Amare è una promessa di reciprocità

Pubblicato il 16 Novembre 2015 da • Ultima revisione: 4 Marzo 2016

Se penso alla mia vita di prima, mi vergogno per molti errori che ho fatto. Principalmente, per aver permesso agli altri di ferirmi, di umiliarmi, e di dirmi che non ero mai abbastanza. Non so come sia potuto succedere, ma è successo: per molto tempo ho pensato di non essere abbastanza brava, abbastanza bella, abbastanza meritevole. Per tanto tempo ho anche pensato che non sarei mai stata capace di fare niente di buono nella vita: non mi sono laureata, ho lavorato con contratti precari, e fondamentalmente non mi sono voluta molto bene.

promessa-mantenuta-aiuto-reciproco-in-famiglia

Alcune cose mi hanno salvato la vita, però: la mia ambizione e il mio continuo senso di ingiustizia e di giustizia, il volontariato, la poesia. E infine l’Amore.

Non penso che l’Amore mio e di Nestore sia perfetto in assoluto, ma fino ad ora è stato perfetto per noi. Penso che ci siamo salvati a vicenda, e che il nostro amore ci abbia sollevati dalla stessa frustrazione, e elevati fino alla poesia e alla creatività, con alti e bassi, ma sempre nel più assoluto e puro rispetto di noi stessi, e dell’altro.

Sembrerà assurdo dirlo, ma non mi sono mai sentita così libera come da quando sono legata a lui. Questa vita insieme mi ha dato forza nella stabilità di questo legame, e nello stesso tempo mi ha fornito le ali per realizzarmi personalmente, senza più paura di dover dimostrare qualcosa, e senza nemmeno più paura di fallire: abbiamo fallito tante volte, insieme, noi due, e nonostante questo siamo andati avanti, abbiamo sorriso, e via: poche storie. Questa è stata la prima volta che ho potuto davvero essere me stessa, con lui e poi con nostra figlia, senza vergognarmi dei miei limiti.

E anche se so che l’Amore a volte non dura per sempre, non ho paura di perderlo, perché so che sono sposata con un uomo che potrà amarmi anche se ci separeremo, e io altrettanto, rinnovando l’amore in un sentimento nuovo, sempre nel rispetto reciproco.

Sono felice della mia famiglia. E quando lo dico so che può esserci un fraintendimento, perché giustamente chi mi legge può pensare che la felicità renda tutto perfetto, che ci siano serenità e lavoro in abbondanza, soldi e mezzi in quantità, casa, ufficio, scuola… tutto in ordine. Naturalmente non è così.
Eppure, più le cose della nostra vita si incasinano, più amo Nestore, perché in qualche modo so che ce la caveremo insieme, so che in qualche modo troveremo le energie per tirare avanti, o i sogni da realizzare, o anche semplicemente la pazienza di aspettare e, soprattutto, un atteggiamento di felicità che chiamo resilienza, e che è davvero quello che ci unisce nel profondo.

In questa unione ho trovato la mia realizzazione perché c’è stata sin dal principio una grande reciprocità: io ho sempre lavorato con lena, lui – che lavorava come e quanto me – ha sempre contribuito alla cura della casa e all’educazione di Dafne, in pari misura. Anche nel periodo in cui in gravidanza stavo poco bene, ma ero in casa tutto il giorno, Nestore non ha mai preteso che io curassi la casa da sola: ci siamo sempre dati una mano a vicenda. Quando è nata nostra figlia è rimasto a casa con me prendendosi la licenza matrimoniale che non avevamo preso, e poi ha accettato di stare sempre insieme nelle cose importanti e anche in quelle futili: noi siamo quelli che accompagnano in due la figlia a scuola, che vanno entrambi dal pediatra o ai vaccini, quelli che insieme vanno a nuoto ad accompagnarla, e così via.

Perché un padre non dovrebbe godere della quotidianità dei propri figli? Perché un marito non dovrebbe contribuire alle pulizie di casa o alla cucina o alla spesa, dal momento in cui egli stesso vive in quella stessa casa? Perché una donna dovrebbe rinunciare ad avere una sua vita lavorativa, invece che passare la giornata a servire?

Per mia figlia io voglio un mondo migliore. Voglio un Paese meno maschilista. Voglio un mondo in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità, e si occupano in egual misura dei figli e della casa.

