Letture consigliate per i ragazzi delle superiori: libri per il biennio
Pubblicato il 16 Novembre 2018 da Chiara Mainini
Migliori libri per ragazzi della prima e seconda superiore: non solo i classici, ovvero i libri che probabilmente dovranno leggere per la scuola, ma anche quei testi che potranno davvero farli innamorare della lettura, aiutarli a diventare persone migliore, accrescere la propria intelligenza (anche emotiva).
Per leggere i post precedenti, consigli di lettura in base all’età:
- Migliori libri per ragazzi di prima media;
- Migliori libri per ragazzi di seconda media;
- Migliori libri per ragazzi di terza media.
Dopo aver fatto una panoramica sui migliori libri da consigliare ai ragazzi delle medie, oggi ci rivolgiamo invece ai ragazzi del liceo, in particolare ai migliori libri per gli studenti del biennio.
Indice dell'articolo
Narrativa classica
I migliori libri per i ragazzi di prima e seconda superiore.
I misteri di Udolpho, di Ann Radcliffe
Partiamo subito dicendo che il fascino della letteratura classica potrebbe essere apprezzato appieno consigliando uno dei capisaldi in tema di letteratura horror: I misteri di Udolpho, di Ann Radcliffe.
Scelgo un tema così poco impegnato perché, dopo gli esami di terza media, o il primo – impegnativo – anno di scuola superiore, ritengo del tutto controproducente una pressione maggiore nell’impegno estivo.
I misteri di Udolpho, inoltre, è un romanzo annoverato tra i migliori esempi di letteratura gotica, tanto da essere ufficialmente considerato l’archetipo stesso del romanzo gotico.
È ambientato nella Francia del 1584 e narra le vicende della vita della giovane Emily St. Aubert, orfana di entrambi i genitori, che si trasferisce a vivere a casa della zia, M.me Cheron. Costei sposerà, improvvisamente quanto improvvidamente, un disgraziato che si spaccia per un nobile italiano, tale Montoni, e che tenterà di rinchiudere Emily nel castello separandola dal suo grande amore, Valancourt.
Tutto ciò, chiaramente, avviene al mero scopo di eliminarla e sottrarre alla moglie il controllo delle enormi ricchezze di cui la nipote è ereditiera.
Il romanzo è una felice commistione di elementi epico-cavallereschi e gotici, ed è considerato un tale capolavoro da essere stato citato nelle proprie opere da altri illustri autori quali Dostoevskij (I fratelli Karamazov) e Jane Austen (L’abbazia di Northanger).
Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen
Orgoglio e Pregiudizio, di Jane Austen, invece è un classico senza tempo della letteratura inglese che – è vero – potrebbe incontrare la resistenza dei ragazzi ma sarebbe certamente ben accolto dalle nostre signorine.
Narra le vicende della famiglia Bennet e, in particolare, delle 5 sorelle Jane, Elisabeth, Lidya, Mary e Kitty, belle ma povere e in cerca di un matrimonio che risollevi la famiglia ormai sul lastrico.
È il romanzo dell’amore difficile tra classi sociali differenti, dell’affermazione della propria identità ogni oltre convenzione ed opportunità sociale, ed è ricco di una quantità di riflessioni talmente attuali da renderlo il libro giusto per una ragazza nel pieno dell’adolescenza:
Non puoi, per amore di una persona, mutare la sostanza dei princìpi e dell’integrità morale, come non puoi cercare di convincerti, o di convincere me, che l’egoismo è prudenza e l’incoscienza del pericolo una garanzia di felicità.
Romeo e Giulietta, di William Shakespeare
Non saprei nemmeno cosa dire per poterlo davvero introdurre in maniera degna. Romeo e Giulietta fu nella letteratura classica inglese ciò che per noi sono stati i Promessi Sposi.
È la rappresentazione di un amore impossibile che però, al contrario di quello nostrano, evolve nella tragedia giovanile per antonomasia e resta ancora oggi, dopo 423 anni, la testimonianza reale dell’unico elemento che sconfigge la morte: l’Amore.
Narrativa moderna
I migliori libri per i ragazzi di prima e seconda superiore.
Io sono un gatto, di Natsume Soseki
Passando alla narrativa moderna, con Io sono un gatto, di Natsume Soseki, assistiamo alla narrazione particolare ed elegante della storia del novecento in Giappone. La peculiarità è che il narratore, fine osservatore degli avvenimenti illustrati, è un gatto. Un gatto nero, disincantato e molto, molto filosofo, che osserva i mutamenti epocali che vanno formandosi nella società nipponica e li riporta con una simpatia che – a tratti – provoca inaspettate risate.
È un romanzo importante nel contesto narrativo mondiale, ma molto divertente e leggero.
