Come aiutare i bambini ad affrontare la morte di un animale domestico
Pubblicato il 13 Giugno 2022 da Chiara Mainini
Affrontare la morte di un animale domestico è cosa molto difficile per ogni persona che sappia cosa significhi aver instaurato un legame affettivo con un amico a quattro zampe.
Quando il nostro animale domestico ci lascia, piombiamo in uno stato di prostrazione che ci rende complicato capire come spiegare ai bambini e alle bambine la morte del cane o del gatto tanto amato e, soprattutto, come aiutarli ad affrontare la perdita che viene dal distacco.
Qual è l’atteggiamento più giusto per aiutare i bambini e le bambine ad affrontare la perdita del loro animale domestico? È giusto acquistare subito un altro animale per compensare la perdita e mitigare il dolore? E ancora: a che età possiamo spiegare ai bambini e alle bambine la morte di un animale perché comprendano davvero il fenomeno fisico della fine dell’esistenza?
Possedere un animale domestico: quali benefici per le bambine e i bambini?
Crescere insieme a un animale domestico è un’esperienza estremamente positiva per i bambini e le bambine, sin dalla più tenera età.
Sotto il profilo educativo, la presenza di un animale in casa è utile per insegnare a bambine e bambini il concetto di diversità e di differenziazione delle esigenze individuali e, generalmente, responsabilizza molto rispetto a coetanei e coetanee che non vivono la medesima esperienza.
La vita dei bambini e delle bambine che possiedono un animale domestico è, in linea generale, più attiva grazie ai giochi e all’attività motoria che possono fare insieme al loro amico peloso.
La scienza ha da tempo appurato la presenza di numerosi benefici alla convivenza tra bambini, bambine e animali:
- Da un punto di vista psicologico, i bambini e le bambine che possiedono un animale proiettano su di lui le loro ansie e paure, conseguendone una maggiore stabilità emotiva durante la crescita
- La relazione con l’animale stimola le acquisizioni psicomotorie e riduce il rischio di obesità, migliorando la capacità di comunicazione
- Si educa la capacità affettiva nella relazione con “l’altro da sé”, garantendo lo sviluppo di un solido e forte senso di protezione che migliora l’equilibrio dei bambini e delle bambine
( Fonte: Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Bambini e animali domestici).
I molteplici benefici evidenziati sono anche la ragione principale per la quale, alla morte del caro amico tanto amato, si pone l’enorme problema di capire come preparare i nostri figli e le nostre figlie alla notizia, come spiegare loro l’evento che si è verificato e come aiutarli ad affrontare il dolore e la perdita che ne sono conseguenza.
Spesso, la scomparsa dell’animale domestico è il primo vero contatto che hanno con la morte, talvolta anche in tenera età e – come genitori – la difficoltà più grande che abbiamo è che veniamo chiamati a dar loro una spiegazione a riguardo in un momento in cui siamo profondamente toccati in prima persona dal dolore per la morte dell’animale.
Qual è, dunque, il modo migliore di muoversi in questa situazione?
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Cosa dire ai bambini quando muore un animale?
La morte non è un fenomeno facile da spiegare.
Non lo è se la persona cui ci rivolgiamo è adulta, tantomeno può esserlo quando abbiamo a che fare con bambini e bambine tenuto conto, soprattutto, che la loro capacità di concepire questo genere di eventi varia a seconda dell’età:
- fino ai 2 anni, bambini e bambine non sono consapevoli delle proprie emozioni riguardo un lutto ma avvertono distintamente l’ansia e la preoccupazione dei genitori facendola propria. Di conseguenza, possiamo dire che non vivranno un lutto in modo consapevole bensì in maniera mediata, attraverso la reazione che i genitori avranno ad esso;
- dai 3 ai 5 anni, inizia la percezione della morte come separazione ma essa è contraddistinta da un fiducioso senso di provvisorietà, accompagnato dalla certezza che la persona deceduta tornerà presto in vita;
- dai 6 anni la morte assume le sue prerogative di evento definitivo ed irreversibile per ogni essere vivente e può quindi essere concepita razionalmente per la sua vera natura.
Quando ci poniamo nella condizione di affrontare coi nostri figli e figlie un discorso sulla morte, che sia di una persona o di un animale domestico, dobbiamo dunque tenere conto delle diverse fasi del loro sviluppo razionale e adeguare i contenuti che proponiamo loro in base a ciò che sono fisiologicamente pronti a comprendere per la loro età.