Poi, ovvio, ciascuno ha le sue preferenze: a me piace cucinare e fare la spesa, fare il bucato, ma anche gestire ciò che riguarda la pianificazione familiare; Nex si occupa delle bollette, della lavastoviglie e della spazzatura. Ma siamo intercambiabili: se c’è da portare Dafne al corso di musica, ci va chi ha meno lavoro da fare.

Per me questa intercambiabilità dei ruoli è il motivo fondante della famiglia, ed è quello che cerco di divulgare su Mammafelice.

Mi ha colpito molto la ricerca Ipsos commissionata da Kinder Cereali, in cui emerge il quadro delle mamme italiane che sono indaffarate, hanno poco tempo per sé, delegano poco e si occupano di tutto da sole: ma quello che mi colpisce di più, è che le mamme italiane si dichiarano complessivamente soddisfatte della loro vita, anche se non hanno tempo per sé. E invece secondo me meritano di più. Abbiamo smesso di crederci?

promessa-mantenuta-aiuto-reciproco-in-famiglia

Per questo ho voluto aderire a #PromessaMantenuta, un progetto di Kinder Cereali che risponde ai bisogni delle mamme. Ho pensato che potesse essere un primo passo, per molte famiglie, di prendersi un impegno reciproco, e farsi una promessa: aiutare tutti in casa, e venire incontro anche alle esigenze delle mamme, alleggerendo le loro giornate.
Mi sembra un bell’atto di Amore.

Nel 2014 questo obiettivo di Kinder Cereali aveva dato luogo a una campagna valoriale chiamata Posso aiutarti, mamma?
Anche se, come abbiamo già detto in molte occasioni, quando collaboriamo in casa non stiamo aiutando una donna, ma stiamo facendo soltanto il nostro dovere.

Quest’anno invece è nato l’esperimento Promessa Mantenuta, che coinvolge 21 famiglie (ma potete partecipare anche voi!) che si fanno una promessa reciproca: ogni famiglia si impegna in una promessa per liberare del tempo alla mamma, ogni giorno per 21 giorni (dicono che in 21 giorni una nuova abitudine si consolidi), di cui si fa carico il suo compagno insieme ai figli.
Dal 16 Novembre al 6 Dicembre ci daremo il tempo per mantenere la promessa: ogni famiglia avrà a disposizione un pulsante con un counter che, una volta premuto, ‘libererà’ dieci minuti al giorno alla mamma, per dedicarsi a se stessa.

promessa-mantenuta-aiuto-reciproco-in-famiglia

A Nestore e Dafne, anche se il loro aiuto non mi manca mai, ho chiesto anche io 10 minuti per me ogni sera, per un progetto a cui tengo molto: voglio terminare la coperta arcobaleno all’uncinetto che ho iniziato 7 anni fa, alla nascita di Dafne, e che non ho ancora terminato(!!). Nex e Dafne apparecchieranno e sparecchieranno la tavola (cosa che a casa nostra di solito coincide, visto che spesso di sera, per apparecchiare, dobbiamo prima togliere le tovagliette della colazione), mentre io userò quel tempo per terminare la coperta e chiacchierare con loro con le mani libere.
E vi terrò aggiornati, per capire se ce la faccio a mantenere questa promessa con me stessa, e con la mia famiglia.

Lo faccio per chiudere un cerchio personale per me molto importante, ovvero quello della creatività e del tempo per le mie passioni, ma anche per invogliare qualcuna delle vostre famiglia e fare lo stesso. Non sarebbe proprio il momento giusto, prima di Natale, per farsi una promessa come famiglia, e lasciare che anche le mamme possano mollare un po’ il colpo?

Se vi va, seguite i miei aggiornamenti su Twitter e Instagram con #PromessaMantenuta. Io vi terrò aggiornati anche tramite blog!



Commenti

15 Commenti per “Amare è una promessa di reciprocità”
  1. chiara b

    Wow! L’ inizio del post sembra la storia della mia vita! E poi anche la fine, anche io voglio terminare dei quilt che ho iniziato 6 anni fa, uno ha solo il bordo da chiudere, gli altri 2 sono appena iniziati…..

