Letture estive consigliate per i ragazzi delle superiori
Pubblicato il 13 Giugno 2019 da Chiara Mainini
Oggi parliamo dei migliori libri per i ragazzi delle superiori e in particolare delle letture consigliate per i ragazzi del triennio. Non seguirò la classificazione di narrativa classica, moderna e contemporanea già seguita nei post precedenti, bensì un filone tematico che possa risultare maggiormente rappresentativo degli interessi dei ragazzi in questa fascia di età.
Rebecca, di Daphne du Maurier
Parto dal mistery con uno dei miei libri preferiti di sempre, Rebecca di Daphne du Maurier.
Si tratta di un romanzo molto celebre che è stato reso addirittura immortale dalla regia magistrale di Alfred Hitchcock, e narra la storia della giovane Signora De Winter, giovane, bella, ricca moglie del Signor de Winter e nuova padrona della maestosa magione di Manderley.
La signora de Winter ha tutto quello che avrebbe mai potuto desiderare eppure non riesce ad essere felice, perché in quella casa ogni oggetto, ogni suono, ogni rumore non fa che parlare di Rebecca: la prima moglie, defunta, del signor de Winter.
Il fantasma di Rebecca è sempre intorno a lei, solo per ricordarle che lei non è Rebecca e non potrà essere alla sua altezza mai.
Un libro che, di sera, si abbandona a fatica e una volta letto difficilmente si dimentica.
Il nome della rosa di Umberto Eco
Proseguendo sulla linea buia del mistero, ma sconfinando nel giallo di ambientazione storica, altro romanzo splendido reso, ove possibile, ancor più celebre dall’adattamento cinematografico è Il nome della rosa di Umberto Eco.
Non vi spaventate e non lo escludete a priori, è vero che si tratta di un romanzo complesso scritto da un’autore che non disdegnava le narrazioni estremamente cervellotiche. Ma il tema è interessante ed estremamente accattivante: ci troviamo nelle cupe e nebbiose atmosfere di un’abbazia dell’alta Italia, nel novembre del 1327.
Il novizio Adso da Melk e l’ex frate Inquisitore Guglielmo da Baskerville si ritrovano a dover indagare e risolvere una serie di orribili delitti che infangano il buon nome dell’abbazia. Alcuni frati sono stati trovati assassinati dopo aver consultato un antico manoscritto all’interno della biblioteca.
Sono presenti molti elementi esoterico-filosofici ma il romanzo è considerato a ragione uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea. Lo consiglierei soprattutto a dei lettori già allenati, perché in effetti potrebbe creare qualche problema a chi non sia già un assiduo frequentatore delle sale di lettura.
La Trilogia della città di K. di Agota Kristof
Restando sul filone storico, una valida alternativa potrebbe comunque essere la Trilogia della città di K. di Agota Kristof, una trilogia costituita dai tre volumi Il grande quaderno, La prova e La terza menzogna.
Qui assistiamo alla narrazione della vita dei due gemelli Lucas e Klaus, cresciuti nella città di K. durante la seconda guerra mondiale e lasciati dalla madre alle cure dell’avida e fredda nonna. I due giovani crescono lontani dal loro affetto più caro, studiando, lavorando e sviluppando un’intelligenza fuori dal comune. Tutto sembra scorrere nell’atroce tristezza di due esistenze sole e private degli affetti, quando la madre ricompare per rivendicarne l’affidamento, appena in tempo per esplodere su una mina piazzata nel bel mezzo del giardino di casa.
È certamente un libro molto crudo ma anche estremamente profondo e di grande stimolo a serie riflessioni sugli avvenimenti storici sullo sfondo.
Una stanza piena di gente, di Daniel Keyes
Un tema che mi appassionò molto, a suo tempo, nello studio degli autori e filosofi del triennio fu la follia.
Era ed è tuttora un tema che si presta spesso ad approfondimenti scolastici per la preparazione alla maturità e quindi merita di essere indagato anche per mezzo della narrativa.
In primis suggerisco Una stanza piena di gente, di Daniel Keyes, biografia di Billy Milligan, criminale statunitense responsabile di aver sequestrato e stuprato alcune studentesse della Ohio University.
Milligan è stato un caso molto importante per lo sviluppo dell’ordinamento giudiziario americano: il suo disturbo dissociativo della personalità in 24 differenti soggetti ha fatto sì che, per la prima volta nella storia giudiziaria degli Stati Uniti, un soggetto di fatto responsabile del crimine imputatogli fosse dichiarato non colpevole per infermità mentale.
Il suo caso ha cambiato i manuali della medicina psichiatrica, facendo riconoscere il disturbo dissociativo dell’identità – fino a quel momento considerato una semplice nevrosi – come una reale patologia psichiatrica.
