Scuola primaria: come affrontarla
Pubblicato il 23 Agosto 2019 da Mamma Felice
Prima elementare, primo giorno di scuola primaria: dubbi, ansie ed emozioni pervadono sia i bambini, che le famiglie. Ognuno di noi vuole sapere che cosa si fa alle elementari, quali sono i programmi, cosa serve, quali quaderni comprare e come etichettare il materiale scolastico.
La prima elementare è un enorme passaggio per i bambini, ma anche per i genitori: è un po’ uno spartiacque, perché da qui in poi i figli diventano ‘bambini grandi’. Diventano sempre più indipendenti, iniziano ad avere un propria vita personale non più legata soltanto alla nostra presenza, iniziano a scoprire davvero il mondo attraverso lo studio e la cultura. Ed è bello, amici, molto bello.
Nei primi mesi di scuola sembrerà tutto estremamente strano, complicato e confuso. Sembrerà tutto troppo lento o troppo veloce, a volte le due cose insieme, e intorno a Novembre-Dicembre ci sembrerà che i nostri figli non stiano imparando niente.
Poi, a Gennaio, inizia il ‘miracolo’: dopo le vacanze di Natale i bambini sbocciano. Iniziano a leggere e scrivere, e a me questa è sempre sembrata una vera magia: mi ha emozionata tantissimo vedere che mia figlia iniziasse a leggere da sola le prime parole e poi le prime frasi. Lo trovavo davvero incredibile.
I bambini sono incredibili. In pochi mesi imparano letteralmente a leggere e scrivere, con tantissima determinazione, impegno e concentrazione.
Noi non saremmo più capaci, se fossimo in situazione analoga, a imparare così velocemente come i bambini.
Questo non vi deve preoccupare: la prima elementare non è una prigione. I bambini continuano a giocare e fare lunghi intervalli, continuano a restare ben piantati nella loro età, senza nessuno che gli imponga di fare qualcosa che non sono in grado di fare.
Tutto ciò che i bambini imparano, infatti, è proporzionato alla loro età e al loro sviluppo. E, come in tutte le loro tappe, ci sarà chi ci mette più o meno tempo, ma l’obiettivo delle scuole elementari è proprio quello di portare tutti i bambini, alla fine del ciclo della scuola primaria, ad aver acquisito le medesime competenze.
In base ai programmi della scuola elementare, secondo il D.P.R. 12 febbraio 1985 – n 104, compiti della scuola elementare sono i seguenti:
Il fanciullo sarà portato a rendersi conto che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 Cost.).
La scuola è impegnata ad operare perché questo fondamentale principio della convivenza democratica non sia inteso come passiva indifferenza, e sollecita gli alunni a divenire consapevoli delle proprie idee e responsabili delle proprie azioni, alla luce dei criteri di condotta chiari e coerenti che attuino valori riconosciuti.La scuola, nel corretto uso del suo spazio educativo e nel rispetto di quello della famiglia e delle altre possibilità di esperienze educative, ha il compito di sostenere l’alunno nella progressiva conquista della sua autonomia di giudizio, di scelte e di assunzione di impegni e nel suo inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, sulla base dell’accettazione e del rispetto dell’altro, del dialogo, della partecipazione al bene comune.
Insomma, gli obiettivi della scuola elementare non riguardano solo le conoscenze, ma le competenze del bambino, perché viva felice nel mondo, apportando il suo contributo unico e originale:
- prenda consapevolezza del valore della coerenza tra l’ideale assunto e la sua realizzazione di un impegno anche personale;
- abbia più ampie occasioni di iniziativa, decisione, responsabilità personale ed autonomia e possa sperimentare progressivamente forme di lavoro di gruppo e di vicendevole aiuto e sostegno, anche per prendere chiara coscienza della differenza fra “solidarietà attiva” con il gruppo e “cedimento passivo” alla pressione di gruppo, tra la capacità di conservare indipendenza di giudizio ed il conformismo, tra il chiedere giustizia ed il farsi giustizia da sé;
- abbia basilare consapevolezza delle varie forme di “diversità e di emarginazione” allo scopo di prevenire e contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture;
- sia sensibile ai problemi della salute e dell’igiene personale, del rispetto dell’ambiente naturale e del corretto atteggiamento verso gli esseri viventi, della conservazione di strutture e servizi di pubblica utilità (a cominciare da quelle scolastiche), del comportamento stradale, del risparmio energetico;
- sia progressivamente guidato ad ampliare l’orizzonte culturale e sociale oltre la realtà ambientale più prossima, per riflettere, anche attingendo agli strumenti della comunicazione sociale, sulla realtà culturale e sociale più vasta, in uno spirito di comprensione e di cooperazione internazionale, con particolare riferimento alla realtà europea ed al suo processo di integrazione.
