Come affrontare il primo giorno di lavoro dopo le ferie
Pubblicato il 4 Settembre 2017 da Mamma Felice
Primo giorno. Nella vita c’è sempre un primo giorno per qualsiasi cosa. Ed è questa la sua bellezza: avere la certezza che si può sempre ricominciare, che si può cambiare, che non siamo destinati a vivere sempre la stessa storia.
Ma cambiare non è facile, così come ricominciare. Il primo giorno può essere denso di paura, preoccupazione, smarrimento. Come possiamo eliminare lo stress da rientro e riappropriarci della nostra felicità?
Indice dell'articolo
Analizzare le fonti di ansia
Se tornare al lavoro è un problema, e lo viviamo come un rifiuto mentale, tanto da provare ansia, angoscia, paura… è lì che dobbiamo analizzare le cause della nostra ansia.
Cosa mi preoccupa? Cosa mi fa paura di questo rientro?
Per esempio, nel mio caso, ho spesso paura della mole di lavoro arretrato che ho da fare (in estate lavoro di meno per stare con mia figlia, e quest’anno ho lavorato ancora meno causa trasloco dell’ufficio). Spesso di notte mi sveglio con l’ansia delle scadenze: ho paura di deludere i miei clienti, di non riuscire a portare a termine il lavoro in tempo.
Nella realtà non è così: ho sempre portato a compimento il mio lavoro, rispettando le scadenze concordate. Alla fine, come dico sempre: in qualche modo ce la faccio. Ecco che allora la mia esperienza pregressa mi viene in auto: se ce l’ho fatta fino ad ora, ce la farò anche in futuro.
Ho spesso paura anche delle incognite: nel mio lavoro c’è una grande dose di inventiva e di cambiamento. Le novità mi esaltano, ma allo stesso tempo la paura di non farcela, di non essere in grado o anche di fallire – spesso mi dà preoccupazione.
Nella realtà l’ignoto è anche quello che mi entusiasma, mi dà energia, mi stimola e mi dà ispirazione.
Ecco allora che la mia esperienza pregressa mi viene in auto: non c’è nessuna evidenza che mi dica che le novità sono negative. Di solito è proprio il contrario.
Il pericolo sempre in agguato: sottostimare le incombenze e pensare di poter fare sempre tutto. Cosa che – ovviamente – non è possibile, e alla lunga può causarmi frustrazione.
La soluzione: fare una lista delle priorità, avere un calendario delle scadenze, diluire il lavoro meno urgente. Darsi obiettivi intermedi e suddividere i lavori più lunghi in tappe più brevi, in modo da alleggerire il carico di lavoro.
Restare focalizzati
Ciò che mi aiuta davvero molto sul lavoro è dedicare intere giornate a un solo argomento o a una sola attività. Alcuni lavori, per la loro ripetitività o perché richiedono un tempo iniziale per entrare ‘nel mood’, mi sono più semplici se li concentro tutti insieme.
Se ad esempio devo fare dei lavori di grafica o il montaggio dei video, preferisco farli tutti in un giorno o due, senza inserire in mezzo altri tipi di lavoro, così da sfruttare la concentrazione per essere più produttiva.
Mi dà anche molto sollievo mentale vedere che, in un paio di giorni di lavoro di vera concentrazione, posso creare contenuti per i seguenti 3-4 mesi. In questo modo, so che queste attività si ridurranno a poche giornate l’anno, e non dovrò più preoccuparmene.
Focused era anche la mia parola magica del 2017: essere presente a me stessa, essere concentrata, diretta al punto, avanti tutta senza ripensamenti.
Scegliere la parola magica dell’anno è un aiuto in più: quando mi sento perduta ripenso alla mia parola magica e ritrovo il coraggio di andare avanti.
La lista delle cose che ci rendono felici
In mezzo alle liste delle cose da fare, alle preoccupazioni, alla paura di fallire, alla mancanza di sole e di vitamina D, cerco di ricordarmi sempre lo scopo della mia vita: essere felice.
Troppo facile farmi prendere dal vortice della quotidianità, con il rischio di dimenticare ciò per cui vale davvero la pena vivere la vita e faticare.
Impegniamoci ogni giorno a scrivere su un bel quaderno nuovo la nostra parola felice, ciò che amiamo, chi ci ama, le cose che ci rendono felici.
Prendiamoci un impegno con noi stessi: trovare ogni singolo giorno un pensiero felice da trascrivere sul nostro quaderno.
