Visita preconcezionale: cosa è, come si svolge, cosa chiedere
Pubblicato il 3 Giugno 2023 da Chiara Mainini
La visita preconcezionale è molto importante nella vita di una coppia che vuole mettersi alla ricerca di un bambino, perché è l’occasione giusta per fugare dubbi e incertezze, ponendo le domande necessarie ad essere informati su ogni argomento, così da poter vivere questa esperienza senza ansie e in assoluta serenità.
A cosa serve la visita preconcezionale?
La visita preconcezionale è una visita medica finalizzata a verificare le condizioni di salute della donna e stabilire, eventualmente, un protocollo da seguire per migliorare le possibilità di concepimento.
È utile, inoltre, per appurare la possibilità che, nel corso della gravidanza, si presentino determinate complicazioni.
Come si svolge la visita preconcezionale?
Avendo a oggetto la salute della donna e della gravidanza futura, la visita preconcezionale non si riduce ad una visita ginecologica, ma è un check up completo finalizzato a stabilire tutte le eventuali condizioni che possono interferire con il regolare avvio e sviluppo di una gravidanza.
Si procede, innanzitutto, alla valutazione della storia clinica della donna, per appurare l’esistenza di eventuali malattie croniche rilevanti, come il diabete, l’ipertensione o la presenza di patologie antagoniste della gravidanza.
Sulla base dell’anamnesi eseguita, il medico richiederà alcuni accertamenti diagnostici che variano da donna a donna, come per esempio esami del sangue, pap test, esame urine ecc.
È, invece, sempre eseguito un accurato esame ginecologico e del seno.
Infine, si sostiene un colloquio con il medico, che sulla base dei risultati dei controlli effettuati, illustrerà caso per caso la situazione e fornirà i consigli ritenuti più appropriati per:
- migliorare le possibilità di concepimento e di una gravidanza fisiologica
- mantenere ottimali le condizioni di salute della donna
Questo colloquio è proprio il momento perfetto per presentare allo specialista tutti i propri dubbi e le proprie incertezze, per acquisire la migliore consapevolezza possibile su quanto ci si prepara ad affrontare.
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Quali domande fare alla visita preconcezionale?
Partiamo da un presupposto: non dobbiamo vergognarci di chiedere né pensare che le nostre domande siano stupide.
Il ginecologo è lì, in quel momento, per rispondere a ciò che vogliamo sapere: fa parte del suo lavoro. Quindi teniamo ben a mente che non esistono domande stupide e vediamo insieme alcune domande che sarebbe utile porre durante il colloquio.
Quanto tempo ci vuole per restare incinta?
Capiamo tutti che dare una risposta a questa domanda è scientificamente impossibile perché ogni donna è diversa, ogni uomo è diverso, ogni coppia è diversa.
Tuttavia, le statistiche dicono che – in generale – per ogni ciclo mestruale in assenza di problemi di fertilità, la coppia ha una possibilità su quattro di concepire un bambino.
Ad ogni modo, vengono considerati fisiologici tentativi fino ai 12 mesi, poi si consiglia di rivolgersi a uno specialista per sondare eventuali problemi di infertilità.
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Posso restare incinta subito dopo aver smesso di prendere la pillola?
È bene considerare che la pillola anticoncezionale mette a riposo le ovaie, che smettono di ovulare.
Quando smettiamo di assumerla, la fisiologica ripresa della funzione ovarica richiede un tempo che varia da donna a donna, per cui alcune donne riescono a restare incinta dopo pochi mesi dalla cessazione, mentre altre devono attendere più a lungo perché il loro ciclo mestruale torni alla normalità.
Sulla base della nostra anamnesi il medico potrà esprimere un parere professionale personalizzato a riguardo.
Ci sono farmaci che possono avere effetti sulla ricerca di una gravidanza?
Esistono farmaci che possono ridurre le possibilità di concepimento (come per esempio alcuni farmaci anti epilettici, alcuni antibiotici e antinfiammatori intestinali), ma anche farmaci che possono produrre effetti negativi su un eventuale prodotto del concepimento.
La visita preconcezionale, dunque, è molto più importante se si hanno terapie farmacologiche in corso: è l’occasione per rivedere il protocollo terapeutico o, eventualmente, rimandare consapevolmente la ricerca della gravidanza alla fine di una cura.
Ci sono farmaci che dovrei assumere prima di cercare una gravidanza?
Questa domanda è importantissima, per sconfiggere le leggende metropolitane su cosa bisogna assumere prima di cercare un figlio e assicurarsi, invece, il corretto apporto di vitamine, acido folico ed eventuali altri integratori richiesti dal medico in base alle proprie personali esigenze di salute.
Ci sono possibilità che il bambino abbia una malattia genetica?
In base all’anamnesi familiare e personale, il ginecologo è in grado di stimare l’opportunità di un eventuale approfondimento genetico nel corso degli esami preconcezionali.
Sulla base dei risultati consiglierà, eventualmente, una visita specialistica con un genetista, che potrà stimare il rischio effettivo di concepire un bambino che presenti una malattia genetica di tipo ereditario.
Contestualmente, possiamo anche informarci su quali saranno gli esami eseguibili durante la gravidanza per testare la salute genetica del bambino (DNA fetale, villocentesi, amniocentesi, ecc.).
Cosa devo fare quando il test di gravidanza sarà positivo?
Sembra una domanda stupida ma come dicevamo non esistono domande stupide. Molte coppie, passata l’ubriacatura di gioia, vanno nel pallone e non sanno più da dove partire.
Dunque, è bene farsi spiegare quale sarà l’iter da seguire a momento debito, in modo da essere preparati e organizzati per affrontare tutto in modo consapevole e sereno.