E se pensiamo a queste parole, possiamo già capire come affrontare la scuola primaria: badando alle competenze, più che ai voti o alle prestazioni. Badando alle autonomie, più che ai concetti memorizzati. Alla capacità del bambino di ampliare le sue conoscenze non per un puro bagaglio di conoscenza, ma per utilizzare queste nozioni per condurre una vita soddisfacente, nel rispetto di se stesso, degli altri e del pianeta.
Indice dell'articolo
Prima elementare a 5 anni e mezzo?
Tantissimi genitori mi chiedono un parere sui bambini anticipatari. Chi nasce tra Febbraio e Marzo è meglio che anticipi, o vada a scuola con i bambini del suo stesso anno?
L’anticipo scolastico è stato introdotto con la Legge 53/2003, che ha ridisegnato il sistema dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole superiori. La possibilità di iscrivere alla prima classe della scuola primaria i bambini di circa cinque anni e mezzo, che compiono i 6 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento, è stata poi formalizzata con il Decreto legislativo n. 59/2004.
Di solito questo argomento si affronta con le insegnanti della scuola materna: con loro si può capire se il bambino è maturo a sufficienza, se mantiene la concentrazione più a lungo, se è pronto soprattutto emotivamente. In generale, infatti, non è così necessario anticipare.
Secondo Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma, però, la questione non riguarda tanto le capacità cognitive del bambino, il fatto per esempio che sappia già leggere e scrivere, quanto più la maturità emotiva e affettiva. «Bisogna considerare, infatti, tutti gli aspetti della personalità. Un bimbo di cinque anni e mezzo può essere intelligentissimo, ma non riuscire a star fermo e a concentrarsi per i tempi richiesti attualmente dalla scuola elementare.
Fonte, Corriere della Sera.
Secondo il pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, ci sono almeno 4 parametri per valutare se un bambino ha le capacità psicologiche e motorie sufficienti per anticipare:
- lessico: il bambino deve aver smesso di parlare da bambino piccolo, ed avere un’esposizione quasi normale, senza balbuzie;
- colori: il bambino deve saper riconoscere i colori;
- motricità: il bambino deve saper afferrare una palla al volo, quindi possedere sufficienti abilità motorie;
- disegno: il bambino deve saper disegnare la figura umana in tre parti definite, ovvero con testa, tronco e gambe.
Per quanto mi riguarda, in base alla mia esperienza, io aggiungerei anche:
- autonomia: un bambino pronto per la prima elementare dovrebbe essere in grado di andare in bagno da solo, vestirsi, lavarsi, mangiare autonomamente, allacciarsi le scarpe, ecc…
- controllo dei movimenti fini: il bambino dovrebbe essere capace di controllare i muscoli della mano e del polso per impugnare correttamente le penne, ma anche per mantenere una corretta postura al banco, e al contempo avere una buona coordinazione occhio-mano.
Ricordiamoci infine che i bambini nati a Dicembre vanno a scuola regolarmente con quelli del loro anno: non sono considerati anticipatari. Chiaramente la differenza di nota, all’inizio: ve lo dico perché mia figlia è nata nella seconda metà di Dicembre e, rispetto ai ragazzi del suo stesso anno nati a Gennaio, ha in sostanza un anno di meno. Quindi a livello di sviluppo fisico, psichico e intellettuale è sicuramente più immatura. Ma vi dico anche che questo divario si accorcia sempre di più con il passare dei mesi: tra Gennaio e Febbraio, la distanza già non si nota più.
