La nostra giornata al Duparc Contemporary Suite
Pubblicato il 26 Ottobre 2018 da Mamma Felice
Turisti in città: questo è uno dei miei sogni e obiettivi. Perché sono nata nella prima cintura di Torino, ma non conosco questa città quasi per niente, ad esclusione delle quattro zone che frequentavo durante l’Università, più di 20 anni fa.
In questi ultimi anni Torino si è trasformata: è diventata una città culturale, viva, prestata all’arte.
Dico sempre che passerò l’estate a conoscerla, ma il caldo torinese non invoglia: il periodo migliore per scoprire Torino è proprio l’autunno, con il suo clima mite e gli eventi in gran parata.
Torino è un po’ come me: non è capace di sbandierare ai quattro venti i suoi successi o le sue attività.
Spesso queste iniziative passano in sordina, perché non c’è un canale culturale univoco che si occupa di comunicare Torino e le sue bellezze.
Ma ogni tanto ho la fortuna di intercettarne alcune, o di esserne invitata, e allora il mio desiderio di essere turista nella mia città finalmente si avvera. Come la giornata passata al DUPARC Contemporary Suites, con ‘la scusa’ di una caccia al tesoro mamma e figlia.
Non a caso mi sono comprata la guida di Torino scritta da Sandra Salerno, su Travel with Gusto – Sandra che ho incontrato proprio al DUPARC durante la nostra caccia al tesoro, per una casualità: noi giocavamo con i bambini, lei e il suo compagno utilizzavano la meravigliosa SPA interna.
Il DUPARC Contemporary Suites si trova in corso Massimo D’Azeglio, vicino al grandissimo parco del Valentino: una zona centralissima di Torino, e allo stesso tempo vicina al parco più grande di Torino. È un hotel imponente; si sviluppa in verticale, anche all’interno, grazie al mirabile lavoro degli architetti Laura Petrazzini e Corrado Levi: costruito in cemento armato a vista, con una imponente facciata con vetro specchiato, è una delle massime espressioni del razionalismo italiano degli anni ‘70, uno stile in collegamento con il Movimento Moderno internazionale, che seguiva i principi del funzionalismo e voleva prendere le distanze dal futurismo. Ne furono protagonisti quegli architetti che improntarono i loro progetti a criteri di funzionalità e a nuovi concetti estetici.
Da qui nascono definizioni delle architetture che si inquadrano nel movimento:
- L’architettura razionale si rivolge in modo del tutto consapevole alla ragione dello spettatore. Deve comunicare purezza, sapere e conoscenza.
- L’architettura funzionale punta sui vantaggi funzionali, razionalmente dimostrabili, anziché sulle valutazioni del gusto e si rispecchia nella definizione di Le Corbusier della casa come macchina per abitare.
Gli interni del DUPARC Contemporary Suites sono dunque caratterizzati da ampi spazi con stanze luminose e finestre a tutta altezza, e offrono una spettacolare vista su Torino e sul Valentino. Sono suites ampie, moderne, artistiche, ben progettate, comode: dei veri e propri appartamenti completi di due bagni e cucina, salotto, camera da letto, armadi e disimpegno… perfetti per lunghi soggiorni. Da un giorno a tutta la vita.
La Hall e gli appartamenti ospitano le straordinarie opere d’arte degli anni ‘60 e dei primi anni ‘70: si possono ammirare quadri di Mario Schifano e opere di Michelangelo Pistoletto, insieme ad elementi di design firmati Flos, Vitra ed Artemide, tra cui le lampade Parentesi di Achille Castiglioni e Piero Manzù.
La struttura era originariamente un residence, composto da 75 appartamenti da 26 a 120 mq. Nel 2014 è avvenuta una trasformazione radicale, fino alla trasformazione in DUPARC Contemporary Suites, un hotel a tutti gli effetti. Durante questa trasformazione sono stati ristrutturati 38 appartamenti: alcuni di questi sono stati convertiti in Junior Suite, senza cucina; nel 2016 invece è stato creato l’Appartamento Family 880, che è una vera e propria ‘casa’ per famiglie, in cui possono essere ospitati anche gli animali di famiglia.
