Attività per bambini: la metamorfosi dei girini in rane

Pubblicato il 18 Settembre 2015 da

trasformazione girini in rane

Siamo nel pieno del rientro scolastico dopo le vacanze, chi prima e chi dopo, tutti i bambini sono certamente nel pieno dei preparativi prima della campanella di inizio.
Nonostante il calendario richiami tutta l’attenzione è anche difficile scrollarsi di dosso le abitudini vacanziere, prima fra tutte quella di restare tanto, tantissimo, all’aria aperta, in mezzo alla natura, molto più a contatto, con i fenomeni naturali, di qualsiasi altra stagione dell’anno.

Sarebbe opportuno riuscire a mantenere questa meravigliosa abitudine il più a lungo possibile, anche durante i altri mesi a venire, sicuramente possiamo essere incentivati da attività preziose per l’osservazione e per il coinvolgimento con i vari aspetti della natura che ci circonda.

Un’attività che consiglio, che può davvero essere divertente e soprattutto istruttiva, è allevare delle piccole rane.

Noi lo abbiamo sperimentato questa estate e abbiamo osservato molte ranocchiette, soddisfacendo totalmente tutta l’attesa e la curiosità iniziale.

Cosa serve

  • un barattolo di vetro trasparente grande, oppure una bacinella
  • sassi di varie misure
  • rete a maglie fitte
  • acqua pulita
  • girini

Indice dell'articolo

Come si procede

I girini li abbiamo catturati al fiume: è stato un momento molto divertente per i bambini, con i piedi nell’acqua corrente bassa e freddissima, sviluppando precisione, velocità, attenzione per riuscire a catturarli, piccoli, velocissimi e neri.

Quanti prenderne? A questo proposito è importante ricordarsi che ognuno di loro poi diventerà una piccola rana e soprattutto educare i bambini al rispetto della natura e degli animali, insegnando loro che questa cattura ha uno scopo osservativo che terminerà con la liberazione delle rane nel loro ambiente di origine. Per il trasporto utilizzare un barattolo con coperchio pieno di acqua.

Immagino che i girini si possano trovare in un negozio di animali che vende anche anfibi, ma in questo caso si perde il beneficio derivante dall’essere immersi nella natura.

Una volta arrivati a casa riempire il barattolo o la bacinella, aggiungere i sassi, in modo che qualcuno fuoriesca dall’acqua (saranno utili quando saranno rane e ameranno rimanere anche fuori dall’acqua) e immergervi i girini.

Si deve avere l’accortezza di metterli in una zona luminosa ma lontana dal sole diretto, cambiando l’acqua tutti i giorni. Noi abbiamo preso dei sassi direttamente dal fiume, così che potessero cibarsi di alcune alghe rimaste attaccate.

Abbiamo offerto anche piccolissime quantità di mangime per pesci oppure un pizzico di lattuga triturata, avendo la cura di non eccedere nella quantità, soprattutto per non sporcare l’acqua che potrebbe così farli soffocare per mancanza di ossigeno.

Dopo qualche giorno si noteranno già dei cambiamenti nella forma, e un paio per volta cresceranno le zampe. Questo momento è sempre molto divertente per i bambini, perché si può notare in modo evidente la metamorfosi. E’ a questo punto che diventa necessaria la rete come copertura per evitare che con un salto scappino via e possano ritrovarsi in un ambiente non adatto alla loro crescita o sopravvivenza.

Questa esperienza di allevamento casalingo è finalizzato all’osservazione della metamorfosi del girino ma anche alla liberazione delle rane nel loro ambiente naturale non appena possibile, così anche quel momento diventa un evento importante da ricordare, la cura del rilascio e il saluto ad un piccolo animale simpatico.

Io conservo, ancora nella memoria, gli stessi posti e similari esperienze con i girini, come i miei figli questa estate, e voi, avete mai provato ad allevare rane?



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