Voi riuscite ad essere felici per gli altri?
Pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Mamma Felice • Ultima revisione: 10 Maggio 2019
Voi riuscite ad essere felici per gli altri? Io sì. Onestamente.
Ci è voluto un po’ per impararlo, perché a tutti dà fastidio restare un passo indietro: vedere gli altri che hanno successo e noi no; vedere che gli altri vanno avanti quando noi restiamo fermi.
Ma si può cambiare.
Invece di chiedermi ‘perché io no?’, ho iniziato a chiedermi ‘perché gli altri sì?’.
E ho imparato a capire che un successo meritato è sempre il frutto di un gran lavoro. Che quando hai un vero successo, non è solo questione di fortuna o di spintarelle: sei stato bravo a intercettare un bisogno, una richiesta, qualcosa che la gente voleva.
Poi ci sono anche i successi immeritati? Ci sono, esistono anche quelli.
Ma abbiamo una scelta: continuare a rosicare, oppure fare il meglio che possiamo per dimostrare di essere capaci, di meritare un’occasione.
Che la vita non sia sempre giusta lo sappiamo già, no?
Questo però non ci giustifica dal fatto di dover comunque continuare a fare bene, a fare meglio, a darci da fare per lasciare un segno nel mondo.
All’inizio me lo sono imposta, poi ho imparato a farlo diventare un’abitudine: essere felice per gli altri. Esserlo sinceramente.
Anche se vorrei essere al loro posto, anche se vorrei averlo fatto io, anche se hanno avuto una botta di fortuna: sono sinceramente felice per loro.
Perché l’ho scelto. Ho scelto di farmi guidare dalla felicità. E la felicità non può essere sempre a senso unico.
La felicità ti fa più forte, se sei genuinamente predisposto a provarla non solo per te stesso, egoisticamente ed egocentricamente parlando, ma anche per gli altri.
E più sei felice per gli altri, più ti senti carico.
Carico di sentimenti puliti, carico di gentilezza, di bontà. Carico di quell’energia vitale che appartiene a chi crede nel Bene sempre, non solo quando gli fa comodo.
Provateci. Provateci anche voi, a guardare gli altri non con invidia e cattiveria, non con ostilità e rancore, ma con gentilezza.
Provateci, ad essere felici quando agli altri la vita va bene.
Siate più indulgenti con gli altri, per essere meno indulgenti con voi stessi.
La felicità si nutre di felicità.
Ci vogliamo provare fino in fondo?
Nella mia vita mai mi è capitato di provare questo sentimento, o quantomeno era un sentimento positivo, nel senso che mi portava a dare di più per raggiungere lo stesso risultavo che “invidiavo”.
L’anno scorso però ho avuto un aborto spontaneo, e nonostante sia andata avanti bene o male con un sentimento positivo, da “evidentemente non era il momento giusto ecc”…la scoperta che una cara amica sia rimasta in attesa subito dopo mi sta facendo provare ogni volta che la vedo (perchè grazie a Dio la sua sta andando avanti senza problemi) una fitta di gelosia..per quel che doveva essere e che non è stato…sia chiaro sono felicissima per lei, e comunque penso di stare facendo bene standole accanto e godendo i suoi momenti di felicità condivisa…ma una piccolissima fitta rimane sempre, perchè ad ogni ecografia, ogni mese che avanza, ogni mutamento del suo corpo mi ricorda quello che io invece non ho potuto vivere, e la consapevolezza che stia succedendo proprio negli stessi mesi fa ancora più male…in cuor mio cerco di trovare un senso…ma è dura e purtroppo non passa…penso non passerà mai
Capisco il Tuo sentimento..anni addietro mi capitava la tua stessa situazione,io non riuscivo a restare incinta e non riuscivo a provare felicità per chi riusciva..non credo sia da condannare..è una cosa umana…certo il rancore non porta da nessuna parte è vero..ma provare gioia in certi momenti è proprio difficile…tanto di cappello a chi ce la fa ovviamente…
Camomilla, secondo me non possiamo chiedere troppo a noi stesse. Il tuo dolore, il tuo lutto: queste sono cose che vanno oltre ai sentimenti.
Mi dispiace tantissimo per il tuo bambino.
Sinceramente non sempre ci riesco, specie con persone che dal mio punto di vista cadono in piedi pur non meritandolo….
Sono persone che sono andate avanti per la loro strada, con aiuti e “furbatine” se la cavano senza sbattersi, ci sono sempre i genitori pronti quando loro non ci arrivano, hanno fatto del male senza preoccuparsene (anzi ritenendo di essere nel giusto) e adesso che io dovrei “raccogliere i frutti” sono loro che li godono….
A questo punto mi sto chiedendo se non ho sbagliato io a farmi sempre mille scrupoli per cercare di far stare bene anche gli altri oltre a me stessa….
Per queste persone proprio non riesco ad essere felice
Io invece sto imparando ad esserlo proprio per loro, sai?
Perché a volte mi capita di disprezzarle, e allora so che – per stare in pace con me stessa – devo essere felice per loro.
Non lo faccio per loro, lo faccio proprio per me stessa.
Ciao, mi sono imbattuta per caso nel tuo post perché sto vivendo un brutto momento.
Tre mesi fa, ho dovuto subire un aborto terapeutico a 22 settimane e questa cosa mi ha profondamente segnata.
Adesso stiamo cercando di andare avanti e di avere una nuova gravidanza, ma questa non arriva e questa cosa ci rende ancora più infelici.
Intanto, intorno a me un’amica è rimasta incinta al primo colpo e io non riesco ad essere felice per lei.
Cioe, razionalmente lo sono…ma poi se ci penso ho solo pensieri negativi del tipo “non è giusto, doveva capitare prima a me” arrivando addirittura a pensare che le capiti qualcosa di brutto…
Poi,razionalmente, non vorrei mai che le succedesse nulla xke le voglio bene…però quando la mente viaggia non riesco a fermarla.
Ed ecco perché stavo cercando su google “modi per effete felici per gli altri”…perché questi pensieri negativi mi fanno anke stare malissimo…
Avete dei consigli? Vorrei davvero liberarmi da questa negatività e andate avanti…
Mi dispiace tantissimo, Giulia. Io credo che ti debba elaborare il lutto e spesso, per farlo, bisogna appoggiarsi a uno specialista.
Un bambino mai nato era comunque un bambino, nella tua testa, nel tuo corpo, nella tua vita. Una persona a cui avevi fatto spazio. Una persona che è esistita.
Ti auguro con tutto il cuore di riuscire a stare bene, a formarti una tua famiglia e a superare questo dolore. Fatti aiutare: certe cose non possiamo superarle da soli.