La cena in bianco
Pubblicato il 6 Luglio 2017 da Mamma Felice • Ultima revisione: 22 Marzo 2018
La cena in bianco è un evento che è nato a Torino, configurato come flashmob: tramite passaparola si sapeva che un determinato giorno ci sarebbe stata una grande cena in bianco all’aperto, ma il luogo veniva comunicato all’ultimo momento.
Ognuno quindi prepara tavoli bianchi, tovaglie immacolate, bicchieri e posate raffinati ed eleganti, e un menù di cibi tutti bianchi. E si prepara a sapere, all’ultimo momento, dove recarsi con i suoi tavoli e le sue sedie, per fare una grandissima tavolata con tutti i cittadini.
Il colpo d’occhio è grandioso: centinaia di persone che uniscono i propri tavoli bianchi e cenano all’aperto, tutti vestiti in bianco e con le candele accese.
Quando vi dico cena in bianco, dunque, non pensate al classico ‘devi mangiare in bianco’ che vi dice il dottore. 😉
Piuttosto pensate a un evento in cui si celebra il bianco, la purezza, l’eleganza, la raffinatezza.
Le ricette della mia cena in bianco
Potete organizzare la vostra cena in bianco anche in casa, o in giardino. Potete dire agli amici di venire vestiti di bianco, e poi organizzare la sorpresa: candele, tovaglioli di stoffa bianca, tovaglie delicate, ricette con cibi bianchi.
In queste occasioni io parto sempre dal dolce, quando cucino, perché di solito i dolci hanno tempi più lunghi di preparazione – o io non mi sento molto capace. 😉
E poi c’era Fabbri ad accompagnarmi in questa avventura: non potevo lasciarlo in fondo!
Panna cotta al profumo di mandorla
Come dolce, il primo dei dolci, una rinfrescante panna cotta profumata alla mandorla. Basta prepararla 6-8 ore prima e metterla a rassodare in frigo, in contenitori piccoli, per fare prima: io l’ho messa nelle tazzine da caffè, per farne un assaggio.
Ingredienti:
- 250 millilitri latte intero;
- 250 millilitri panna fresca;
- 60 grammi zucchero;
- 4 grammi gelatina in fogli;
- sciroppo latte di mandorla Fabbri.
Mettiamo panna e latte in un pentolino, uniamo lo zucchero e portiamo tutto ad ebollizione. Una volta fuori dal fuoco, aggiungiamo 2 cucchiai di sciroppo latte di mandorla Fabbri.
Ammorbidiamo la gelatina in poca acqua fresca, e uniamola al composto ancora caldo. Mettiamo la gelatina ammorbidita nel composto di latte e panna, mescoliamo e facciamola sciogliere bene. Versiamo infine il composto negli stampini e lasciamo rassodare in frigo.
Tomini olio e pepe
I tomini sono una specialità piemontese: si tratta di formaggio fresco vaccino senza crosta, con una consistenza morbida, leggermente umida e acidula. Non ha niente a che vedere con i tomini con la crosta che vengono scaldati e fusi.
Vanno semplicemente conditi con olio e pepe nero, macinato al momento.
In altre versioni, i tomini piemontesi si preparano anche con le salse:
- salsa verde, a base di prezzemolo, acciughe, capperi, olio, pane ammollato nell’aceto e ketchup;
- salsa rossa piccante, a base di ketchup, concentrato di pomodoro, olio e peperoncino in polvere.
Hummus di anacardi
L’ultimo arrivato in casa nostra, dove l’hummus è ormai un piatto di famiglia, è l’hummus agli anacardi. Inizialmente avrei voluto farlo con i fagioli cannellini, ma poi ho visto queste belle buste di anacardi al supermercato, e ho cambiato idea – così i cannellini sono diventati polpette.
Ingredienti:
- 250 grammi circa di anacardi al naturale;
- un pizzico di sale;
- il succo di un limone;
- olio, due cucchiai;
- 1 cucchiaino colmo di cumino in polvere;
- 1 cucchiaio colmo di tahina.
Il procedimento è sempre lo stesso: frulliamo gli anacardi con il succo di un limone, un cucchiaino abbondante di cumino in polvere, la tahina, l’olio e il sale. Aggiungiamo acqua a filo, per renderlo cremoso e spumoso.
Siccome gli anacardi sono in fin dei conti frutta secca, acqua ne servirà più di quanto siamo abituati a metterne rispetto all’hummus di ceci, per esempio.
