Per affrontare questa esperienza, nuova sia per il bimbo che per i suoi genitori, vi consigliamo alcune letture che potranno guidarvi e fungere da riferimento per ogni dubbio, ma anche per leggere insieme al piccolo delle belle storie dedicate a questo argomento.
Per i genitori: Aiutami a mangiare da solo! L’alimentazione dei bambini da 0 a 3 anni
libro di Franco De Luca (a cura di), edito Il Leone verde
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: Aiutami a mangiare da solo
Per i bambini: Giochiamo coi cibi amici
libro di di Pediatra Carla (Autore), Febe Sillani (Illustratore), edito La Coccinella
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: Giochiamo con i cibi amici
Dai 2 anni.
L’avventura di mangiare da soli
libro di Clara Mas Bassas (Autore), Judi Abbot (Autore), edito Nord-Sud edizioni
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: L’avventura di mangiare da soli
Dai 3 anni.
Perché è importante lasciare che il bambino tocchi il cibo con le mani durante i primi tentativi di mangiare da solo? Visit us Telkom University