Come organizzare un pranzo in giardino, perfetto anche a Ferragosto
Pubblicato il 1 Agosto 2018 da Mamma Felice
Liberatorio, divertente, accessibile a tutti: un pranzo in giardino, all’aperto – che sia sotto casa nostra o al parco, in montagna, in spiaggia o in campagna, un picnic di Ferragosto o una gita fuori porta -, è sempre una splendida occasione per stare insieme alla famiglia e divertirsi con tanta leggerezza e innocenza.
Per me non c’è stagione migliore di quella che ci permette di stare in giardino tutto il giorno, a colorare, dipingere, giocare, riposare all’ombra delle piante, pranzare, leggere… e anche fare i compiti e lavorare.
C’è una sorta di sensazione liberatoria, in tutto questo, per quanto mi riguarda: mi sento veramente in pace con me stessa, quando posso immergermi nel verde del nostro giardino e dimenticare la casa, le pulizie, i fornelli, la televisione – concentrandomi solo sul mio respiro e sullo stare bene insieme a mia figlia e alla mia famiglia.
Senza fare nulla di particolare: solo assaporare la vita, la libertà di quella giornata, l’energia che ci viene trasmessa dalla Natura, le chiacchiere senza scopo, la leggerezza data dal non pensare a scadenze e liste di cose da fare.
Una libertà del genere, non si può che amare!
Per questo oggi vi parlo del nostro ultimo pranzo all’aperto, delle ricette che ho preparato per tuta la famiglia (compresi i suoceri, siamo in sette), di come organizzare una bella giornata con poco, senza bisogno di prenotare per forza una vacanza o un ristorante. Del fatto che si può stare bene anche in città, in estate, senza sentirsi manchevoli di qualcosa: lo svago è sempre possibile, anche a casa.
Indice dell'articolo
Curare i dettagli, essere famiglia
Sono i dettagli, a fare la differenza. La scelta di rendere bello il giardino, rendere bella la tavola, le pietanze che abbiamo cucinato. Senza usare piatti di plastica e buttare lì la solita bruschetta o caprese, ma cercando di rendere questo pranzo una vera festa.
Per me festa è qualcosa che non segue per forza le date comandate, i compleanni, le ricorrenze: festa è anche il momento di sollievo dopo una visita andata bene, il momento in cui finisce la scuola o il lavoro e ci si rilassa davvero, quell’attimo da cogliere per festeggiare la Vita se siamo scampati a un pericolo, o semplicemente sta andando tutto bene, come avremmo voluto.
Festa è il pranzo in famiglia, se ci impegniamo a costruire un senso di famiglia che è festoso realmente per tutti, non un obbligo sociale. Perché ricordo perfettamente la pena dei pranzi della domenica da mia nonna – quanto mi pesavano e mi annoiavano! -, e adesso che tocca a me, faccio il possibile per renderli pieni di gioia, un momento di condivisione amato da tutti, mai sentito come un dovere familiare.
Il primo dettaglio importante per organizzare un pranzo in famiglia, dunque, è costruire il senso della famiglia: imparare a stare bene insieme, scoprire i difetti gli uni degli altri e immagazzinarli, accettarli, evitare di toccare tasti dolenti o argomenti spinosi, imparare a confrontarsi sulle cose della vita senza sfidarci, ma con la reale voglia di capirci.
Fare squadra, fare fronte comune, allearsi per il bene di tutti, aiutarsi ogni volta che c’è bisogno.
Curare i dettagli, come organizzare un pranzo all’aperto
Nel Mondo serve bellezza. Ci servono scuole più belle, strade più belle, che la bellezza sia un’impronta nelle nostre menti, uno scopo da raggiungere, il desiderio di ricrearla intorno a noi. La bellezza pura, semplice, vera, quella a cui ciascuno di noi può aspirare nella semplicità della sua vita, senza bisogno di fare soldi per forza, senza bisogno di altro che non della propria bellezza interna.
Sono questi i dettagli che rendono piacevole un pranzo in famiglia, un pranzo in giardino: curare i dettagli per fare in modo che tutto sia piacevole, bello alla vista, gradevole; il posto dove ognuno vuole davvero essere in quel momento. Un ricordo da immagazzinare.
La tovaglia di stoffa
Detesto le tovaglie di carta: oltre che ad essere poco ecologiche (produciamo troppi rifiuti monouso, in qualunque campo), sono anche poco pratiche per un bel pranzo in giardino o all’aperto: si sollevano con il vento, devono essere tenute con il nastro adesivo o con le pietre, si rompono facilmente, appena cade una goccia di acqua si spappolano… e poi sono cose che usi e butti via, a cui non tieni.
