Non esistono giochi da maschio e giochi da femmina
Pubblicato il 31 Agosto 2015 da Benedetta • Ultima revisione: 23 Aprile 2022
A dire la verità esistono, i giochi da maschio e i giochi da femmina. Ma esistono perché qualcuno li ha inventati, e messi sul mercato, e pubblicizzati e privati di ogni alternativa.
Quindi dovremmo essere più precisi, specificando che “in natura” non esistono giochi da maschio e giochi da femmina. Bambini e bambine non ne hanno bisogno, non ne sentono la naturale necessità.
Quanti bambini di due o tre anni girano allegramente per casa con l’aspirapolvere in mano? O si mettono a pulire il pavimento con lo straccio?
Il mondo è pieno di mamme che affermano piene di commozione che il loro figlio maschio è un perfetto casalingo. Poi però tutto questo svanisce come per incanto.
Sarà perché sulle confezioni del ferro da stiro giocattolo c’è la foto di una bambina? O perché il kit delle pulizie è rosa?
Sarà perché, a un certo punto, la spontaneità di bambini e bambine viene influenzata dall’ambiente culturale e sociale in cui vivono?
Per quanti decenni abbiamo giocato tutti insieme con i famosi mattoncini, senza per questo sentirci meno maschi o meno femmine? Eppure oggi questo non è più possibile, perché qualcuno ha deciso che fosse più conveniente vendere una linea fatta apposta per le bambine. E non vorremo mica far giocare i maschi con mattoncini di colore rosa o lilla?
In effetti, ci sarebbe qualcosa da dire anche sui colori da maschi e i colori da femmina, che sono convenzioni che il mondo adulto impone, fregandosene della libertà dei bambini, che finiscono con il domandarsi come mai il rosa sia un colore da femmine se anche i maschi hanno la pelle di quel colore.
La verità è che dividere tutto tra rosa e azzurro e per maschi e femmine, genera molto profitto. Un profitto di cui peraltro i nostri figli e le nostre figlie probabilmente non godranno.
Allora ecco affacciarsi un pensiero scandaloso: e se provassimo a regalare a nostro figlio il bambolotto-che-si-ammala?
Che cosa succederebbe? Riscontreremmo danni neuronali dopo averlo fatto giocare “al papà” o al “medico di base”?
Se la nostra bambina giocasse con le gru e le macchinine, svilupperebbe forse una sindrome bipolare?
Possiamo dire serenamente di no, e possiamo stare tranquilli: lasciamo giocare i nostri figli e le nostre figlie con quello che desiderano, astenendoci da giudizi, impliciti o espliciti. Perché i nostri figli cresceranno più sereni, se potranno sviluppare e accrescere le proprie passioni sin da piccoli.
Indice dell'articolo
Cosa spaventa molti genitori?
La verità, è che molti genitori sono spaventati dalla possibilità di avere figli omosessuali. Per questo, cercano di indirizzare le passioni dei figli, maschi o femmine, verso giochi stereotipati, che sono più ‘rassicuranti’ da questo punto di vista.
La verità scientifica, però, ci dice che l’omosessualità è una condizione innata, come avere i capelli rossi o le lentiggini, e non viene creata a tavolino dai giocattoli con cui giochiamo da piccoli, né può essere scelta (o non scelta) volontariamente.
La domanda, allora, è solo questa: quanto amiamo i nostri figli? Li amiamo solo finché corrispondono a ciò che noi avevamo in mente per loro, o possiamo amarli anche se non saranno come noi volevamo?
Quanto amiamo i nostri figli? Abbastanza da volerli felici e realizzati, o preferiamo che corrispondano al nostro ideale a scapito della loro realizzazione personale?
Oggi ogni genitore, forte delle scoperte scientifiche degli ultimi 50 anni, dovrebbe chiederselo. E per alcuni, lo sappiamo, non sarà facile accettare che i propri figli siano diversi da ciò che era stato previsto. Ma se li amiamo, dobbiamo amarli come sono.
