Giochi di ruolo per bambini: Cappuccetto Rosso
Pubblicato il 21 Settembre 2015 da Benedetta • Ultima revisione: 23 Aprile 2018
Cappuccetto Rosso è una delle storie più rappresentate in assoluto nelle recite scolastiche alla scuola dell’infanzia. Attraverso le avventure di una bambina che si perde nel bosco, bambini e bambine imparano a fare i conti con le loro paure, con le regole e con il mondo che ci circonda.
In questa storia ci sono pochi personaggi, ma ognuno di questi ha un ruolo preciso che bambini e bambine imparano presto a conoscere: la mamma che dà le regole a Cappuccetto Rosso che invece si distrae e non le segue, il lupo cattivo, in cerca della sua preda, la nonna, che aspetta la visita della nipotina e il cacciatore, che salva la situazione.
Bambini e bambine interpretano ogni volta un ruolo diverso, a volte la mamma, a volte il lupo, a volte Cappuccetto Rosso, la nonna e il cacciatore.
E capita spesso che ci mettano del loro, per esempio mescolando la voce della mamma di Cappuccetto Rosso, con quella della loro mamma, quella vera, con grande spasso di tutti gli altri.
In questo modo bambini e bambine danno una loro interpretazione personale della storia e nello stesso tempo imparano ad affrontare la realtà, fatta anche di concetti paurosi come nella storia di Cappuccetto Rosso.
Quando diventano “bambine che si perdono in un bosco”, tutti si allenano a provare e poi a sconfiggere la paura, diventando un po’ più grandi a ogni recita.
Cappuccetto Rosso è un personaggio in cui si immedesimano volentieri sia le bambine sia i bambini, e così accade anche per il lupo, che fa emergere gli aspetti più aggressivi di tutte e tutti indistintamente, senza timore di essere sanzionati.
La recita, resa più realistica dal travestimento con abiti di scena, è uno dei giochi più liberatori per i bambini e per questo può essere divertente riproporla anche a casa, magari con mezzi più semplici, invitando i nostri figli a immaginarsi scenari nuovi, proponendo lo scambio di ruoli esattamente come avviene con Cappuccetto Rosso: una volta si interpreta un personaggio, un’altra volta se ne interpreta un altro.
E così, il cavaliere, il drago, la strega, il mago, la principessa, possono essere ruoli in cui bambini e bambine si calano alternativamente, divertendosi a provare diversi stati d’animo e sentimenti.
Quello che si sviluppa così, è il sentimento dell’empatia, e cioè “sentire assieme all’altro”, un concetto fondamentale per lo sviluppo di relazioni umane sane e rispettose.
E allora proviamo: come ci si sente a essere “streghe”? Come ci si sente a essere “cavalieri”?
Bambini e bambine sapranno fornirci un ritratto molto eloquente della loro realtà!