Come riconoscere una bufala o una fake news
Pubblicato il 31 Marzo 2020 da Mamma Felice
Mai come in questo periodo veniamo sommersi da bufale, catene di Sant’Antonio e false notizie non solo sui social, ma soprattutto su WhatsApp. Le persone sono convinte di poter aiutare condividendo qualunque cosa gli capiti a tiro. Risultato? Un grande rumore di fondo, pericolosissimo.
Le bufale o fake news sono pericolosissime, sì! Non sono ‘errori in buona fede’ o cose su cui ridere.
Rappresentano un pericolo vero, perché spingono le persone a credere meno nelle Istituzioni, e più alle cialtronerie. Le spingono a vedere complotti lì dove non ci sono, a incattivirsi, a diventare razziste e anche a non affidarsi alla scienza.
Per esempio stanno accadendo fatti gravissimi a causa di queste bufale. Persone che stanno smettendo di assumere i propri farmaci, perché hanno sentito dire su WA che farebbero male in caso di infezione a coronavirus, o altre che stanno facendo incetta di farmaci in sperimentazione, togliendoli a chi ne ha davvero bisogno! Oltre alle numerose intossicazioni verificatesi in questi giorni, a causa di improvvisate panificazioni con lieviti ottenuti dalla fermentazione di frutta e birra, o addirittura dal mescolare prodotti nocivi per le pulizie e la disinfezione.
Rappresentano spesso reati veri e propri, oltretutto.
E ricordatevi sempre una cosa: se è gratis, il prodotto sei tu.
Queste condivisioni, infatti, arricchiscono i gestori dei siti citati, oppure gli speculatori, o chi vende finte cure, o persino le organizzazioni criminali o i politici che giocano sulle vostre paure per manipolare le elezioni.
Più paura = meno fiducia nello Stato = più vulnerabilità = più manipolazione politica.
Catene di Sant’Antonio: consideratele SEMPRE pericolose
In generale, comunque, il primo e più semplice modo per proteggersi dalle bufale, è NON condividere nulla che arrivi attraverso WhatsApp o messaggi privati di Facebook, o che si basi sul meccanismo della Catena di Sant’Antonio.
Ovvero: tutte le volte che un messaggio contiene le parole CONDIVIDI, o persino CONDIVIDI PRIMA CHE LO CANCELLINO, o addirittura CONDIVISI SE HAI UN CUORE, siate certi che quella è quanto meno una notizia falsa, o poco vera.
Condividete notizie che provengono solo da siti ufficiali
Altra regola generale: non condividete nulla che non provenga da siti ufficiali. Siti ufficiali sono quelli delle istituzioni: Governo, Ministeri, OMS.
Per esempio i giornali NON sono siti ufficiali – mi dispiace dirlo.
Per gli altri giornali, aspettate almeno un giorno prima di condividerne le notizie: di solito ci vogliono un po’ di ore perché avvengano eventuali smentite.
Attenzione alle URL, ovvero agli indirizzi web dei siti: alcuni di questi sono palesemente scritti per ingannarvi.
Per esempio il corsarodellasera o ilgiomale, che sono simili ai siti dei giornali, e possono ingannarvi dal titolo. Alcuni di questi, come Lercio, sono palesemente giornali satirici, con notizie create non per truffare, ma per far ridere! Il problema è che molte persone non si accorgono che si tratta di satira, e condividono notizie false credendo di aver scoperto il complotto del secolo!
I siti ufficiali, poi, hanno delle URL ben precise. Nessun giornale o sito serio ha la denominazione .altervista: questa infatti è una piattaforma web dove è possibile aprire gratuitamente un sito web, assolutamente lecita. Ma NESSUN giornale o sito istituzionale apre un sito professionale su una piattaforma gratuita.
I complotti NON passano da WhatsApp
Parliamoci chiaro: vi sembra realistico che un vostro amico, che magari non ha nemmeno la fortuna di aver studiato, possa davvero aver scoperto il complotto del secolo CHE I GOVERNI NON CI DICONO? Ovviamente no.
Nessuno di noi scopre GOMBLOTTI di alcun tipo, a meno che non lavori per i Servizi Segreti o per il Mossad.
Fidatevi che di certo questi complotti non girano su WhatsApp, condivisi dalla vostra maestra delle elementari.
Come si riconoscono una bufala o una fake news (notizia falsa)?
Per nostra fortuna, è molto semplice riconoscere queste false notizie, perché hanno tutte uno stesso pattern, ovvero uno stesso schema.
Nel dubbio… non condividere!