La tovaglia di stoffa è un’altra cosa: è la tovaglia da picnic, quella a quadretti rossi e bianchi; è la tovaglia bella, quella bianca della nonna, che tiriamo fuori solo per le occasioni speciali. È la ricerca della bellezza nelle piccole cose possibili a tutti.
Per questo vi consiglio di usarla per organizzare un pranzo all’aperto, e non solo a casa per le feste di Natale: perché è un atto di cura, rende tutto più bello e più importante, è la dimostrazione di quanto sia importante per noi questo pranzo in famiglia.
Se invece abbiamo un bel tavolo di legno, possiamo pranzare così, con il tavolo a vista, senza tovaglia, o usando delle tovagliette di stoffa: è estremamente moderno e pratico, e ugualmente meraviglioso – diciamo molto ‘instagrammabile‘. 😉
Un tavolo ampio
Ciò che proprio non amo dei pranzi improvvisati all’aperto, è la scomodità. È vero che io non sono affatto spartana: non sono comoda a fare un picnic seduta in terra, non sono abbastanza agile, non sopporto quelle sedie pieghevoli leggere come piume in cui devo restare in bilico con la sensazione che si spaccheranno a metà sotto il mio sedere.
Per me mangiare all’aperto è un lusso, e come tale deve essere estremamente comodo e piacevole. Quindi amo le tavolate ampie, con delle delle plance resistenti o tavolini comodi, sedie vere o panche o sgabelli resistenti.
In giardino si può fare: basta individuare una zona del cortile più solida, per esempio sopra la ghiaia e non sul prato, oppure negli anni fare l’investimento di un gazebo pavimentato, utilissimo anche per proteggersi dal sole e dalla calura, e pranzare in modo più riservato, se intorno abbiamo molte case che affacciano sul nostro angolo verde.
Noi abbiamo fatto questa scelta: nel giardino dietro la casa, quello più piccolo ed erboso, abbiamo installato un gazebo fisso con una pavimentazione in cemento grezzo, ed è lì che passiamo le nostre giornate estive all’aperto. Lì abbiamo due tavoli ampi che formano un grande quadrato in cui siedono comodamente 8 persone, con tanto spazio per riporre stoviglie e piatti da portata, e delle sedie da giardino in plastica dura, non pieghevoli, facili da pulire con acqua e detersivo, resistenti alle intemperie: in questo modo il gazebo è sempre pronto, sempre operativo, perché basta andare a sciacquare tavolo e sedie, per sistemarsi velocemente e apparecchiare o fare le proprie attività.
Se non avete un gazebo, o se vi state organizzando per un pranzo di Ferragosto in un parco, in un’area attrezzata o in campagna, un po’ più all’avventura, potete comunque scegliere tavoli e sedie comodi, senza rinunciare alla praticità – e soprattutto materiali che siano comodamente trasportabili in auto.
Con cavalletti e plance di legno possiamo realizzare dei solidi tavoli lunghi quanto basta per far stare tutti comodamente seduti: i cavalletti di legno sono estremamente pratici ed economici – ormai si trovano ovunque a poco prezzo. Possiamo completarli con delle plance di legno non troppo lunghe, in modo che possano entrare in auto, e siano anche più facili da gestire: in questo modo basteranno due cavalletti a plancia, e il centro del tavolo non si imbarcherà per il peso.
In alternativa, con gli anni si può fare un piccolo investimento per acquistare tavoli da birreria: si tratta di tavoli in legno con cavalletti in ferro pieghevoli, che si sganciano e si agganciano facilmente, e quindi molto facili da riporre e manutenere.
Stessa cosa dicasi per le panche da birreria: seguono lo stesso principio, e occupano poco spazio in garage o in cantina, e durano una vita.
Il tavolo dei bambini? Possiamo tenerli a tavola con noi, o, in mancanza di spazio, organizzare per loro un picnic sull’erba, con un piccolo tavolino in legno e tanti cuscini colorati su cui sedersi comodamente. Per loro questo sarà divertente, e difficilmente trovano scomodo come noi stare seduti in terra e sentirsi avventurieri.
No alle stoviglie in plastica monouso
Mi sto interrogando moltissimo su come trovare un modo per eliminare l’eccesso di plastica e rifiuti monouso che circolano in casa, gli imballi inutili quando faccio la spesa: stiamo esagerando. I nostri mari sono pieni di rifiuti di plastica galleggianti, o che uccidono pesci e mammiferi, e questo non possiamo ignorarlo, né per noi, né per i nostri figli.