Prima elementare e difficoltà di concentrazione
Molto legata allo sviluppo emotivo, psicologico e fisico del bambino, è anche la capacità di mantenere a lungo la concentrazione. Un bambino delle elementari, innegabilmente, dovrà imparare a stare seduto in modo corretto al banco (non tanto per essere obbediente, quanto per mantenere una postura sana che non lo stanchi!), impugnare bene le penne e soprattutto mantenere a lungo attiva la concentrazione.
Questo è uno dei punti essenziali per capire se un bambino è pronto o meno ad anticipare a 5 anni e mezzo la scuola.
In ogni caso, noi possiamo fare molto, prima e durante le elementari, per migliorare e sviluppare la concentrazione nei bambini:
- spegniamo la TV: invece di usare la televisione come intrattenimento, lasciamo che i bambini sperimentino la vita all’aria aperta e usino i loro giochi;
- proponiamo attività creative: pittura, lavoretti, mosaici, collage, riciclo di materiali…;
- ascoltiamo la musica insieme;
- leggiamo ad alta voce per i bambini, almeno una volta al giorno;
- proponiamo giochi di motricità fine secondo il Metodo Montessori.
LEGGI ANCHE: Come aiutare un bambino a concentrarsi.
Secondo la SIP, società italiana di pediatria, l’uso inadeguato del cellulare può causare:
- interferenze nello sviluppo cognitivo dei bambini;
- scarso profitto in matematica;
- bassi livelli di attenzione e minori relazioni sociali;
- aumento del peso corporeo;
- problemi comportamentali;
- peggiore qualità del sonno, più paura del buio, incubi e dialoghi nel sonno;
- disturbo di secchezza oculare;
- alterata percezione dei suoni, con possibili interferenze nello sviluppo del linguaggio, nella socializzazione, nella comunicazione e nell’interazione con gli altri bambini.
Cosa si fa in prima elementare?
Nello specifico, considerate che i programmi così come esistevano ai nostri tempi non esistono più. Proprio perché si parla di acquisizione delle competenze, l’importante è che queste competenze vengano raggiunte nel corso dei cinque anni delle elementari. Quindi in ogni città e in ogni scuola le cose potrebbero essere presentate in modo un po’ diverso.
Parlando dunque di competenze, ecco un esempio di cosa impareranno i bambini in prima elementare (ho scelto 4 materie di esempio, per non citarle tutte):
Programma di italiano in prima elementare:
- ascoltare e parlare: interagire in una conversazione rispettando i tempi del dialogo, ascoltare storie e ripeterle, memorizzare filastrocche, comprendere e fornire istruzioni, cogliere il senso globale di testi letti ad alta voce, formulare ad alta voce idee e riflessioni;
- leggere: leggere semplici frasi scritte in stampato maiuscolo, leggere un testo rispettando i segni di punteggiatura, comprendere un testo letto ad alta voce, ed interpretare un testo scritto, individuare i momenti significativi di un testo, individuare gli elementi del testo;
- scrivere: produrre grafemi, produrre parole monosillabe, bisillabe e plurisillabe, produrre testi semplici per comunicare situazioni reali, scrivere frasi semplici con il rispetto della punteggiatura, copiare parole e semplici frasi in stampato maiuscolo, scrivere autonomamente parole bisillabiche piane, scrivere correttamente, sotto dettatura, semplici parole bisillabiche/trisillabiche/piane;
- riflettere sulla lingua: cogliere la corrispondenza di fonemi e grafemi, conoscere gli elementi principali della frase, distinzione di suoni affini (T/D; F/V; P/B; S/Z…), distinzione di suoni omofoni ma non omografi, gruppi consonantici e doppie.
