La vita è incurabile
Pubblicato il 23 Ottobre 2017 da Mamma Felice
Da quando veniamo al mondo, lo sappiamo: la vita è incurabile. È il nostro cerchio della vita. Essere, vivere, morire.
Ma è quello che mettiamo nel mezzo, tra l’inizio e la fine, ad essere importante. A dire chi siamo.
La scelta di scegliere. Scegliere chi vogliamo diventare. Scegliere il bene.
Scegliere la vita anche quando la somma del nostro errore fa paura.
Scegliere di viverla tutta, finché ne abbiamo, perché è questo il nostro cerchio.
Amare la vita va oltre la felicità di un momento. Va oltre il soffice ondeggiare dell’esistenza.
Amare la vita è il potere che abbiamo di controllare tutto ciò che sta dentro il confine di ciò che non potremo mai controllare.
Amare la vita è accettare.
Semplicemente accettare che è andata così, che poteva essere meglio, ma è andata così. Accettare di averne avuta un pezzetto, accettare di averne preso parte in qualche modo, accettare senza emettere giudizio.
È questo che siamo chiamati a fare.
Accettare la vita, per viverla tutta.
Per trattenerla finché vuole essere trattenuta, e poi lasciarla andare.
Per perpetrare il bene dentro la vita, per espandere il tempo della felicità e della pace.
Per amare, scrivere poesie, raccogliere le mele rosse, saltare nelle pozzanghere, fare rumore mentre si mangia il brodo, perdere la cognizione del tempo quando ci stiamo divertendo.
Per destinarsi.
Destinarsi ciascuno all’amore degli altri.
Perché la vita si nutre di amori assurdi e strani e pieni di imperfezioni, ma puri e assoluti.
E noi siamo qui per accettare tutto questo e amarlo semplicemente per quello che è, senza sprecarne una goccia.
“Scegliere la vita anche quando la somma del nostro errore fa paura.”
Ieri ho ricevuto una notizia orribile: un mio caro amico si è tolto la vita per un errore commesso, e stamattina è morto il papà di un caro amico… e ho pensato che la vita è semplicemente così, e dobbiamo morire nel nostro letto, avendo vissuto fino all’ultimo giorno possibile, invece che toglierci di mezzo per un errore che è solo e pur sempre un errore e non il tutto.
che parole immense…
E’ un periodo ostico per mia mamma…
ma mi ripete sempre che è fortunata perchè ha me e mio fratello.
Io provo sempre a far si che lei si allontani sopratutto fisicamente dalla fonte di quel dolore…ma per uno motivo non ce la fa… e continua a soffrire anche per quello che sbagliando pensano di lei alcune persone..
Io le ripeto sempre che bisogna vivere, che papà avrebbe voluto vederla vivere al meglio, ma è dura indirizzarla su questa strada e mi sento impotente.
Cara Barbara, ti leggo sempre ma scrivo poco. Ho una mamma di 80 anni vedova da quasi 40 anni ma pimpante ed autosufficiente. Mio fratello di lei se ne frega e non fa vedere i nipoti né a lei né a me. Dice che la moglie si è arrabbiata perché una volta io le ho detto che i suoi figli sono irruenti….comunque fino a poco tempo fa ero arrabbiata, nervosa, agitata…. ma mia mamma mi ama, io la amo, trascorriamo un sacco di tempo assieme, la porto a teatro, al parco, in vacanza…. ho anche una famiglia con un marito e una figlia (per dire che nn è facile, oltretutto io lavoro) ..ma…. mia figlia adora mia mamma. Come ti dicevo prima, avevo scelto di arrabbiarmi con mio fratello….ora no .. ho cambiato prospettiva. la vita che io e mia mamma viviamo assieme, le cose che condividiamo .. sono cose che io e mia figlia porteremo sempre con noi .. anche quando lei non ci sarà più. Mio fratello non mi aiuta..ma non mi arrabbio più… fa solo un male a se stesso e toglie una cosa bella ai suoi figli..ma è una sua SCELTA DI VITA.. e io ora la rispetto anche se non la condivido… grazie delle tue meravigliose parole.
Io ho chiuso i ponti con mio padre finché è mancato, per tutto quello che avevo passato, ma soprattutto perché non volevo che anche mia figlia lo vivesse. All’inizio ero arrabbiata, irritata, stressata. Odiavo. Ho odiato tanto, tanto tempo. Ho sprecato tanto tempo della mia vita ad odiare e quando ho capito che quel tempo me lo sono sottratto da sola, ho smesso. Ho smesso di recriminare, di arrabbiarmi, di pensare al male e alle cose che non vanno. E ho iniziato, proprio come te, a concentrarmi sulle cose che funzionavano, sulle persone che amavo e che m amavano, sulla famiglia che ancora c’era e aveva senso.
Come te ho imparato ad accettare che semplicemente ci sono cose che noi non possiamo cambiare, nemmeno se potremmo farle meglio.
Possiamo però cambiare noi stessi, e questo è un dono incredibile.
Spero che un giorno anche tuo fratello lo capisca. Per mio padre non c’è stato il tempo.
E quando lo capirà, spero che per voi arrivi il tempo del perdono, che abbiate la stessa fortuna che ho avuto io: riavvicinarmi con mia mamma e mia sorella e ricominciare tutto daccapo, formare una famiglia vera e – soprattutto – ridere.
Grazie di cuore per il tuo commento.
Grazie Barbara, il tempo del perdono x mio fratello c’è ed è ora, io l’ho già perdonato, per lui e i miei nipoti la porta sarà sempre aperta, ma nell’attesa non posso rimanere ad aspettare. Come ti dicevo, ho un grande dispiacere x lui e i miei nipoti che si stanno perdendo cose che non torneranno.
Grazie anche a te x aver condiviso un pezzo di vita anche doloroso con me.
Ti abbraccio…
“È il nostro cerchio della vita. Essere, vivere, morire.
Ma è quello che mettiamo nel mezzo, tra l’inizio e la fine, ad essere importante. A dire chi siamo.”
Parole bellissime e dovremmo ricordarle sempre anche per i nostri figli. Oso aggiungere che non importa se il momento nascita dei nostri bimbi non ha proprio soddisfatto le nostre aspettative, se sono nati con il cesareo invece che con il parto naturale, se non sono stati alimentati con latte artificiale perchè non abbiamo potuto fare in altro modo, è l’amore che mettiamo ogni giorno nella loro vita a fare la differenza e ad assicurargli un buon cammino. Non è solo l’inizio dell’essere mamma a fare di noi una buona mamma ma quel mezzo che è tutto il nostro percorso e la nostra vita da mamme.
Sono pienamente d’accordo con te, Tiziana. Non è dall’allattamento o dal parto che diventiamo buoni genitori, né da altre cose che ad alcuni vengono naturali e ad altri no. E’ dalla cura che ci metti ogni giorno dopo quei momenti, dal volere bene a se stessi e perdonarsi, insegnando così ai figli che essere semplicemente umani va benissimo.