E se i nostri figli un giorno ci dicessero che vogliono diventare influencer?
Pubblicato il 1 Novembre 2021 da Barbara Damiano
E se i nostri figli un giorno ci dicessero che vogliono diventare star del web o lavorare sui social?
La risposta a questa domanda non è facile: prima dovremmo innanzitutto pensare al mondo digitale in modo obiettivo e con meno pregiudizi possibile.
Ne parliamo in questo video con Sambu Buffa, socialmedia trainer e consulente di marketing inclusivo.
L’evoluzione della società avviene anche attraverso il digitale, tanto che oggi si può parlare di cultura digitale in quanto tale, e non più di un semplice fenomeno.
La cultura fa parte di ogni società e come spesso accade, o dovrebbe accadere, le società si evolvono, cambiano i modelli sociali ed economici.
Indice dell'articolo
Il digitale ha cambiato la nostra società e ha cambiato anche noi
Noi che compriamo online, e a volte scegliamo di farlo per comodità e velocità.
Noi che inviamo e riceviamo denaro attraverso applicazioni che installiamo sui nostri smartphone.
Noi che lavoriamo con la connessione dati e una linea internet a casa.
Noi che possediamo uno smartphone per ogni componente familiare, abbiamo tutti almeno un account social, usiamo gps, navigatori e Google maps.
Il modo in cui viviamo è legato profondamente a questa nuova cultura digitale, che influenza le nostre vite.
La stessa cosa vale per i nostri figli.
A differenza nostra (se siete genitori giovani), i nostri figli in questa cultura ci sono nati. Sono abituati dalla nascita a conciliare vita online e offline, ad utilzizare la tecnologia digitale per connettersi con gli altri, imparare e divertirsi. Informarsi e studiare.
Nel video abbiamo parlato di nuovi modelli sociali ed economici. Questi nuovi modelli sociali ed economici hanno inevitabilmente portato alla nascita di nuove professioni, nuovi attori che attraverso i media digitali hanno ruolo di influencer, divulgatori, promotori.
E così, se noi da piccoli sognavamo una carriera da ballerine, attori, o astronaute, i nostri figli sognano di diventare influencer, blogger, youtuber o tik toker.
Come adulti facciamo fatica a prendere sul serio queste professioni, perché spesso ciò che vediamo su Instagram o YouTube è puro intrattenimento, a volte anche molto adolescenziale o debole culturalmente.
Ma soprattutto i lavori digitali ci sembrano troppo facili, un’illusione.
Ciò che non sappiamo, e facciamo fatica a comprendere come adulti, è che la capacità di una star del web va oltre a qualche foto in cui mostra una bella vita. Servono competenze, carisma, spirito imprenditoriale e – insomma – le stesse doti che non facciamo fatica a riconoscere a qualsiasi imprenditrice o imprenditore.
Ci sono diversi modi di stare sul web, e non è detto che, chi ha la potenza e la capacità di influenzare le menti altrui, lo faccia in modo negativo.
Dobbiamo iniziare a pensare che il digitale non è il male assoluto, e che in futuro nasceranno nuove figure professionali che lavoreranno sul web o ne presupporranno una conoscenza profonda.
Seguite il video: ne parliamo approfonditamente!
Per poter lavorare sul web, dunque, occorre acquisire talenti professionali che vanno al di là di una presenza puramente fisica. Anche chi è partito da una semplice passione, negli anni ha dovuto studiare, imparare, completare la sua professionalità, come accade in qualsiasi altro lavoro.
Non a caso oggi esistono corsi di formazione, e persino Lauree!, che riguardano lo sviluppo, la formazione l’insegnamento di tecniche ben precise per il web: scrittura, fotografia, montaggio, formazione tecnica.
Pensate poi quante nuove possibilità ha offerto il digitale ad attività che sembrava fossero immobili.
Parlo delle fotografie: quante persone appassionate hanno affinato con il tempo le loro tecniche per poter creare attività online su Instagram o Tumblr?
Vogliamo parlare anche di quante foto con i nostri smartphone facciamo? Collezioniamo ricordi di ogni momento.
Lo stesso si può dire per le professioni grafiche: il web ha permesso a molte persone di monetizzare le proprie illustrazioni, i fumetti, le storie e i poster – e questo ha aperto le porte a molti bravi professionisti, che diversamente magari non sarebbero riusciti ad aprirsi alla strada del lavoro indipendente.
Pensate poi all’accesso alla conoscenza, divulgazione, condivisione e scambio che abbiamo attraverso i blog.
Attraverso queste pagine si possono ricevere informazioni utili, si può conoscere qualcosa di nuovo, o imparare a fare qualcosa di nuovo.
Imparare che il digitale non è un fenomeno passeggero, ma un vero e proprio elemento che fa parte della nostra cultura, ci aiuterà a vincere quelle resistenze che abbiamo ancora nonostante siamo dei grandi fruitori del mezzo.
Imparare ad usare il digitale è utile anche per il futuro dei nostri figli, anche se non diventassero star del web.
E se lo diventassero, ora sappiamo che potrebbe non essere così male.
“La tecnologia apre la porta al mondo. Sta a noi percorrerla in modo significativo e rispettoso”.