La hall si sviluppa in altezza ed è una vera e propria galleria d’arte: le parti comuni e gli appartamenti originali sono stati infatti progettati proprio per ospitare opere d’arte e di design che fanno parte di una collezione privata e spesso vengono prestate in tutto il mondo per arricchire mostre internazionali.
Le suite e gli appartamenti sono grandi da 50 a 120 metri quadri, per ogni esigenze: per una sola persona, che magari è a Torino per impegni di lavoro; fino alla famiglia completa di cane o gatto, che deve restare per un lungo soggiorno.
Tutto è estremamente curato e nuovo: il salotto della camera dove abbiamo svolto la caccia al tesoro era davvero ampio, con due grandi divani comodi, lampade di design. Nell’appartamento 430 c’era anche il famoso quadro con i gigli che ho dovuto ‘indovinare’ per ricevere i miei primi 100 punti (con l’aiuto della mia community di Facebook), ed è uno Schifano.
La camere da letto era ampia, comoda, con armadi capienti, un’altra TV, adiacente a uno dei primi due bagni presenti nella suite, il bagno padronale.
Per me la cosa più importante di un hotel, oltre al materasso, è il bagno: la doccia deve essere grande e comoda, perché per me è vitale! È dal bagno, secondo me, che si capisce la cura con cui viene gestito un hotel. E qui c’è.
La particolarità di questi appartamenti è la presenza di una cucina completamente attrezzata di frigorifero, cucina, microonde, forno e lavastoviglie: per chi viene a Torino per lunghi soggiorni, è decisamente una comodità e convenienza, soprattutto se si viaggia con i bambini.
È fornita anche di piatti, bicchieri, tazze, posate e stoviglie.
Un modo per rispettare i tempi della famiglia in vacanza.
Non a caso qui al DUPARC c’è il primo Appartamento Family a Torino (dove ha soggiornato Ester di Family Welcome), assolutamente a dimensione di bambino. Una cameretta per bambini attrezzata con lettino, con giochi e libri con bagno adiacente e la linea cortesia MammaBaby. Per i genitori una suite privata con bagno per un garantire maggiore tranquillità.
La reception è aperta 24 ore su 24 con concierge, quindi comodissima per chi non ha orari standard. L’hotel offre una ricca prima colazione a buffet, una SPA attrezzatissima e una bella una palestra che non chiude mai. Si possono noleggiare le Duparcbikes e posti auto nel parcheggio multipiano interno, tra cui due posti auto con ricarica per auto elettriche.
Per gli ospiti, ma anche per tutti i torinesi, c’è la DUPARC ORIENTAL SPA: qui è possibile scegliere tra massaggi e percorsi di ispirazione orientale, la zona acqua composta da vitality pool, bagno di vapore, docce tropicali e saletta relax.
Noi abbiamo giocato nella hall e poi in uno degli appartamenti; la caccia al tesoro consisteva in 4 tappe:
- L’indizio iniziale, ovvero indovinare il quadro dei Gigli di Schifano, che ci faceva guadagnare 100 punti iniziali;
- La ricerca di piccoli bigliettini all’interno di tre diversi appartamenti (uno per ogni squadra: io, Ester e Cristiana Calilli con le sue bambine) per ricostruire tre frasi celebri dei cartoni animati Disney;
- La merenda ad occhi bendati dei bambini, che dovevano indovinare gli ingredienti di una torta;
- La ricerca di altri punti all’interno della SPA e della palestra, nascosti tra vasi, tappeti e cyclette.
Dafne e io abbiamo vinto! Ma in realtà la competizione tra noi tre amiche era davvero una ‘montatura’, perché siamo molto amiche, ci conosciamo da anni e lavoriamo insieme proprio perché siamo molto legate tra noi.
Ci siamo divertite a fingere di essere in competizione, ma soprattutto ci siamo divertite a stare di nuovo insieme tutte e tre, con i nostri figli, per passare tempo insieme in una location davvero suggestiva.
All’uscita dal DUPARC, Dafne mi ha chiesto: Quando veniamo anche noi a dormire qui?
Ma in fondo, perché no? Essere turiste a Torino, in una zona della città a un’ora da casa nostra, non è forse un viaggio vero e proprio?