Il Sollievo
Pubblicato il 29 Aprile 2019 da Mamma Felice
In qualche modo stiamo tutti cercando un po’ di sollievo. Non saprei proprio dire perché vivere sia così difficile, non lo so davvero.
Vivere non è difficile soltanto quando si vive, ma è difficile soprattutto quando dobbiamo scegliere di continuare a vivere.
Tra un momento di disperazione e l’altro – è vero: la disperazione fa parte di noi, in qualche modo – siamo tutti impegnati a cercare il sollievo.
L’Amore, la serenità, quella risata che esplode da sola dentro la gola improvvisamente, l’attimo perfetto, il silenzio, i pezzi di un puzzle che combaciano prima di essere sparpagliati di nuovo.
Siamo tutti impegnati a curarci.
A guarire dalla vita, a guarire da noi stessi, dagli altri, dalla disperazione.
Siamo impegnati continuamente in qualcosa più grande di noi, qualcosa che agisce in noi come un magnete, che ci attrae in una morsa da cui è impossibile staccarsi.
Nessuno di noi può davvero sapere che senso abbia la vita.
Anche la Fede, per la sua stessa natura, non è altro che immaginazione: credere in qualcosa che non si può toccare.
E io dico che la vita probabilmente non ha un senso. La vita probabilmente è solo questa cosa qua, come un immenso formicaio in cui siamo impegnati freneticamente, immensamente piccoli e fragili rispetto a tutto il resto: agli eventi esterni, all’universo e ai suoi buchi neri, alle glaciazioni e ai misteri che ci circondano.
Ma ognuno di noi, ognuna di queste formiche affannate che noi siamo: ognuno di noi ha la possibilità di credere.
Credere nella felicità, credere nella vita. Credere in se stesso o negli altri.
La vita non ci deve niente: non ci ha mai promesso di diventare migliore di così, non ci ha mai offerto aspettative.
La vita ci ha solo presi, animati come un burattino che si mette in movimento.
Sta a noi raccontare la storia.
Sta a noi cercare la luce in mezzo a questo disastro. Sta a noi scegliere di amare profondamente la vita anche se fa schifo, semplicemente per restare vivi, per assaporare l’alba e il tramonto, lo spostamento di aria sotto una cascata, sentire i pizzichi delle zanzare e le gocce della pioggia grandi, quando in estate il cielo diventa color della polvere e dall’asfalto il calore della terra si mescola alla pioggia incessante e improvvisa.
Sta a noi continuare a vivere per il Bene. Per i nostri figli, per le persone che amiamo, per fare l’amore, per abbracciarsi, per piangere insieme, per donarsi sollievo gli uni con gli altri.
Sta a noi scegliere la vita oltre ogni immaginazione, scegliere la vita anche quando il nostro cuore è e pezzi e dalla nostra anima la speranza esce a fiotti, come il sangue da un’arteria recisa.
Sta a noi cercare di dare un senso a una vita che non ha senso, che non chiede di avere senso, che no promette di avere alcun senso.
Sta a noi amare questo fremito impalpabile che ci fa emettere il primo respiro, mentre abbiamo già iniziato a morire.
Perché in queste piaghe della vita, in queste ferite aperte, marce e purulente: lì si annida la gioia. In questo macello assurdo: lì si annida la speranza.
Lì c’è l’amore, ci sono i momenti della nostra felicità più pura, ci sono le parole belle, ci sono le idee, c’è la libertà.
Lì,in mezzo a queste macerie: lì si annida il sollievo.
Un momento perfetto, un attimo della felicità più pura, una risata che esplode fuori dalla nostra gola come uno scoppio improvviso.
Quello è ciò per cui abbiamo resistito, ciò per cui abbiamo accettato la vita: per quel pulviscolo di felicità.
Per quel sollievo momentaneo.
Il Sollievo.
Per quel sollievo, cerchiamo di restare vivi.
L’amo con passione la vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere: il regalo dei regali. Anche se si tratta d’un regalo molto complicato, molto faticoso, a volte doloroso.
Oriana Fallaci
La penso esattamente così, esattamente. Grazie per questa citazione.
Grazie per questo post. Ho perso mio padre due mesi fa, dopo un anno dalla diagnosi di tumore al pancreas. Abbiamo vissuto per lui, per farlo stare meglio. Ora mi sento prosciugata e quasi priva di forza mentale. Vado avanti con il mio lavoro d’insegnante di scuola primaria, progetto post del blog, vacanze e tutto il resto, ma manca ancora la scintilla. Vorrei aver più sprint per tutto ciò, invece devo accettare questo periodo. Tornerà la gioia di fare le cose, perché la vita è così, una ruota che gira dal basso verso alto. Oggi sono in basso, domani sarò in alto.
Certe volte non possiamo fare altro che respirare e niente altro. È giusto, è normale, va bene così.
Mi dispiace tantissimo per il tuo dolore: ti auguro con tutto il cuore di riuscire a superarlo, senza dimenticarlo. Metterlo in un cassettino dentro di te, per tenerlo caro, senza farti soffocare.
Per due chiacchiere, o per qualunque cosa ti possa servire, io ci sono.
<3
si sollievo…