L’amico ritrovato, di Fred Uhlman
L’amico ritrovato, di Fred Uhlman ci riporta invece alla tematica del nazifascismo e dell’Olocausto ebraico, con il racconto struggente dell’amicizia tra un ebreo e il giovane rampollo di una famiglia filo-hitleriana.
È un libro di riflessione profonda e molto attuale, ed è seguito da Un’anima non vile e Niente resurrezioni, a costituire la Trilogia del ritorno.
Narrativa contemporanea
Con la narrativa contemporanea, invece, voglio farvi delle proposte lievemente più audaci.
Non nel senso di scabrose, ovviamente, ma un po’ più lontane dai soliti schemi letterari.
Le opinioni di un clown, di Heinrich Boll
Hans Schnier è un clown in rovina. Ormai ridotto al tracollo, alcolizzato ed incapace di mantenersi, si serve della propria maschera per condurre una riflessione sincera, ma molto violenta ed amara, sull’inarrestabile declino della società borghese nella Germania post-nazista.
Le sue invettive sono crudeli e non risparmiano nessuno: dalla situazione politica legata al nuovo boom economico – che pare aver dimenticato in fretta le truci responsabilità tedesche nella “soluzione finale ebraica” – alla condanna aspra del cattolicesimo come dottrina ipocrita e bugiarda, rappresentata molto bene dalla sua compagna Maria.
Costei, pur amandolo molto, lo lascia perché inadatta alla disordinata e povera vita di moglie di un artista, per preferire l’agio e la comodità di una sistemazione borghese nella menzogna dei sentimenti.
Pubblicato nel 1963, questo romanzo è subito diventato un capolavoro ed un caso non solo letterario ma anche politico, che ha suscito forti reazione governative.
Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood
Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood
È un romanzo distopico pubblicato nel 1985. Racconta la vita in un mondo distrutto dalle radiazioni chimiche, che hanno reso sterili la quasi totalità delle donne esistenti.
Quelle che sono rimaste fertili sono chiamate ancelle e il loro compito è garantire una discendenza all’oligarchia dominante.
Da questo romanzo, che rappresenta una feroce critica ai regimi totalitari ma anche allo sfruttamento indebito e contro natura del corpo femminile, è stata tratta la serie TV The Handmaid’s tale, sicuramente vista da molti dei nostri ragazzi.
Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro
Non lasciarmi, di Kazuo Ishiguro, Premio Nobel per la letteratura nel 2017, è un romanzo ucronico ambientato in un presente alternativo al nostro.
Narra le vite di tre amici, Kathy, Tommy e Ruth, che vivono insieme nel college di Hailsham.
La loro vita potrebbe sembrare quella di 3 normali adolescenti. Ma loro non sono adolescenti come tutti gli altri: sono dei cloni, creati al solo scopo di divenire – un giorno – donatori di organi per esseri umani ammalati.
È un romanzo di forte impatto, che mette a nudo le certezze del lettore mostrando in modo netto quanto fragile e di passaggio sia, in realtà, l’esistenza di noi tutti.
Un saggio adatto ai ragazzi di prima e seconda superiore
Il consueto bonus per gli amanti dell’Horror, stavolta, non ci sarà.
Al suo posto, vorrei invece suggerire la lettura di un saggio. L’età è quella giusta per iniziare ad affrontare anche questo genere di letture, che sono non solo informative ma anche di forte stimolo alla riflessione ragionata su molti temi differenti.
La banalità del male di Anna Arendt
La scelta è caduta su un saggio che io ho amato profondamente, ovvero La banalità del male di Anna Arendt.
Si tratta dell’esposizione completa delle vicende relative al processo svoltosi a carico del criminale nazista Adolf Eichmann, cui l’autrice ha assistito in qualità di giornalista corrispondente per il New Yorker.
È un testo che dovrebbe essere studiato a scuola, che analizza in profondità il concetto assoluto di “male” per arrivare alla conclusione che esso sia estremamente banale e poco interessante nella sua genesi: una qualità negativa comune a molti uomini mediocri, che rende il maligno un fenomeno molto meno suggestivo e ancestrale, dannatamente troppo umano.
Chiudo così, augurandovi di trovare tra i miei consigli un titolo da proporre ai vostri ragazzi.
LA BANALITA’ DEL MALE, in TERZA MEDIA? Non discuto minimamente il libro, ma l’età dei lettori, insomma..
In terza media è una lettura assolutamente appropriata! Non solo perché la media di tesine di terza media sul nazismo è ancora incredibilmente alta negli anni (e meno male!), ma perché si tratta di una lettura che stimola i ragazzi a riflettere sulla burocratizzazione di quello che siamo soliti chiamare “male” con accezione religiosa. Ricordatevi che i bambini e i ragazzi sono persone piccole, ma pur sempre persone in grado di ragionare.