Parlare ai bambini di separazione e divorzio: Io non mi separo di Carthusia Edizioni
Pubblicato il 18 Gennaio 2022 da Chiara Mainini • Ultima revisione: 3 Marzo 2022
Purtroppo succede: i genitori si separano. E quando succede, la prima cosa che si domandano è: come spiegare ai bambini separazione e divorzio nel modo più sereno possibile?
Avevamo già recensito, su questo stesso tema, il libro Due case per me, spiegando nel contempo quanto sia importante la lettura condivisa per l’ elaborazione emotiva di questo genere di drammi nei bambini piccoli. Vi raccomandiamo di leggere quell’articolo anche per farvi un’idea di quali siano i criteri ai quali prestare attenzione quando si sceglie un libro su questa tematica.
Oggi vi presentiamo un nuovo e bellissimo libro sulla separazione e il divorzio da leggere con i bambini per prepararli a vivere questo evento traumatico nel modo più sereno possibile.
LEGGI: Spiegare ai bambini la separazione e il divorzio, recensione del libro Due case per me
Parlare ai bambini di separazione e divorzio: Carthusia e il progetto Ho bisogno di una storia
Carthusia è una casa editrice per ragazzi specializzata nella comunicazione per l’infanzia.
Proprio per questa specializzazione lo staff sa bene che ci sono storie di vita che hanno bisogno di un percorso di accettazione molto particolare e strutturato, che meritano libri belli e parole che siano di aiuto, e quindi ha creato Ho bisogno di una storia.
La collana comprende una variegata serie di albi illustrati appositamente per spiegare situazioni difficili e particolarmente importanti con storie belle e parole leggere.
Io non mi separo è la storia di Giulio, un viaggio estremamente toccante nel difficile percorso di accettazione della separazione genitoriale, vissuto interamente dal punto di vista di un bambino.
Io non mi separo: storia di Giulio e del suo disperato bisogno di restare un bambino intero.
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Il libro nasce dalla collaborazione tra la casa editrice, il team di esperti in psicologia dell’età evolutiva Asl Milano 1 “Il Cerchio” e gli specialisti in mediazione familiare della Asl Monza e Brianza, per rispondere all’esigenza infantile di riuscire ad esprimere le emozioni scaturenti da eventi della vita quotidiana psicologicamente difficili da elaborare e gestire.
Per questa ragione, lo sviluppo narrativo ed illustrativo dell’albo ha seguito un iter molto particolare.
Inizialmente, tutti gli esperti si sono riuniti per discutere le principali tematiche da sviluppare in relazione alla separazione e al divorzio dei genitori.
Si è poi proceduto alla stesura della storia e all’analisi del riscontro su un gruppo selezionato di genitori separati, con figli nel target di età 5-10 anni. Al contempo, il “prototipo” del libro è stato presentato anche ad un gruppo di bambini della scuola primaria, chiedendo loro di spiegarne il contenuto ai coetanei sia tramite l’eloquio che con disegni personali.
Infine, all’esito di un’attenta revisione dei contenuti che ha tenuto conto di quanto evidenziato dai due gruppi di riscontro, nonché alla realizzazione di illustrazioni direttamente ispirate ai disegni presentati dai bambini, il testo finale ha visto la pubblicazione.
Quello che ne è uscito è un albo di una sensibilità e bellezza assolutamente unici, che commuove nel profondo anche il lettore emotivamente più distaccato.
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Parlare della separazione dei genitori e parlare della separazione del sé.
Il tema principale che si affronta nella storia, e anche il più importante, è la separazione del sé, che possiamo tradurre come quel terrore che i bambini provano dinanzi alla separazione genitoriale per il solo fatto di sentirsi divisi a metà.
Ogni bambino vive nel proprio contesto familiare un senso di pienezza e unicità che, all’atto della separazione, deflagra completamente.
La frattura che si verifica tra i genitori riflette immediatamente una frattura interiore che genera sconforto, paura, dolore e rabbia.
Giulio lo racconta immediatamente. Quando i suoi genitori gli annunciano la separazione, la sua coscienza inizia subito a fare domande:
Chi sono gli adulti? Voi? E io sarei il bambino? E se io sono il bambino, come si fa col bambino ora che voi adulti avete deciso di separarvi?
Mi separo anche io? Mi divido a metà?
Questo è il dramma di Giulio, ed è il dramma di tutti i bambini che come lui e loro malgrado affrontano la frattura terribile che ogni divorzio porta con sé.
