Libri da leggere assolutamente: 6 titoli per letture imperdibili
Pubblicato il 9 Novembre 2018 da Chiara Mainini
Libri dall’atmosfera autunnale, tanti consigli per chi desidera ricominciare a leggere libri interessanti, intelligenti e piacevoli. Abbiamo scelto per voi alcuni titoli interessanti per letture piacevoli ed intelligenti da affrontare ogni mese.
Ce n’è e ce ne sarà per tutti i gusti: in questa rubrica troverete, infatti, i grandi classici della letteratura insieme ad opere più o meno note di scrittori moderni e contemporanei; le uscite più recenti in libreria e gli imperdibili titoli per gli amanti della narrativa di genere.
Nella mia esperienza di lettrice ho verificato spesso che una delle più grandi difficoltà nel leggere con costanza sta nel disporre di buone e varie opzioni.
A volte, infatti, fatichiamo a tenere un buon ritmo di lettura soprattutto perché non sappiamo cosa leggere, non abbiamo a portata di mano informazioni sulle ultime novità arrivate in libreria, oppure abbiamo perso di vista quella lista di titoli notevoli che da tempo desideravamo leggere ma che è rimasta sepolta sotto giorni, mesi, anni di routine familiari e lavorative stressanti.
L’obiettivo di questi post sarà quindi quello di solleticare il vostro interesse e la vostra curiosità ispirandovi a scegliere proprio uno di questi titoli.
Indice dell'articolo
Un classico per novembre: Anna Karenina, di Lev Tolstoj
Novembre è un mese umido, grigio e di norma piuttosto uggioso. È il mese in cui ritorna il freddo e ci abituiamo lentamente all’idea di andare incontro ad un’altra invernata. Soprattutto, è il mese della noia dopo una lunga stagione di bel tempo, sole e divertimento all’aria aperta.
Niente è meglio di questo scenario per iniziare la lettura di una saga familiare straordinaria come Anna Karenina.
Anna Karenina è una bellissima e ricca signora dell’alta borghesia russa, sposata con un arido e anaffettivo funzionario della corte dello Zar. Il romanzo si apre col suo viaggio presso la cognata, che deve convincere a non divorziare dal fedifrago fratello.
Durante questo viaggio Anna incontrerà Vronskij, ricco e bellissimo Conte col quale allaccerà immediatamente una relazione extraconiugale torbida e devastante, che condurrà entrambi ad un passo dalla follia ed all’infelicità.
Assisteremo alla progressiva distruzione di ben cinque vite nella celebrazione dell’altissima morale matrimoniale di Tolstoij, secondo la quale non esiste al mondo alcuna felicità che possa essere costruita sulle rovine delle altrui vite.
È un romanzo passionale e potente, che stempera nella profonda bellezza del concetto di amore e famiglia lo spavento che la mole potrebbe generare. Non temiate il numero delle pagine: non potrete smettere di leggere nemmeno a tarda notte, volterete ogni pagina affamati della successiva. E lo amerete.
Narrativa moderna e contemporanea: La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo, di Audrey Niffenegger
Con quest’opera, Niffenegger ha portato in libreria un romanzo fantastico in ogni senso del termine, una storia d’amore inusuale e fuori dai canoni che siamo abituati a tenere sui nostri comodini di donne romantiche.
Henry è affetto da un’anomalia genetica che lo costringe, letteralmente, a viaggiare nel tempo. Non è in grado di controllarla in alcun modo: no può controllare le partenze, i luoghi di arrivo e nemmeno la durata dei viaggi. In uno di questi, conoscerà Clare, approdando in uno dei giorni della sua infanzia, e con il passare degli anni tornerà a trovarla più volte rivelandole che – nel futuro – si sposeranno.
Presto Clare diviene adulta ed il tempo è quello giusto per incontrarsi nella realtà vera di entrambi: ma mentre lei sa tutto di quest’uomo affascinante che conosce sin da bambina, lui non ricorda assolutamente nulla di lei e si trova proprio ora nell’età in cui aveva iniziato ad andarla a trovare…
Una novità in libreria: Animali in salvo, di Margaret Malone
Qui ci troviamo di fronte ad un consiglio un po’ diverso. Non si tratta di un romanzo, infatti, bensì di una raccolta di racconti interamente pensata al femminile.
Le protagoniste sono 9 donne profondamente diverse l’una dall’altra ma tutte molto simili a noi, nei loro vizi e nelle loro virtù. Nel racconto delle loro vicissitudini quotidiane ammiriamo la lotta costante per la sopportazione del proprio ineludibile destino e le battaglie strenue per cambiare un percorso che proprio non piace e che determina sofferenza.
La prospettiva mi ricorda moltissimo la preghiera della serenità di Niebhur, così piena di straordinaria saggezza:
Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare quelle che posso
e la saggezza per conoscerne la differenza.
Narrativa di genere giallo/thriller: Abbiamo sempre vissuto nel castello, di Shirley Jackson
Questo è il mese in cui festeggiamo la ricorrenza di Ognissanti e dei Morti e, in alcuni casi, anche di Halloween. Se siete reduci dalle letture che vi avevo consigliato per il ponte , ma non siete sazi, questo è decisamente il libro che fa per voi perchè gli ingredienti per una inquietante storia di paura ci sono tutti.
