Neonati, come organizzare una routine giornaliera
Pubblicato il 28 Gennaio 2020 da Loredana Amodeo
Appena tornati a casa dall’ospedale o dalla casa del parto, quando rientriamo in casa, siamo presi da mille emozioni: gioia, ansia, euforia e anche questioni pratiche: come riorganizzare la nostra giornata con un neonato?
Anche se non si è al primo figlio, i primi giorni sono davvero complicati, e non solo per gli ormoni in subbuglio. In fondo non conosciamo ancora il nostro neonato: non sappiamo che ritmi avrà, né possiamo prevedere le sue preferenze e il modo migliore per approcciarci a lui.
Non spaventatevi se l’istinto materno o il senso di appagamento non arrivano subito. Anzi, vi svelo un segreto: non siete delle aliene se guardando il vostro bambino non sentite quell’amore totalizzante del quale tutti parlano. Datevi tempo, datevi fiducia, siate clementi con voi stesse. Ognuna è mamma a modo proprio, ognuna matura la propria genitorialità in maniera diversa e con dei ritmi personali.
Fatte queste premesse, andiamo direttamente al nocciolo della questione: come si arriva a fine giornata con il nostro neonato, giustamente esigente di cure e attenzioni?
Indice dell'articolo
Come organizzare la giornata con un neonato: flessibilità è la parola d’ordine
Euforia e gioia all’ennesima potenza ci accompagnano alle dimissioni dall’ospedale con il nostro neonato in braccio, ma anche una certa preoccupazione, normalissima: ognuno di noi si chiederà sempre se sta facendo bene, se è un bravo genitore, se sarà capace…
Occorre riorganizzare, resettare. Anche le abitudini più banali vengono messe in discussione. Che non significa che non potremo più fare quello che ci piace, ma sicuramente i tempi saranno un po’ diversi.
Soprattutto all’inizio, tutto ruoterà intorno a quell’esserino di 50 cm. Però badate bene: ogni fatica, ogni scombussolamento, ogni rinuncia, saranno enormemente ripagati dalla stessa persona responsabile di aver rimescolato le carte: vostro figlio.
Allattamento a richiesta
La notizia bella sapete qual è? Che il nostro bambino conosce e capisce perfettamente quali sono i suoi bisogni e con che ritmi soddisfarli: noi genitori dobbiamo solo affidarci e fidarci del suo e del nostro istinto.
Ci ritroviamo a chiedere “Quante ore è giusto che dorma?”, “Quanti ml di latte dovrà bere?”, “Quante volte è giusto che faccia la cacca o la pipì?”, “E il bagnetto?”. Beh, sperimenterete in prima persona che ogni bambino è a sé, non vale una regola universale adattabile a tutti.
Il pediatra vi darà dei parametri indicativi, che dovrete adattare alle peculiarità del vostro neonato.
Queste indicazioni vi serviranno soprattutto per sapere quanto latte preparare, come fare il bagnetto, quante pipì dobbiamo aspettarci per considerare la nutrizione appropriata.
Ma attenzione: se anche il pediatra vi suggerisce di somministrare 60 ml di latte, assecondate il bambino. Magari gliene basteranno 50 ml, magari ne chiederà 60.
Vi dice di dare il seno ogni 3 ore? Per voi può essere meglio l’allattamento a richiesta, magari.
Molti pediatri non sono ancora aggiornati sulle nuove direttive in merito all’allattamento suggerite dall’OMS. Infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di assecondare il bambino e di non badare all’orologio, né contare le poppate. Semmai i pannolini.
Se il bambino bagna 7/8 pannolini al giorno, vuol dire che si nutre a sufficienza.
Dormire il più possibile
Un bambino allattato al seno forse sarà all’inizio un po’ più impegnativo da gestire, poiché le poppate saranno molto frequenti e ravvicinate: assecondare il bambino è indispensabile per un avvio dell’allattamento di successo.
In questa fase infatti è importante che la mamma abbia intorno una rete di supporto, perché le sue energie verranno assorbite totalmente dal bambino. Anche le ore di riposo della mamma dovranno dipendere dai momenti in cui il bambino deciderà di dormire.
Anche la notte probabilmente l’allattamento continuerà, difatti il consiglio è quello di dormire con il bambino vicino e possibilmente con accesso libero al seno. Questo migliorerà il riposo sia della mamma che del neonato, creando una sinergia tra i due.
Le regole per la prevenzione della SIDS suggeriscono di non praticare il cosleeping nei primi mesi di vita, ma di tenere il bambino in camera con i genitori: perfetto a questo scopo è il side bed, ovvero una sorta di prolungamento del letto, che ci permette di allattare il bambino senza alzarci dal letto.
Il neonato probabilmente durante i primi mesi dormirà quasi tutto il tempo, svegliandosi solo quando necessario e quando avrà dei bisogni da soddisfare, quali nutrirsi, avere il pannolino pulito, ma anche svago o coccole. Ci sono molte attività che potete fare con un neonato, per stimolarlo, nei momenti in cui è sveglio.
Durante il giorno non occorre costringere tutta la famiglia a rimanere al buio o in silenzio: infatti è bene che il bambino si abitui ai ritmi giorno/notte e che impari a distinguerli. Evitate ovviamente il frastuono.
Mentre il bambino riposa la mamma farà bene a ricaricarsi anche lei e fare dei sonnellini, magari di fianco al bebè per favorire la montata lattea.
Fare passeggiate all’aria aperta
Per quanto riguarda le uscite non privatevi della vita sociale: anche se fa freddo, coprite bene il vostro bambino e uscite, e se fa troppo caldo evitate di rimanere all’aperto. Utilizzate in ogni caso il buonsenso ed evitate i luoghi affollati e rumorosi.
