Rapporto madre e figlia: 5 idee per renderlo speciale
Pubblicato il 27 Febbraio 2017 da Mamma Felice • Ultima revisione: 23 Agosto 2023
E’ complicatissimo gestire un sano rapporto mamma e figlia, e io non so se ci sto riuscendo: ve lo dirà mia figlia quando aprirà il suo blog, tra una decina di anni.
Me lo dirà mia figlia quando crescerà e mi giudicherà come madre – e io sono contentissima che i figli ci possano giudicare, e che non debbano essere costretti ad amarci per forza.
Me lo dirà mia figlia se diventerà madre a sua volta, cambiando di nuovo prospettiva su questo rapporto madre-figlia.
Due sono le complicazioni a cui cerco di stare attenta: non schiacciarne la personalità, trasmetterle la bellezza di essere donna.
Ho un carattere molto forte e uno dei pericoli della mia maternità poteva essere quello di sopraffare mia figlia, impormi, schiacciarla con il mio peso – letteralmente.
Per me fare uno e anche due passi indietro, ogni volta, sulle sue decisioni, è stato complesso: mi piace comandare tutti e soprattutto gestire tutto in prima persona. Togliere di torno il mio ego per lasciare libero spazio a lei e al suo carattere, è stato bellissimo.
Ho scoperto che mia figlia è diversa da me ed è assolutamente adorabile, e che non cambierei una virgola della persona che sta diventando. Sono estremamente fiera di lei!
Ma il rischio più grande, per me, è presentarmi come modello di donna: io mi voglio molto bene, ma per arrivare ad accettarmi ho impiegato tanto tempo e tante lacrime. E non sono quella che si può chiamare una bella mamma, o una mamma in forma. Si può insegnare a una figlia a prendersi cura di se stessa, anche se tu per prima come donna hai fallito questo compito?
Io penso di sì. Penso che niente sia più importante, in educazione, dell’autenticità: essere onesti con i figli, parlare dei propri errori, proporsi nella propria limpidezza.
Sta ai figli scegliere se imparare dal nostro errore, o imparare dai propri errori: in ogni caso basta imparare qualcosa.
Prendere il treno
Uno dei miei limiti più grossi è la paura del viaggio: ho sempre paura di perdermi, di sbagliare coincidenza, di sbagliare treno. Per non parlare della paura folle che ho di perdere mia figlia!
Ma non posso lasciarmi travolgere dalla mia paura: la vita è meglio di così, e io so di poter uscire dalla mia comfort zone e di poter fare esperienze bellissime senza farmi paralizzare dal mio limite.
Allora ogni tanto lo faccio: porto Dafne in treno, anche ad una sola ora di distanza, solo io e lei, senza la protezione di Nestore o di mia mamma o di mia sorella. Quando saliamo o scendiamo dal treno le tengo la mano fortissima, ma poi la lascio e inizia l’avventura 🙂
Pranziamo fuori, andiamo da OVS per seguire il mio lavoro, andiamo in taxi, ci fermiamo ad aspettare il treno del ritorno mentre beviamo un frullato. Lei e io.
Per me è come andare in capo al mondo, anche se è solo Milano o è un viaggio nella nostra amata Bologna – che conosciamo bene.
E l’idea di allungare il viaggio non mi annienta più e a poco a poco progetto altri viaggi: Verona, Firenze, Roma.
Per Parigi, un attimo… 😉
Fare shopping insieme
Non perché sia necessario comprare, né tanto meno indurre un senso di compulsione verso il possesso, ma per la meraviglia di conoscere i gusti di mia figlia.
Quante volte scegliamo noi i vestiti dei bambini, e li compriamo senza chiedere loro se li vogliono?
Assecondare i gusti di un figlio è dargli la fiducia, l’autonomia, il diritto di esprimersi liberamente oltre noi.
Sapere che posso far scegliere i vestiti a Dafne in autonomia, senza paura che siano inadatti alla sua età – cosa per me fondamentale. Soprattutto perché è molto alta e indossa una taglia 12 anni e non voglio che corra il pericolo di vestirsi come una donna, quando è ancora una ragazza.