Spiegare la morte
Il primo passo, il più importante, è chiaramente quello di spiegare la morte come fenomeno interruttivo della vita. È fondamentale parlare chiaro perché capiscano che il loro amato compagno di giochi non tornerà più, anche se questo creerà in loro una grande sofferenza. Non si può elaborare un lutto che non viene chiaramente rappresentato nella nostra mente, quindi dobbiamo farci coraggio e trovare le parole giuste per dar loro questa triste notizia.
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Cose da fare
- dire sempre la verità: il loro beniamino non c’è più. Nonostante le migliori intenzioni, fantasiosi discorsi su lunghi viaggi improvvisi o cambiamenti di casa e di famiglia sarebbero fuorvianti e sbagliati, perché genererebbero nei bambini e nelle bambine emozioni negative che sarebbe ingiusto far provare loro e anche il concreto rischio di alimentare la speranza di un futuro ritorno;
- rispondere alle loro domande in modo semplice e diretto: perché non c’è più? Lo rivedrò prima o poi? Perché è successo a lui? Sono domande difficili alle quali rispondere ma è necessario farlo perché i dubbi a cui non rispondiamo scaveranno nella mente fino a trovare una qualunque risposta possibile, anche sbagliata. Meglio quindi che abbiano da noi le risposte che cercano: il loro amato cagnolino era molto vecchio e quando si è vecchi, a un certo punto, si muore; non riusciremo a rivedere fisicamente i nostri amati animali ma potremo ritrovarli sempre, giovani e vigorosi, nel ricordo che abbiamo di loro e delle cose fatte insieme;
- cerchiamo di essere concreti: adeguare i contenuti in base all’età è importante ma lo è anche rendere le nostre spiegazioni il più reali possibile, affinché possano essere capite ed assimilate. Se la nostra famiglia ha una formazione religiosa possiamo collocare il nostro amico nel luogo che – secondo la nostra religione – accoglie le anime buone dei defunti ma è consigliabile non focalizzarsi troppo sul dogma religioso in sè e lasciare che esso sia per i bambini più una consolazione che una spiegazione. Per esempio, può essere d’aiuto dire che il nostro amato gattino gioca felice in paradiso con le anime degli altri animali e delle persone buone: lo sarebbe meno parlare di paradiso, di morte e di risurrezione.
- troviamo il momento giusto: la morte di un animale domestico è un lutto reale, vero, produce le stesse emozioni che produrrebbe la morte di un essere umano. Non è un evento che può essere annunciato accidentalmente con frettolosità. Troviamo il momento giusto, riservando ad esso la calma e l’attenzione che merita.
Cose da non fare
- essere troppo sbrigativi: mostrare indifferenza non aiuta ad alleviare la gravità del momento, al contrario peggiora lo stato d’animo di chi – invece – soffre terribilmente la perdita;
- inventare scuse: perché i bambini e le bambine dovrebbero accettare che il loro amico a 4 zampe sia stato rubato o – peggio – regalato a qualcun altro? Si sentirebbero – nel primo caso – arrabbiati e speranzosi di poterlo ritrovare; nel secondo, traditi dalle persone che li amano di più. La morte non è un fatto scabroso, dobbiamo iniziare a parlarne in modo naturale, così come parliamo della vita. Che i bambini e le bambine soffrirebbero meno se raccontassimo loro una scusa è solo una bugia che raccontiamo a noi stessi, per sollevarci da uno dei compiti più difficili dell’essere genitori: parlare con figli e figlie di ciò che provoca loro un grande dolore;
- sminuire l’evento o le emozioni dimostrate rispetto ad esso: come dicevamo più su, la morte di un animale domestico è reale quanto la morte di un amico. Il dolore che proviamo per la sua scomparsa è lo stesso che proveremmo per la morte di una persona cara. A volte crediamo che sminuire l’evento o dire cose come “non piangere così, era solo un cane” possano aiutare bambini e bambine a reagire meglio alla notizia. Ma se noi, per primi, proviamo grande dolore per la morte del nostro animale, come possiamo aspettarci che loro ridimensionino la propria sofferenza? E perché – poi – dovrebbero farlo?
Aiutare i bambini ad affrontare la perdita dell’animale
Aiutare i bambini e le bambine ad affrontare la perdita dell’animale domestico tanto amato significa accompagnarli e accompagnarle nelle diverse fasi dell’elaborazione del lutto.
Elaborare il lutto è un procedimento molto soggettivo che ha una durata variabile: generalmente, si ritiene che esso venga portato a compimento circa due anni dopo la scomparsa dell’animale o della persona amata.
Per i nostri figli e figlie l’elaborazione ha inizio nel momento in cui diamo la notizia della morte del loro amico peloso: per questo è importante essere delicati ma anche chiari e sinceri, senza bugie e invenzioni. Diversamente, ostacoleremmo la loro elaborazione lasciandoli sospesi in una condizione di perdita infinita.
