La mia parola magica del 2018: scelgo la GIOIA
Pubblicato il 8 Gennaio 2018 da Mamma Felice
Sì, scelgo la GIOIA. Ho avuto tante parole magiche nel corso degli anni: fatica, focus, resilienza, dedizione… Ogni anno faccio questo ‘gioco’ che in realtà è una grande riflessione su di me, sul mio lavoro, sulla persona che sto diventando, sui miei obiettivi.
Un esame di coscienza – niente buoni propositi per l’anno nuovo – che mi aiuta a darmi la carica tutto l’anno, quando penso di non farcela. Allora la mia parola magica è lì, la riprendo quando ho bisogno della sua energia, della sua guida, di ricordarmi perché sono qui e che cosa sto facendo.
Quest’anno io scelgo la GIOIA, che è più simpatica e più esplosiva della felicità. La felicità ormai è lì, è la mia roccia, la mia resilienza, la parete a cui mi appoggio quando mi sento traballare.
Ma la GIOIA è tutta verso l’esterno, è l’abbraccio che coinvolge gli altri, che si diffonde come una malattia positiva, che contagia tutti quelli che abbiamo intorno.
Scelgo la GIOIA perché voglio davvero impegnarmi a fare in modo che ogni mia azione, nel 2018, sia improntata a dare gioia agli altri facendomi strumento e vettore e contenitore di quell’energia, di quel sentimento frizzante, scalpitante, allegro e leggero che solo la GIOIA sa concedere.
Con la GIOIA affronterò i miei problemi, le difficoltà, soprattutto le mie paure.
Con la GIOIA penserò in modo nuovo, con la speranza verso le persone, verso il futuro, con la fede in tutte le cose buone e belle della vita.
Sarò come quei bambini che saltellano perché non riescono a contenere le emozioni.
Ci lavorerò, mi impegnerò, mi costringerò alla GIOIA.
E vi contagerò, tutti quanti, senza scampo: saremo tutti malati di GIOIA, fino a far galleggiare il mondo sotto le nostre risate.
Bello…ogni volta che ti leggo ci provo ma sono più le ricadute nella negatività che altro..ma prometto che mi impegno a vedere tutto nel modo migliore..Ti abbraccio
Tesoro, le ricadute ci sono e ci saranno sempre: non devi sentirti sbagliata per questo, perché è normalissimo. Proviamo a farlo insieme: ogni volta che sei in una ricaduta scrivimi, che ti faccio vedere il lato positivo. E poi vedrai che sarai tu a insegnarlo a me!
Le mie ricadute si chiamano RABBIA e INADEGUATEZZA…Quando le cose non vanno secondo le mie aspettative…Mi ritrovo spesso a riversare questi sentimenti verso i miei bimbi, tra l’altro tanto sofferti e desiderati, quando mi sento presa in giro dopo tutto ciò che faccio per renderli felici o mi sento messa in secondo piano rispetto al papà o alla zia o quant’altro..e lì mi sento incapace, incapace di educarli nel modo giusto…ma mi rendo conto che RABBIA non risolve nulla e non porta da nessuna parte..ora il mio modo per tirarmi su è ripensare ai momenti bui..quando credevo che non sarei mai stata mamma..e che ora sono mamma, sicuramente non una brava mamma ma faccio il possibile e pian piano proverò a scegliere la GIOIA..sono andata un pò fuori tema ma è per farti capire quanto leggerTi mi aiuta …un abbraccio
Fla, non voglio fare psicologia spicciola perché non ne sono proprio in grado, ma potrebbe essere che la tua rabbia derivi proprio dalla fatica che hai fatto per averli?
I figli non ci ripagano mai. È vero: è difficile che ‘ci ripaghino’ per tutto quello che abbiamo fatto per loro. Soprattutto da piccoli, preferiscono piuttosto il nonno o la zia che gli portano sempre il regalino e la soddisfazione immediata. Come dice mio marito Nestore: i bambini sono delle macchine che vogliono COSE 😀
Una cosa che ho dovuto imparare a superare e sopportare è stata il fatto che, nonostante appunto gli sforzi per fare sempre cose divertenti, essere felici, ecc… mia figlia spesso si lagnava: niente le andava bene. C’erano i capricci, le lagne, le lamentele…
Poi ho capito una cosa che mi ha salvato il cervello dall’autodistruzione: che i bambini non fanno i capricci per farci dispetto, ma per comunicarci qualcosa.
Questo cambio di prospettiva mi ha cambiata completamente.
Ogni volta che stavo per andare fuori di testa pensavo: ok, non sta facendo questo capriccio per farmi dispetto, ma perché c’è un ‘malessere’ che devo individuare (bisogno di attenzione, dolore fisico, stanchezza!). E devo dirti che tutto è migliorato perché io ho smesso di arrabbiarmi e urlare come una scimmia urlatrice già alle 8 del mattino, e di conseguenza ho visto che lei è diventata un angelo.
