Lo stile di vita può influenzare la fertilità femminile?
Pubblicato il 9 Dicembre 2023 da Chiara Mainini
La salute riproduttiva è largamente influenzata dallo stile di vita che si conduce. Sempre più studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che abitudini sbagliate, poco sane o – addirittura – dannose per la salute fisica generale, interferiscono negativamente anche con la fertilità degli individui.
Vediamo insieme quali sono le certezze scientifiche a riguardo.
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Indice dell'articolo
Stile di vita e fertilità: le abitudini dannose da evitare
Fra le abitudini che influiscono negativamente sulla fertilità della coppia possiamo inserire, innanzitutto, tutti quei comportamenti che riguardano l’alimentazione ed il consumo di determinate sostanze.
Troppo caffè fa male
Non soltanto a livello di salute generale: infatti, alcuni studi scientifici hanno dimostrato che il consumo eccessivo di caffeina è correlato a bassi livelli di estrogeni nel sangue. Gli ormoni estrogeni, come sappiamo, svolgono una funzione essenziale in relazione alla fertilità della donna.
Cosa possiamo fare a riguardo?
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare consiglia di non superare i 200mg di caffeina al giorno, pari a circa due caffè, tenendo ben presente che la caffeina non è contenuta soltanto nel caffè ma anche in numerose bibite o preparati dolciari.
Il fumo nuoce gravemente alla salute e alla fertilità
Ci sembra veramente superfluo dirlo, ma bisogna dirlo, con forza.
Tutelare la propria salute riproduttiva significa smettere di fumare.
Non ridurre, non fumare meno. Smettere.
Molti studi scientifici hanno largamente dimostrato che nella popolazione fumatrice l’incidenza dell’infertilità è maggiore, così come i tempi di concepimento naturale, l’incidenza di aborti spontanei (sia in caso di concepimento naturale che assistito) e il tasso di gravidanze ectopiche (ossia gravidanze nelle quali l’ovulo fecondato si impianta fuori dall’utero), e che nelle donne fumatrici la menopausa tende ad anticipare di circa 1/4 anni rispetto alle coetanee non fumatrici.
Cosa si può fare a riguardo?
Le autorità scientifiche sono unanimemente concordi nel ritenere che le donne che desiderano concepire o tutelare la propria salute riproduttiva debbano assolutamente smettere di fumare e anche limitare l’esposizione al fumo passivo, che – come è noto – crea danni del tutto analoghi al fumo attivo.
Consumo di stupefacenti: dobbiamo proprio precisarlo?
Sì, dobbiamo.
Il consumo di sostanze stupefacenti danneggia gravemente la salute riproduttiva e va largamente evitato.
Le sostanze attive presenti nelle droghe più comunemente consumate interferiscono con il consumo di ossigeno dei mitocondri degli spermatozoi, causando la riduzione della motilità e interferendo con altre importanti funzioni necessarie per la fecondazione dell’ovocita.
È stato anche dimostrato che tali sostanze incidono sul sistema nervoso e ormonale centrale, alterando la funzionalità testicolare.
Nelle donne, è pacifico che il consumo e l’abuso di droghe possa determinare assenza di ovulazione.
Pertanto, possiamo affermare senza timore di smentita che sì, il consumo e l’abuso di droghe, ivi comprese Hashish e Marijuana, alterano e riducono la fertilità.
Il Consumo di alcool
Recenti studi hanno dimostrato che le donne che consumano alcool in modo abitudinario presentano una riduzione della probabilità di rimanere incinta e un aumento del rischio di aborto spontaneo.
Gli stessi studi hanno osservato che le donne che consumano più di 50 g di alcool alla settimana, presentano livelli di estradiolo circolante più bassi e, quindi, un minor livello di fertilità rispetto alle donne che si astengono dal bere.
Il rimedio è evidente: la tutela della salute riproduttiva impone di astenersi dal consumo abitudinario di sostanze alcoliche e, certamente, di astenersi del tutto dall’assunzione di alcool nei periodi immediatamente precedenti la ricerca della gravidanza.
Alimentazione
L’abitudine ad un’alimentazione sana, con una dieta varia ricca di frutta e verdura e improntata ai dettami della cd. dieta mediterranea, sembra – allo stato – garantire una migliore preservazione della salute riproduttiva.
Gli studi scientifici più accreditati hanno infatti osservato che le donne che si impegnano a mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata riescono ad instaurare una gravidanza in tempi decisamente più brevi rispetto alle donne dedite ad un’alimentazione squilibrata e ricca di cibi grassi e poco salutari, come il Junk food.
È ormai largamente riconosciuto, nella comunità scientifica, la funzione essenziale per la tutela della fertilità, svolta dai grassi polinsaturi ω-3 contenuti nel pesce: le coppie in cui entrambi i partner consumano regolarmente adeguate porzioni di pesce presentano una fertilità maggiore del 61% e un tasso di infertilità inferiore del 13% rispetto alle coppie che ne consumano meno.
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Preservare la fertilità avendo cura di sé
In generale, oltre ai consigli specifici suindicati, la salvaguardia della fertilità passa attraverso quei comportamenti di cura della salute generale e cura di se stessi, che permettono al nostro corpo di mantenersi nelle migliori condizioni possibili.
Adottare le precauzioni necessarie a prevenire le malattie sessualmente trasmissibili, instaurare e mantenere abitudini idonee a mantenere un buono stato di salute generale, ivi comprese il controllo del peso e l’attività fisica.
Riguardo al primo, possiamo infatti dire che il sovrappeso – così come il sottopeso – sono condizioni che influiscono sulla fertilità in modo importante: si è osservato, infatti, che le donne sovrappeso tendono a presentare percentuali di gravidanza inferiori rispetto alle donne normopeso; mentre, le donne sottopeso vanno incontro ad un allungamento dei tempi necessari ad ottenere una gravidanza superiore di ben quattro volte rispetto a chi presenta un peso nel range di normalità.
Anche sotto questo profilo, l’attività fisica si presenta come molto importante, perché consente di monitorare e tenere sotto controllo il peso corporeo.
Tenendo presente, però, che se un’attività moderata è decisamente consigliata, anche per il buon mantenimento della salute generale, un eccessivo stress fisico dovuto ad attività sportive pesanti potrebbe essere controproducente, determinando un significativo aumento del rischio di infertilità.