In giardino noi usiamo quindi piatti e stoviglie vere, di ceramica: così come li usiamo in casa, possiamo benissimo usarli per scendere due piani di scale e poi metterli in lavastoviglie, senza creare ulteriori rifiuti non biodegradabili.
Capisco che se però vi spostare in auto per raggiungere un’area attrezzata, sarà difficile fare la scelta di portare i piatti di ceramica, perché ingombranti e poi difficili da gestire se non si ha l’acqua a disposizione. In questi casi, possiamo optare per piatti biodegradabili in mater-bi o in bamboo: ormai esistono in commercio piatti e posate che si possono poi gettare nell’umido, e sono compostabili. Questa è una scelta che fa bene a tutti, a noi e al Pianeta.
Per i bicchieri è meglio scegliere le soluzioni leggere di BAMA: anche in giardino, noi usiamo spesso i bicchieri in policarbonato atossico e certificato per alimenti, al posto di quelli di vetro. Sono più facili da gestire, soprattutto con i bambini, facilmente impilabili senza il rischio di romperli, colorati e belli tanto da rendere bella anche la tavola.
Noi usiamo i bicchieri KRISTAL di BAMA: si vendono anche a set di 8 (quindi perfetti per noi) e sono belli capienti, da 280cc disponibili nel colori verde trasparente, bordeaux trasparente e azzurro trasparente (quelli che abbiamo noi). Su Amazon il set da 44 bicchieri costa appena 17eur, e vi durano tutta la vita. Sono ovviamente sicuri e idonei al contatto con alimenti, realizzati con materie prime di prima scelta, atossici e 100% riciclabili nel pieno rispetto dell’ambiente e delle persone.
Mi piacciono perché possono essere ‘maltrattati’ senza rovinarsi mai: perfetti se avete dei bambini piccoli che possono accidentalmente farli cadere o rovesciare, perfetti per essere inseriti nei cestini del pranzo e trasportati senza paura di rompere nulla.
Noi di solito teniamo tutto l’occorrente per pranzare fuori in un paio di ceste a casa di mia mamma, al primo piano: in questo modo abbiamo il nostro set da giardino sempre pronto, senza paura di rovinare nulla o rompere nulla spostandolo avanti e indietro.
Puliamo dove abbiamo sporcato
Se pranziamo in campagna, in montagna, in spiaggia o comunque all’aperto, portiamo con noi sempre i sacchi per la spazzatura, per fare la raccolta differenziata: è incivile lasciare i nostri rifiuti in mezzo alla Natura. Diamo un esempio di civiltà ed etica ai nostri figli!
Purtroppo ogni giorno su Facebook vediamo immagini di spiagge o tratti di campagna pieni di rifiuti, lasciati da campeggiatori e villeggiatori, ed è una cosa abominevole: cosa ci costa lasciare tutto pulito? Cosa ci costa portare via i nostri rifiuti, e fare in modo che quel posto diventi una nostra casa, un posto accogliente dove poter tornare?
Pranzare all’aperto con i bambini: cosa ci serve
Se abbiamo bambini piccoli, ci va un minimo di organizzazione in più, perché quando si esce con i figli sembra sempre di fare un trasloco. Con il tempo, noi abbiamo ottimizzato tutto, anche perché nostra figlia è grande, ma non dimentichiamo mai queste cose per noi molto utili:
Antizanzare efficace
Se come noi vivete in un posto con molte zanzare, nonostante le disinfestazioni, è meglio che vi armiate di piastrine elettriche in giardino, perché non c’è nulla di naturale abbastanza potente da allontanare le zanzare tigre della pianura padana. Se siete fuori casa, quindi non in giardino, potete anche portare gli emanatori a pile, più efficaci degli zampironi classici o delle candele alla citronella.
Molto utili ed efficaci sono anche gli antizanzare a cerotto, che si attaccano sui vestiti, e vanno bene sia per gli adulti che per i bambini: funzionano davvero benissimo! Noi li abbiamo sempre usati con nostra figlia al centro estivo, e visto che funzionano così bene, li usiamo anche noi nelle gite fuori casa.
Io non amo usare gli spray antizanzare, perché ho la pelle molto delicata e l’asma, e il loro profumo mi irrita spesso le vie aeree. Quindi piastrine (elettriche o a pile) e cerotti, sono stati la mia salvezza.
Crema solare, sempre e comunque
La nostra regola è che la protezione solare deve essere usata da tutti, sempre, ogni volta che si sta all’aperto. Io la uso tutto l’anno, perché la mia pelle tende ad accumulare melanina e a creare macchie sul viso, ma soprattutto in estate la scelto con fattore di protezione 50+, che va bene per tutta la famiglia, delicata e rispettosa della pelle.