È un libro-inchiesta che attira sempre molto l’interesse dei ragazzi e qualche volta anche dei loro genitori.
Follia, di Patrick Mcgrath
Follia, di Patrick Mcgrath, è invece un romanzo che sposta l’accento dalla patologia in sé alla relazione che il folle può intrattenere con l’ambiente circostante, soprattutto nella propria sfera sessuale.
Narra la storia di un’ossessione di natura sessuale, esplosa tra la moglie dello psichiatra direttore di un manicomio ed un paziente del manicomio stesso, un paranoide uxoricida pericolosissimo. La vicenda, dai contorni estremamente foschi, viene narrata dalla voce di un altro psichiatra dell’Istituto.
Unanimemente riconosciuto dalla critica come il romanzo gotico contemporaneo per eccellenza, Follia riscontra sempre moltissimo apprezzamento tra i ragazzi degli ultimi anni del liceo.
La camera azzurra, di Georges Simenon
Del tutto analogamente, ma di una bellezza e un pregio a mio parere ineguagliabili, possiamo scegliere tra La camera azzurra, di Georges Simenon e L’avversario di Emmanuel Carrère.
Col primo, apprezziamo la degenerazione del rapporto di “follia a due” in un dramma annunciato e inarrestabile, determinato però non dalla violenza del soggetto folle della coppia ma dalla incapacità e frustrazione di quello sano.
Gli amanti, in questo breve e intenso romanzo, sono una coppia normale nella sua mediocrità e quasi banali nell’infedeltà, ma mentre uno si disperde totalmente nel sogno malato di arrivare in qualunque modo e con qualunque mezzo a realizzare una vita insieme, l’altro semplicemente non fa nulla per evitare il disastro imminente. Rendendosene concretamente l’unico effettivo colpevole.
L’avversario di Emmanuel Carrère
Nel secondo, invece, che è la vera storia del criminale francese Jean Claude Romand, analizziamo la ferocia con la quale un individuo disturbato procede alla distruzione del suo intero universo familiare ed emotivo.
Dopo anni trascorsi nella menzogna di una doppia vita, basta un minimo elemento che sfugge al controllo del protagonista per precipitare tutto nell’inferno di una ferocia inaudita. Un romanzo di estrema attualità, anche per spiegare quei tanti fenomeni di “imbuto emotivo” di cui ci informa ogni giorno la cronaca nera.
Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi.
Cambiando radicalmente tematica, propongo una riflessione sulla diversità culturale ed etnica ricorrendo a due best seller di grande successo internazionale.
Il primo è Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi.
Azar Nafisi ha esercitato per anni la professione di insegnante di letteratura inglese presso l’Università di Teheran, dovendo far fronte – nel ventennio successivo alla rivoluzione di Khomeini – alle forti pressioni del governo in relazione agli insegnamenti da impartire agli studenti in materia di “letteratura occidentale”.
Per questo motivo, Nafisi ha rinunciato al suo posto all’Università, istituendo un seminario privato presso la sua abitazione, frequentato dalle sue migliori studentesse.
Il libro è il resoconto di quella esperienza ed affronta il delicato argomento del rapporto tra i grandi valori della cultura occidentale e le vite, spesso prive del benché minimo valore in termini di rispetto dei diritti, delle donne iraniane.
Tre figlie di Eva, di Elif Shafak
Tre figlie di Eva, di Elif Shafak, una delle scrittrici più importanti della narrativa contemporanea turca.
È un romanzo corale e toccante sulla vita, sull’amicizia, sull’amore e sul modo di relazionarsi all’Islam da parte di tre diverse figlie dell’Islam: la peccatrice, la credente e la dubbiosa.
Tre amiche, tre compagne di studi che affrontano la loro vita nella Turchia contemporanea, una terra piena di potenzialità ma anche di contraddizioni, che ci illustrano quanto diverse possano essere le condizioni, le idee e le forze di tre donne figlie di una madre comune, comunque la si voglia chiamare.
È un romanzo che meriterebbe il Nobel solo per la genialità del titolo.
Amore liquido, di Zygmunt Bauman
Chiudo la carrellata con un saggio, che scandaglia attentamente la natura delle relazioni affettive sviscerandone i principali problemi e le fragilità. Sto parlando di Amore liquido, di Zygmunt Bauman.
È certamente un testo impegnativo ma anche molto importante – oggi come oggi – per spiegare ai ragazzi come certe tragedie giovanili possano verificarsi e quindi evitarsi. In un contesto nel quale aumentano in modo esponenziale i drammi consumati ai danni di giovani ragazze meno che ventenni da parte dei propri fidanzati, una lettura da affrontare senza dubbio.
Grazie per avermi seguita fino a qui e buona estate di lettura a tutti!