Le fasi che ci troveremo ad affrontare a partire da quel momento sono 5:
- la negazione: è il momento in cui si stenta a credere alla notizia della morte. Lo shock è tale che la notizia non può essere accettata come vera e spesso – esattamente come nei lutti familiari – si verifica una sorta di “stordimento” dovuto alla necessità di prendere le distanze da un evento così tanto doloroso;
- la rabbia: il passo successivo dell’elaborazione è la rabbia. Ci si sente furiosi per la perdita e per tutti i dettagli complementari ad essa: non avere potuto salutare per l’ultima volta il caro estinto, non essere stati presenti al trapasso, talvolta – soprattutto nei bambini – a creare rabbia è il pensiero di assistere al normale susseguirsi degli eventi della vita quotidiana senza che ci sia più il loro fedele amico a sostenerli;
- la disperazione: è il terzo stadio dell’elaborazione e si manifesta con comportamenti tristi di varia intensità, sino alla depressione, perdendo interesse per tutto ciò che accade intorno e che non riguardi la perdita;
- la contrattazione: è il momento in cui sentiamo di voler ripartire e ci guardiamo intorno pensando a come poter ricostruire la nostra vita dopo l’evento, ma non siamo ancora arrivati alla piena elaborazione e quindi si verificano veri e propri alti e bassi;
- la piena accettazione: è la fase finale dell’elaborazione, sopraggiunge all’esito dell’intero percorso e consente di raggiungere la piena consapevolezza della morte e della perdita, permettendo alle persone di riorganizzare la propria vita attorno ad esse.
Ora che conosciamo più razionalmente il percorso che saremo chiamati ad affrontare, in prima persona e come genitori, vediamo insieme quali sono le cose da fare e le cose da non fare per aiutare i bambini e le bambine ad affrontare la morte di un animale domestico.
Cose da fare
- condividere le emozioni coi bambini: tutte, quelle belle e quelle brutte. Ricordare insieme episodi buffi o felici, vissuti insieme all’animale che ci ha lasciati, rafforzerà il suo ricordo e il legame emotivo che abbiamo coi nostri figli e figlie; piangere la sua perdita insieme a loro è un momento di condivisione emotiva importantissimo e funzionale all’elaborazione del lutto di tutti;
- lasciarsi andare ai sentimenti: per quanto difficile possa essere per alcuni, in considerazione dei lati più riservati o contenuti del proprio carattere, trattenersi ad ogni costo e mostrarsi freddi, indifferenti o forti non ha alcuna utilità e rischia di trasmettere ai bambini e alle bambine un messaggio errato: che le emozioni negative non debbano essere manifestate e che non si debba mai piangere in pubblico. Al contrario, vivere con dignità e pacatezza le proprie emozioni è di grande aiuto nel percorso di elaborazione e facilita la condivisione delle emozioni coi propri figli e figlie;
- avere pazienza dinanzi agli sfoghi emotivi apparentemente immotivati: i bambini vivono il lutto e il dolore in modo molto diverso dalle persone adulte e spesso può accadere che abbiano manifestazioni emotive sproporzionate dinanzi a circostanze apparentemente di scarsissima importanza. In questi casi è importante ricollegare subito i loro comportamenti alla delicata situazione emotiva che stanno vivendo e avere molta pazienza dinanzi a qualche intemperanza in più rispetto al solito, evitando di colpevolizzarli;
- concedere il giusto tempo per vivere il dolore e riprendersi: la fretta è nemica della serenità emotiva;
Cose da non fare
- nascondere lacrime e tristezza: la tristezza non va mai negata e non va mai nascosta, va legittimata. Perché è un’emozione importante e ha una funzione specifica: ci permette di elaborare gli avvenimenti dolorosi e segnala alle persone che amiamo – e che ci amano – che abbiamo bisogno del loro sostegno.
- dire cose come “non pensarci/era solo un cane/ne prenderemo un altro” : gli esseri viventi, che siano umani o animali, non sono intercambiabili, quindi non possono essere sostituiti da un altro esemplare della stessa specie. Come non ci sogneremmo mai di dire a qualcuno di non essere triste per la morte di un amico “perché potrà averne altri nella vita”, allo stesso modo asteniamoci dall’invitare i nostri figli e figlie a non essere tristi per la morte del loro amato cane o gatto in considerazione del futuro acquisto di nuovi animali. Oltre a non essere utile dal punto di vista pratico, denota scarsa attenzione nei confronti del loro dolore, anche quando detto con le migliori intenzioni possibili;
- acquistare subito un nuovo animale: in parte perché, come dicevamo nel punto precedente, nessun essere vivente è sostituibile da un altro; e in parte perché la perdita di un legame importante, l’assenza fisica dell’animale con cui lo avevamo instaurato, va vissuta e realizzata completamente prima di essere pronti a vivere un nuovo legame con un nuovo animale. Il dolore legato alla morte non si può evitare, né per sostituzione né per omissione!
