Ingratitudine

Pubblicato il 18 Giugno 2018 da

gratitudine-ingratitudine

Abbiamo tutto, e tutto ci sembra dovuto. Più abbiamo, più pretendiamo. Abbiamo disimparato ad essere grati?

Mi annovero tra quelle persone che esprimono sempre la loro gratitudine, e proprio per questo non la pretendo indietro.
Non faccio volontariato per sentirmi dire grazie. Non mi comporto bene per essere gratificata dall’onore che gli altri mi possono riservare.

Ho imparato a sorridere anche ai maleducati, i gretti, quelli che odiano, che non hanno parole gentili.
Difficilmente la scortesia di qualcuno riuscirà a buttarmi giù di moraleperché la mia forza interna non dipende dal giudizio altrui, ma dipende dal mio cuore, dai sentimenti che conservo, dall’amore che ho dentro.

Non fare del bene se non hai la forza di sopportare l’ingratitudine.
Confucio

Conosco due tipi di ingrati.

Gli ingrati veri, quelli che non sono mai contenti di niente. Quelli che non fanno mai niente, ma pretendono soltanto. Quelli che non si mettono in gioco e aspettano che tutto gli sia dovuto, e quando ottengono il proprio favore sono come cani rabbiosi, capaci anche di mordere la mano che li ha nutriti.

Gli ingrati di ritorno, quelli che si comportano bene e vogliono fare cose buone, ma poi pretendono un ringraziamento, pretendono un riconoscimento, vogliono che il loro nome compaia da qualche parte. Quelli che sono gentili perché vogliono sentirsi dire grazie, e se questa gratitudine non gli viene restituita, diventano ingrati di ritorno.

La cosa più difficile che ho imparato nella vita è provare gratitudine anche quando le cose vanno male. Mi sono fatta forza tante volte, ho pianto per la cattiveria degli altri, ho passato notti insonni per l’ansia di fare meglio, ho lasciato che alcuni mi usassero come un pungiball per sfogare la propria ingratitudine.

Ma non ho smesso di essere grata.
Grata per ogni giorno che resto al mondo, grata per ogni respiro che faccio.

L’ingratitudine è sempre una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati.
GOETHE

Anche oggi potrei mandare al diavolo una decina di persone ingrate, sanguisughe emotive, persone negative che non hanno abbastanza amore e gratitudine da offrire, e in cambio producono solo rabbia e lamentele.

Ma non lo faccio, non li mando al diavolo, perché io sono più forte di loro. Quando non reagisco a un insulto, non sono io la parte debole.
Sono io la parte forte, quella che non ha bisogno di reagire, quella che non ha bisogno di difendersi. Perché so cosa c’è nel mio cuore.

La gratitudine è una forza vera. Essere grati per essere vivi, per essere nati dalla parte ‘giusta’ del mondo, essere grati per avere un tetto sulla testa. Grati per l’amore, per la nostra famiglia, per il lavoro, grati per la nostra salute.

Possiamo imparare ad essere grati alla vita anche se ci manca qualcuna di queste cose, perché finché siamo vivi abbiamo ancora la possibilità – non solo la speranza – di cambiare la nostra sorte e imparare ad essere felici.

È ingrato chi nega il beneficio ricevuto;
ingrato chi lo dissimula;
più ingrato chi non lo restituisce;
il più ingrato di tutti chi lo dimentica.
Seneca

Possiamo imparare a dire grazie sempre, tutti i giorni, per ogni piccola cosa felice che ci capita. Per tutti gli istanti di vera pace.
E un grazie dopo l’altro avremo la testa piena di gratitudine e il cuore pieno di gentilezza.

E potremo restituire agli altri la nostra gratitudine, senza chiedere niente in cambio.
Finché avremo convinto il mondo a vivere nella pace.