Un materassino o cuscino a fagiolo, per il riposino
Noi in giardino abbiamo gonfiato un materassino matrimoniale apposito per spazi aperti, impermeabile sotto e con un vellutino sopra: l’ho comprato online per pochi euro ed è straordinario. I bambini lo usano per giocare o per leggere, noi per fare un pisolino dopo pranzo o per rilassarci, o anche per prendere un po’ di sole stando comodi.
Abbiamo anche portato giù da casa il classico cuscino imbottito a fagiolo, ideale per sdraiarsi o sedersi per leggere un libro, che però deve essere riportato dentro casa di notte, perché essendo di stoffa rischierebbe di rovinarsi, scolorirsi o riempirsi di acqua in caso di pioggia.
Poi non mancano le sdraio: da quelle pieghevoli e leggere, a quella in legno, con i cuscini imbottiti: piccoli investimenti che facciamo ogni anno per trasformare il giardino in una casa, comodo e pratico, piacevole.
Se invece state andando fuori porta con le auto, potete optare per un materassino gonfiabile e una pompa manuale per gonfiarlo, così da poterlo sgonfiare tornando a casa, in modo che occupi meno spazio possibile. In alternativa, se siete più spartani di noi, andranno benissimo le stuoie di bamboo o gli asciugamani da mare.
Un ombrellone, per ripararsi dal sole
Se non avete un gazebo fisso, potete optare per un gazebo ‘ad ombrello’: noi li usiamo per le feste in piazza dell’associazione. Sono comodissimi e super leggeri, si infilano in un borsone con il manico e si trasportano facilmente. Di solito si acquistano con una minima spesa, e se li trattate bene durano anni. Al momento dell’apertura, non c’è niente da montare: basta aprirli ad ombrello e fissarli con l’apposito gancetto. Ve li consiglio vivamente!
In alternativa, perfetto il classico ombrellone piccolo da mettere al centro del tavolo o piantare in terra.
Oppure si può cercare una zona ombreggiata e riparata naturalmente dagli alberi, e stendere un lenzuolo tra i rami, per creare una copertura magica e un po’ hippy, che faccia ombra sul tavolo o dove i bambini giocano.
Piscina gonfiabile, se i bimbi amano i giochi d’acqua
Furbissima anche un’eventuale piscinetta o bacinella da riempire con acqua tiepida, per giocare a mollo contro la calura. Noi ne avevamo una piccola quando nostra figlia era una bimba, e questo per lei era un sollievo perché si intratteneva giocando con l’acqua, divertendosi con poco, e allo stesso tempo tenendosi fresca.
Adesso organizziamo veri e propri giochi d’acqua da grandi, con la pompa del giardino e direttamente prendendoci a bicchierate di acqua: vi torneranno utili i bicchieri Kristal di BAMA anche in questo caso. 😉
Giochi di movimento
Il giardino con gli anni può essere attrezzato anche con giochi per fare sport o movimento, come un tappeto elastico, il monopattino, la corda per saltare, palloni di varia natura, bolle di sapone, bicicletta… in base al tipo di spazio che abbiamo a disposizione.
Giochi rilassanti, per tutti
Ma possiamo portare con noi anche dei giochi da fare tutti insieme, come un gioco da tavola (noi adoriamo Pictionary), o delle carte (per esempio le carte di SOLO o UNO, che piacciono a tutti, oppure il divertentissimo Dobble), ma possiamo portarci anche un libro da leggere o da colorare, le parole crociate da fare insieme, i giornalini con i puzzle.
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Per noi pranzare all’aperto è un rituale: non dura solo il momento del pranzo, ma inizia al mattino, quando prepariamo tutti insieme il giardino, ci attrezziamo, terminiamo la preparazione delle portate – fino alla sera, passando il pomeriggio a giocare e chiacchierare, riposare e prendere il sole, attaccare figurine e ascoltare la radio.
Portiamo un cambio per i bambini
Se la nostra gita è fuori casa, ricordiamoci la borsa per il cambio: se i bimbi portano ancora il pannolino, ci servirà un asciugamano come tappetino per cambiarli, e l’occorrente per la loro igiene, insieme ai pannolini puliti.
Altrimenti basteranno delle lavette di cotone 100% da imbibire di acqua, per rinfrescare i bambini e gli adulti, o dei panni in microfibra appositi per rinfrescare il viso (quelli che si usano per struccarsi in modo ecologico, senza prodotti usa e getta, tanto per intenderci).