Insalata di finocchi, mele verdi e pinoli
A me piace servire l’insalata come antipasto. Siccome le insalate mi piacciono moltissimo e, se le presento come contorno si finisce per non mangiarle mai, allora la servo prima delle portate principali, così la mangiano tutti!
Per questa insalata non serve nemmeno una vera e propria ricetta: con il robot da cucina affettiamo sottilmente sia la mela verde che il finocchio. Aggiungiamo i pinoli e condiamo con olio, sale e succo di limone.
Quiche di porri alla panna
Siccome all’ultimo minuto si sono aggiunti anche i suoceri alla cena in bianco (e io ne sono felicissima!), ho deciso di cucinare anche una torta salata in aggiunta, perché ho sempre paura che i miei invitati muoiano di fame. Per lo meno poi regalo gli avanzi: faccio delle bellissime doggy bag con il cibo da portar via, così non spreco nulla.
Per preparare la quiche di porri:
- Tagliamo i porri a rondelle, dopo aver eliminato la prima foglia, e laviamo tutto per bene;
- Mettiamo a cuocere i porri con il burro chiarificato e l’acqua: per renderli teneri e togliere quel sapore troppo pungente, devono cuocere molto, anche 30-40 minuti;
- Mescoliamo i porri con panna da cucina, sale e pepe e stendiamoli in una teglia, sulla pasta brisee;
- Cuociamo in forno a 180 gradi per circa 20 minuti.
Risotto al parmigiano
Il piatto più semplice che esista, ma anche il più confortante. Un risotto cremoso, bianco, perfettamente candido, goloso.
Ho fatto soffriggere in olio un pochino di sedano tritato e poi fatto tostare bene il riso. Il segreto di un risotto cremoso è proprio far tostare bene il riso alcuni minuti, prima di aggiungere vino bianco per sfumare, e poi acqua bollente.
Di solito aggiungo del brodo caldo, ma per non colorare troppo il riso e non togliergli il sapore del parmigiano, ho usato solo acqua calda.
Una volta cotto, spegniamo il fuoco e facciamo la mantecatura: aggiungiamo abbondante burro e parmigiano, mescoliamo bene e serviamo. Resterà cremoso e morbido.
Il giorno dopo, sarà buono lo stesso: potete scaldarlo e gustarlo al naturale, senza aggiungere altro, oppure rimetterlo in pentola e mantecarlo con un pochino di acqua e di burro.
Polpette di cannellini con insalata belga stufata
Le polpette vegetariane sono tra i miei cavalli di battaglia. E sono semplicissime da fare. Per farle restare morbide, il segreto è non aggiungere troppo pangrattato. Se l’impasto resta troppo morbido, io lo metto in frigo a rassodare, poi formo le polpette, le rimetto in frigo a rassodare e solo allora le friggo.
Tritiamo una confezione di fagioli cannellini con sale, pepe, parmigiano, erbette miste. Aggiungiamo un uovo e poco pangrattato e formiamo le polpette. Dopo aver fatto rassodare le polpette in frigo, friggiamole in olio di semi o cuociamole al forno.
Io le ho servite con un contorno di insalata belga stufata: basta tagliarla a pezzetti, cuocerla con poco burro e acqua e farla appassire per bene. Salatela a metà cottura e servitela bella calda.
Milkshake alla mandorla e vaniglia
Come fine pasto, ho preparato anche dei milkshake rinfrescanti alla mandorla, con latte buono e una bella quantità di gelato alla vaniglia.
In un frullatore, misceliamo 1 litro di latte con mezzo chilo di gelato alla vaniglia, aggiungendo 2 cucchiai di sciroppo latte di mandorla Fabbri. Mescoliamo velocemente e serviamo, bello spumoso, con qualche biscotto di fine pasto. Perfetto anche per una merenda!
Bellissima l’idea della cena in bianco per tutti i cittadini! In quale data si fa di preciso?
Grazie per le ricette, ne veganizzerò qualcuna per la mia famiglia. Anzi, l’hummus si anacardi va già bene così per me. Grazie ancora e buona cena in bianco a te e a tutti i torinesi!
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Ciao Mary, di solito si fa a Luglio… vedremo se la fanno anche quest’anno, perché dopo i fatti di Piazza San Carlo qui a Torino è un po’ il delirio…