10 consigli TOP per avere un bucato perfetto, con EBOOK gratuito

Pubblicato il 20 Novembre 2018 da

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Amo, amo, amo tantissimo fare la lavatrice, perché mi rilassa più di qualsiasi altro lavoro di casa. Non sono per niente fan delle pulizie, ma amo fare il bucato perfetto perché mi dà tanta soddisfazione con poco sforzo.

Probabilmente questo deriva dalle mie radici più profonde, visto che vivo in un paese storicamente popolato da lavandai.
Sta di fatto che avere un bucato perfetto è possibile anche se siete negati nei lavori domestici, o come me non vi piace assolutamente dedicarvi alla casa facendo fatica.

Ecco dunque i miei 10 consigli TOP per fare la lavatrice commettendo zero errori.

Scegliere il programma di lavaggio corretto

Innanzitutto per ottenere un bucato perfetto bisogna scegliere il programma di lavaggio corretto.

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Per esempio, personalmente, trovo eccessivo usare programmi lunghi 3 ore o più, o i programmi di prelavaggio.

A meno di non essere in situazioni particolari in cui serve un lavaggio davvero approfondito (malattie…), io evito i programmi di prelavaggio e scelgo sempre i programmi più brevi.

In base alle tipologie di tessuti e di vestiti scelgo programmi che vanno dalla mezz’ora a circa un’ora, o un’ora e mezza.

In ogni caso è molto importante scegliere il programma giusto in base al tessuto che stiamo lavando, quindi: un lavaggio delicati per i capi in lana e seta; il lavaggio cotone o il lavaggio sintetici per gli indumenti con fibre differenti; ecc…

A quale temperatura lavare il bucato?

Vi dico subito che io non lavo mai niente a 90 gradi, perché lo ritengo antieconomico, anti ecologico, eccessivamente dispendioso anche in termini di tempo.

bucato, temperature di lavaggio

Potrei consigliarvi di lavare a 90 gradi soltanto in casi estremi come la presenza di persone malate in casa, malattie infettive o infestazioni di pidocchi.

Per il resto, lavare a 90 gradi semplicemente rovina i tessuti dei nostri capi e li fa durare meno del previsto.

Per quanto mi riguarda io lavo tutto a freddo: tutti i vestiti, i jeans, i pantaloni e le magliette.
Giro i capi al contrario, e avvio un lavaggio breve. Questo perché, in base alla vita di ufficio che facciamo noi, i capi non sono mai estremamente sporchi quando li mettiamo nel cesto della biancheria e quindi non avrebbe senso strapazzarli eccessivamente con lavaggi ad alta temperatura.

Lavo invece a 30 gradi i vestiti di mia figlia, che possono essere più sporchi a causa delle macchie che naturalmente possono crearsi a scuola o in giardino.

Infine lavo a circa 60 gradi la biancheria intima, gli asciugamani, le tovaglie, gli strofinacci e le lenzuola.

Scegliere un detersivo ecologico

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Ormai da diversi anni uso soltanto detersivi ecologici e non tornerei mai indietro. Ho Infatti un sacco di problemi di allergie, dermatiti e sensibilizzazioni e posso tenerli sotto controllo solo se, rigorosamente, per la mia igiene e per il bucato scelgo prodotti delicati e naturali.

Di sicuro non uso l’ammorbidente e posso dirvi tranquillamente che da più di 10 anni che l’ho eliminato dalla mia vita, perché per quanto mi riguarda non è assolutamente necessario.
L’ammorbidente è estremamente inquinante, lascia una patina all’interno della lavatrice e del filtro della stessa e lascia una patina anche tra le fibre dei tessuti che si appesantiscono e si rovinano, oltre al fatto che in questo modo si trova sempre a contatto con la nostra pelle.

Oltre a scegliere un detersivo ecologico per rispettare la nostra pelle e soprattutto il nostro Pianeta, dobbiamo anche limitare le quantità di detersivo che utilizziamo.
Infatti, a meno che non lavoriamo in un’officina meccanica o in una linea di produzione, per cui arriviamo a casa pieni di grasso dalla testa ai piedi, per tutti i capi normali è sufficiente un tappino di detersivo ecologico per lavare alla perfezione i panni. Anche perché – notiziona -, in realtà ciò che davvero lava i panni è l’acqua.

Dividere bene il bucato

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Per evitare errori di bucato è indispensabile avere la pazienza di dividere bene tutti i capi, non solo per colore, ma anche per utilizzo e per tipologia di tessuto.

Io separo il bucato in questo modo:

  • tutti i bianchi insieme;
  • tutti i colorati insieme, eccetto il rosso;
  • il nero e il grigio insieme;
  • il blu e l’azzurro insieme.

Io ho scelto dei portabiancheria in plastica, lavabili con un colpo di spugna, perché secondo il mio modesto parere quelli in tessuto diventano presto dei ricettacoli di batteri.