Poi io amo i suoi gusti, che sono un mix tra il punk, il dark e il rock: lei ama la ecopelle, le borchie, i teschi e le pailettes insieme. Ama le sciarpine leggere e poi gli anfibi.
E ha il suo metodo: prima passiamo sempre nel reparto dei maschi, poi in quello delle femmine. Tra i capi da ragazzo sceglie felpe oversize bellissime, camicie a scacchi e camicie di jeans da indossare come capispalla, pantaloni della tuta per andare in skate.
Non mi sento a disagio ad andare a provare vestiti con lei, nonostante non sia facile per me trovare taglie grandi nei negozi. Da anni ho adottato la mia ‘divisa’ total black, con un sottogiacca o nerissimo o magari coloratissimo, e ci sguazzo alla grande.
Sono la diva degli accessori: orecchini e collane vistosi, in colori accesi, rossetti fluo, smalti luccicanti, scarpe da ginnastica che si fanno notare.
Quando mi piaccio, io sorrido. 🙂
Andare al cinema
Ormai per noi due è diventata una tradizione: dall’anno scorso abbiamo iniziato timidamente ad andare al cinema in due, poi è diventato un rito. Adesso controlliamo sempre insieme i nuovi cartoni animati che escono, o i film per ragazzi, e in certi periodi di vacanza andiamo al cinema anche 3 volte a settimana. Sì, forse è un po’ tanto, ma chissenefrega.
Andare al cinema non è solo guardare il film: è stampare i biglietti comprati online (sempre quelli della seconda fila, centrali!), arrivare al multisala, fare una passeggiata, salire sulle scale mobili, comprare i popcorn e discutere sul fatto che l’acqua va benissimo, guardarci tutta la pubblicità iniziale commentandola malamente, e poi discutere di ciò che abbiamo visto, cenare fuori, aspettare papà che ci viene a prendere dopo ore fuori casa.
E’ uno dei modi per stare insieme senza dirsi niente di particolare: semplicemente passare tempo insieme facendo qualcosa di bello, senza per forza farci mille discussioni sopra, parlare della vita o delle cose importanti, nella più completa spensieratezza.
Cucinare insieme
Sarà che io amo cucinare e per me preparare da mangiare per gli altri è un atto di amore, non solo un gesto da fare tutte le sere. Nella cucina di mia Nonna Pina ho imparato le ricette della mia famiglia, ma anche una grande lezione di vita, di umiltà, di dignità, di amore.
Ho una vecchia agenda che uso per scrivere a mano tutte le ricette che funzionano e che invento. Se a Dafne piace un piatto che ho preparato, mi chiede di scriverlo sull’agenda: Perché se muori, almeno lo posso rifare.
E siccome io non ho paura della vita e non ho paura della morte, scrivo la ricetta e sotto aggiungo un commento: E’ buonissima, ti è piaciuta tanto ed è piaciuta anche al Nonno Mario!
Così non sarà solo un’agenda piena di ricette, ma anche un racconto di famiglia.
Attaccare le figurine
E scusatemi, ma senza ritegno vi dico che io sono pazza delle figurine dei Cucciolotti e condivido questa insana passione con mia figlia. E’ stata una delle nostre principali attività estive, in giardino, sotto il gazebo, nel caldo appiccicoso delle giornate torinesi, e adesso abbiamo ricominciato con il 2017.
Insomma, il succo è: ma davvero serve qualche idea speciale per costruire un bel rapporto con i figli, oppure serve solo tutto il nostro tempo?
Foto Courtesy: Chiara Fracassi for Direzione Ostinata
…il prossimo treno lo prendi per Arezzo?
Perché no? 😉
Quando vieni a Novara dimmelo
Anche io e Susanna facciamo le stesse cose. Per il suo compleanno a gennaio ha voluto andare al cinema solo io e lei, da sole. Lo ha deciso lei e sono stata felicissima che abbia scelto me e non le sue amiche, per una volta.