Commenti

8 Commenti per “Ingratitudine”
  1. fla

    Buongiorno, da Te c’è sempre da imparare…e purtroppo mi annovero tra gli ingrati di ritorno per certi aspetti…Non entro nei dettagli ma scriverne e parlarne mi fa davvero sentire meglio…mi piacerbbe scriverti privatamente…Nel frattempo penso ai motivi per cui cmq diovrei essere grata..tanto l’ingratitudine non porta lontano effettivamente…

  2. sara p

    con l’ingrato vero hai descritto perfettamente mio suocero

  3. Nadia

    Potrei dire che mio figlio di 20 anni, che non ha mai sopportato di stare con suo padre (mio ex marito), che ogni volta che doveva stare con lui faceva storie e pianti e scene facendo stare male anche noi, che ha scelto di andare all’università ma poi non si è impegnato preferendo la play station, che ora ha trovato la morosa a casa del padre (la figlia che la sua compagna ha avuto da un precedente matrimonio) e quindi ha lasciato noi e 20 anni di sacrifici e amore e pazienza verso il suo carattere chiuso (della serie che niente lo rende felice o almeno contento) per andare ad abitare da lui che non se ne è mai preoccupato, è un ingrato vero???
    No, non lo dico perchè sarei una ingrata anch’io pensando che dovrebbe comunque rimanere con noi che abbiamo fatto di tutto per lui, invece di augurargli la felicità anche se altrove
    Però un accidentino al mio ex l’ho mandato tante volte…..e non solo adesso.
    Ecco, il mio punto debole credo sia il non aver mai superato questo rancore verso di lui, ma dovrei raccontare tanti episodi che mi hanno portato a questo per farvi capire che persona sia…
    E da questo episodio spero di imparare e di non ripetere gli stessi errori con mia figlia di 14 anni, che ora più di prima ha bisogno di me, perchè anche lei ha subito una perdita….

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Nadia, onestamente io credo che sia tutto diritto dei figli allontanarsi dai genitori, ma anche tutto diritto dei genitori di allontanarsi dai figli.
      Quello tra genitore e figlio dicono sia un amore infinito, ma secondo me non è sempre così. Dipende. Dipende come si comportano le singole persone.

      Io ti capisco, penso di capire e non ti giudico affatto. Penso che tu abbia ragione ad essere arrabbiata con tuo figlio e a ritenerlo ingrato, se ti ha fatto soffrire e per la perdita a cui ti ha costretta. Penso che tu abbia tutto il diritto di sentirti così.

      Detto questo, per il tuo benessere, penso che dovresti fare un passo in più: accettare che le cose sono andate così, accettare che è andata male, che meritavate tutti di meglio, e lasciare andare via il rancore. Non per perdonare per forza tuo figlio (sarebbe bello, sì, ma non è obbligatorio), ma per perdonare la vita, che è andata storta in questa faccenda.

      Fallo per te. Accetta il passato e chiudilo in un cassetto della memoria in cui non possa più condizionare il tuo presente e il tuo futuro. Perché se ti lasci condizionare dal tuo passato (ovvero una cosa che è andata così e che non puoi cambiare), rischi di condizionare anche il rapporto con tua figlia.

      Non mollare, siamo con te.

      • Nadia

        Io non sono affatto arrabbiata con mio figlio, sono dispiaciuta. Mi dispiace per lui, che se ne è andato arrabbiato. Mi dispiace perché se ha preso questa decisione è perché nella sua mente era l’unica cosa da fare per essere felice e perciò mi dispiace che invece di poter parlare abbia deciso di andare. Forse non ci siamo capiti, io gli ho messo probabilmente troppa pressione e lui ha trovato nell’altra famiglia la soluzione….
        Non ho neanche capito se è una cosa definitiva, la sua roba è ancora qui….lui dice di sì ma la mia porta è aperta e lo sa.
        Allo stesso tempo credo che gli farà bene: non starà chiuso in cameretta a giocare, non si isolerà perché avrà sempre qualcuno con cui doversi confrontare e credo che sarà costretto a socializzare, volente o no, visto che ha intorno altri 4 ragazzini….
        Inoltre è sano, sta bene ed è intelligente. Altri genitori non sono così fortunati e hanno più motivi di me di essere arrabbiati col mondo o dispiaciuti. Non è morto, quindi spero prima o poi di recuperare un rapporto sereno. Come si dice, finché c’è vita…..

      • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

        immagine livello
        Guru
        Mamma di Dafne (17 anni)

        Che grande donna che sei: le tue parole sono davvero sagge. In bocca al lupo per tutto

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