Non pensiate neanche per un secondo che il messaggio passi sotto silenzio ai più piccoli, le illustrazioni fanno da sole l’intera storia:
Il linguaggio è asciutto, diretto, senza fronzoli, tipico dell’eloquio dei bambini dell’età cui è destinato.
Per parlare al loro livello, tirare fuori le emozioni contrastanti che si trovano a vivere e risolvere il loro bisogno di ricevere dagli adulti risposte affidabili, sincere, oneste, degne di fiducia.
L’onestà è la protagonista di questa storia insieme a Giulio, perchè mentirgli è impossibile.
Giulio parla e si relaziona ai suoi genitori con una schiettezza figlia della rabbia e tipica di tutti i bambini che si sentono come lui: un pacco postale, sballottato a destra e a manca senza più un orizzonte ma con due destinazioni distinte, che non hanno più nulla in comune.
Niente, tranne lui:
A cosa servono due case? Io non lo so.
La cosa veramente straordinaria in questo libro, la cosa che lo rende davvero il libro perfetto per spiegare ai bambini la separazione e il divorzio, è che Giulio trova da solo la strada che gli permetterà di uscire dal suo dolore e tornare a sorridere.
Gli adulti attorno a lui sono per lo più rappresentati come incapaci di partecipare attivamente alla sua elaborazione della sofferenza.
La mamma, da sempre senza pazienza, peggiora: diventa la mamma arrabbiata, che piange riordinando l’armadio che papà ha lasciato vuoto a metà, che racconta storie della buonanotte sempre più corte perchè ha sempre meno pazienza. Ma è una mamma straordinariamente reale, imperfetta.
C’è accettazione nel modo in cui Giulio si rassegna ad avere, ormai, solo storie troppo corte:
Adesso la sera vado a letto con delle storie cortissime perchè la mamma non ha pazienza, le sue sono sempre state le più corte per sbrigarsi, ma io adesso ho solo queste.
Anche il papà di Giulio è descritto come un uomo razionale, pratico, abbastanza asettico nelle sue emozioni, senza i super poteri.
Ci sono persone normali, in questa storia normale. Mamme e papà normali che cercano di rimettere insieme i pezzi di una vita che si è scomposta, mescolata e strappata come le braccia di un peluche tirate troppo forte.
Giulio è il supereroe.
Nella sua semplice schiettezza ci mostra il coraggio di un bambino senza età che combatte da solo un mostro terribile: la paura dell’abbandono.
Mi viene in mente quello che diceva la mamma, sempre un secolo fa: quando ci si vuole bene 1+1 fa 3.
Il 3 ero io, matematica pazza. Adesso 1+1 fa solo 2, come sul quaderno di matematica, quello vero, senza le pazzie. Semmai fa 4: io e la mamma da una parte, io e il papà dall’altra. Una somma tutta sbagliata, ma uno sbagliato brutto, non come quel 3 di prima.
Spiegare ai bambini la separazione e il divorzio: l’elaborazione del dolore e la nuova vita insieme
Ma a un certo punto i supereroi arrivano.
E sapete chi sono?
I bambini.
È Alessandro che aiuta Giulio a fare un passo fuori da questa lunga notte: il suo amico di scuola Alessandro.
Quando Alessandro entra nella nuova casa di Giulio, nella sua nuova cameretta e quindi, per estensione, nella sua nuova vita, quando Alessandro vede il copriletto dei supereroi e dice che lo vorrebbe uguale..in quel preciso momento Giulio capisce.
Capisce che una vita bella, anche se diversa, è ancora possibile.
Che c’è una continuità che non si spezza.
Che si può ridere ancora, che si può vivere ancora.
Capisce che l’amore continua, che si è genitori per sempre. E che non si smette mai di essere figli.
Un bambino non si separa mai, resta un bambino intero.
“I duri hanno due cuori”, cantava Luciano Ligabue negli anni ’90.
Anche i supereroi li hanno. E i supereroi sono i bambini.
Che sopravvivono alla frattura restando uniti. Restando unici. Loro non si separano mai.
Giulio, come tutti i bambini, è il supereroe speciale di questa storia normale.
Conclusioni
Si piange tanto con questo albo, si piange da adulti e probabilmente anche da bambini. Ma piangere fa bene, lo dice anche il papà di Giulio.
E dopo ci si sente meglio.
Ad oggi, lo consideriamo il libro migliore in assoluto per spiegare separazione e divorzio a bambini tra 5 e i 10 anni.
Se lo leggerete, vi aspettiamo nei commenti per parlarne insieme!