Il nostro rapporto sta diventando un po’ complicato, ora ha 13 anni, io sono un po’ una nemica da sopraffare per imporre la sua personalità (anche se non c’è rivalità assolutamente da parte mia, ma è così che va….) però quando era in settimana bianca la sentivo al telefono e aveva ancora la vocina da bimba….
Questa settimana invece è lei la “figlia unica” visto che suo fratello è in viaggio studio. Approfitterò per ritagliare qualche el momento, rubato al suo cellulare, la sua estensione
Grazie per condividere con noi i tuoi pensieri positivi.
Baci
Dafne ha ancora 9 anni… è più facile 😉
Tutto estremamente vero…e in qst giorni sento che abbiamo molto bisogno di momenti per stare solo io e lei…ma nn è molto facile perché suo fratello di due anni piu piccolo difficilmente ci lascia andare sole….su questo ci devo lavorare.
Qualche consiglio?
Immagino che con due figli sia davvero complicato trovare momenti esclusivi per ciascuno. Hai la possibilità di farti aiutare dal papà o dai nonni?
In questo modo potresti dedicare a ciascuno un paio di ore esclusive alla settimana, mentre l’altro è comunque in buona compagnia.
Altrimenti, a mali estremi, potresti qualche volta portarli via da scuola un’ora prima, ovviamente in giorni separati: per esempio per il compleanno, per un’occasione speciale…
Ma dai, ho pensato, mamma felice come me ha paura del viaggio…e io che credevo di essere l’unica al mondo. Ti prego troviamo un modo per superarla….quanto mi fa star male questa cosa perché la verità é che invidio tanto coloro che se na vanno sicure in giro per il mondo…
Io mi obbligo! Non ho trovato altri modi, se non obbligarmi. Quest’anno sto proprio uscendo dalla mia comfort zone e sto andando molto in giro (per i miei standard): ho già fatto 5 viaggi in treno da sola e numerosi incontri in centro a Torino. Diciamo che per ridurre l’ansia evito di prendere la metro e uso il taxi, ecco. Per la metro non sono ancora pronta 🙂
eh, e poi mi tengo al collo un coso in cui metto il cellulare, e magari anche dieci euro, così – penso – se mi rubano la borsa, almeno non sto proprio a zero. Sono pazza, lo so! 🙂
Grazie Barbara mi hai ricordato quante cose belle fare con mia figlia!!!! Irene ha 19 anni ma le ho appena proposto dopo averti letto di andare a vedere “Jacky” la storia di una della moglie di JFK mi ha detto Si che bello! Mamma e figlia! Un bellissimo ricordo con lei è stato un week end a Torino per assistere al concerto di Tiziano Ferro all’Olimpico e il giorno dopo vedere il Papa! Io ho anche due meravigliosi maschi di 16 e 14 anni ma il rapporto con lei è speciale e devo continutre a coltivarlo con le cose che hai suggerito (beh le figurine forse no…lo shopping assoluta siiiii)
Che meraviglia, Elena. Non riesco proprio a immaginare mia figlia tra dieci anni, ma so che deve essere bellissimo.
ecco..ma scusa, chi lo dice che non sei una bella mamma!!! non farmi incacchiare, eh!
I tuoi occhi sorridenti ti illuminano tutta, tanto che solo a guardarti viene voglia di sorridere!
Un abbraccio
Susanita grazieeeeeeeeee
Bellissima questa riflessione…purtroppo è veramente difficile dare tempo esclusivo a lei avendo il fratello piùpiccolo,ma quando succede è bellissimo…Come mi giudicherà?mah..la mamma impulsiva e urlante che dopo si pente e si fa abbindolare…non so se sto facendo un buon lavoro..va a giorni, a periodi..certo sbaglierò e sbaglierò ma non mollo…leggerti mi da sempre una marcia in più…grazie
Non credo che tua figlia ti giudicherà
Di solito siamo noi a giudicarci, mentre i figli sono bravissimi a perdonarci e anche a pensarci migliori di quanto ci vediamo noi.