In ogni caso, non sono i giochi ‘da maschio o da femmina’, a condizionare il modo di essere dei bambini: lasciamo che i bambini giochino come vogliono, cresciamo con loro, impariamo da loro, e ricordiamoci che l’amore vince su tutto.
Mi sono ritrovata un mese fa circa a tavola con mio cognato in uno dei solito pranzi di famiglia , Alessandro stava giocando con una mia vecchia barbie, gioco che lo aveva tanto incuriosito perchè da anni era rimasto sepolto in soffitta dai miei genitori! Mio cognato mi ha sorpresa tantissimo perchè non mi aspettavo che da lui uscisse la solita frase….”eh dopo non lamentarti se si ritrovi con un figlio gay” ! Li mi è scattato l’embolo, ho provato prima a spiegargli che anche se fosse lo amerei comunque, che non sono i giochi ad indirizzarli e che cmq al nido tutti i bambini senza problemi giocano a tutti i giochi che hanno a disposizione, ho evitato di parlargli del gioco simbolico …perchè cmq non mi sembrava interessato tanto era sconvolto e convinto… Spesso al nido mi sono trovata ad osservare papà sorpresi, sopresi nel vedere che al nido c’erano anche pentoline , bambolotti, lettini , borse cappelli ….sorpresi e quansi impauriti nel ritrovarsi ad immaginare i loro figli maschi alle prese con quei giochi! ! Quanti papà ci hanno chiesto …”ma giocano tutti con le bambole???
Mentre all’asilo nido il bagno è unico, tutti vaterini sono a vista nello stesso bagno, solitamente nelle scuole dell’infanzia si divino già i bagni , maschi di qua con un colore e femmine di la…da li iniziano le spartizioni, il marketing spesso, come hai ben detto tu fa il resto del lavoro….
A me questa cosa preoccupa tantissimo, e tu lo sai… Mi preoccupa perché pensavo che queste cose fossero superate, e invece stiamo ancora in pieno medioevo.
Mi preoccupa perché quando sento un padre scioccato del figlio che pettina una bambola, io mi chiedo: ma tuo figlio avrà dei figli? e quindi non cambierà un pannolino? non farà una treccia?
Davvero abbiamo bisogno di uomini così? Uomini che si limitano a portare uno stipendio senza dare un contributo emotivo e relazionale in famiglia?
Anche a me, ma mi rincuora sapere che per fortuna ci sono dei padri come Luca e prendo Luca perchè è un esempio che ho molto vicino, un uomo che nonostante abbia avuto lo stesso padre di mio cognato, sia totalmente diverso, un padre che ha sempre condiviso con me tutti i compiti di famiglia, un padre a 360 gradi come lo è nestore Nestore con l’unica differenza che sta crescendo un figlio che non ha radicato in se almeno per ora e spero si mantenga, certi stereotipi! Fortunatamente ci sono molti padri come loro, l’unica speranza è che possano crescere figli come loro! Poi diciamocelo, ci sono ancora molte mamme che vogliono avere il potere delle “casalinghitudine ” e che di conseguenza permettono che in famiglia siano ben radicate certe divisioni con tutto quello che ne concerne! Poi al rogo tutte le versione dei giochi brandizzate… oppure nelle versioni rosa o blu! a casa ho un noto gioco della di una nota marca di cancelleria, che senso ha che sia in commercio anche colorato di rosa quando è un gioco assesuato?
Mio figlio 5anni lo scorso natale ha ricevuto la una di quelle teste da pettinare.vede la sorella e vuole farsi i codini.gioca spesso con la cucina.ma perche impedirglielo?e solo un bambino che vuole giocare.le Deviazioni sessuali sono qualcosa di piu serio di un semplice gioco da bambina.
se un giocattolo è prevalentemente usato dai bambini e un altro dalle bambine questo non ddeve impedire a un bambino di giocare con la bambola se vuole e alla bambina di giocare coi soldatini se vuole
se la bambina vuole la barbie è ok, se vuole action man è ok, se li vuole entrambi è ok. Idem per il bambino