Programma di storia in prima elementare:
- usare strumenti per periodizzare: imparare la successione cronologica prima, dopo, infine, ieri, oggi e domani, imparare la successione ciclica giorno/notte, settimana e mesi, conoscere le stagioni, il calendario, la linea del tempo, conoscere la durata, riconoscere relazioni di successione, contemporaneità, cicli temporali, mutamenti, permanenze in fenomeni ed esperienze vissute e narrate;
- raccontare esperienze personali: porre in ordine temporale 2/3 sequenze, conoscere le stagioni, raccontare in ordine cronologico le esperienze vissute;
- conoscere e comprendere eventi e trasformazioni storiche: riconoscere la ciclicità in fenomeni regolari (giorno e notte), conoscere le principali ricorrenze, rappresentare graficamente e verbalmente i propri vissuti.
Programma di geografia in prima elementare:
- orientamento: muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti di riferimento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.);
- utilizzare riferimenti topologici: muoversi e orientarsi nello spazio grazie a mappe mentali proprie.
Programma di matematica in prima elementare:
- numeri: conoscere i numeri entro il 20, usare il numero per contare raggruppamenti di oggetti, contare in ordine progressivo, leggere e scrivere i numeri naturali, operare semplici addizioni e sottrazioni con materiale strutturato;
- spazio e figure: localizzare oggetti nello spazio fisico, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, dentro/fuori);
- problemi: rappresentare e risolvere semplici problemi;
- relazioni, misure, dati e previsioni: compiere confronti diretti di grandezze, classificare e raggruppare oggetti secondo un attributo, acquisire il concetto di pochi, tanti e niente, individuare quantità maggiori, minori, uguali mettendo in relazione due insiemi.
Gli insegnanti vi inviteranno ad almeno due riunioni nel corso dell’anno scolastico, dove verranno presentati tutti i programmi didattici, le gite, gli obiettivi che i bambini devono raggiungere: inutile dirvi che è importantissimo essere presenti alle riunioni di classe.
E, ancora meglio: io sono assolutamente a favore del candidarsi come rappresentanti di classe. In questo modo potrete anche andare alle riunioni di interclasse, dove gli insegnanti di tutte le sezioni si confrontano e parlano dei progressi delle varie classi.
Prima elementare: cosa serve
A fine estate comincia la ricerca allo zaino perfetto e all’accaparramento del materiale scolastico. Di norma le scuole forniscono ai genitori la lista dei materiali da acquistare, compilata dagli insegnanti stessi: cercatela sul sito della scuola, oppure chiamate in Segreteria.
In prima elementare, molto probabilmente, la lista dei materiali vi verrà fornita il primo giorno di scuola: questo perché l’assegnazione delle classi non è ancora stata fatta e, se ogni insegnate preferisce materiali differenti, consegnerà una lista personale.
Se vivete come me in un paesino, oppure in un quartiere ben definito, vi consiglio caldamente di andare ad acquistare i materiali per la scuola in cartoleria e non al supermercato: le cartolerie, di solito, conoscono molto bene le richieste degli insegnanti, e possiedono tutti i materiali giusti per la scuola. Andate a colpo sicuro. E davvero non spenderete di più, ve lo garantisco.
Prima elementare: quaderni e materiale scolastico
Uno dei primi ostacoli che ho affrontato nel reperimento dei materiali scolastici è stato capire le rigature dei quaderni: per questo mi ha aiutato molto la cartolaia di paese, che sapeva perfettamente quali quaderni servono in prima elementare.
Qui c’è uno specchietto per orientarvi tra le varie sigle:
In generale, i materiali del corredo scolastico saranno:
- quadernoni a righe e quadretti, in base alle richieste degli insegnanti;
- copertine di differente colore in base alle materie (vi verranno indicate dagli insegnanti), utili perché i bambini riconoscano visivamente i quaderni dal colore della copertina (esempio: rosso italiano, blu matematica, ecc…);
- portapenne con matita morbida, penna cancellabile (ne esistono di nuova generazione, molto valide rispetto a quelle dei nostri tempi), colla stick, forbici a punta arrotondata, gomma, righello, temperino con serbatoio;
- colori, divisi tra matite colorate e pennarelli;
- album da disegno e album di fogli colorati.
In alcuni casi, vi verranno consigliati i regoli, per la matematica, anche se ormai si lavora spesso con la linea del dieci, che verrà costruita dai bambini direttamente in classe.
