Se lo vuoi, puoi: ma ti dico come
Pubblicato il 20 Febbraio 2017 da Mamma Felice • Ultima revisione: 20 Febbraio 2017
Se lo vuoi, puoi. E’ un modo di dire che ci fa pensare che possiamo realizzare tutti i nostri sogni e progetti: basta volerlo. Farsi un mazzo così, lavorare sodo, concentrarsi, essere propositivi, non mollare. Faticare. Ma sarà davvero così?
Io credo molto nel potere delle persone, nella loro energia, nella loro capacità di cambiare il proprio destino o di scegliere la vita che vogliono.
Ma diciamoci la verità: questo discorso può farlo solo chi nasce ‘dalla parte giusta del mondo’ e chi nasce sano. Quindi abbiamo già escluso quanti miliardi di persone?
E non è detto che chi nasce malato o in un paese di guerra, non possa realizzare il suo sogno: esistono menti straordinarie che emergono anche attraverso il dolore.
Ma non prendiamoci in giro: non è così automatico.
Chissà quante menti geniali sono in Siria in questo momento, nei palazzi distrutti e sotto le bombe. Non lo sapremo mai. Magari tra di loro c’era un nuovo Einstein, ma il mondo non ne beneficerà mai.
La felicità per me non è un concetto assoluto.
La felicità per me è: LA MIGLIORE VITA POSSIBILE NELLE CONDIZIONI IN CUI TI TROVI.
Infatti credo molto nel ‘se lo vuoi, puoi’, ma credo molto anche nella consapevolezza personale:
- vuoi cosa?
- vuoi una cosa che è alla tua portata, che rispecchia il tuo talento, o vuoi una cosa impossibile?
Conosco tante persone che soffrono per desideri impossibili. Eppure avrebbero il talento per avere un altro desiderio, per ottenere un’altra felicità, ma si ostinano a desiderare qualcosa di impossibile. Ad amare qualcuno che non li amerà mai. Ad aspettare il lavoro della loro vita, che non li troverà mai.
Sprecano tempo rincorrendo sogni irrealizzabili, senza rendersi conto che anche un sogno meno illustre, è comunque un bel sogno.
Non ho mai creduto alla frase: chi si accontenta gode.
Ma allo stesso tempo ho cercato di essere sempre molto onesta con me stessa: guardarmi allo specchio, capire le mie potenzialità e i miei limiti, sfidarmi a superare solo i limiti che è possibile superare.
Non posso fare tutto nella vita: questo è il mio limite.
Perché perdere tempo dietro qualcosa di impossibile, quando intorno a me ci sono milioni di possibili altre vie di felicità?
Non vi dico di rinunciare ai sogni. Ma ad un certo punto, vogliamo goderci la vita vera?
Ho desideri pratici. Così come non ho mai desiderato una cosa impossibile, ho invece desiderato le cose possibili per me.
Ho lottato per le cose che potevo davvero ottenere, non per le illusioni.
Ho lottato per possedere la felicità, non per rincorrerla tutta la vita.
Questa è la mia chiave, per questo dico che è possibile: perché allora mi basta essere la migliore versione di me stessa, non di un altro.
Smettiamola di piangerci addosso e guardiamoci con onestà: cosa possiamo fare? Qual è il nostro talento? Cosa possiamo ottenere dalla vita?
Allora sì che farci il mazzo porterà risultati concreti, e che la nostra fatica avrà un senso. Sì che la nostra passione, energia, forza di volontà avranno u ruolo determinante.
La felicità è lì, nelle pieghe della nostra consapevolezza, non in uno struggimento senza fine.
Hai proprio ragione, è così!! Anch’io un tempo rincorrevo la felicità, poi ho capito che è nel qui adesso ora, nelle piccole cose. Anch’io non credo nel “chi si accontenta gode”. Sono d’accordo basta piangersi adosso xche non porta a nulla!! Rimbocchiamoci le mani e facciamo quello che possiamo nel limite del ns possibile!
Soprattutto senza trovare scuse, perché a volte troviamo la scusa che non ce la facciamo, ma proprio perché abbiamo scelto un obiettivo impossibile. Allora, mi chiedo: lo abbiamo scelto per poter fallire? ne siamo consapevoli?
Grazie ? per questo articolo! Una domanda: Come facciamo a trovare le nostre potenzialità? A conoscere nel profondo i nostri limiti? Buona giornata ?
Per le potenzialità, io cerco di capire tra le cose che mi piace fare, quella che mi riesce meglio: è molto banale, lo so, ma partire da una cosa che ci viene già naturale è un’ottima base! In questo modo lo studio rafforza una dote naturale.
Per i limiti, cerco di essere onesta con me stessa: potrei davvero fare quel lavoro? quanto tempo sono disposta a sacrificargli?
Ma soprattutto: mi hanno detto che non è nelle mie capacità? Sono capace di accettare questa critica?