Possiamo essere liberi anche con i figli
Pubblicato il 26 Giugno 2017 da Mamma Felice
Tra le mie amiche c’è chi prova un certo entusiasmo, quando i figli vanno in vacanza per qualche giorno senza genitori. E provo una certa invidia per chi prova quel senso di leggerezza o anche di liberazione, perché io non l’ho mai provato e temo non lo proverò mai.
La scorsa settimana Dafne è stata una settimana al campo in montagna, e a me sembrava di impazzire.
Oltre agli incubi su tutto ciò che avrebbe potuto accaderle, mi mancava proprio il fiato.
Mi mancava lei, mi mancava averla intorno, anche se poi quando stiamo insieme non siamo sempre appiccicate!
Spesso la sera ci chiudiamo entrambe nelle nostre camere, io a guardare la TV, lei ad ascoltare musica.
Non stiamo per forza nella stessa stanza, non facciamo per forza qualsiasi cosa insieme.
Ma sentire i suoi rumori, sapere che c’è, vederla al mattino quando si alza stropicciata e già annoiata… per me è gioia.
Senza di lei la vita mi sembra semplicemente meno divertente.
Non dico che per una settimana ho sofferto o che la sua mancanza mi abbia paralizzata, ma se sono con lei io sto meglio. Non provo sollievo se lei sia lontana, non mi sento più libera se lei è altrove.
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Forse perché mia figlia non mi ha mai portato via la libertà?
Ho sempre avuto amicizie da coltivare, sono sempre uscita con e senza di lei. Ho il mio volontariato, la sera posso uscire per le riunioni, ho la mia stanza dove guardo i miei film e mi godo una perfetta solitudine, quando mi serve.
Forse è proprio questo, il fatto: non ho permesso a mia figlia di portarmi via amici, libertà e interessi.
Quindi non ho bisogno che lei vada via per una settimana, per coltivare amicizie, libertà, interessi o anche per riposare.
E allora vi do questo consiglio, se lo volete accettare e avete figli piccoli: godetevi la vostra vita, tenetevi il vostro spazio, uscite di sera con gli amici.
Se amate la vostra libertà e la conservate in un angolo del vostro cuore, non avrete bisogno – domani – di sperare che i figli vadano in vacanza da soli, per godere di una sacrosanta libertà.
(E ovviamente oggi è il nostro giorno speciale: niente oratorio per lei, niente ufficio per me. Mi riprendo il tempo con lei!)
È sacrosanto quello che dici.
A volte è tanto difficile quando non si hanno parenti vicini e anche per andare dal medico (con figli piccoli) bisogna pagare una baby sitter.
Hai ragione, Giò: nella vita quotidiana facciamo i salti mortali, quindi spesso tutto è molto pesante.
Oddio, non so come sia possibile che tu scriva sempre i post giusti al momento giusto. La mia bimba è molto più piccola della tua, ha 2 anni, e mi ritengo molto fortunata perchè ho i nonni sempre disponibili a fare da baby sitter se una sera vogliamo uscire con i nostri amici o da soli, a fare i fidanzatini. Ma negli ultimi mesi stanno facendo pressione, e non poca, per portarla in vacanza con loro…per me, almeno per quest’anno, è un NO categorico: lei mi sembra ancora tanto piccola, tanto attaccata a me, e non trovo necessario forzare un distacco precoce. E poi…mi mancherebbe un sacco!!!! Anche se so che non averla a casa per qualche giorno mi permetterebbe di fare molte pi cose per me, ma preferisco avere meno tempo da sola e godermi la mia ranocchietta in quei già pochi momenti che abbiamo <3
Io da piccolissima non l’ho mai lasciata andare via senza di me. Verso i 5 anni invece è andata al mare una settimana, ma c’erano sia i miei suoceri che mia mamma o mia sorella, e anche Nestore, che li accompagnava e si affittava una scrivania in coworking per lavorare. Quindi sono stata fortunatissima perché ero sicura che ci fosse lui, ma allo stesso tempo avevo una settimana di libertà totale per me (in realtà la usavo per rimettere a posto casa e pulirla in profondità, quindi ero più stanca di prima).
In generale, comunque, se devo mandarla senza di noi, voglio che sa a massimo un’ora di distanza, in modo da poterla raggiungere.
E’ anche vero che io con i miei nonni in vacanza ci andavo, anche tre mesi, e mi divertivo tantissimo… che casino, come si fa a decidere?
Il campo a 9 anni è stato l’ideale, è stata una bella prova di autonomia e a fine luglio la manderò al mare qualche giorno con mia mamma e mia sorella.