Insomma: era un circolo vizioso per cui se io entravo in tensione, lei andava in tensione, io peggioravo la tensione, lei sbroccava, io sbroccavo. Terribile: è una sensazione che ti toglie proprio la terra da sotto i piedi, lo so.
Dovremmo imparare a non farci aspettative sui figli, che è molto difficile, ma si può fare, con un po’ di esercizio di pazienza.
Mia figlia una mattina, quando per l’ennesima volta le ripetevo la stessa solfa (lavati, vestiti, magia, fai la cartella…), mi ha detto: mamma, mi comandi come un robot.
E lì mi sono fermata e ho capito che aveva ragione: i miei tempi verbali erano tutti all’imperativo. Fai questo! Fai quello! Esegui, robot!
Allora adesso quando parlo mi faccio violenza e cerco di non parlare più con il tempo dell’imperativo: sembra una cavolata, ma sai che invece funziona tantissimo?
Sono certa che cambiare atteggiamento e prospettiva possa se non cambiare almeno migliorare le cose..grazie
Possiamo dirci però una cosa in segreto tra noi: CHE FATICA! 😉
mi piace bello brava! Buon 2018 TI SEGUIRO’ CON GIOIA
Mary
siiiiiiiiiiiiiiiii, vedrai che ce la facciamo!! 🙂
Con la GIOIA affronterò i miei problemi, le difficoltà, soprattutto le mie paure
Scusami , riprendo la tua frase , e ti chiedo come si fa?
come si fa a vincere le paure quanto hai problemi di salute? la tua goia come puo’ aiutare….?
insegnami..perche’ io non ne sono capace.
Tesoro, io di salute non parlo mai perché quella purtroppo è una situazione a parte: se c’è una malattia è chiaro che non si può saltellare di gioia.
So però che se si affronta la malattia con fiducia e cercando di ridere, in generale si sta meglio anche fisicamente.
Cerca di concederti qualche momento di gioia e di risate: dieci minuti al giorno in cui fai qualcosa che ti rende davvero felice e per una frazione di secondo ti fa dimenticare la tua malattia.
La gioia è un’abitudine: ogni giorno, se ti eserciti, alla fine prenderà il sopravvento.
Te lo auguro con tutto il mio cuore, credimi.
la mia malattia si chiama depressione….quindi capirai come sia difficile per me….
cmq grazie
Mi dispiace tantissimo. Ho sofferto di depressione molto tempo, fino al giorno in cui ero lì per buttarmi dalla finestra e farla finita definitivamente, perché non riuscivo più nemmeno a respirare, altro che vivere.
Era impossibile per me persino uscire di casa: potevo fissare delle ore il cassetto delle mutande, paralizzata, perché qualsiasi scelta, anche la più banale, era per me impossibile.
Ho avuto culo, non so come altro chiamarlo. Un grande culo.
Quella notte non mi sono buttata dalla finestra, e nemmeno al mattino dopo: sono rimasta due giorni sdraiata sul pavimento, con la testa sotto una sedia, aggrappata con le mani alle gambe della sedia, perché se mi fossi alzata da lì mi sarei ammazzata.
Quello è stato il giorno in cui è finita la mia depressione (anche se ancora non lo sapevo).
Ormai, non avendo più niente da perdere, mi sono detta: oggi mi alzo, vado fuori e al massimo mi ammazzo domani. Perché ormai ero tranquilla: sapevo che potevo ammazzarmi in qualunque momento, quindi non avevo più niente da perdere.
E alla fine, a forza di dire ‘mi ammazzo domani’, non mi sono più ammazzata: ogni giorno in cui mi sono alzata da quel pavimento e ho vissuto il tutto e per tutto, alla fine è stata la scintilla per capire che le persone non erano cattive, non tutte; per capire che in alcuni momenti la felicità esisteva; per capire che potevo fare volontariato in CRI e quindi aiutarmi aiutando gli altri (mi facevano sentire migliore di come io fossi, e poi mi hanno insegnato ad esserlo).
Vorrei dirti che c’è una parola magica, o una sequenza di azioni da fare per guarire, ma la realtà è che la nostra vita è solo nostra. Che siamo noi a dovercene prendere cura e ad un certo punto alzarci da quel pavimento e decidere di viverla.
Parlane con una psicoterapeuta. Fallo. Fallo perché SAI che meriti di meglio, perché meriti di essere felice, perché SAI che la tua vita può essere bellissima.
Non è colpa tua, non era colpa mia, non era colpa di nessuno (di tutti e di nessuno). A volte semplicemente va così e noi possiamo solo rialzarci.
Ti prego, non buttarti da quella finestra. Ti prego, non restare su quel pavimento.
Fai un piccolo passo al giorno, uno piccolissimo al giorno: un passo dopo l’altro il tuo buio sarà dietro le spalle.
