Insegnare ai bambini ad amare gli animali
Pubblicato il 25 Settembre 2015 da Mamma Felice • Ultima revisione: 28 Settembre 2015
Insegnare ai bambini ad amare gli animali per diventare adulti migliori: questa è la base del rapporto con gli animali, siano essi animali domestici, oppure gli animali che tutti i giorni vediamo al parco o in giardino. Un bambino che è crudele con gli animali non sviluppa la necessaria empatia per crescere in modo sano. E non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, ma invece sapete quante volte ho letto, in vari gruppi di genitori su Facebook, che ‘un bambino che distrugge un formicaio non è crudele, lo fa per esperimento scientifico’. Ma anche no.
Per me è sempre stato importantissimo che Dafne non facesse male agli animaletti del nostro giardino: lumache, formiche, lucciole (quelle poche volte che si ha la fortuna d vederle), lucertole… Per non parlare di Rossini, un gatto randagio dal pelo rosso a cui ogni tanto lasciamo acqua e crocchette – per le volte che si trova di passaggio.
Per me sapere che mia figlia tortura gli animali per gioco, o per vedere come le formiche si affannano a ricostruire il proprio formicaio, sarebbe una delusione. Penserei che non le ho fatto ben comprendere il significato e il valore di una vita, di qualunque essere vivente si tratti. Già c’è tutta l’implicazione etica sul cibo: io che cerco di essere vegetariana part time, lei che però è onnivora, e chiede informazioni sul processo produttivo del cibo, e quindi è chiaro che anche nella nostra educazione c’è una contraddizione di fondo, ma almeno cerchiamo di non provocare dolore appositamente?
Insegnare ai bambini a rispettare gli animali è dunque, per me, un modo per trasmettere l’importanza del rispetto reciproco tra esseri viventi.
Per la grande responsabilità che mi sento su questo argomento, non ho ancora fatto il passo di adottare il cagnolino che – nel cuore – Dafne e io vorremmo accogliere in casa. Ne abbiamo avuto l’occasione, ma siccome questa scelta non è un gioco, e implica delle responsabilità forti e anche una presa di coscienza da parte di tutta la famiglia, nonché un cambio di stile di vita, stiamo ancora temporeggiando. Io so già che questo cagnolino prima o poi entrerà a far parte della nostra famiglia: stiamo creando per lui il posto dell’accoglienza, sia nella nostra mente, sia come spazio all’interno del nostro stile di vita. Ci interroghiamo per le cose di ordine pratico su cui forse molti, presi dall’entusiasmo iniziale, non si interrogano, salvo poi pentirsi di avere adottato, riportare indietro l’animale domestico o, ancora peggio, abbandonarlo: come cambieranno le nostre uscite? come predisporremo l’ufficio, per non lasciarlo a casa tutto il giorno? esisteranno dei ristoranti che permettono di entrare con i cani? e le vacanze?
Pochi giorni fa, all’evento sponsorizzato da Purina e IBL, la psicologa e psicoterapeuta Michela Romano ci ha illuminato sugli aspetti positivi della relazione fra bambini e animali, anche a seconda delle diverse fasce d’età. Non esiste infatti un’età ideale per accogliere in famiglia un animale domestico, ma è necessario che tutti i membri della famiglia stessa siano pronti a fare questa esperienza.
I benefici della presenza e della vicinanza con un animale domestico (pet in inglese) si sperimentano a qualsiasi età: quando i bambini sono molto piccoli il confronto con un animale stimola le capacità motorie e funziona da moltiplicatore delle esperienze sensoriali; quando i bambini sono in età scolare, gli animali domestici stimolano la crescita sana del sentimento dell’empatia; infine, durante l’adolescenza, prendersi cura di un animale può insegnare a superare crisi e ostacoli e avere fiducia in se stessi.
E’ indubbio che gli animali domestici scaldino la casa: danno amore incondizionato ai bambini, sono una compagnia affettuosa per gli anziani, aiutano i single a sentirsi meno soli. Tutti noi abbiamo bisogno di ricevere e dare amore e gli animali sono molto bravi ad offrire questa reciprocità gratuita, e incondizionata.
Attraverso il cane ci può essere, nei bimbi piccoli, l’aspetto della narrazione: i bambini inventano storie, giocano, insegnano all’animale, lo trattano come un compagno di giochi – e a loro va insegnato che tutto questo va gestito con delicatezza e rispetto.