Come spiegare ai bambini la morte del proprio animale: letture consigliate per i genitori
Quando diventiamo genitori, i nostri figli e figlie polarizzano interamente il nostro interesse e la nostra attenzione, per cui ci concentriamo totalmente su come affrontare le diverse situazioni della vita nel loro interesse.
Non bisogna, però, dimenticare che la morte di un animale domestico è un dolore e un lutto importante anche per noi e difficilmente potremo aiutare i nostri figli e figlie ad affrontarla nel modo giusto se noi, per primi, non sappiamo come farlo.
Per questo motivo – tra le letture che vi consigliamo in questo post per prepararvi ad aiutare i bambini e le bambine ad affrontare la morte di un animale domestico – ve ne sono alcune destinate proprio a noi genitori: per affrontare la nostra sofferenza e la nostra perdita prima di dedicarci alle loro.
Il dolore negato, affrontare il lutto per la morte di un animale domestico
di Pierluigi Gallucci
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Addio amico mio, affrontare la perdita di un animale domestico
di Wallace Sife
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: Addio amico mio
Affrontare il lutto per la morte dell’animale domestico: libri per i bambini
Il buco, 3+
di Anna Llenas
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: Il buco
Un racconto poetico e delicato, adatto alla lettura condivisa dai 3 anni, per imparare che la vita è fatta di incontri ma anche di partenze e separazioni dolorose, e per imparare che per quanto il dolore sia forte noi possiamo resistere e superarlo, tornando ad apprezzare la vita ed essere felici.
Il cielo degli animali, 4+
di Nicoletta Bortolotti
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Un libro delicato, dalle illustrazioni molto dolci e che infondono serenità, per lenire il dolore dei nostri bambini e delle nostre bambine col racconto di un posto stupendo, dove si ritrovano le anime di tutti gli animali che abbiamo amato.
Perfetto per la lettura condivisa, perché in fondo, ad ogni età, abbiamo bisogno di credere che ci sia qualcosa dopo. E che sia bellissimo.
L’albero dei ricordi 5+
di Britta Teckentrup
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: L’albero dei ricordi
Lo strumento più potente che abbiamo per sconfiggere la morte è il ricordo. L’amore che persiste, superando i confini del tempo e dello spazio, mantiene eterno nel nostro cuore e nella nostra mente il ricordo delle persone e degli animali cui abbiamo voluto bene.
Questo libro è la storia di Volpe, della sua morte e della potenza del suo ricordo nel cuore e nella mente di tutti gli animali del bosco.
Nel mio cuore per sempre, 6+
di Heaven Edizioni
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: Nel mio cuore per sempre
Un album da leggere e arricchire con fotografie dell’amato gattino, che può aiutare moltissimo bambini e bambine nell’elaborazione del lutto per la scomparsa dell’animale. Contiene anche una bellissima filastrocca in rima ispirata alla leggenda del ponte arcobaleno: il ponte che tutti gli animali attraversano nel momento del trapasso.
Delicato e commovente.
Il paradiso dei cani, per tutte le età
di Agnes Press
LINK DI AFFILIAZIONE AD AMAZON: Paradiso dei cani
Se esiste un paradiso, inteso non come luogo cattolico di raccolta delle anime buone ma come aldilà indipendente dalle singole religioni, questo è certamente popolato dai cani che hanno smesso di vivere. Riusciamo a immaginarli lì, che si rotolano sulla schiena su un mucchietto di terra, che corrono a perdifiato con la lingua che pende di lato o saltellano felici in un campo popolato di farfalle.
Questa è la storia di Lucky, un cane tanto amato in vita e amato anche nella morte, che ha raggiunto il paradiso dei cani e si diverte un mondo insieme a tutti gli amici che aveva già incontrato in vita. È la storia di tutti i cani del mondo e del posto straordinario che possono raggiungere soltanto dopo averci lasciato.
Eccezionale a tutte le età.
Conclusioni
Questi erano tutti i nostri suggerimenti per i migliori libri da leggere per spiegare a bambini e bambine la morte di un animale domestico.
Voi ne conoscete altri che possiamo inserire in questo articolo per arricchirlo?
Come avete affrontato la perdita dell’animale domestico quando è capitato a voi?
Ditecelo nei commenti!