Dopo aver questa divisione in base al colore, separo i capi anche per tipo di utilizzo.
Infatti per me è impensabile mettere a lavare tovaglie e intimo insieme, ad esempio, per motivi di igiene, così come non metterei mai a lavare le copertine del cane insieme alle coperte che mettiamo sui letti.

È vero che la lavatrice è fatta apposta per lavare, ma al suo interno circolano peli, pelle morta e altri residui che si attaccherebbero ai tessuti se non dividessimo per bene il bucato. Infatti, quando lavo le coperte e i cuscini del cane, spesso faccio un risciacquo a vuoto della lavatrice proprio per eliminare eventuali residui rimasti nel cestello. Tuttavia, se ne avete la possibilità, per gli animali domestici è meglio utilizzare le lavatrici e asciugatrici a gettoni apposta per i cani, perché nei loro indumenti ci sono batteri resistenti, e peli che possono intasare le tubature nel lungo termine.

Infine, ricordiamoci di dividere il bucato anche per tipologia di tessuto. Un maglione nero, infatti, non potrà essere lavato insieme a un paio di pantaloni neri, perché i due capi hanno bisogno di temperature e programmi di lavaggio differenti.

Un discorso a parte è quello sui capi di colore rosso, che spesso rilasciano colore anche dopo tanti lavaggi e nonostante si tratti di capi di cotone 100%, per cui tendo a lavarli sempre separati in modo da non commettere errori di bucato. Con il tempo ho imparato a non comprare più niente di rosso per risolvermi il problema, però. 🙂

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Per evitare di buttare tutti i vestiti in terra quando separiamo e laviamo il bucato, possiamo acquistare le bacinelle BAMA, uno dei miei lovely sponsor, per dividere i capi in tanti mucchietti differenti. Queste CESTE PER BUCATO CON GAMBE STAND UP sono meravigliose perché ci permettono anche di non sforzare la schiena, in quanto hanno delle gambe di appoggio reclinabili che sollevano la cesta alla nostra altezza e ci evitano di piegare la schiena su e giù.

Prestare attenzione ai tessuti delicati, alle zip, ai reggiseni

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Per prenderci cura sia della lavatrice al suo interno, sia degli stessi i tessuti che compongono il nostro guardaroba, dobbiamo anche prestare molta attenzione ai tessuti delicati e a tutti quegli accessori che potrebbero bucarli o rovinarli.

Slacciano quindi i bottoni, apriamo le zip, svuotiamo ovviamente tutte le tasche per evitare non solo di dimenticare soldi e fazzoletti di carta (terribili!), ma anche chiavi, mollette e altri oggetti metallici che potrebbero rovinare il cestello della lavatrice.

Tutti questi capi con parti delicate o metalliche, compresi i reggiseni con ferretto, andrebbero lavati negli appositi sacchetti lavabiancheria a retina. Io ne ho comprati un tot e li uso continuamente e da quando ho adottato questa precauzione il mio bucato è davvero perfetto e non trovo mai buchi nei tessuti, strappi o lesioni.

Pretrattare le macchie

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Molto importante, prima di mettere i capi in lavatrice, è quello di esaminarli bene per poter eventualmente pretrattare le macchie.

Anche in questo caso ovviamente io rifuggo da tutti i prodotti chimici e dagli sbiancanti e uso semplicemente il trucco che mi ha insegnato mia suocera, ovvero aggiungere sulla macchia una goccia di detersivo per piatti trasparente, sfregandola leggermente prima di inserire il vestito in lavatrice.

Per macchie particolarmente tenaci, oltre al detersivo per lavare per piatti, possiamo aggiungere anche mezzo cucchiaino di bicarbonato per strofinare meglio la macchia.

A questo punto giriamo comunque i capi al rovescio e mettiamo in lavatrice.
Rivoltare i capi è utile per evitare che questi perdano eccessivamente colore in lavatrice e che la parte esterna si rovini troppo rapidamente.

Riempire bene la lavatrice: né vuota, né strapiena

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La lavatrice va caricata secondo le istruzioni presenti sul manuale d’uso. Se non è previsto un lavaggio a mezzo carico, non dobbiamo azionarla quando è mezza vuota e in ogni caso non dobbiamo mai riempirla eccessivamente, perché non sarebbe in grado di lavare bene tutti gli indumenti.

Anche se la vostra lavatrice ha il programma Eco a mezzo carico, io vi consiglio comunque di fare andare le lavatrici solo quando sono piene, perché questo mi fa risparmiare tempo, denaro ed energia.

Mai, mai, mai per nessun motivo aggiungere acqua alla lavatrice durante il lavaggio: le lavatrici moderne sono studiate appositamente per funzionare con poca acqua, a risparmio. Non so perché si è diffusa su Internet questa mania di consigliarsi a vicenda di aggiungere bottiglie di acqua dentro la vaschetta!
Potete fare questa operazione solo se state facendo un lavaggio a vuoto in una lavatrice moderna che non carica acqua se vuota, ma sempre verificando prima cosa dice il manuale di istruzioni.