Emanuela Valena, specialista in clinica e patologia degli animali d’affezione e autrice del primo titolo della Collana Giunti-Mysocialpet “IL MIO AMICO CANE – EDUCAZIONE”, ci mette in guardia su tutto quello che bisogna sapere prima di cominciare l’avventura con un ‘pet’. Regola numero 1: informarsi sulle esigenze specifiche, sulle abitudini, sull’alimentazione e sull’indole dell’animale che vogliamo adottare, perché queste caratteristiche sono diverse a seconda del tipo di animale (cane, gatto, coniglio…), ma anche da razza a razza.
Se si sceglie un animale, infatti, bisogna informarsi correttamente su cosa mangia e gli si deve garantire un luogo adatto per vivere: non solo a livello di spazi e abitudini, ma anche di tempo, di presenza, di clima… No all’egoismo: bisogna conoscere le caratteristiche della specie che si desidera adottare, bisogna informarsi bene dei suoi bisogni alimentari, legislativi ed etologici di quell’animale, e non bisogna limitarsi solo agli aspetti legati alla sua salute, ma anche alla sua felicità.
A ogni famiglia il suo cane: se siamo pigri scegliamo il Bassethound o bassotto; se siamo socievoli è ideale il golden retriver o il labrador. Il cane più adatto a noi è quello che ha caratteristiche simili alle nostre: sarà per quello che si dice che cani e padroni si assomigliano?
E chi se ne occupa? Non illudiamoci: la regola generale è che la sua cura deve essere una responsabilità condivisa, un momento di relazione tra genitori e figli… ma per i bambini occorrerà molto tempo, prima di prendersene davvero la responsabilità. No quindi agli ultimatum, tipo: ti prendo il cane se te ne occupi tu.
Perché ovviamente un bambino dirà di sì, ma poi non sarà in grado di darlo per davvero.
Le incombenze relative alla cura degli animali domestici spetteranno sempre ai genitori o agli adulti di casa, ed è inutile illudersi che i figli collaborino da subito attivamente, sia che si tratti di passeggiatina serale del cane o della pulizia della sabbiera del gatto.
La possibilità di crescere con un animale è dunque in ultima analisi un grande regalo che noi genitori possiamo fare ai nostri figli, anche se dobbiamo sapere che costerà qualche sacrificio.
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In collaborazione con Fattoremamma, Crescere con un Pet.
Ecco cosa mi è frullato per la testa in questo ultimo periodo. Prendere o meno un animale con noi in casa. Purtroppo, a malincuore ho dovuto dare in affido ad amici la mia tartaruga dopo 9 anni di convivenza. Oramai continuava a crescere e per noi che spesso ci muoviamo di casa anche per lunghi periodi era diventata per lei un po’ una tortura. comunque ora vive felicemente con un nuovo/a compagna/o di giochi (altra tartaruga) e ogni tanto andiamo a trovarla. Ora siamo entrati nella fase cane/gatto. Io amo tantissimo gli animali, mentre i miei figli ne hanno paura (e non capisco perché) Quindi non me lo chiedono. Il problema sono io. Non sai quanto mi piacerebbe averne uno. Ma ragionando, ora da adulta/mamma penso subito alle problematiche connesse e devo a malincuore cedere.
Ma come te so che un giorno un cane o un gatto farà nuovamente parte della mia vita. E importantissimo che i bambini crescano insieme ad un pet ed imparino a rispettarli. Ma è altrettanto importante non considerarli dei giochi per intrattenere i bambini spesso abbandonandoli a se stessi quando non ci servono più.
Riflettiamo, quindi, prima di far entrare un pet in casa.
Bellissimo articolo! Gli animali vanno sempre rispettati e non riesco proprio a capire chi li maltratta, chi li abbandona e chi si mostra crudele nei loro confronti. Si impara fin da piccoli ad amare e a rispettare gli animali e noi genitori abbiamo l’opportunità di insegnarlo attraverso il nostro esempio. Personalmente ho vissuto fin da piccola in campagna con molti animali, li ho sempre amati, rispettati e soprattutto osservati per conoscerli meglio e cerco di far rivivere alle mie figlie le stesse esperienze!
Grazie Paoletta per il tuo supporto!