Questi materiali devono essere di ottima qualità: per risparmiare un euro, rischiate di dare ai bambini quadernoni con fogli troppo sottili che si rompono, o gomme che non cancellano, o colle che non incollano. Rassegnatevi al fatto che molti materiali si consumeranno subito (colla, matita rossa e matita blu), e altri si perderanno. Mano a mano, con il passare del tempo, i bambini imparano a gestire meglio i materiali e a usarli con più accuratezza.
Il diario spesso viene fornito dalla scuola: sono sempre di più gli Istituti che adottano il diario comune, ad un costo spesso molto popolare. Nel nostro IC, per esempio, da diversi anni si usa il diario di Istituto uguale per tutti, al costo di 5euro, personalizzato con i disegni dei bambini (che vengono coinvolti in una ‘gara’ di disegno ogni anno).
Nel caso in cui il diario non venga fornito dalla scuola, ma possa essere scelto da voi, trovate un compromesso tra i desideri del bambino e la funzionalità del diario: ricordiamoci infatti che il diario scolastico non serve solo a scrivere i compiti (nel caso dei bambini della prima elementare, la maggior parte delle volte vi verranno incollate delle consegne scritte a macchina dall’insegnante, visto che i bambini non sanno ancora scrivere), ma serve anche per le comunicazioni scuola-famiglia. Quindi deve avere sufficiente spazio per tutto!
Di solito, vengono richieste anche delle sacche con il nome, per contenere:
- kit di igiene personale, con spazzolino, bicchiere, sapone e asciugamano (per chi fa il tempo pieno);
- ricambio di vestiti: di solito si richiede solo nella prima elementare, perché alcuni bambini potrebbero ancora avere piccoli incidenti con la pipì;
- scarpe da ginnastica, per le attività di educazione motoria.
Inoltre, potrebbero venirvi richiesti dei materiali per la classe:
- risma di fogli per la stampante;
- quadernone ad anelli per conservare i lavori in classe, con fogli trasparenti forati;
- cartoncini colorati.
Eh, sì, a volte vi potrebbero chiedere anche carta igienica, sapone per le mani e carta da cucina assorbente: ricordiamoci che i fondi per le scuole continuano a scarseggiare, e bisogna venirsi incontro. Certo non è colpa dei professori, se manca la carta igienica a scuola.
Potrebbe venirvi richiesta anche una piccola quota denominata contributo volontario (da noi è 20eur a bambino, di meno se si hanno fratelli). Il contributo non può essere obbligatorio, ma sinceramente io vi consiglio, quando potete, di versarlo sempre: io faccio parte del Consiglio di Istituto ormai da anni e vi garantisco che la scuola non può assolutamente incassare soldi a casaccio, né spenderli per sciocchezze. I soldi servono tantissimo: per le fotocopie, per i lavoratori didattici, per l’assistenza alla mensa gratuita, per supportare i bambini in difficoltà economica pagando le quote dei laboratori o delle gite, e così via.
Se vi fidate di me, date la quota volontaria e non fate mai mancare il vostro supporto alla scuola anche in questo senso.
In ogni classe, dopo l’elezione dei rappresentanti, potreste pensare di dare ancora 10eur a famiglia per acquistare materiali proprio per la classe dei vostri figli: noi con il contributo singolo abbiamo acquistato una stampante, alcuni hanno comprato la LIM, altri un armadietto per contenere i libri, ecc… Giusto, non giusto? Non siamo qui per discutere di politica: è chiaro che sarebbe meglio che fosse lo Stato a provvedere alle necessità delle scuole. Ma siccome si parla dei nostri figli, io ritengo che non si debbano fare inutili questioni di principio ed essere uniti appoggiando la scuola in ogni modo possibile.
Cosa non va mai portato in classe: i cellulari, che sono vietati in aula, possono essere ritirati dai professori e restituiti solo ai genitori.