Soprattutto prima delle vaccinazioni, evitate di portare il bambino in luoghi chiusi e affollati e preferite le passeggiate all’aria aperta.
Ne ha bisogno il neonato e ne ha bisogno la mamma di svagarsi. Avere un neonato non ci rende succubi, ma persone con molte energie attive e vitali, con tante cose da dare, fare, vivere, godere.
Insomma, alla fine della fiera quello che dobbiamo ricordarci è che l’inflessibilità e il rigore non sono attuabili quando nasce un bambino. Pian piano scoprirete la vostra routine ideale, imparerete a riconoscere il pianto di vostro figlio e comprenderne la natura, vi stabilizzerete.
Ma non siate severe con voi stesse, piuttosto morbide e flessibili, adattabili. Non permettete all’ansia da prestazione di rovinare il periodo più intenso e irripetibile della vostra maternità.
Come organizzare la giornata con un neonato, in pratica
Come possiamo, dunque, organizzare la nostra giornata? Noi possiamo darvi delle indicazioni di massima, ma naturalmente – come abbiamo detto – siccome ogni bambino è a sé, prendetele come suggerimenti, e non come ‘regole’.
8.30: Puntare la sveglia, può essere utile per instaurare una routine
Con il passare dei giorni, cercate per quanto possibile di instaurare un ritmo con il neonato: per esempio potreste decidere di puntare la sveglia alle 8/8.30 ogni mattina, svegliarvi insieme, fare colazione, allattare e cambiargli il pannolino.
Dedicare sempre 10-15 minuti alle attività, dopo la poppata e il cambio pannolino
Ricordatevi che sì, i neonati dormono molto, ma vanno anche stimolati. Il miglior modo per stimolarli è tenerli in braccio a lungo, coccolarli, parlargli e leggergli o raccontargli delle storie.
Molto utili sono anche la fascia o il marsupio: vi permettono di portare il bambino addosso durante la giornata, e quindi mantenere con lui un contatto importante per il cosiddetto bonding, o attaccamento.
Dopo pappa e cambio pannolino, potete stimolare il neonato con piccole attività molto semplici:
- Neonati: attività per stimolare lo sviluppo psicofisico dei bambini da 0 a 12 mesi;
- Giochi per neonati: attività intelligenti da 0 a 12 mesi.
10: Mettere il bambino a riposare in salotto durante il giorno
Quando il bambino si addormenta (i primi giorni potreste vivere a blocchi di 3 ore in 3 ore), cercate di riposare anche voi. Potrebbe essere intorno alle 10 del mattino.
Per fare in modo che il bambino si abitui alla casa, ai rumori di fondo e riesca a riposare anche se intorno a lui si svolge la vita normale di tutti i giorni, non mettetelo a riposare in camera al buio, ma in salotto o in cucina (sempre in sicurezza), accanto a voi. Voi potete dunque riposare un po’ sul divano, poi eventualmente cucinare, o accendere la TV o la radio, leggere, guardare il cellulare…
11.30: Scegliere i momenti migliori per uscire di casa
Appena ve la sentite, provate a fare delle brevi passeggiate fuori casa con la carrozzina. Per esempio in tarda mattinata, verso le 11.30, o a metà pomeriggio, verso le 16.30.
In questo modo vi sentirete meno isolati, e il bambino allo stesso tempo si stancherà di più, perché uscire è un’attività per lui molto energetica.
Uscire in un orario prestabilito è uno degli altri metodi per dare una primissima routine al bambino.
12: Non saltate i pasti
Certe volte si perde un po’ il ritmo e si finisce per trascurarsi. Cercate di non saltare mai i pasti, scegliendo un orario più o meno flessibile e mantenendolo. Il bambino piano piano si abituerà ai vostri orari.
Chiedete aiuto a parenti e amici per cucinare: fatevi portare dei piatti pronti cucinati in modo leggero, per non dovervi anche mettere a cucinare nei primi giorni dopo il parto.
Fate sempre una buona colazione, magari anche mentre allattate al seno. Poi sempre pranzo e cena, possibilmente in compagnia: è importante prendersi un po’ di tempo anche per sé, chiacchierando con il proprio compagno o compagna, o comunque con gli adulti.
Infatti, spesso, stando tutto il giorno con un neonato, a fare vocine e versetti, si ha proprio l’esigenza di dire qualcosa ‘da grandi’!
Cercate di cenare presto: per esempio potreste pranzare anche alle 12 (chi se ne frega!) e poi alle 18.30, se vi è funzionale per riposare un po’ di più la sera!
10.30: Non preoccupatevi di lasciare il neonato pochi minuti nella sua culla
Trovate dei momenti solo per voi stessi. Per esempio per andare in bagno o farvi una doccia veloce. Provate a scegliere un orario per lavarvi e vestirvi, anche se sarete necessariamente flessibili. Per esempio durante il primo riposino del mattino del bimbo, intorno alle 10.
A voi la scelta, ma con l’esperienza vi possiamo dire che, se dal principio abituerete il bambino a concedervi due minuti di privacy per andare in bagno, anche da grande poi riuscirete a concedervi lo stesso tempo, senza avere le folle in bagno mentre fate la cacca. 🙂
L’importante è lasciare il bambino sempre in sicurezza: scegliete una culla solida che si possa portare in giro nelle stanze.
Tenete il bambino a pancia in su e, se vi fa stare più tranquilli, usate la radiolina o un sensore di movimento tipo Angel care, che suona se il bambino ha qualche problema.
Insomma: darsi dei ritmi i primi tempi non è semplice, ma piano piano, creando un vostro orario preferito, vedrete che le cose inizieranno ad andare meglio. Non dimenticate di chiedere aiuto, ogni volta che ne sentite il bisogno!