Nella vita è tutto difficile

Pubblicato il 3 Aprile 2017 da

Nella vita è tutto difficile, sia che tu faccia qualcosa per cambiarla, sia che tu non faccia niente. Per questo vale almeno la pena di provare a scegliersi la vita che ci piace, perché tanto faremo fatica lo stesso – anche guardando passivamente ciò che accade.

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Non faccio che ripeterlo: ognuno di noi ha il suo dolore e non esiste la classifica di ciò che è più o meno doloroso. Ogni dolore è unico, speciale a suo modo.

Siamo così concentrati su noi stessi che guardiamo le vite degli altri con la pretesa che non si lamentino di ciò che possiedono: quello ha una bella casa, quella ha una bella famiglia, quella ha il marito che l’aiuta, ha i figli che vanno bene a scuola, ha un lavoro, ha la macchina nuova.

Ma noi che cosa ne sappiamo? Cosa conosciamo della vita degli altri, se non quello che è visibile da fuori? Non tutti hanno il piacere o la forza di portare il dolore sulla faccia, e non perché vogliano per forza sembrare più felici di quanto sono.

Io per esempio sono sempre felice e sempre allegra, se mi incontrare in giro. Al massimo, se mi chiedete come sto, vi dico che sono tanto stanca.
Ma quando mi chiedono come vanno le cose, io dico, allegramente: Va bene, a me va sempre tutto bene. 

Del resto, se sono viva, non è già metà del lavoro? Di cosa dovrei lamentarmi? Dei miei problemi? Di quello che mi preoccupa ogni giorno? Delle cose che sono andate storte?
Sì, davvero, potrei farlo, ma sarebbe molto più finto il mio racconto se io mi concentrassi su ciò che di brutto mi succede, invece di dirvi allegramente: Va sempre tutto bene, tutto bene.

E questo non è il desiderio di fingermi migliore, né di presentare la mia vita come se fossi su una copertina di una rivista patinata.
Semplicemente sono viva, ci sono cose che vanno male e altre che vanno bene, e ciò che va bene per me è decisamente più interessante di ciò che va male.  

Nella vita tutto è difficile: il lavoro, la famiglia, i rapporti personali, la gestione della casa e persino il rapporto con se stessi.

Vorrei che la vita fosse più semplice, lo vorrei tantissimo. Vorrei che la vita fosse più lineare, che non riservasse troppe sorprese e che ci fossero dei momenti in cui, invece che rimettersi sempre in gioco, si potessero raccogliere i frutti di ciò che si fa. Ce lo meriteremmo, no?
Ma se non funziona così, cosa abbiamo intenzione di fare? Ribellarci? strapparci i capelli?
Negarci la felicità finché non sarà tutto a posto? 

Non io, grazie. Non ho proprio nessuna voglia di aspettare che la mia vita funzioni alla perfezione, prima di essere allegra e felice.
Non ho nessuna voglia di vivere in funzione di ciò che non funziona nella mia vita. 

Quello che voglio dirvi è: ma ve ne frega davvero, che nella vita sia tutto difficile? Ha davvero importanza stare lì a rimuginare su quanto sia tutto dannatamente difficile? 
Ma ci importa davvero delle cose che non ci sono riuscite, quando abbiamo invece un elenco infinito di giorni belli a cui ripensare?
Ci importa davvero di ciò che non ha funzionato, se abbiamo ancora un giorno intero per ricominciare?

Sono tutte scuse, ammettiamolo. Sono scuse ridicole quelle che ci spingono a ritenerci sempre sfortunati. Se fossimo nati in Siria?

Il fatto è semplice: siamo qui, la vita è questa, ci sono dei casini e nulla va come vorremmo. Noi possiamo distruggerci su questo pensiero, oppure possiamo accettarlo.
Accettare che la vita semplicemente è un tremendo e faticoso casino, ma ce l’abbiamo, siamo vivi, possiamo divertirci lo stesso. 

Possiamo ridere, amare, stringere amicizie, fare volontariato, guardare con più indulgenza a noi stessi, prometterci di volerci bene a vicenda.
Possiamo prendere tutto e cambiare vita, possiamo ricostruire una vita spezzata, possiamo almeno avere la fede, credere nel futuro, credere in noi stessi e nei nostri amici.

Ve lo dico: non me ne frega niente dei problemi della mia vita, niente. 
Io non sono i miei problemi e me ne frego. Quando devo affrontarli li affronto e al massimo mi lecco le ferite. Quando posso evitare di affrontarli li ignoro come la più stupida delle persone.
E mi fa bene. Mi fa bene concentrarmi sulle cose migliori della vita, invece che sui miei problemi, e mi fa bene nemmeno pensarci, nemmeno nominarli ad alta voce.

Quello che scegliamo di essere nella nostra vita sta tutto lì, nel modo in cui rispondiamo a una semplice domanda: 
Come stai? 

Spero vogliate scegliere di essere tra quelli che rispondono che va sempre tutto bene, e non tra quelli che snocciolano problemi come perle di un rosario.
Perché, che siate gli uni o gli altri fondamentalmente non cambia nulla, perché i problemi restano. 
Ma se state allegri, decisamente state vivendo con stile.



Commenti

11 Commenti per “Nella vita è tutto difficile”
  1. chiarac

    Grazie infinite,era proprio il post di cui avevo bisogno…oggi sono uscita di casa pensando che, invece di andare al lavoro, avrei voluto chiudermi in un eremo, lontana dal mondo, x qualche giorno. Ho letto il tuo post e…io non sono i miei problemi… ridimensiono tutto e…sorrido!!!! Buona giornata!

  2. Valentina

    Mi ricorderò tutta la vita un cliente, di una certa età, che mi disse:” Le domande come va o come stai sono le peggiori domande che si possano fare!” Infatti lui rispondeva sempre, sarcasticamente, “Malissimo, e tu?” per spiazzare l’interlocutore. Questo perchè nel 99 % dei casi, chi te le fa non gliene frega niente della verità (quindi della risposta) oppure non è la persona a cui puoi confidare qualcosa di veramente intimo. Quindi io cerco di non farle più e mi scoccia pure rispondere. Proprio per questi motivi. Inoltre sono assolutamente allergica a chi snocciola i problemi come un rosario. Giusto stamani la mia vicina di casa, che non mi fila mai di striscio se non per farle da baby sitter gratis ai figli e per elencarmi quanto è stanca e quante cose fa e i problemi e bla bla bla e bla bla bla bla…..Ma anche no. Vanno tenute lontane come la peste!!!!

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (16 anni)

      Verissima questa cosa del ‘come stai’. Io la faccio per educazione, perché è una frase fatta, ma quando attaccano con la lamentela me ne pento moltissimo 😀
      Non che io non voglia ascoltare i problemi altrui. Ma non la lamentela fine a se stessa, quella no, è insopportabile.

  3. sara

    è il mio mantra ” tutto bene”, c’è di peggio, c’è sempre di peggio 🙂
    quando vado al mercato, quando sono in giro e per caso sento le persone che si raccontano subito e solo l disgrazie mi sento male…
    mi scoppia la testa, come possiamo essere positivi se raccontiamo solo , anzi se raccontano solo cose tristi e brutte??? La vita è pesantissima cosi, io ne conosco di personee pesanti davvero ormai per il mio bene le evito.

  4. daniela

    ti adoroooooooooo

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