Stimolazione ovarica: come funziona, quali sono i rischi e quali i risultati
Pubblicato il 22 Maggio 2018 da Loredana Amodeo
Stimolazione ovarica: la tecnica di PMA di primo livello per risolvere i problemi legati all’ovulazione.
Ogni giorno in Italia molte coppie si rivolgono a degli specialisti della procreazione assistita perché hanno difficoltà a concepire un bambino. Procreare un figlio non è sempre facile, e le cause possono essere svariate e possono riguardare sia la donna (infertilità femminile) che l’uomo (infertilità maschile).
I problemi che riguardano la donna sono generalmente di natura ovarica, come l’assenza di un’ovulazione (anovulazione), o l’ovulazione rara e mediocre. Fortunatamente in questo campo la medicina ha fatto passi da gigante, infatti esistono molti metodi per risolvere certi tipi di complicazioni che potrebbero portare ad una gravidanza. Uno di questi metodi è la stimolazione ovarica.
Indice dell'articolo
Stimolazione ovarica: cos’è
Questo tipo di tecnica consiste nel somministrare alla donna una certa quantità di ormoni affinché quest’ultimi aiutino le ovaie a produrre follicoli maturi e in grado di produrre ovociti di buona qualità, ottenendo cosi una buona ovulazione.
Quando le ovaie non riescono a produrre ovuli di buona qualità e quindi si presentano troppo deboli per permettere un’eventuale fecondazione, si parla di sterilità ormonale, nella quale l’ovulo non è efficiente perché l’ovaio non funziona correttamente.
La stimolazione ovarica è usata anche se la coppia dovrà intraprendere altre tecniche come l’inseminazione artificiale o la FIVET (fecondazione in vitro).
Stimolazione ovarica: come funziona
Se la coppia, dopo svariati tentativi, decidi di provare la tecnica della stimolazione ovarica, è “obbligata” ad effettuare alcuni esami, test ed analisi finalizzati al raggiungimento dell’obbiettivo: concepire un bambino.
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I passaggi che di norma uno specialista fa intraprendere alla coppia sono i seguenti:
- esami clinici presso il proprio medico curante
- misurazione della curva della temperatura basale per alcuni mesi, affinché si determini il periodo esatto dell’ovulazione
- esami detti post-coital test o test di Hühner, ovvero l’analisi del muco cervicale dopo un rapporto sessuale
- dosaggio ormonale, cioè FSH , LH ed estradiolo
- ecografia pelvica per evidenziare eventuali anomalie dell’utero, delle tube o delle ovaie.
La stimolazione ovarica agisce a livello dell’ipofisi, una ghiandola del sistema nervoso posizionata sotto il cervello, facendo in modo che le ovaie producano tre ormoni essenziali per la fecondazione dell’ovulo e cioè l’FSH, LH e l’ormone placentare gonadotropina corionica umana. Se l’ipofisi non dovesse funzionare correttamente, lo si individua attraverso un esame sopraelencato, ovvero tramite la misurazione della temperatura basale la quale è in grado di fornire informazioni riguardanti la qualità dell’ovulazione.
La stimolazione ovarica risulta efficace nel 30% dei casi ( 3 donne su 10 riesco a rimanere incinte dopo una stimolazione ovarica), ma ovviamente ogni caso è soggettivo; comunque nella maggioranza dei casi risulta un metodo abbastanza veloce per riuscire a concepire un bambino, infatti alcune donne che vengono curate con questo trattamento raggiungono il loro obiettivo già dopo tre mesi dal trattamento.
Clomid e gravidanza
Il clomifene, o detto semplicemente Clomid, è un farmaco chiave nella stimolazione ovarica, e viene prescritto abbastanza spesso dal medico specialista che ha in cura la coppia. Viene assunto da donne che hanno cicli irregolari, e regola l’ovulazione affinché quest’ultima cada più o meno sempre lo stesso giorno nel corso dei mesi.
Il Clomid è un antiestrogeno che stimola la ghiandola pituitaria a rilasciare gli ormoni necessari affinché avvenga una buona ovulazione. Il farmaco “inganna” il cervello “convincendolo” a non far produrre troppi estrogeni alla ghiandola pituitaria, affinché quest’ultima secerna più ormone FSH, così da favorire la crescita dei follicoli che rilasceranno l’ovulo, che potrebbe essere fecondato.
È importante monitorare costantemente le ovaie, attraverso l’ecografia, durante e dopo un trattamento con il Clomid, poiché l’uso di Clomid questo potrebbe causare delle grandi cisti ovariche o comunque un’iper stimolazione.
Il clomifene è un farmaco molto diffuso, ma non andrebbe mai assunto senza controllo medico e monitoraggio ecografico. In genere è sconsigliabile assumerlo per più di tre o quattro mesi, in quanto alcuni studi scientifici hanno dimostrato che potrebbe sussistere il rischio di formazione di cancro alle ovaie o nelle zone circostanti.
Stimolazione ovarica, effetti collaterali
Solitamente i trattamenti di stimolazione ovarica sono abbastanza tollerati dalle donne; tuttavia questi possono causare lievi effetti collaterali come piccoli disturbi alla vista, vampate di calore, mal di testa, stordimento, insonnia e irascibilità.
Problemi un po’ più gravi, ma piuttosto rari, potrebbero essere l’aumento delle dimensioni dell’ovaio stimolato, il quale crea tensione addominale e gonfiore, la torsione dell’ovaio che dovrebbe essere trattata chirurgicamente, e l’iperstimolazione ovarica, ovvero quando un ovaio produce moltissimi follicoli molto spesso non monitorabili né controllabili. Quest’ultimo problema potrebbe essere risolto sospendendo immediatamente la cura ormonale o, nei casi più gravi, per via chirurgica.
E per tutti questi motivi la stimolazione ovarica va effettuata sotto stretto controllo di medici specialisti presso strutture con macchinari adeguati, proprio per garantire il continuo monitoraggio di ogni attività intrapresa dalla coppia.
Stimolazione ovarica e FIVET
Quando una coppia decide di intraprendere la strada della fecondazione in vitro, ovvero la FIVET, la stimolazione ovarica è una tappa obbligatoria anche se la donna non presenta grandi problemi legati all’ovulazione.
In breve vi elenchiamo le tappe da affrontare se si decide di affrontare una fecondazione in vitro:
- avviare l’ovulazione attraverso la stimolazione ovarica
- prelevare gli ovociti della donna e gli spermatozoi dall’uomo
- praticare la fecondazione in vitro, e cioè fondere gli spermatozoi a due o tre ovuli, i quali verranno messi in coltura all’interno di una provetta alla temperatura di 37°
- impianto degli embrioni ottenuti nell’utero
A chi rivolgersi per effettuare una stimolazione ovarica
La stimolazione ovarica necessita di un controllo medico accurato, lo specialista in questione dovrà effettuare controlli ecografici che permettono di controllare la crescita dei follicoli, e controllare costantemente i dosaggi ormonali che servono a valutare la secrezione ormonale di ogni follicolo prodotto. Tutto questo serve tra l’altro ad evitare il rischio di gravidanze multiple e identificare i giorni giusti per avere rapporti sessuali.
Come sempre, ricordate che questi articoli non hanno rilevanza medica e si tratta di semplici consigli: per informazioni scientifiche rivolgetevi al vostro medico curante o ginecologo.