Vivere Trallallero
Pubblicato il 7 Novembre 2016 da Mamma Felice
Quando i bambini devono andare da qualche parte, corrono. O saltellano. Vivono con il Trallallero sotto le scarpe. Trallallero è vivere con gioia, con leggerezza, è vivere con una musichetta in testa: Trallallero.
Negli ultimi mesi mi sono resa conto di quanto il mio progetto individuale di felicità abbia fatto un passo avanti: mi confronto tantissimo con altri genitori, soprattutto online, e mi rendo conto che da anni ho smesso di considerare come problemi ciò che gli altri considerano tali.
In casa, i litigi per orgoglio, senza parlare con il marito per giorni, facendo sciopero, per vedere quando se ne accorge.
Con i figli, arrabbiarsi per il disordine o per la cartella o per (aggiungere qui futili motivi).
Con le maestre, che alternativamente danno pochi compiti, poi troppi, poi non sono sensibili, poi sono troppo materne…
Trallallero!
La filosofia Trallallero mi è nata da poco, piano piano. Ed è diversa dalla filosofia Chissenefrega!
Chissene voleva dire che in qualche modo mi ponevo il problema, ne venivo a conoscenza e sceglievo di non renderlo importante nella mia vita.
Trallallero è non porsi nemmeno il problema.
Trallallero ha il rumore delle foglie d’autunno stropicciate sotto i piedi. Ha l’odore di un arrosto bruciato.
Trallallero ha il ritmo di una gomma bucata che sbatte sulla strada.
Trallalero è l’allegria scema, la stupidera, quella voglia di mandare tutto in malora con una battuta.
Trallallero è entrare in una stanza facendo una gara con se stessi: entro 7 minuti devo farli ridere tutti.
Trallallero è la fetta biscottata piena di marmellata che cade in terra dalla parte della marmellata.
Trallallero è fare il caffè senza mettere il caffè.
Non so come sia la vostra vita in questo momento.
Non so se siate alle prese con il dolore o la felicità, ma oggi vi lancio addosso un po’ di Trallallero.
Trallallero ha i glitter color arcobaleno.
Resta addosso per un po’, anche se provate a toglierlo con il detersivo.
Vivere Trallallero è il mio augurio per i prossimi 100 giorni, finché arriva Natale e diventiamo tutti più buoni. Per un po’.
…dì la verità
trallallero trallallà
che un pochetto mi hai pensata
quando hai scritto questo post
la tua amica strampalata
che cena spesso con i toast!
(ehm…non trovavo altro per far rima )
ehheee però ci sei riuscita! 😀
Io
ti
adoro
Sempre di più.
Tutto il mio sforzo mentale per spiegare i concetti filosofici, la leggerezza con cui voglio vivere d’ora in poi, le mongolfiere che volano alto, le farfalle che mettono allegria e son leggere e svolazzano leggere senza pensieri, il gufo e la sua saggezza, gli antidolorificimagnifici, lo zen e la lentezza…
E tu?
Trallallero.
Ho un po’ di stupidera… 😉
È solo la sintesi. L’essenza. E è un gran dono, dammi retta.
… è Ale che saltella felice perchè domani torna sua papà…
è Ale che mi dice ” mi sono sporcato ” e io che rispondo ” lava la lavatrice”…
è prendere le cose con leggerezza …non è facile , purtroppo a volte ci arrivi quando soffri…
io sono una caciarona, spesso butto tutto in… malora per alleggerire le situzioni pese… quello è il mio trallalero e adoro le foglie secche sotto i piedi
Sì, ci arrivi quando soffri e secondo me è stupendo per questo, perché il dolore si può trasformare in qualcosa di positivo, invece che restare una cosa inutile che ci indurisce.
Ce la dobbiamo fare, giorno dopo giorno…
C’è anche una poesia di Miša Sapego sulla filosofia trallallero:
Soffrirò, morirò,
ma intanto,
sole vento vino trallallà.
Ecco, rischio di farne un tatuaggio. Sarà bellissimo!
Come fare per non contagiare il Trallallero con la mia pigrizia (ma non in fatto di cura della casa )?
Grande!!!!!