DSA e Università: cosa si deve sapere
Pubblicato il 17 Settembre 2021 da Barbara Damiano
Se sei una studentessa o uno studente con Disturbo Specifico dell’Apprendimento o hai il sospetto di avere una difficoltà di apprendimento e vuoi approcciarti agli studi universitari devi essere in possesso della diagnosi che ti permetta di ottenere il riconoscimento dei diritti che ti spettano.
Al compimento del diciottesimo anno di età è dunque consigliabile rivolgersi al professionista diagnosta per poter rinnovare la diagnosi, se già presente, o verificare la presenza di una difficoltà oggettiva.
È necessario infatti rinnovare la diagnosi al termine della scuola secondaria di secondo grado. La diagnosi rilasciata rimarrà valida per tutto il ciclo universitario.
Se invece il rinnovo della diagnosi avviene prima dei diciotto anni questa rimarrà valida per i tre anni successivi, dopo sarà necessario un aggiornamento.
È importante che la diagnosi sia il più dettagliata possibile e che indichi chiaramente gli strumenti compensativi e le misure dispensative di cui lo studente necessita.
DSA e Test di ingresso
Presentando la diagnosi prima dell’accesso all’università e quindi in occasione del test d’ingresso sarà possibile ottenere:
- la concessione di un tempo aggiuntivo fino a un massimo del 30% in più rispetto a quello definito per le prove di ammissione;
- l’utilizzo di ulteriori misure (strumenti compensativi, misure dispensative) atte a garantire pari opportunità nell’espletamento delle prove stesse. Queste misure vengono valutate dagli Atenei stessi a loro discrezione. Sono considerati strumenti compensativi ammessi, per esempio, la calcolatrice non scientifica, il video-ingranditore, l’affiancamento di un tutor per la lettura dei contenuti.
Cosa è previsto nel corso dell’anno
La normativa prevede l’utilizzo di strumenti compensativi e l’attuazione di misure volte a garantire il successo formativo, sia nel corso delle lezioni sia durante gli esami.
In particolare, per quanto riguarda le misure dispensative, ci si riferisce a:
• privilegiare verifiche orali piuttosto che scritte;
• tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più oppure prevedere nelle prove scritte l’eventuale riduzione quantitativa, ma non qualitativa, nel caso non si riesca a concedere tempo supplementare;
• considerare nella valutazione i contenuti piuttosto che la forma e l’ortografia.
In particolare, per quanto riguarda gli strumenti compensativi, s’intendono:
• registratore per registrare le lezioni;
• l’utilizzo di testi in formato digitale;
• l’utilizzo di programmi di sintesi vocale;
• altri strumenti tecnologici di facilitazione nella fase di studio e di esame (come formulari, mappe, correttore ortografico).
A chi rivolgersi
È indispensabile informare l’ufficio studenti con Disabilità e con DSA della tua richiesta.
Successivamente a questo passaggio sarà lo studente stesso a parlare con il docente per potersi accordare sulle modalità dell’esame e condividere con lui gli strumenti da utilizzare. Se lo studente è seguito da un tutor potrà essere il tutor stesso ad accordarsi con il professore. Per maggiori informazioni è consigliata la lettura di:
- linee guida per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA
- sito associazione italiana dislessia
Articolo a cura di Maria Silvia Mazzocchi, logopedista.