Come adottare un bambino: costi, tempi e requisiti
Pubblicato il 26 Agosto 2019 da Loredana Amodeo
Come adottare un bambino? Quali sono i costi, le procedure da seguire e le tempistiche? Su questo articolo una concisa ed esaustiva guida che vi indicherà i primi passi da compiere per immettervi nel percorso lungo e tortuoso dell’adozione.
Quando le hai proprio provate tutte per avere un bambino, dai rapporti mirati, alle varie tecniche di procreazione assistita, ma nel frattempo gli anni passano e non passa la voglia di instaurare una famiglia, di prenderti cura della vita di un bambino, di tuo figlio, ecco che potrebbe sorgere l’idea di provare ad adottarlo. Adottare un bambino che nella sua vita purtroppo non ha avuto la fortuna di avere i genitori accanto a sé.
Adottare vuol dire prendersi cura di un bambino che non è nato all’interno del nucleo familiare, il quale chiede ai “nuovi” genitori di essere amato, curato e accompagnato per il resto della sua vita.
In termini tecnici, l’adozione è un istituto giuridico il quale permette ad una persona, chiamata “adottante“, di considerare e trattare un altro individuo, chiamato “adottato“, come figlio legittimo, dove quest’ultimo acquisisce il cognome dell’adottante.
Adozione di un minore: requisiti
Nel corso del tempo l’adozione ha subìto non pochi cambiamenti ed evoluzioni, quindi anche le informazioni di questo articolo sono da ritenersi solo indicative. È nata per assicurare alle famiglie senza prole e benestanti di un tempo la possibilità di trasmettere il cognome e l’eredità, e di conseguenza continuare la discendenza, e quindi l’oggetto di interesse erano gli adottanti. Nel corso degli anni l’adozione si è trasformata radicalmente, in modo da garantire in primis la tutela dei bambini, e i loro interessi sono al primo posto.
I requisiti che riguardano i genitori, per poter accedere al lungo iter che prevede ogni singola adozione, sono:
- essere sposati da più di tre anni sia con rito religioso che con rito civile;
- non essere separati o divorziati né dinanzi al tribunale, né di fatto;
- essere dichiarati idonei all’adozione dal tribunale dei minori, e quindi essere idonei ad educare, istruire i mantenere il bambino che intendono adottare.
I minori da adottare devono invece:
- avere meno di 18 anni;
- essere dichiarati in stato di abbandono;
- essere dichiarati adottabile dal tribunale dei minori.
Come adottare un bambino: presentare la domanda di adozione
La domanda di adozione da parte dei futuri genitori, deve essere presentata presso il tribunale dei minori competente per il territorio di residenza, e se non ottiene nessun esito, scade automaticamente dopo tre anni dalla presentazione.
I genitori non possono far richiesta di uno specifico bambino da adottare, poiché questa decisione spetta agli assistenti sociali che seguono la pratica: sarà loro premura individuare il bambino che in quel momento ha più urgenza di essere adottato; invece è possibile dichiarare se i genitori sono disposti ad adottare anche eventuali fratelli o sorelle.
La domanda deve contenere:
- certificato di nascita dei coniugi;
- stato di famiglia;
- dichiarazione di assenso all’adozione;
- la busta paga;
- certificati medici che attestano il buon stato di salute degli adottanti.
La domanda ha una validità di 3 anni ed è rinnovabile. Ricevuto l’ok del tribunale, l’attesa può durare anche 4 anni.
Idoneità dei futuri genitori
Fare domanda di adozione non è di certo semplice: l’idoneità della coppia che fa domanda di adozione sarà dichiarata positiva o meno dai giudici del tribunale dei minori, ma solo dopo aver ascoltato il parere degli assistenti sociali e degli psicologi che a loro volta hanno conosciuto e ascoltato le motivazioni degli adottanti. In questa occasione, viene sentito anche il parere dei parenti: genitori, futuri nonni sono d’accordo? Si cerca di trovare una famiglia unita anche negli intenti. Dopo avere effettuato le dovute e scrupolose indagini danno il via, o meno, all’adozione.
L’esito della domanda di adozione, viene rilasciato dal giudice insieme alle motivazioni. Se l’esito dovesse risultare negativo contro di esso possono ricorrere sia gli aspiranti genitori e parenti, sia il pubblico ministero tramite opposizione scritta e firmata. Nel frattempo, al minore che è stato ufficialmente dichiarato adottabile, viene affidato un tutore.
Quando un minore è dichiarato abbandonato
Un bambino viene espressamente dichiarato in stato di abbandono dal tribunale competente, quando i genitori e/o parenti del medesimo non sono in grado di assicurare assistenza morale e materiale. Un minore viene dichiarato in stato di abbandono anche quando staziona all’interno di un istituto competente, in grado di accogliere minori in stato disagiato, oppure se si trova in affidamento provvisorio presso un’altra famiglia.
Affidamento preadottivo
La fase di affidamento preadottivo è la fase preparatoria per accedere alla vera e propria adozione. Il tribunale avrà il compito di verificare la giusta differenza di età fra il bambino adottabile e la coppia in questione: nello specifico la differenza di età fra entrambe le parti non deve essere minore di 18 anni e né maggiore di 45 anni per uno dei coniugi e di 55 per l’altro (ad esempio se il bambino da adottare ha 5 anni, i genitori adottivi non possono avere più di 50 anni uno e 60 anni l’altro, ma almeno 23 anni di età).
Adozione di ragazzi maggiorenni
La legge 184 4/5/1983 prevede che un individuo che non ha nessun discendente, pur avendo eredi come fratelli e sorelle, possa adottare una persona maggiorenne con l’intento di darle il proprio cognome e la propria eredità. L’adottante può anche non essere sposato, oppure vedovo o separato, deve avere minimo 36 anni di età, e avere almeno 18 anni in più rispetto alla persona che intende adottare.
Con l’adozione i diritti dell’adottato diventano effettivi sul patrimonio dell’adottante, ma mai viceversa, ovvero il neo genitore non potrà mai rivendicare nessun diritto su un eventuale patrimonio dell’adottato, anche se quest’ultimo porta il suo cognome.
Quanto costa adottare un bambino?
Il procedimento di adozione ha costi diversi a seconda che sia un’adozione nazionale o internazionale. Nel primo caso è priva di costi, così come previsto dalla legge italiana, invece nel caso di adozione internazionale i costi possono essere elevati e variano da Paese a Paese. Inoltre si dovranno sostenere spese di trasferte e viaggi verso il Paese del figlio.
La coppia che vuole procedere all’adozione internazionale deve versare diversi contributi al paese di provenienza del bambino per coprire le spese di tipo amministrativo. Si può arrivare anche fino a 20 mila euro, e si parte da un minimo di 7 mila euro.
In Italia vengono inoltrate circa 10 mila richieste di adozione l’anno (numeri che calano drasticamente ogni anno), ma solo il 25% ottiene accoglimento. L’Italia non è un Paese per genitori, evidentemente. Speriamo che la legislatura possa prima o poi alleggerire l’iter burocratico e rendere le cose più semplici.