Un art journal di mandala scarabocchi creativi
Intorno a queste parole felici, alle ispirazioni di gioia che abbiamo trovato durante la giornata, possiamo fare dei disegni, cimentarci con i mandala, usare le matite colorate per riempire gli spazi, disegnare dei pattern geometrici o in libertà.
Questi ‘scarabocchi’ ci aiutano mentalmente e fisicamente a rilassarci, riportandoci verso il nostro baricentro.
Esercitare la nostra creatività ci aiuterà sempre a risolvere i problemi in modo più creativo, più efficace e più semplice.
Ecco perché vivere creativamente è una scelta di felicità.
I consigli pratici per ridurre lo stress da rientro:
- Dormire almeno 8 ore, magari prendendo qualche integratore naturale;
- Svegliarsi mezzora prima del solito, per non dover far corse;
- Fare colazione con la frutta e i cereali;
- Prendere un integratore naturale di magnesio e potassio (sotto consiglio medico);
- Ascoltare la propria musica preferita durante il tragitto;
- Preparare i vestiti la sera prima e vestirsi in modo comodo.
Meno stress in ufficio:
- Fare una lista delle priorità, 5 al giorno;
- Quando perdiamo la concentrazione, facciamo attività più leggere come rispondere alle email o riordinare i file;
- Cerchiamo di alzarci in piedi per lavori meno mentali, come riordinare i documenti o fare fotocopie;
- Uscire in pausa pranzo per mangiare all’aperto;
- Evitare i colleghi pettegoli e ansiosi.
Teniamo lontane le persone negative, le sanguisughe emotive: per evitare lo stress da rientro, dobbiamo circondarci di luce, di bellezza, di positività, di amore e di scelte creative.
Se Settembre è il nostro Capodanno, è questo il momento giusto di tagliare i rami secchi e prenderci cura della nostra felicità.
Ciao Barbara e ben ritrovata!Mentre fino ad alcuni anni fà – lavorando per conto mio – ero tenuta (sembra assurdo) ad una maggior rigidità per i periodi di ferie, da alcuni anni lavoro come dipendente e in uno dei primi periodi una collega anziana mi svelò un “segretuccio” per affrontare al meglio la prima settimana di lavoro dopo le ferie. Premetto: non tutti hanno la possibilità di poterlo mettere in pratica, ma io da quando l’ho provato non lo lascio +. La mia anziana collega un anno che a metà della prima settimana di lavoro dopo le ferie mi vide stravolta mi disse: “Male Isabella, molto male. Non si rientra mai a lavoro dopo le ferie al lunedì!Dopo tanti gg di ferie (spesso con orari stravolti), pensare di lavorare 8h al dì per 5 gg è da pazzi. A lavoro si rientra sempre a metà settimana o fine, così dopo si sta nuovamente a casa il sabato e la domenica e poi si riprende il solito trantran.”Ci pensai su e valutai che la cosa poteva avere i suoi vantaggi. E’ un piccolo trucchetto che inganna un pò la mente, aiuta il corpo a riprendere i ritmi lavorativi e ci permette di non deprimerci subito dopo un periodo di riposo.Così, giovedì scorso sono rientrata a lavoro!Finchè riesco, lo metto in pratica!Buon rientro a tutti!
Molto utile e molto vero! Ottima idea e ottimo consiglio.
Io questa settimana esco presto, verso le 15, e la prossima settimana, che ricomincia la scuola (ma a metà), uscirò all’una. E’ sicuramente un vantaggio.
L’altro lato della medaglia è che si accumulerà il lavoro e poi dovrò fare le corse, ma tanto sarebbe uguale, visto che mi si è bloccata la mano destra e devo aspettare una decina di giorni per fare l’esame che stabilisca se è tendinite, tunnel carpale, non so… una goduria 🙂
Mi dispiace per la tua mano!E anche i miei figli ricominciano a step. Domani il piccolo con il nido (lui già di suo fa part-time ed esce alle 13 x stare con una nonna fino al mio arrivo).L’altro la prox settimana ma solo fino alle 12.20. solo dal 18 orario pieno. e noi correremo.e qualche gg anche i miei suoceri…mannaggia
Anche Dafne, anche se è un po’ complicato perché ogni giorno fa un orario diverso:
9-12, 8:30-12:30 per due giorni, poi il rientro di giovedì quindi esce alle 16:30, poi venerdì fino all’una. Non me lo ricorderò mai 🙂