Ti prego, chiedi aiuto a chi sta intorno a te: non lasciare che ci perdiamo proprio adesso che siamo così vicine.
Carissima, grazie che mi hai aperto il tuo cuore e mi hai raccontato di te….
mi sta gia seguendo un terapeura..ma io ancora non ho trovato la forza di tirarmi su…e ne pagano le conseguenze le mie bambine…la mia famiglia….questo è il mio fallimento più grande….
cmq grazie di cuore….leggero sempre le tue parole…che siano per me motivo di riflessione.
ti chiedo una cosa forte…..ma potrie contattarti in privato?
se non è possibile capiro’…tranquilla
grazie grazie grazie
Ma certo che sì!! Se mi dai il permesso ti scrivo io dalla mia email personale, all’email che hai inserito qui nella registrazione (che vedo solo io in admin).
si grazie
aspetto emozionata la tua mail.
ti abbraccio forte
Scusa se mi intrometto mammacaramella, ho poca esperienza personale in merito ma ho una carissima amica che ha sofferto di depressione per anni e un compagno che ha avuto problemi di panico/ansia.
Quello che voglio dirti è di cercare di vedere la depressione per quello che è: una malattia! Perché parli di fallimento? Non hai fallito nulla, sei malata e ti devi curare, basta. Se tu avessi un altro tipo di malattia, più “fisica” diciamo, ti sentiresti di aver fallito? Io non credo. La buona notizia è che dalla depressione si può guarire, magari ci vorrà molto tempo ma si guarisce.
Ti abbraccio e scusa ancora se mi sono intromessa ma mi dispiace sempre tantissimo quando vedo delle persone che si sentono sbagliate per non essere al top, quasi fosse una colpa!
Mina, bravissima, hai proprio ragione. Mi hai fatto venire in mente un aneddoto che mi ha raccontato mio marito. Un amico con la depressione, e loro – da giovani – gli dicevano: dai, tirati su, non ti manca niente, esci, non fare così…
E lui un giorno ha risposto: la depressione è una malattia fisica. Se io avessi il cancro non mi direste di tirarmi su.
Aveva proprio ragione!
grazie….mina
non avevo mai pensato a questa cosa…hai ragione.
Buongiorno, proverò ogni mattina a trovare nuovi motivi per mettere da parte la negatività e manifestare la GIOIA:
– Ho due splendidi bimbi SANI (non pensiamo a quanto mi fanno disperare)
– Ho un lavoro e una certa stabilità
– Ho genitori giovani che mi aiutano
Per oggi può bastare..Grazie di esserci
Manca solo una cosa: qualcosa che riguardi te, un po’ di sano egoismo, una cosa che piace A TE, e non solo per il bene degli altri
Vediamo..quando non mi addormento con loro mi impongo un pò di lettura o di ginnastica…ieri mi sono accontentata di doccia e lavaggio capelli, perchè il piccolino si è svegliato disperato dopo un’ora scarsa…mi sono rivestita con calma e l’ho lasciato frignare un pò..poi la sua adorata tetta
Buongiorno
Gioia è una parola che mi ha permesso di incontrare il mio sole.. e che vale molto per me
voglio ringraziarti per quello che scrivi e per quello che regali attraverso il tuo blog, ti seguo da molto e ti leggo spesso soprattutto nei miei momenti “no” perché sei l’esempio che ci può essere felici
tvb
Gioia è una parola che mi ha permesso di incontrare il mio sole.. e che vale molto per me
voglio ringraziarti per quello che scrivi e per quello che regali attraverso il tuo blog, ti seguo da molto e ti leggo spesso soprattutto nei miei momenti “no” perché sei l’esempio che ci può essere felici
tvb
moi, grazie di cuore, e grazie per il tuo commento!
Mi trovo d’accordo in pieno col commento di Moi…leggerti e soprattutto mettere per iscritto i sentimenti negativi sentendosi comprese significa molto per me…a voce spesso rischio di essere fraintesa ma così è molto più semplice..grazie di anche da parte mia
Siamo tutte nella stessa barca, aiutiamoci a vicenda che insieme è meno dura
Cmq davvero, da quando ti scrivo sto cercando di cambiare atteggiamento e il rapporto coi piccolini è decisamente migliorato in poco tempo…certo, io sono nervosa di carattere e i miracoli non esistono però le mie urlate sono nettamente diminuite..stamattina ho sbottato perchè il piccolino dopo essere stato attaccato tutta notte mentre mi facevo la doccia di corsa ha aperto le patatine (nuove e sigillate) distribuendole tra divano e pavimento…un nervoso e un mare d’insulti…ora dopo qualche ora però mi viene da ridere
mi ricordo una volta Dafne, che non so come cavolo ha fatto, avrà avuto tre anni, ha rovesciato lo sciroppo tipo fabbri per terra e sul divano BIANCO. Siamo rimasti appiccicati come mosche sulle ragnatele, non sapevo più come rialzarmi dal ridere, giuro. 😀