Zaino prima elementare: ergonomico è meglio
La scelta dello zaino è fondamentale per il benessere dei bambini. Se la vostra scuola non adotta la politica del senza zaino, preparatevi a vedere zaini pesantissimi sulle spalle dei bambini, nonostante le indicazioni del Ministero della Salute sugli zaini scolastici, che dice che il peso degli zaini non dovrebbe superare il 10-15 per cento del peso corporeo del bambino.
È anche vero, però, che lo zaino deve essere usato bene:
si sottolinea l’importanza del fatto che lo zaino venga indossato in maniera corretta, facendo sì che il carico venga ripartito simmetricamente sul dorso e non su un solo lato: un carico asimmetrico comporta come noto carico aumentato per il rachide in atteggiamento posturale non fisiologico
Ho scritto una bella guida su come scegliere lo zaino per la scuola, ma mi piace farvi un riassunto dei punti importanti sugli elementi ergonomici che lo zaino deve possedere:
- spallacci larghi, imbottiti e regolabili, in modo da distribuire in modo uniforme il carico su entrambe le spalle;
- cintura ad altezza vita, con un aggancio anteriore che serve a centrare il carico e a far aderire lo zaino alla colonna vertebrale, in modo che non “balli” mentre si cammina;
- schienale imbottito, per evitare che i libri premano direttamente sulla schiena (uno zaino privo di schienale provoca un accumulo del peso verso il basso (effetto a “sacco di patate”);
- maniglia solida e confortevole.
Potreste anche utilizzare un trolley: io vi consiglio però di utilizzare il trolley esterno, non integrato. Tenete però presente che all’interno delle scuole solitamente il trolley non si può utilizzare per motivi di sicurezza (ingombro, scale, bambini che inciampano, ecc…). Io personalmente non l’ho mai acquistato.
In generale, secondo la mia esperienza, bisogna fare due leve:
- nei confronti della scuola, affinché con il tempo si usino sempre più libri a fascicoli e digitali (il libro cartaceo a fascicoli è la svolta, perché si evitano quelle antologie pesantissime);
- nei confronti dei bambini, che hanno la tendenza a mettere tutto dentro lo zaino, per paura di dimenticare qualcosa e prendersi una nota.
Tutti noi genitori abbiamo sempre iniziato le elementari dei figli dicendo a noi stessi che lo zaino, una volta scelto, doveva durare per 5 anni. Mi spiace dirvelo, ma la realtà per quanto mi riguarda si è rivelata molto diversa. Non solo per via dei gusti dei bambini, che chiaramente cambiano con il tempo (motivo per cui vi consiglio zaini neutri, senza personaggi o cose simili), ma soprattutto perché gli zaini vengono usati tanto e si rovinano. Gli spallacci si scuciono (anche se di ottime marche), i bambini li strisciano per terra, le cinghie si possono rompere…
Noi, per esempio, nelle elementari ne abbiamo comprati due. Alle medie uno solo, sempre di ottima qualità: chiaramente a 11 anni i ragazzi sono più attenti verso i materiali scolastici.
Come etichettare il materiale scolastico
La scuola vi chiederà sicuramente di etichettare tutto il materiale scolastico. Anche le matite colorate, una a una. Io vi consiglio vivamente di non perdere tempo a scrivere tutto a mano e di usare le etichette adesive di STIKETS: sono economiche, sono durevoli, sono personalizzabili e voi vivete meglio, ve lo assicuro.
Esistono anche etichette STIKETS per i vestiti: possono essere utilizzate su tutti gli abiti (grembiule, sacca, tovaglietta…) e sono a prova di lavatrice.
- le etichette termoadesive personalizzate per vestiti si applicano in pochi secondi con il ferro da stiro e resistono sia ai lavaggi in lavatrice, sia all’asciugatura in asciugatrice;
- le etichette adesive rimovibili per vestiti invece non richiedono l’utilizzo del ferro da stiro, ma si applicano sull’etichetta di fabbrica dell’indumento o sull’etichetta satinata della marca del vestito, premendo semplicemente con le dita.
