Stili di apprendimento e didattica inclusiva
Pubblicato il 15 Gennaio 2020 da Mamma Felice
Per stile di apprendimento si intende il personale modo di apprendere e di acquisire nuove competenze. È l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo personale modo di elaborare, memorizzare e recuperare informazioni.
Conoscere il proprio stile di apprendimento permette alla persona di sfruttare al meglio le proprie potenzialità.
Gli stimoli, infatti, sono filtrati dai nostri sensi e ciascuno di noi ha un canale privilegiato di elaborazione delle informazioni.
Per lo studente imparare a conoscersi da questo punto di vista e a riflettere sui diversi canali di acquisizione delle informazioni è importantissimo, poiché gli consentirà di apprendere in modo efficace ed efficiente, ovvero di imparare nuove cose nel minor tempo possibile e sfruttando al meglio le proprie energie.
Indice dell'articolo
Quali sono gli stili di apprendimento
Esistono diversi stili di apprendimento, vediamo di seguito i principali.
Stile visivo-verbale
È tipico dello studente che, al momento di acquisire nuove informazioni, preferisce leggere un testo prevalentemente scritto. È il tipo di studente che impara soprattutto leggendo, prendendo appunti scritti, facendo schemi e mappe con parole chiave, producendo riassunti.
Il libro di testo è sicuramente uno strumento indispensabile per lui.
Lo studente con difficoltà specifiche di apprendimento generalmente non dimostra di prediligere questo stile, poiché sfrutta processi che rappresentano sue difficoltà specifiche, quali la lettura e la scrittura.
Stile visivo-non verbale
Lo studente memorizza più facilmente nuove informazioni quando vengono proposte attraverso immagini e video, dunque tutto ciò che è visivo ma non necessariamente accompagnato da parole. Lo studente trae giovamento dall’analisi degli indici testuali del libro di testo, dalla visione di video didattici, dal produrre schemi e mappe ricche di figure, dal fare disegni o produrre simboli affianco ai concetti.
Stile uditivo
Lo studente privilegia il canale uditivo, dunque tutte quelle informazioni che percepisce ascoltando. E’ agevolato dalla visione di video, dall’ascolto di file audio e soprattutto dal seguire la lezione in classe.
Stile cinestetico
Lo studente privilegia attività concrete, l’esperienza diretta lo aiuta a elaborare e memorizzare le informazioni. Le attività laboratoriali sono per lui fondamentali.
Come scoprire il proprio stile di apprendimento, per migliorare il metodo di studio
Diversi sono i modi per ragionare sul proprio stile di apprendimento, sicuramente l’esperienza dello studente è la base di partenza.
Ragionare insieme allo studente riflettendo sulle diverse attività scolastiche affrontate e sulle scelte spontanee da lui compiute (ha scelto di fare uno schema? Ha solo sottolineato il libro? Gli sono rimaste impresse le figure? Ha preso appunti in classe?) è la chiave di lettura da cui partire.
In questo il parere dell’insegnante che conosce bene lo studente può essere molto d’aiuto.
Esistono inoltre dei questionari, che lo studente può compilare, che guidano verso il raggiungimento di una risposta.
Consiglio di svolgerli insieme allo studente, proponendo una lettura condivisa delle domande e, eventualmente, ragionando insieme sui contenuti e sulle risposte da dare. Qui ne potete trovare uno: QUESTIONARIO SUGLI STILI DI APPRENDIMENTO.
I risvolti pratici a casa
Ciò che si evidenzia in alcuni studenti è la presenza, ad esempio, di una forte componente visiva piuttosto che uditiva, mentre in altri c’è un mix eterogeneo di stili. In generale ogni studente sarà in grado di individuare uno stile preferenziale di elaborazione delle informazioni, seppur riscontrando benefici anche dalla stimolazione degli altri canali.
Tenendo ciò in considerazione, il modo migliore per sfruttare al meglio il proprio stile di apprendimento è sicuramente quello di individuare gli strumenti e le strategie utili per valorizzarlo e provare a metterle in pratica nel corso della lezione o durante lo studio quotidiano a casa.
Molti studenti non riescono ad individuare in autonomia le strategie e le modalità più utili a loro, soprattutto quando si tratta di studenti con difficoltà di apprendimento.
Rivolgersi all’insegnante o a un clinico quale il logopedista o lo psicologo formati in materia, piuttosto che a un educatore o a un pedagogista, può essere molto d’aiuto. In qualche incontro è possibile individuare gli strumenti e le strategie efficaci adatte allo stile di apprendimento dello studente.
I risvolti pratici a scuola
Nelle classi “tipo” delle scuole in questo momento storico si riscontra un’eterogeneità di studenti con bisogni educativi diversi e, quindi, con stili diversi di apprendimento.
Quando si parla di didattica inclusiva si intende la messa in pratica di strategie e modalità educative che consentano di raggiungere il massimo grado di apprendimento a tutti gli studenti. Indubbiamente non è una cosa semplice da attuare, ma le soluzioni sono tante.
Ciò che l’insegnante si propone di fare in questi casi è di produrre attività che risultino salienti per i propri studenti e, dunque, che vadano a stimolare i diversi canali di apprendimento.
In quest’ottica la classica lezione frontale in cui l’insegnante spiega e i ragazzi seguono sul libro di testo o alla lavagna si considera ormai superata.
La proposta vincente di molti insegnanti in diverse scuole è quella delle lezioni interattive, dove vengono proposte informazioni sotto diverse vesti, sfruttando video, audio, schemi e mappe, spiegazioni e lavori di gruppo.
Questa sicuramente è la chiave di svolta per poter stimolare contemporaneamente i diversi canali dell’apprendimento e per permettere a tutti gli studenti di accedere alle nozioni e di imparare divertendosi.
Articolo a cura di: Maria Silvia Mazzocchi, Logopedista
Bellissimo articolo