Voi quante vite avete vissuto?
Pubblicato il 27 Maggio 2019 da Mamma Felice
Della vita ho capito una cosa: che è fatta da tante vite.
Che ognuno di noi può cambiarsi a tal punto da iniziare a vivere una vita diversa.
Che nulla è definitivo: non un comportamento, non un’idea, non un’alleanza.
Ci siamo noi: il fulcro, il centro di tutto.
Noi con le nostre decisioni e le nostre non-decisioni. Perché ci cambia sia ciò che decidiamo, sia ciò che non abbiamo il coraggio di decidere.
Dalla vita ho imparato che non siamo ancora finiti fino all’ultimo giorno.
Dipende da noi ciò che ci sarà in mezzo.
Le idee che avremo sviluppato, le persone che avremo aiutato.
Le persone che abbiamo amato.
Quante persone conteremo al nostro funerale: poche o tante, la misura di ciò che siamo stati.
Dalla vita ho imparato che non si finisce mai di imparare e di stupirsi e di sfidarsi.
E di prendersi per mano per farsi forza: perché siamo tutti inesorabilmente soli, ma profondamente uniti.
Io della mia vita ho avuto cura. Ditelo a quelli che verranno dopo.
Nella mia vita ho vissuto molte vite. Alcune vite distrutte, alcune vite ammalate. Ma la maggior parte delle mie vite è stata viva: quanta meravigliosa fatica ho fatto! Nulla mi è stato regalato, ma mi sono presa tutto ciò che potevo.
E ogni vita che ho vissuto mi ha portata a qui, a questo amore prepotente e indissolubile per la vita. Al coraggio di alzarmi ogni mattina con il cuore leggero, trascinando la mia zavorra con la gioia.
Le mie vite di prima mi hanno portato ad oggi, alla enorme consapevolezza che rivivrei tutte le mie vite del passato, come in un eterno ritorno dell’uguale, solo per arrivare di nuovo ad essere me stessa come ora.
La felicità non è una conquista, ma una tappa.
Un mattone di argilla rossa, un mattone sopra l’altro, per costruire lavoro propria fortezza.
La felicità che è pura, che non si insegue, che non si compra, che non proviene dai soldi o dalle cose materiali o dal successo.
La felicità che è semplicemente se stessa.
Ho avuto tante vite, io. Non posso essere fiera di tutte le mie vite, ma sono fiera dell’integrità con cui ho vissuto queste vite.
Delle volte in cui mi sono battuta per il bene.
Questo conta.
Vivere e restare vivi dentro, senza sprecare altro tempo.
Vivere per il bene sempre.
Vivere con la gioia della fine: la nostra umana fragilità, la nostra data di scadenza. Che non è un limite, ma una gioia: per restare umani oltre ogni monumento. Per restare umani e accettare che la nostra fine è dovuta, ma sta a noi rendere memorabile ciò che stava prima.
Sacrosanta verità. Io a volte penso che se questa consapevolezza ci fosse già da giovani, tanti dolori e tanti errori sarebbero risparmiati: ma poi mi dico che forse questa consapevolezza arriva solo in seguito a certi dolori e a certi errori. Però questo post mi sembra un pochino triste, come se chi l’ha scritto non stesse bene o avesse avuto un lutto, mi mette un pò di paura a rileggerlo: spero che sia solo una mia impressione sbagliata, mi dispiacerebbe tanto se fosse davvero come mi sembra.
Meg, no, assolutamente: io sto bene.
Ma non è stato un periodo facile: un po’ il lavoro, la perdita di persone a me vicine, e soprattutto la mole di lavoro che c’è da fare in questo periodo dell’anno.
Ma questo post è il confine: l’ho scritto sentendomi già fuori da questo periodaccio, scritto con la consapevolezza che ne sto uscendo ancora una volta.
Quindi tutto bene 🙂
Allora forza, rallentare senza fermarsi per riprendere fiato e poi via con lo sprint finale che la meta è vicina! Io a volte faccio fatica a credere che c’è stato un periodo della mia vita in cui la primavera era LA bella stagione: adesso è tutto un corri corri di qua e di là per mille motivi, stanchezza, allergie, nervosismo…maggio e giugno sono terribili!
….bellissimo post, come sempre. E io invece mi sono arresa. Venerdì ho appuntamento dallo psicologo. Così non posso più andare avanti, non è vita. La felicità che anche io credevo di avere dentro come risorsa a cui attingere ogni volta, è come se mi si fosse prosciugata. Troppi problemi da affrontare, troppe preoccupazioni, nessuna tregua dal 2016. E sono sempre dannatamente sola. Quindi se non mi aiuto io, non mi aiuta nessuno. Spero di recuperare quella base di serenità dalla quale ripartire, anche se indotta artificialmente. Ho provato cosa sia la depressione, erano anni che non risentivo quell’alito sul collo. Eccola qui, di nuovo. Ma questa volta spero di essere arrivata in tempo. Un bacio, amica.
Non ti sei arresa, hai deciso di combattere in modo diverso ma ugualmente giusto. In bocca al lupo e tanti auguri, i primi passi sono più difficili, una volta incamminati molte cose belle vengono da sè
Grazie Meg, grazie di cuore, ne ho proprio bisogno!
Ma questo non è arrendersi, è essere forti! Perché solo chi è forte può PRETENDERE di tornare ad essere felice e sbattersi perché questo accada.
Ciao Barbara, io ho vissuto almeno 5 vite e…mi sa che sto per iniziarne un’ altra.
Sto cercando di cambiare lavoro perché l’ambiente è velenoso nel vero senso della parola.
Ho di fronte a me due persone arroganti, cattive e meschine….e probabilmente raccomandate….
Ho provato a parlare tantissime volte con i “piani alti”, i “sindacati”, ma mi hanno sempre risposto che non possono spostare ne me ne loro…..e così..a quasi 50 anni e con una prospettiva di almeno altri 17 anni di lavoro……non ce la faccio più……
Lo so, forse sono patetica…ho un lavoro “sicuro”, in un posto “sicuro”…. ma non ce la faccio più.
Io non ti trovo affatto patetica. Piuttosto ti trovo SANA!
Ti auguro con tutto il cuore di riuscire a cambiare, per allontanarti da queste persone tossiche!