RIF o fallimento ricorrente di impianto embrionale: perché succede?
Pubblicato il 15 Maggio 2024 da Chiara Mainini
Secondo i dati ufficiali, circa il 50% degli embrioni euploidi (ovvero di ottima qualità e in perfetto stato di sviluppo) che viene trasferito in utero dopo una procedura di fecondazione, non riesce ad impiantarsi correttamente.
Inoltre, circa il 10% delle coppie che si sottopone a PMA sperimenta il RIF, ovvero il fallimento ricorrente dell’impianto embrionale.
Si tratta di un evento estremamente doloroso per la coppia, che nella procedura di PMA investe molto dal punto di vista emotivo, ed è una grande sfida anche per il personale medico specializzato in procreazione assistita.
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Indice dell'articolo
Cos’è e come avviene l’impianto dell’embrione?
L’impianto è il momento in cui la blastocisti aderisce all’endometrio della madre, dando inizio alla gravidanza.
Questo processo avviene in 3 momenti distinti:
- apposizione: la blastocisti si appoggia alla parte più esterna dell’endometrio
- adesione: avviene l’aggancio, ovvero la blastocisti si attacca allo strato esterno endometriale
- invasione: l’embrione “scava” fino a raggiungere la parte profonda dell’endometrio, ricca di vasi sanguigni, invadendolo e nidificando
Perché l’impianto si completi con successo, occorre il soddisfacimento di due condizioni: un embrione vitale e in evoluzione e un endometrio ricettivo.
Si tratta di un vero e proprio dialogo, estremamente complesso, tra cellule embrionale e cellule materne, che può essere influenzato da svariati fattori.
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Perché fallisce l’impianto embrionale?
Le cause che determinano il fallimento dell’impianto embrionale possono essere:
- embrionali
- uterine
- sistemiche
Fallimento dell’impianto per cause embrionali
Tra le principali cause embrionali di fallimento dell’impianto ci sono:
- la bassa qualità cromosomica e/o morfologica dell’embrione, un vero meccanismo di selezione naturale che determina il fallimento dell’impianto di embrioni gravemente compromessi o incompatibili con la vita
- la presenza di mutazioni genetiche importanti, per la stessa motivazione di cui sopra
- anomalie della zona pelucida, lo strato esterno dell’embrione che deve schiudersi per favorire l’impianto
Fallimento dell’impianto per cause uterine
Fra le cause uterine di fallimento dell’impianto si annoverano:
- le malformazioni uterine gravi, come l’utero setto o l’utero a T
- le patologie uterine invasive, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: polipi endometriali e fibromi
- un endometrio morfologicamente troppo sottile o non ricettivo per cause ormonali
- l’endometriti croniche e le alterazioni del microbioma dell’endometrio
- anomalie e irregolarità della finestra di impianto, come l’anticipo o il ritardo rispetto ai 6-7 giorni successivi alla fecondazione
Fallimento dell’impianto per cause sistemiche
Le cause sistemiche di fallimento dell’impianto più ricorrenti e studiate sono:
- trombofilie
- patologie del sistema immunitario
- anomalie legate allo stile di vita (età, stress, consumo di sostanze, fumo, ecc.)
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Fallimento ricorrente dell’impianto embrionale: quando può essere diagnosticato
Il fallimento ricorrente dell’impianto embrionale (RIF) viene diagnosticato qualora si verifichi assenza di annidamento dopo almeno due trasferimenti di embrioni di buona qualità (euploidi) allo stadio di blastocisti e con valido sviluppo embrionario.
Fallimento ricorrente dell’impianto e poliabortività: quale differenza?
Mentre il RIF impedisce che l’embrione si impianti regolarmente in utero, e quindi rende impossibile l’avvio della gravidanza, si definisce poliabortività la perdita spontanea di almeno tre (o più) gravidanze avviate e consecutive, prima del compimento della ventiquattresima settimana di gestazione.
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Conclusioni
Come ogni evento che riguardi la fisiologia individuale, anche il fallimento ricorrente dell’impianto embrionale affonda le proprie radici in cause estremamente soggettive.
Per questa ragione, il miglior modo di comprenderne le reali motivazioni, anche al fine di trovare la soluzione più corretta per superare il problema, è affidarsi ad un centro specializzato.
Affinché elabori il protocollo più adatto a studiare la condizione specifica della coppia.