Possiamo portare un cambio di vestiti di emergenza, se i bambini si dovessero bagnare o sporcare eccessivamente – anche se un po’ di acqua non ha mai fatto male a nessuno, specialmente con il caldo afoso dell’estate!
No al tablet e telefonino
Per un giorno disintossichiamoci tutti dai social e, se vogliamo ricordare la giornata, usiamo la macchina fotografica: avremo tempo nei giorni successivi di documentare la nostra gita fuoriporta o il nostro Ferragosto in giardino.
Se vogliamo davvero fare un regalo ai nostri figli, insegniamo loro ad amare la Natura e scoprirla, a godersi la giornata senza imbambolarsi davanti al telefonino o al tablet: quando siamo immersi nel verde, c’è tanto da scoprire nel mondo reale!
E anche noi, riusciamo a staccarci dai social per un giorno? Lasciamo il telefonino in borsa, evitando di tenerlo sul tavolo, e parliamo con chi ci sta di fronte: coltiviamoci, divertiamoci insieme, non isoliamoci anche quando siamo lì per stare tutti insieme.
Sì al grounding
Una delle mie cose preferite al mondo è camminare a piedi nudi sull’erba. La sensazione che questo contatto della pianta del piede trasmette al nostro corpo, si chiama grounding, e ci fornisce un misto di benessere, pace, ispirazione e gioia.
Proviamoci: togliamo per una volta scarpe e calzini, e camminiamo scalzi. Ne trarremo giovamento fisico, ma soprattutto mentale, come se questa connessione con il Pianeta ci ricaricasse letteralmente le batterie.
Pianifichiamo il menù: leggero, semplice, veloce e sfizioso
Per non offrire la solita grigliata di carne, in cui c’è sì tanta coralità, ma il pranzo si protrae all’infinito, e si prende un sacco di caldo (e qualcuno si sacrifica a stare sempre dietro alla griglia o al barbecue), ho pensato a un menù che si prepara in anticipo – anche uno o due giorni prima – da tenere in frigo fino al momento di scendere in cortile o di avviarsi in campagna per pranzare all’aperto.
Un menù con tante verdure – voi sapete quanto noi le amiamo in famiglia -, ma assolutamente goloso anche per i bambini, sfizioso, e con ricette un po’ diverse dal solito.
Certo, andrebbe benissimo anche una versione più classica, con piatti come la frittata di spaghetti o di cipolle, le cotolette impanate da mettere nei panini farciti, le melanzane alla parmigiana o le polpette della nonna…
Ma oggi vi ho preparato un menù con ricette più fresche e anche più veloci da preparare, quindi meno impegnative in termini di tempo e fatica, più veloci da cucinare, e soprattutto più economiche possibile. Perché anche risparmiare in cucina è importante, quando si offre un pranzo a così tante persone, pur facendo un’ottima figura.
Pianifichiamo il menù in base ai gusti di tutti
Non dovrebbe essere una noia organizzare il menù in base alle esigenze e ai gusti di tutti: cerchiamo un compromesso, soprattutto in presenza di bambini o persone anziane, o persone con allergie o esigenze di dieta particolare, o vegetariane o vegane.
Il cibo è la scusa per stare insieme e divertirsi, non è lo scopo ultimo di questo pranzo all’aperto.
In alternativa, possiamo organizzarci in modo che ognuno porti qualcosa, in base alle specialità che gli riescono meglio. E la zia che non sa cucinare, potrà portare da bere per tutti, così da non arrivare a mani vuote e non sentirsi in imbarazzo.
Scegliamo alimenti e bevande che possono essere consumati freschi o a temperatura ambiente
Ovviamente fuori casa non avremo la possibilità di scaldare le pietanze (a meno che non siate abili campeggiatori alle prese con un fornelletto portatile, ma non è il nostro caso), quindi possiamo scegliere un menù freddo, perfetto per contrastare il caldo estivo, con pietanze da consumare a temperatura ambiente o fresche di borsa frigo.
Muniamoci di borsa frigo con panetti di ghiaccio: niente di più comodo che usare quei panetti rinfrescanti che si tengono in freezer tutta la notte e tengono in fresco i cibi e le bevande. Se siete in prossimità di un ruscello, in una gita in campagna o in montagna, potete formare un piccolo cerchio di pietre e rinfrescare le bevande con l’acqua del torrente. Ma ricordatevi di rimettere a posto le pietre prima di andare via, per lasciare l’ambiente così come lo avete trovato.