  2. Che bel post! Mi piace tutto, quello in cui racconti del tuo amore con Nestore e anche la parte del progetto kinder.

  3. mafalda

    Cara Barbara,
    grazie per questo post. ti leggo quotidianamente insieme ad altri blog che mi interessano (eminentemente perchè descrivono una realtà diversa dalla mia e che mi incuriosisce, come diario di un papà congedo parentale- Svezia e enkoying the small things-USA). invece tu abiti nel mio Piemonte e l’identità di situazione geografica mi permette di concentrarmi di più sui tuoi contenbuti. ho 25 anni, laureanda single e senza figli quindi immaginerai che le ricette per lo svezzamento o la depressione post partum non mi interessano granchè, ma quando scrivi cose come quelle di questo post mi sei molto utile. sogno quel che sogni tu, non per una figlia, ma per me stessa naturalmente. La mia ricetta per ottenerle, essendo impaziente e stanca di lottare quotidianamente contro realtà e schemi sociali che mi paiono arcaici (portati avanti anche dalle donne, specie se over 30 purtroppo! cosa per me incomprensibile e triste), è cercare di vivere in un Paese diverso dove certi “diritti”, pur non essendo sanciti da alcuna legge, sono ormai considerati cosa naturale, almeno nella maggioranza dei casi. Poi ognuno ha la sua soluzione personale. Ti ammiro per la realtà che sei riuscita a creare nella tua famiglia e per il tuo ottimismo, medicina da prendere spesso! 🙂 perdona la lungaggine ma è da tanto che non ti commentavo e oggi volevo dirti un grosso grazie. Mafalda

    • Mamma Felice (Mappano) - Ariete

      immagine livello
      Guru
      Mamma di Dafne (17 anni)

      Mafalda, come ti capisco. Già L’Italia è un Paese difficile, e poi il Piemonte… mmmmmm 🙂
      Io voglio rifiutarmi di essere chiusa nella morsa del ‘fare ciò che vuole la gente’, del ‘cosa penserebbero gli altri’. Purtroppo l’ho vissuta tanto, in passato, e adesso basta.
      Anche sulla questione figli / matrimonio: ma chi lo dice che per tutti il percorso deve essere lo stesso? E quando avviene, davvero siamo ancora al punto che le donne devono perdere la propria carriera e la propria professionalità, come se diventare madri spappolasse il cervello? No, dobbiamo opporci a questa cosa.
      Non mollare, ricordati sempre chi sei, e soprattutto dove vuoi andare.
      Un abbraccio… e se vivi vicino a Mappano, prendiamoci un caffè! 😉

  4. Che bel post, mi sono commossa. Sì, l’amore è reciprocità, e l’amore rende le persone bellissime. Tu sei bellissima.

  5. mela

    Anche io posso dire di essere felice della mia famiglia, e sono d’accordo con te quando dici che i soldi o la stabilità economica non c’entrano nulla con la felicità e l’armonia familiare. Quando mi ritrovo a parlare con le mie amiche tutte concordano col fatto che io sia una privilegiata, una fortunata il cui marito è completamente interscambiabile con lei sia nella cura dei figli che nella gestione dei lavori domestici. Eppure, pur non sottovalutando il lavoro di mio marito, per me questa è e dovrebbe essere la normalità. I figli, la casa, e tutto ciò che coinvolge la famiglia interessa entrambi ed è fonte di orgoglio e soddisfazione per entrambi. E concordo con te anche sul prendersi i propri spazi, noi per esempio li usiamo per praticare i nostri sport preferiti, una volta lui va a giocare a tennis, una volta vado io a fare una corsetta o una nuotata in piscina. E ci vogliamo bene come il primo giorno 🙂

  6. Valentina

    Siamo sicuri che io e te, Paolo e Nestore non siamo fratelli separati alla nascita? Stessa, identica situazione passata, stessa identica situazione familiare adesso. Spesso, quando ti leggo, mi vengono i brividi!!! E’ impressionante!!

  7. Lorenzo

    Sorpresa!!! Sono Lorenzo, il papà di Leonie…. e facciamo parte delle 21 Famiglie 🙂
    Dici di non essere abbastanza brava? Smettila a pensarlo
    Bell’articolo!

    Ci sentiamo in wazzappp
    Ciao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *