Perché pulire con aceto e bicarbonato è inutile e dannoso?
Pubblicato il 2 Aprile 2021 da Barbara Damiano
Aceto e il bicarbonato di sodio: li abbiamo sempre tutti in casa. Il primo perché è buono! E l’insalata non sarebbe gustosa senza. Il secondo per gli usi più svariati, che abbiamo visto fare dalle nostre mamme o nonne: pediluvi, per ammorbidire le bucce dei legumi, per fare i suffumigi.
Di certo alcuni di questi rimedi sono utili, ma altri proprio no! In tantissimi siti web o pagine social vengono utilizzati questi due ingredienti per le “pulizie ecologiche”, perché sono familiari, naturali e alimentari.
Io stessa, su Mammafelice, dieci anni fa, ci son cascata: poi ho chiesto a Sara aka Mammachimica di fare un fact cheking sui miei vecchi post e di spiegarci i motivi scientifici per cui è meglio non usarli per pulire.
Ecco i suoi consigli!
Indice dell'articolo
Perché pulire con aceto e bicarbonato è inutile e dannoso?
Il problema è principalmente uno: aceto e bicarbonato non possiedono tutte le proprietà miracolose che gli attribuiscono.
Non igienizzano, non detergono, non sbiancano e uno di loro è anche inquinante.
Possibile? Eh si, la chimica è una scienza esatta!
Ogni molecola ha una o più funzioni specifiche, date dalle caratteristiche degli atomi che la compongono.
Ed anche un solo atomo di differenza tra due molecole può portare ad enormi differenze tra le sostanze.
Pensate solo all’acqua, composta da due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno.
La molecola a lei più simile è l’acqua ossigenata, che ha sempre due atomi di idrogeno e però anche due di ossigeno.
Le due molecoline sono simili ma in realtà diversissime! Entrambe super ecologiche, ma a nessuno verrebbe in mente di bere l’acqua ossigenata!
Di certo la userà per disinfettarsi una ferita o prepararsi dei detersivi, mentre con l’acqua e basta non ci disinfettiamo proprio niente.
Tutto questo per dire che, se davvero si vuole pulire casa e bucato in modo ecologico ed efficace, bisogna usare gli ingredienti giusti e spesso aceto e bicarbonato non lo sono.
Aceto: vediamolo nel dettaglio
L’aceto è usato spessissimo per decalcificare contenitori o elettrodomestici o per fare l’ultimo risciacquo il lavatrice come sostituto dell’ammorbidente.
Analizzando la composizione della bottiglia di aceto, vediamo che il 5-6% è acido acetico (il resto acqua e poco altro) e quindi è certamente in grado di sciogliere il calcare, come tutti gli acidi, peccato però che questa sostanza è molto impattante sull’ambiente.
Non lo dico io!
Lo dicono i dati scientifici, che potete trovare nel sito della Commissione Europea, in cui c’è una DID List (Detergent Ingredients Database) in cui si valuta la tossicità e degradabilità delle sostanze.
Questi valori devono essere inseriti in un algoritmo di calcolo, con cui misurare esattamente il valore di impatto ambientale e cioè il “volume critico di diluizione” della sostanza.
In parole semplici: quanti litri di acqua devo utilizzare affinché questa sostanza, immessa nei canali di scarico, non dia problemi di tossicità agli organismi acquatici?
Beh, per l’acido acetico ce ne vogliono parecchi, circa 1666.
Se si paragona l’impatto dell’acido acetico a quello di un altro acido alimentare, l’acido citrico per esempio, si scopre che è ben 53 volte superiore. Questi dati si riferiscono all’acido acetico presente in tutti gli aceti: di vino, di mele, bianchi, rossi, di alcool.
È quindi chiaro che, se si vogliono fare le pulizie in modo davvero sostenibile ed ecologico, allora è necessario lasciare l’aceto solo per condire le pietanze.
Bisogna inoltre considerare anche che l’aceto è contenuto in bottiglie di vetro, di certo più pesanti della bustina che contiene la polvere di acido citrico. Anche il vetro, quindi, ha il suo contributo in termini di consumo energetico anche durante il trasporto.
Altra cosa da non sottovalutare è la maggiore aggressività che ha l’acido acetico nei confronti dell’acciaio, dei lavandini o della lavatrice, dove appunto viene spesso utilizzato come sciogli calcare.
Sulle superfici la sua azione corrosiva può portare in soluzione il nichel, un metallo pesante responsabile di dermatiti o sensibilizzazioni.
Ma l’acetico è anche aggressivo verso i materiali plastici, come il PVC, spesso presente nelle componenti degli elettrodomestici, per esempio nelle tubazioni.
Ultima cosa sull’aceto.
Se ci fate caso, prima in molti detergenti veniva indicato l’aceto come ingrediente importante, per evidenziarne l’efficacia. Ora la dicitura è sparita.
Il motivo è semplice: usare aceto come unico principio attivo è vietato dalla normativa vigente, perché non è una sostanza registrata al REACH, «registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche»
Insomma, ora avete tutte le info per decidere se continuare ad usare l’aceto nelle pulizie… ma non lo userete più, vero? 😉
Bicarbonato: vediamolo nel dettaglio
Per quanto riguarda il bicarbonato, spesso non è idoneo per le pulizie perché non ha le proprietà chimiche che servono per pulire, poverino.
Il bicarbonato di sodio è un additivo alimentare, che troviamo anche nell’acqua che beviamo o negli anti acidi per lo stomaco. Costa pochissimo e anche lui è tra i preferiti dai sostenitori dell’eco-bio (non scientifico).
Molti lo usano per eliminare il calcare, ma lui non può farlo perché è una base debole.
Per sciogliere i residui di calcare (carbonato di calcio) ci vuole un acido, quindi lui è perfettamente inutile.
Anche messo in lavatrice non serve a nulla:
- non sbianca perché non è una molecola ossidante
- non ammorbidisce i panni, perché non contiene sostanze antistatiche (che appunto, riducendo le cariche tra le fibre danno quella sensazione di morbido).
Il bicarbonato non può nemmeno igienizzare i capi e tanto meno detergerli o sgrassarli: non è una molecola in grado di farlo, non c’è verso!
Purtroppo oltre ad esserci una scarsa conoscenza della chimica da parte di molti, devo dire che i produttori ci mettono del loro… spesso scrivendo questi rimedi errati direttamente sulla confezione o addirittura decantando i lori prodotti scrivendo in etichetta “con aggiunta di bicarbonato”, come se appunto questo servisse a qualcosa.
Ultima considerazione: anche se il bicarbonato non ha un impatto ambientale elevato, se si usa dove non serve andrà tutto nello scarico.
E tutto ciò che si butta è materia prima sprecata, soldi buttati, inquinamento inutile.
Il bicarbonato di sodio ha un sacco di usi interessanti ed efficaci, ma non quelli sopra descritti.
Quali sono le alternative? Ne parleremo presto!
In particolare parleremo di acido citrico: questo sì, davvero utile per molte cose, anche per le pulizie!
Mi crolla un mito!!!