Mary Katherine vive quasi reclusa in una grande villa insieme alla sorella Constance ed allo zio invalido. La loro vita scorre apparentemente in uno stato di banale felicità e sembrerebbe tutto piuttosto ordinario, se non fosse che proprio nella loro sala da pranzo – 6 anni prima – si è consumato l’assassinio di tutti gli altri membri della famiglia.
Cosa è successo realmente in quella casa?
Constance è davvero innocente come appurato dopo il verificarsi degli eventi?
Gli storici imperdibili: 16 ottobre 1943, di Giacomo Debenedetti e Un anno a Treblinka, di Yankel Yakov Wiernik
Viviamo un momento storico e politico molto travagliato, nel quale sembra che i principali ricordi del passato più tragico siano sbiaditi lasciando il posto ad una leggerezza e noncuranza del prossimo assolutamente imperdonabili.
È proprio di questi giorni la notizia di un nuovo attentato di stampo antisemita negli Stati Uniti, a Pittsburgh, mentre ancora fresche sono le immagini nostrane delle due ragazzine che fanno il saluto romano davanti all’ingresso di Auschwitz e della candidata sindaca di Budrio, esponente di forza nuova, che ha partecipato alla marcia su Roma indossando una maglietta di dubbio gusto che equiparerebbe Auschwitz al noto parco giochi Disney.
Tutto ciò è di una gravità preoccupante.
In un momento storico in cui sta di nuovo prendendo il sopravvento quello stesso sentimento di normalità nella discriminazione che ha portato, nel passato e nel presente, a perpetrare crimini tra i più indicibili e sconvolgenti contro l’umanità, di questa deriva di ignoranza neonazista non abbiamo assolutamente bisogno.
Per questo motivo tra i libri di interesse storico maggiormente rilevanti, proprio in questo momento, vi consiglio due piccoli testi di una potenza inenarrabile.
16 ottobre 1943, di Giacomo Debenedetti, uno dei critici più importanti e influenti del nostro secolo, racconta la devastante retata nazista nel ghetto di Roma, che determinò la deportazione direttamente ad Auschwitz di oltre mille ebrei: solo in 15 torneranno a casa dalla Polonia, tra questi nessuno degli oltre 200 bambini.
È un libricino feroce che fa inorridire e deve indurre a riconsiderare totalmente il modo in cui osserviamo e sorvoliamo quello che sta accadendo nel nostro paese.
Sull’opera, Alberto Moravia dichiarò:
Debenedetti riesce a darci tutto ciò che avremmo potuto aspettarci da uno scrittore della famiglia di Defoe e Manzoni: sgomento della ragione di fronte alla furia irrazionale, carità religiosa, pietà storica, strazio esistenziale.
Un anno a Treblinka, di Yankel Wiernik, è un altro piccolo resoconto – stavolta scritto da un sopravvissuto – sull’orrore del genocidio più famoso della storia. Questa volta parliamo di un campo diverso, quello di Treblinka, tristemente (poco) noto a causa della elevatissima micidialità che non permise il ritorno di molti sopravvissuti. Furono appena meno di una ventina i redivivi di Treblinka che poterono raccontare la disumana tragedia e orrenda crudeltà delle esecuzioni del campo.
Qui, per esempio, si arrivava solamente per morire. Non era un campo di lavoro, se non nel senso che i pochi che non morivano immediatamente venivano sfruttati per eseguire lavori interni, come accaduto al nostro narratore. Tutti gli altri venivano fatti scendere dai treni e ordinatamente avviati all’esecuzione, bambini compresi.
A differenza di altri campi di sterminio, ove era in uso il gas Zyklon B che determinava incoscienza, a Treblinka si moriva per effetto del monossido di carbonio per risparmiare sui costi, con tutte le conseguenze in termini di indicibile sofferenza delle vittime prima della morte stessa.
Il resoconto fattone da Wiernik, altresì testimone al processo ad Adolf Eichmann, architetto ed organizzatore della “soluzione finale ebraica”, rappresenta quanto di più sconvolgente sia stato scritto su questo dolorosissimo capitolo della storia di una razza (in)umana.
Avete scelto la vostra prossima lettura? Ne avete altre da segnalare ai nostri colleghi malati-di-libri? Integratele nei commenti!
Vi aspetto il mese prossimo per i consigli di lettura per dicembre!
Cara Barbara che bellezza….. ti dicevo l’altro giorno che sono in una fase negativa…però io sono così,,,cado e poi cerco sempre il modo di rialzarmi…. intanto inizierò a leggere..oggi devo andare in biblioteca e prenderò quello che trovo di questi libri..mi ispira molto “Abbiamo sempre vissuto nel castello”…. e poi mi sono già iscritta ad una gita ai mercatini di Natale e ieri sono andata a una riunione del gruppo astrofili della mia zona… (io amo le stelle)…
Grazie dei consiglio, quando lo avrò letto lo commenteremo insieme.
ciao Barbara
Sempre esaustiva e attenta. Pur condividendo in pieno ciò che dici, potresti consigliarci anche qualcosa che ci tiri su il morale nelle giornate uggiose?