Per etichettare matite colorate, penne e pennarelli, vi consiglio le etichette adesive mini di STIKETS: le trovate in un set da 72 o 144 etichette. Personalmente, vi consiglio di comprare il pacchetto grande: tanto vi serviranno anche l’anno successivo! 🙂
Io ho sempre inserito soltanto il nome, perché Dafne ha un nome unico nella sua scuola e nessuno poteva scambiarla con altri. Se i vostri figli hanno un nome più ‘comune’, conviene scrivere anche il cognome. Evitate di scrivere la classe, perché al secondo anno le etichette saranno datate, e invece noi vogliamo usarle fino alla fine!
Sono molto utili e convenienti i packs di etichette STIKETS: io ho ordinato quest’anno il Pack Braccialetti, che contiene appunto anche i braccialetti personalizzati con nome e numero di telefono: ve li stra-consiglio per i bambini delle elementari. Vi serviranno nelle prime gite!
C’è anche uno sconto per voi!!
Scuola primaria: ecco cosa serve davvero
Quello che ho imparato dall’esperienza, è che per far funzionare davvero il percorso dei nostri bambini alla scuola primaria, bisogna coltivare una relazione positiva con la scuola stessa. Avere rispetto dei professori, stare tutti dalla stessa parte. Avere rispetto dell’Istituzione, per non sminuirne mai l’importanza. Anche a partire dal numero di assenze, al rispetto delle persone che ci lavorano.
E soprattutto essere presenti sempre: seguire i figli ogni giorno. Non dico che dobbiate per forza sedervi accanto a loro e aiutarli a fare i compiti – anche se all’inizio sarà necessario, per aiutarli a capire le consegne – , ma almeno provate ad esserci mentalmente. Siate presenti firmando il diario, controllando i compiti, controllando che la cartella sia a posto, che le matite siano temperate, che non manchino le cartucce o che la colla non sia finita.
Perché ricordatevi che l’autonomia è un processo lento, che si acquisisce con la pratica personale e con il supporto degli adulti insieme.
Non a caso Maria Montessori diceva: AIUTAMI A FARE DA SOLO.
In quell’aiutami, c’è tutto il suo messaggio: per insegnare ai bambini l’autonomia, non dobbiamo mandarli allo sbaraglio, ma aiutarli in tutto. Aiutarli a organizzarsi, a darsi un metodo, a riordinare, a rispettare i materiali scolastici… aiutarli a crescere!
Prima elementare: come affrontarla
Quindi, quello che ci serve davvero per affrontare la scuola primaria con la giusta carica, è un mix tra organizzazione domestica e lavorativa (innegabile il tema della conciliazione!), ma anche un mix di fiducia nella scuola e verso i nostri figli.
Zero ansia: la scuola è bella, non è una punizione
Partiamo dal cambiare il nostro pensiero: la scuola non è brutta, ma è bellissima!
Chiaro che nella vita ci saranno sempre delle difficoltà da superare: ci saranno giorni buoni e giorni meno buoni, ma in linea generale le scuole italiane sono gestite molto bene.
Quindi evitiamo di dire ai bambini che PURTROPPO devono andare a scuola, o evitiamo di fargli fare assenze futili solo perché non hanno voglia di alzarsi o vogliono stare a casa: per quello, eventualmente, c’è l’homeschooling, amici. A scuola si va sempre, anche con la neve!, eccetto che quando si è ammalati.
A scuola occorre l’abbigliamento giusto
La scuola non è una passerella. Io personalmente sono contraria ai grembiuli già alla scuola dell’infanzia, figuriamoci alle elementari.
In ogni caso, a scuola si va vestiti comodi, non con abiti gioiello o con le grandi marche che potrebbero rovinarsi se il bambino gioca in cortile in mezzo all’erba oppure se dipinge con le tempere.
La scuola non è la Messa della domenica: si può essere in ordine, puliti e carini, anche senza orpelli e vestiti eleganti.
Soprattutto, ricordatevi che nelle scuole italiane fa tanto caldo. E quando dico tanto caldo, dico TANTO. Avendo il riscaldamento centralizzato, soprattutto gestito dal Comune, nelle scuole fa sempre caldo. In inverno, perché i riscaldamenti sono troppo alti e le classi molto numerose. In estate perché non ci sono i condizionatori.