Ci servirà tanta acqua tenuta precedentemente in fresco: possiamo tenere in fresco le bottiglie in una borsa frigo alta, anche congelando una bottiglia di acqua naturale da usare come ghiacciolo refrigerante, che terrà fresche tutte le altre bottiglie sciogliendosi lentamente durante la giornata.
Portiamo anche del buon vino bianco fresco, che scivola giù con piacere, senza essere troppo alcolico.
Ma non mettiamoci alla guida se abbiamo bevuto!
Scegliamo i contenitori per alimenti adatti: con BAMA è semplice e colorato
Per evitare disastri in auto, vedendo il nostro pranzo estivo rovesciato nelle borse, con salse che colano e condimenti che fuoriescono, meglio scegliere contenitori ermetici sicuri e pratici.
Io sono letteralmente appassionata di contenitori ermetici: come sapete, la mia abitudine è preparare molte verdure nel fine settimana, per consumarle durante tutti i pasti della settimana successiva, e quindi i contenitori ermetici sono indispensabili, nella mia routine di preparazione dei pasti.
Personalmente, non amo i contenitori in vetro: sono assolutamente igienici e funzionali, ma li trovo troppo pesanti e poco pratici da maneggiare, e dopo averne anche rotto qualcuno maldestramente, ho preferito scegliere contenitori in plastica sicura, che durano una vita.
I contenitori FRESKA di BAMA sono realizzati appositamente per la conservazione in tutta sicurezza degli alimenti (sia crudi che cotti) e sono dotati di una valvola di sfiato che ci permette di espellere l’aria all’interno del contenitore, per creare quasi un sottovuoto, che fa conservare i cibi più a lungo. Sopportano temperature da -40 °C a +100°C, quindi sono perfetti in ogni condizione: sia in casa da mettere in frigo, che per ospitare le porzioni di cibo appena cotte in pentola; sia fuori casa, per conservare piatti a calda temperatura, tiepidi o da tenere in fresco. Si possono anche utilizzare nel microonde per scongelare e riscaldare cibi precedentemente cotti.
Sono colorati, vivaci, piacevoli da vedere e di tutte le misure, da 0,5 lt a 5,0 lt. Io li uso davvero in tutte le occasioni, anche quelli piccolini: per esempio per conservare un soffritto o un trito pronto per le verdure arrostite in forno, o per conservare la pappa fresca del cane; fino a usare quelli grandi per conservare i piatti dedicati a tutti e sette i membri della famiglia.
E poi ci sono i contenitori per alimenti FRESKA FANTASY, con tante illustrazioni carine per ravvivare la casa: noi abbiamo i gufetti, ma ci sono anche con le scritte grafiche, i fiori, varie fantasie adattabili a tutti gli stili delle nostre cucine. Ed essendo così carini da vedere, sono anche perfetti per portare la merenda dei bambini a scuola. Capacità disponibili: 0,5 Lt. 1 Lt. 2 Lt.
Come condire le pietanze
Mettiamo le salse e le erbette a parte, in modo che restino fresche e si possano usare al momento per condire le pietanze, le insalate, le verdure.
Nei contenitori ermetici possiamo anche conservare il mix di olio, sale e aceto per condire le insalate, se non vogliamo portare dietro anche le bottiglie dei condimenti.
Oppure possiamo aggiungere il condimento sul fondo dei barattoli: prima mettiamo l’olio e le salse, poi le pietanze. In questo modo il cibo ‘non si cuoce’ nella marinatura, ma resta fresco, e può essere condito solo alla fine, agitando con delicatezza il contenitore, per condire tutti gli ingredienti al suo interno.
Come servire le pietanze
Per una mise en place più graziosa, ancorché sicura, io ho utilizzato le Insalatiere KRISTAL di BAMA: le trovo davvero molto pratiche e sicure, perché non si rompono, si lavano a mano velocemente ed esistono in tantissime misure, da quelle grandi da usare come ciotole da portata, a quelle piccole per servire la macedonia singolarmente.
Questa linea di insalatiere è realizzata in policarbonato atossico e certificato per alimenti, che ne aumenta la robustezza, la lucentezza e la trasparenza.
Menù per pranzare all’aperto con i bambini, anche per il pranzo di Ferragosto
Veniamo alle ricette. Qui sul blog in versione veloce, con una spiegazione semplice e intuitiva. Ma, se vi fa comodo, vi ho preparato un PDF per scaricare le ricette con tutti i passaggi fotografati passo passo, in modo da tenerlo con voi in cucina per sfogliarlo al bisogno.