Diciamo che la fiducia che hai verso i nonni è fondamentale. Magari non a 2 anni, ma a 4 magari sì
A me è capitato di dover mandare via con mio cognato e sua moglie (che sono stati veri e propri angeli, non li ringrazierò mai abbastanza!) il mio primo figlio che aveva QUATTRO MESI per molte settimane, perché un problema di salute abbastanza serio mi impediva di occuparmene e ho avuto una folgorazione: potrei non farcela stavolta, o forse si, comunque non vivrò per sempre, dunque è giusto che mio figlio si abitui a stare senza di me. Tuttora lo penso, e mi sono fatta forza con questa consapevolezza ogni volta che ho dovuto lasciare andare un figlio (per fortuna mai più per motivi brutti ma sono per occasioni gioiose): certo, ogni volta è stato uno strappo (tuttora lo è) ma la convinzione di star facendo la cosa giusta per loro, seppure straziante per me, mi da coraggio e forza.
Per me che ho i genitori lontani e una suocera che ormai sta col nipote solo un paio d’ore a settimana, senza baby sitter o altri “aiuti” non è tanto la libertà di fare quel che mi pare che mi fa tirare un attimo un sospiro di sollievo. Cioè sia io che suo padre non ci siamo mai fatti mancare le uscite con gli amici, il cinema, le cene fuori o viaggi anche abbastanza avventurosi. Ma non abbiamo mai la possibilità di stare insieme da soli noi due come coppia. E una settimana l’anno possiamo sentirci più leggeri da questo punto di vista e decidere finalmente di andare al cinema per un film (per adulti!) insieme, di andare a cena nel ristornate che per i bimbi non è proprio adatto e simili…
Hai ragione. E’ stato lo stesso per noi: quando abitavamo a Bologna eravamo soli, e siamo stati completamente soli senza aiuti fino ai 5 anni di Dafne. Con i nonni è tutto estremamente più semplice, se ci vai d’accordo e condividono la stessa linea educativa.
Però io a Bologna qualche volta di sera chiamavo un’amica a fare da babysitter, e a cena da soli andavamo 😉
Questo senso di “mancanza” non passerà mai (è compreso nel pacchetto che si acquista a scatola chiusa quando si diventa genitori!) ma con gli anni si imparerà a conviverci: convinciamoci che se permettiamo ai nostri figli di allontanarsi da noi, è per il loro bene, non certo per goderci la vita (mettiamola così e sorvoliamo sui mille dubbi, sulle notti insonni, sui terrori ingiustificati e sui sensi di colpa che questa scelta comporta) Per quanto mi riguarda, io li ho mandati dappertutto fin da piccolissimi con nonni, zii, cuginetti e sono stata sempre tranquilla, ho cominciato ad avere l’angoscia quando hanno cominciato ad andare con gente “estranea” (campi scuola, campi scout, gite di gruppo) ma mi sono sempre fatta forza pensando che comunque erano con adulti fidati, conosciuti, frequentati da anni. Adesso che vanno da soli oppure con gli amici, senza adulti a sorvegliarli e a cui fare riferimento, sono ogni volta terrorizzata ma mi rendo conto che è un problema mio: dovrei essere orgogliosa dei miei ragazzi che se ne vanno per il mondo senza paura e con tutti i requisiti per farlo, eppure ancora non ho trovato “l’antidoto” a queste mie nuove angosce…I nostri figli rimarranno per sempre i nostri cuccioli, pure quando loro saranno vecchi e noi saremo decrepite, c’è poco da fare, ma per il loro bene non ci dobbiamo fossilizzare su questo dato di fatto!
Anche io cerco di farmene una ragione e di imparare a convivere con la mia paura, senza farlo pesare a lei. Il prossimo passo saranno gli scout, a cui ha chiesto di iscriversi. So che le piacerà, che le farà bene, che è giusto così. Ho già l’ansia, ma fuori sorrido e faccio finta che vada tutto bene 😉
Sono d’accordo con te. Mi si stringe sempre il cuore quando , all’ultimo giorno di scuola , in risposta al classico ‘buone vacanze’ sento una mamma rispondere ‘le mie vacanze iniziano il 10 settembre’. E magari pure in presenza dei figli. Mi chiedo come si sentano questi ultimi. Le parole hanno un peso e a volte possono essere molto pesanti.
Io credo che si possa, con un pochino di aiuto reciproco in famiglia , conservare ognuno i propri spazi e così facendo vivere insieme senza rinunce. Io ho un po’ sofferto della mancanza di aiuto negli anni, essendo mamma single, ed ho dovuto rinunciare a molte cose mie, ma se faccio un bilancio sono comunque contenta del tempo speso con mio figlio, che so non tornerà più indietro. Nel rispetto dei suoi tempi e spazi me lo son sempre portata dappertutto e sono contenta di averlo fatto. Mi sento libera e molto arricchita dalla sua presenza.
Silvia, che commento meraviglioso: penso che tuo figlio invece sarebbe commosso di felicità, se potesse leggere le tue parole.