L’epidurale riduce il rischio di Depressione Post Partum
Pubblicato il 26 Luglio 2015 da Valentina Colmi • Ultima revisione: 27 Luglio 2015
L’importanza della prevenzione del dolore durante il parto e dell’allattamento al seno: importanti per un sereno post partum.
Sebbene l’epidurale non sia una pratica presente in tutti gli ospedali italiani – e sebbene non tutte le donne ne abbiano bisogno – le ultime ricerche dicono che controllare il dolore durante il travaglio facendo ricorso all’anestesia peridurale potrebbe diminuire il rischio di ammalarsi di depressione post partum.
A dirlo è uno studio della Northwestern University di Chicago che ha ripreso un percorso effettuato in Cina sulla possibile relazione tra i dolori del parto e il successivo presentarsi della dpp.
Secondo quanto affermato dai medici cinesi, infatti, riuscire a controllare il dolore attraverso l’anestesia, vicino ad un’ostetrica e con un anestesista di fiducia, potrebbe far diminuire l’insorgenza della depressione post natale. D’altronde per le donne una delle paure più diffuse che poi può comportare un travaglio doloroso è la perdita del controllo del proprio corpo: ciò fa aumentare l’ansia e la percezione del dolore diventa più alta.
Come ogni intervento medico l’anestesia peridurale ha i suoi pro e i suoi contro: ad esempio allunga di un paio d’ore i tempi del travaglio perché la donna – essendo sedata dalla vita in giù – non sente le contrazioni. Esistono inoltre diversi altri metodi più naturali per tenere a bada il dolore, come l’aromaterapia, il training autogeno o le docce calde. Si tratta però di modalità che richiedono una grande conoscenza del proprio corpo e una forte motivazione: certamente non sono per tutte. La mamma dovrebbe essere in grado di partecipare comunque attivamente al proprio parto, scegliendo per se stessa il metodo migliore per vivere con la maggiore serenità possibile un avvenimento tanto grande quanto la nascita del proprio bambino.
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Un buon parto aumenta la possibilità di allattare al seno
Un altro grande “mondo” è quello dell’allattamento al seno che potrebbe ridurre i rischi di depressione. Nella stessa ricerca della Northwestern University si cita il fatto che le donne che hanno un buon ricordo del parto, allattano poi più volentieri.
Altre future mamme – che magari sono già a rischio depressivo prima di partorire – potrebbero invece decidere di diminuire i tempi dell’allattamento o addirittura di non allattare affatto.
Le ricerche dimostrano che allattare procura una sensazione di rilassamento, dovuta ai livelli di prolattina e progesterone (lo stesso ormone che fa sì che le donne all’inizio della gravidanza dormirebbero sempre).
Queste mamme “in bilico” dovrebbero pertanto essere seguite e incoraggiate ad avviare l’allattamento da un’ostetrica o da una consulente dell’allattamento, come per esempio quelle della Lega del Latte.