PDF da scaricare: Menù per pranzare all’aperto, per picnic estivi e pranzo di Ferragosto
Ho scelto ricette davvero molto semplici, ma super colorate e golose, e nonostante le diverse preparazioni, vi assicuro che non ci ho impiegato più di tanto: in una mattinata ho preparato tutto, salvo essermi portata avanti con il lavoro la sera prima semplicemente cuocendo al vapore spinaci e patate e facendo bollire la carne di tacchino, per averli già pronti il giorno successivo, durante la preparazione del menù.
Costo? Economicissimo! Potete far felici dieci persone con una spesa veramente ridotta, e fare un’ottima figura. Le materie prime che ho scelto sono tutte di stagione, colorate e vive, e assolutamente economiche. E buonissime.
Frittata di spinaci
Per far mangiare le verdure ai bambini, questa frittata di spinaci è perfetta. Io li compro surgelati, biologici, e li cuocio al vapore. Poi, una volta averli strizzati molto bene, li frullo quasi ad omogeneizzarli: in questo modo mia figlia non sente ‘i pezzi’ e le fibre, e li mangia volentieri, perché diventano cremosi.
Basta sbattere gli spinaci insieme alle uova, il sale e i condimenti che volete aggiungere (parmigiano, erbette, aglio tritato… – io non ho aggiunto niente oltre a spinaci, uova e sale, per lasciare intatto il sapore della verdura) e cuocere tutto in forno a 180 gradi, ventilato.
Una volta raffreddata, ho arrotolato la frittata farcendola con un velo di robiola e tre fette di prosciutto cotto, per renderla più golosa, ma anche per trasformarla in un simpatico finger food da mangiare appunto con le mani. Ho aggiunto un pomodorino per dare più dolcezza e per rendere tutto più colorato – e vi dico che sono andati a ruba.
Siccome com 450 grammi di spinaci surgelati mi era avanzato un po’ di composto per fare anche un’altra mini frittatina, con questo ho creato dei mini tramezzini con pane di segale, sempre con la stessa farcitura: robiola, prosciutto cotto e due strati di frittata. Perfetti anche per una deliziosa merenda di scuola!
Tabulè o insalata mediorientale di couscous
Questo è uno dei miei piatti forti, che in estate preparo spesso come alternativa all’insalata di riso: lo trovo più saporito, più originale e anche più leggero, perché composto solo da verdure fresche, mentre con l’insalata di riso si ha sempre un po’ la tendenza ad aggiungere ingredienti un po’ più pesanti (seppur buonissimi, eh).
Per preparare il couscous basta metterlo in ammollo in acqua bollente e sale, chiuso in un contenitore ermetico, e lasciare che si gonfi da solo e si reidrati: di solito la norma è aggiungere il doppio di acqua rispetto al peso del couscous. Nel mio caso, io vado sempre ad occhio, e lo copri con due centimetri di acqua e funziona sempre.
Va poi sgranato con la forchetta e condito con olio, sale e succo di limone. Come erbetta fresca, la tradizione vuole che si aggiunga le menta, ma io l’avevo finita e quindi ho aggiunto il basilico fresco – che è anche più gradito dai bambini, e quindi so che lo mangerà anche mia figlia.
In ogni caso, se vi avanza de couscous, potete condirlo solo con sale e olio e usarlo proprio per i bambini, in bianco: è buonissimo, lo mangiano volentieri e sostituisce i classici piatti di pasta. Inoltre, se servito con qualcosa di sugoso (per esempio delle polpettine con la salsa di pomodoro), ne assorbe il sugo, diventando fenomenale.
Nel tabulè, come dicevo, si usano verdure fresche a crudo: peperone giallo, cetriolo, sedano, pomodorini, cipolla rossa dolce (facoltativa se ci sono bambini).
Insalata di tacchino con sedano, noci e grana
Volevo fare un’insalata di pollo, ma ho trovato solo il petto di tacchino, ed è venuta buonissima ugualmente. Ho lessato la carne la sera prima della preparazione, in acqua leggermente salata, partendo da acqua fredda, e l’ho lasciato raffreddare in un contenitore ermetico.
Il giorno della preparazione l’ho semplicemente tagliato a quadretti e messo nel contenitore insieme a petali di grana, sedano e noci sgusciate tagliate a metà. Va condito bene, altrimenti resta stopposo: ci va un generoso giro di olio, del sale e – se vi piace – del pepe nero macinato al momento.
Il pericolo di questa insalata di pollo o tacchino, è che ne mangeresti un quintale, quando ce l’hai davanti! Nella sua semplicità, è di una golosità pazzesca. Poi, se volete fare una pazzia, potete sostituire il grana con la toma piemontese tagliata a dadini, e aggiungere anche dei finocchi tagliati molto sottilmente.