Alla luce di questo fatto, vestite poco i bambini. O per lo meno fate in modo che possano togliersi il maglione per restare in maglietta, se il caldo diventa insostenibile.
Merenda giusta per la scuola
La merenda diventerà quasi una lotta sindacale. Tra genitori che propongono pizza e panini alla mortadella tutti i giorni, e insegnanti che cercano di proporre progetti di educazione alimentare ai bambini.
In linea generale, la perfetta merenda di scuola ha alcune caratteristiche:
- non sporca: niente yogurt o cose che possono rovesciarsi in cartella, ma nemmeno barrette di cioccolato che si spiaccicano tra i libri, o pizzette belle unte di olio che macchiano il portapenne;
- è leggera: una buona merenda deve saziare il bambino senza appesantirlo, perché dalle 10 alle 13-14 rischia di addormentarsi sul banco, se gli diamo mezzo chilo di panino farcito con due etti di salame;
- non deve creare sete: frutta di stagione già tagliata, frutta secca, calorie buone e merende non troppo salate, in modo che i bambini non si sentano assetati dopo l’intervallo. Ricordiamoci infatti che di solito in classe è vietato bere durante le lezioni, e di certo non si può andare in bagno 3-4 volte al giorno.
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Ricordiamoci infine che alcuni bambini hanno allergie o restrizioni alimentari: per questo motivo bisogna insegnare ai bambini a non scambiarsi il cibo e a fare attenzione a non chiedere assaggini dai compagni.
Materiali scolastici sempre in ordine
Ogni sera aiutiamo i bambini a fare la cartella, oppure controlliamo insieme che sia stata preparata bene, senza dimenticare o aggiungere niente.
È molto importante controllare anche il portapenne, per capire se manca la cancelleria, e controllare che i quaderni non siano terminati.
Aiutiamo i bambini anche a tenere in ordine la libreria in cui sono disposti i libri e quaderni di scuola, e anche il piano della scrivania: è innegabile che a ciascuno di noi faccia piacere vivere nell’ordine, ma i bambini non sono ancora in grado di mantenerlo da soli, quindi hanno bisogno del nostro supporto!
Firmiamo ogni sera il diario
Non dimentichiamoci mai di guardare il diario ogni sera: questo ci aiuterà a vedere subito i voti scolastici dei bambini, a leggere in tempo gli avvisi, ma anche a controllare che i compiti assegnati siano stati completamente svolti.
A me piace che il diario sia uno scambio tra scuola e famiglia: più di una volta ho messo qualche faccina sorridente o qualche grazie, dopo gli avvisi, venendo sempre ricambiata con affetto.
Evitiamo di sovraccaricare i bambini di impegni
La scuola è faticosa, sì. Sia mentalmente, che fisicamente. I bambini in certi periodi dell’anno saranno stanchi, specialmente a Dicembre e a Giugno.
È proprio necessario aggiungere altro dopo la scuola? È una domanda che vi faccio, non una constatazione.
Io la risposta la so già, per quanto riguarda la mia esperienza: no, non è necessario. Non è fondamentale che i bambini di prima e seconda elementare facciano corsi di inglese, di perfezionamento, di arte, eccetera.
Molta vita all’aria aperta è lo sport ideale, per quanto mi riguarda: stare in mezzo al verde, svagarsi, correre, sciogliere i muscoli ed essere felici senza impegni organizzati.
Prima di iscrivere i figli ai laboratori, chiediamo loro cosa gli piace e quanto impegno vogliono dedicare. È giusto che siano coinvolti in questa scelta, soprattutto se fanno il tempo pieno ed escono nel pomeriggio tardi da scuola.
Ricordiamoci che i nostri figli non sono in competizione con i coetanei: non c’è una gara a chi fa di più e chi fa meglio. Non stiamo crescendo piccoli manager, ma piccole persone.
L’unica competizione sensata che possiamo augurarci, è fare a gara di felicità.
Siamo in partenza anche noi…lei non vede l’ora
Che emozione!!!