Il messaggio è nebuloso
Se ci fate caso, in queste bufale c’è spesso un soggetto nebuloso: un mio amico, un mio conoscente, un mio parente…
Ma se chiedete il nome e cognome della persona, spesso vi dicono che non è proprio un loro amico, ma un amico di un loro amico.
Al contrario, alcuni dei messaggi falsi più pericolosi contengono il nome e cognome di una persona, spesso un medico.
Questi sono i più pericolosi in assoluto, perché questi poveri medici, del tutto inconsapevoli, vengono improvvisamente contattati al telefono o sui social da migliaia di persone, impedendo loro di svolgere il loro lavoro.
Per evitare questo problema, è molto semplice agire: Non condividete MAI nessun tipo di Catena di Sant’Antonio, e avrete eliminato il problema.
Attenzione anche ai messaggi che sarebbero inviati dagli ospedali, per donazioni di organi o di sangue: GLI OSPEDALI NON USANO WHATSAPP PER CHIEDERE DONAZIONI DI SANGUE. Persone scellerate fanno girare questi messaggi con i numeri di telefono degli ospedali, creando un pericolosissimo problema di sovraccarico dei centralini, che vengono sommersi di chiamate.
Anche in questi casi, se volete notizie ufficiali, andate sui siti delle ASL o delle strutture ospedaliere: soltanto lì troverete le notizie verificate.
Inoltre, se siete donatori di sangue, riceverete direttamente richieste dall’AVIS, in caso di bisogno.
E se non lo siete, avete davvero bisogno di un messaggio su WhatsApp per diventare donatori? Non potete diventarlo e basta?
Attenzione ai pregiudizi di conferma
Le fake news di solito cercano di fare presa sulle reazioni emotive della gente: indignazione, disoccupazione, ingiustizie, razzismo, omofobia…
LEGGI: Tutte le bufale sul Coronavirus
Quindi, per esempio, riguardano gli immigrati, le tasse, eventuali aiuti mancati da parte dello Stato, favoreggiamento di alcune parti della popolazione.
Cercate su Google il titolo della notizia + bufala
La regola, dunque, è sempre la stessa: nel dubbio, NON condividete. E insegnate anche agli altri a non condividere!
Per farlo, andate su Google e digitate il titolo della notizia, un pezzo di frase o il nome della persona citata e, a seguire, la parola BUFALA.
Esempio: Ingerire biossido di cloro può aiutare ad annientare il virus bufala
E il primo risultato è proprio il sito del Ministero della Salute, che vi avverte che si tratta di una bufala pericolosissima:
Covid-19 – Attenti alle bufale – Ministero della Salute
In alternativa, affidatevi ai nostri migliori siti italiani anti bufala, che fanno questo lavoro per voi, tutti i giorni:
- BUTAC, Bufale un tanto al chilo
- BUFALE.NET
E ricordatevi la regola numero uno: Nel dubbio… non condividere!
Utilissimo!
Irene
Grazie mille!
Sono una biologa, lavoro in un ospedale. Grazie! Non sai quante volte in questo periodo, anche nella chat della classe, mi è toccato smentire autentiche caxxate che venivano condivise. Ho ripetuto più volte che TUTTI i messaggi vocali inoltrati erano delle bufale colossali e poi mi sono stancata.
Ora per fortuna sembra che il fenomeno stia scemando, per lasciare il posto a lunghe discussioni sui compiti, sempre meglio delle scarpe che portano in casa il virus. Però cavolo, come si fa a credere a certe cose sentite a casaccio, condividerle con tutti e non prendersi la briga di controllare su un sito istituzionale?
Guarda, Mina, purtroppo è così anche per me… infatti mi sono decisa a scrivere questo post proprio per questo motivo.
Ma la cosa pazzesca è che quando lo fai notare, si arrabbiano pure! Una signora mi è arrivata persino a dire: Deve essere bello sapere sempre tutto.
Eh sì, è MOLTO BELLO sapere, studiare, conoscere ed essere preparati!! Ed è molto bello parlare solo di ciò che sappiamo!!
Mammamia mi viene un nervoso…
GRAZIE per ciò che fai
Ma infatti! Possiamo parlare di ciò che sappiamo e magari l’altra persona impara qualcosa e poi possiamo ascoltare le altre persone, più sul pezzo di altri argomenti, ed imparare qualcosa noi!
Non sarebbe un mondo perfetto???
A me non viene in mente di spiegare ad un ingegnere come costruire un ponte o ad una sarta come si fa un vestito.
E pure con la biologia sto zitta se si parla di cose che non conosco bene!
Esattamente!!! La penso proprio come te!