Melanzane tonnate
Amo le verdure grigliate e amo le melanzane, ma dopo un po’ mi sembra di cucinarle sempre allo stesso modo, e mi stufo. Quindi stavolta mi sono inventata una ricetta mezza piemontese, mezza siciliana. Ho cotto le melanzane sulla griglia, ma invece che cucinarle al sugo o marinarle nell’olio ed erbette, le ho servite con una salsa tonnata fatta in casa.
Ma sapete che sono deliziose, e sono un validissimo sostituto del vitello tonnato classico, se volete evitare di aggiungere un’altra portata di carne?
Per la salsa tonnata vi basta frullare 4-5 cucchiai generosi di maionese (di ottima qualità) con una scatoletta di tonno light e un cucchiaino di capperi sottaceto leggermente scolati.
Io ho conservato melanzane e salsa in contenitori ermetici separati, e ognuno ha condito le melanzane in base al suo gusto personale, con più o meno salsa tonnata.
Cotolette di zucchine
Sempre con l’obiettivo di non aggiungere troppa carne al menù di Ferragosto o al menù per un pranzo in giardino, ho optato per utilizzare le zucchine, che sono in piena stagione.
Basta procurarsi delle zucchine verdi un po’ grandi, tagliarle a metà e poi a fettine per il lungo, di circa mezzo centimetro. Io le ho farcite con prosciutto cotto e fontina, ma voi potete usare anche la provola o la mozzarella, in base ai vostri gusti.
Non sono fritte: io uso moltissimo il forno per cucinare, anche in estate (grazie, condizionatore!), e quindi posso usare pochissimo olio e pochissimi grassi. Basta impanare le zucchine, farcite a due a due a panino, e cuocerle in forno a 180 gradi per circa 20 minuti, girandole a metà cottura.
Preparatele il giorno prima, perché al momento di servirle saranno ancora più buone!
Finto pesce
Questo è un piatto della mia infanzia, che mi ricorda i pranzi in giardino di trent’anni fa, quando mia nonna invitava i vicini di casa a cenare nel cortile di fronte a casa, e ognuno portava qualcosa. Questa ricetta l’ho imparata proprio dalla vicina di casa, Santina, ed è diventata ormai il mio piatto forte! Nestore ama il finto pesce – che non aveva mai assaggiato rima di conoscermi – e lo ‘pretende’ sempre al suo compleanno, in Agosto.
È un piatto semplicissimo e ‘povero, che però è bellissimo da vedere e buonissimo da mangiare – anche nei giorni successivi.
Si prepara con patate cotte al vapore e schiacciate a mano, tonno frullato (io ho usato 5-6 patate grandi e 4 scatolette di tonno light, con meno olio), poca maionese, sale e il succo di mezzo limone. Infine si decora con un sottile strato di maionese e i cetriolini sottaceto, che gli conferiscono quella giusta dose di acidità che lo rende fresco e leggero.
Pesche cacao e amaretti
Questo è un dolce tipico piemontese, anche se io l’ho fatto in una versione super semplificata, perché non ho svuotato le pesche e non ho usato burro, né zucchero, ma ho lasciato che la frutta si cuocesse lentamente in forno rilasciando i suoi zuccheri naturali.
Ho usato le pesche noci, tagliate a metà e separate dal nocciolo. Ho sbriciolato sopra degli amaretti duri, generosamente, e una spolverata di cacao amaro.
Si cuociono in forno per circa 15-20 minuti, e si dà un’ulteriore spolverata di cacao amaro per completare. Mammamia quanto erano buone! Dolcissime e profumate, da far girare la testa! Perfette per fare ottima figura anche nel dessert, se come me siete totalmente impediti nel cucinare le torte.
Fatemi sapere se questo menù vi è piaciuto, se lo rifarete, se vi trovate bene con i contenitori BAMA: noi ci siamo divertiti tanto, in questo pranzo, ed è stato liberatorio trovarci di nuovo insieme dopo un inverno che ci aveva un po’ messo a dura prova dopo qualche problema di salute.
Ogni volta, se stiamo insieme, ci sentiamo più uniti e più forti: il dono più prezioso che ho ricevuto nella vita è proprio questa nuova famiglia, dopo tutto quello che abbiamo passato e perdonato, dopo essere stati capaci di ricominciare ad essere felici.
Ciao anche a me piace molto stare alla aperto posso chiederti Dove hai compratolto le sedie e i tavoli che hai inserito sotto al gazebo?
Ciao Sabrina, grazie per il tuo commento!
Ho preso tutto da IKEA 🙂