Stendere bene il bucato, per non stirare mai

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Da ormai 10 anni ho rinunciato anche al ferro da stiro. All’inizio riuscivo a limitare l’uso del ferro da stiro a massimo 40 minuti alla settimana.

Adesso, da diversi anni, non uso più il ferro da stiro per alcun motivo e onestamente non ricordo neanche dove l’ho messo.

Questo è possibile soltanto se si impara a stendere il bucato in modo preciso e maniacale, stirando bene le fibre dei vestiti.

Per stendere bene il bucato e non stirare mai, dobbiamo:

  1. togliere i panni dalla lavatrice appena si è concluso il programma di lavaggio o comunque il prima possibile;
  2. sbattere due o tre volte con vigore tutti i capi, in modo che le fibre si distendano correttamente;
  3. stendere i capi direttamente sulle grucce, in modo che gli abiti siano sempre stesi in verticale e mai piegati a metà.

Con lo STENDIBIANCHERIA PANNY di BAMA è tutto piuttosto semplice perché questo stendino è dotato di due supporti per appendiabiti.

È furbo perché è progettato per non cadere mai, con un sistema anti vento, e si sposta con le ruote: ve lo dice una che per anni ha lottato con gli stendini che si accartocciavano sul balcone, costringendomi a rilavare tutto quanto!

Piuttosto, se non avete sufficiente spazio per stendere i vestiti con le grucce, appendeteli dal fondo utilizzando due mollette infilate sul bordo del vestito. Se infatti stendiamo i capi sul filo del balcone o dello stendino piegandoli a metà, è assicurato che ci toccherà stirarli.

Dove stendere il bucato

Se possibile sarebbe sempre meglio stendere il bucato all’aria aperta, indipendentemente dal fatto che ci sia il sole o no.

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Per questo motivo io ho sempre a disposizione lo stendino e stendo esclusivamente lì sopra: in questo modo posso mettere lo stendibiancheria sul balcone e ritirarlo in casa in un secondo, senza dover raccogliere tutti i panni dai fili del bucato, rimetterli sullo stendino, spostarli nuovamente, eccetera.

Come riporre i panni negli armadi

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Infine, cerchiamo di rimettere a posto il bucato il prima possibile, quando è già perfettamente asciutto.

Lasciare il bucato dentro le bacinelle non fa altro che spiegazzare i tessuti, e far prendere nuovamente polvere ai vestiti.

Se stendiamo direttamente sulle grucce tutta questa operazione sarà estremamente facile, perché ci basterà raccogliere i capi dagli stendini direttamente con le grucce e metterli dentro gli armadi ben distesi.

Mini EBOOK gratuito: Come fare bene il bucato

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E visto che dieci consigli per un bucato perfetto mi sembravano pochi, vi ho scritto anche un mini ebook da scaricare gratis, su cui ho raccolto tutti i miei consigli sull’uso della lavatrice: dalla manutenzione, alle temperature di lavaggio, fino ai simboli per il bucato.

EBOOK DA SCARICARE: Come fare bene il bucato.

Spero che vi possa essere utile e che lo troviate interessante! Quindi mettetevi al lavoro: dividete il bucato per colore e tipologia, lavatelo correttamente e – soprattutto! – usate il ferro da stiro come fermaporta, ché tanto da oggi non vi serve più.



Commenti

7 Commenti per “10 consigli TOP per avere un bucato perfetto, con EBOOK gratuito”
  1. Mary

    grazieeeeeeeeeee! Io però le camicie le devo proprio stirare… e anche alcune lenzuola ricamate (perché il ricamo si arriccia tutto)… e poi anche alcuni pantaloni…e vabbe’ sono pessima dillo pure
    baci
    Mary

  2. Nadia

    Io da quando vado ad asciugare il bucato nelle asciugatrici a gettoni non stiro più, nemmeno le camicie
    Hanno il cestello bello grande, ci stanno 2 macchinate da 7 chili; asciugano a vapore, quindi è come stirarli; il gettone da 7 minuti mi costa € 0,50 e per asciugare 2 lavatrici ne bastano 4 quindi 2 euro; e se si rompe la aggiusta la proprietaria, cosa da non sottovalutare. I panni escono così belli distesi e senza pieghe che non stiro più niente, li piego subito lì e via nell’armadio a casa. Ho contagiato anche mia mamma….
    E ci vado anche d’estate perchè lasciando i pani all’aria e andando a lavorare, molte volte li ritiravo così secchi che ci voleva la svaporata del ferro per farli tornare decenti. Inoltre stare in piedi ferma a stirare mi provoca mal di schiena e così ho risolto anche quel problema.
    Insomma con 2 euro asciugo e stiro…. comodo e conveniente

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      È una bella fortuna avere la lavanderia a gettoni vicino casa! Io purtroppo piumoni & co li devo mandare in lavanderia normale, e per quanto costi poco, costa sempre di più che quella a gettoni, ma vicino a casa proprio non c’è.

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