5 consigli per trovare lavoro dopo la Maturità
Pubblicato il 29 Giugno 2015 da Mamma Felice
Finita la Maturità, a 18 anni, le cose che direi a mia figlia per trovare lavoro, e trovare la felicità. Tre cose che ho capito alla soglia dei 40 anni, e forse a 18 anni nemmeno sentendole raccontare si possono comprendere, ma vale comunque la pena dirle, e forse ascoltarle.
Perché tutta la questione della vita non sta nel trovare semplicemente un lavoro e realizzarsi, ma risiede nel trovare la propria felicità.
Per un motivo semplice: perché tutti meritano di essere felici e di fare ciò che amano.
Ne ho parlato anche la scorsa settimana: dopo una lezione tenuta in un istituto tecnico su internet e il lavoro digitale, ho capito che il mio ruolo poteva solo essere di tipo motivazionale, e allora ho cercato di dire, con il cuore e con la testa, alcune cose che secondo me a 18 anni fanno bene, e che a me sarebbero servite.
1. Gestire la propria presenza online
Cercatevi su Google e scoprite come apparite al mondo, ma con una finestra di navigazione anonima.
Vi piace quello che vedete? Assumereste una persona che pubblica quei contenuti, e quelle foto?
Gestite al meglio le impostazioni di privacy, perché i futuri datori di lavoro vi cercheranno su Google, su Facebook, e ovunque in Rete: i colloqui oggi non sono più basati solo su quello che volete dire, ma anche sulle tracce che avete lasciato. Consapevolmente e, peggio, inconsapevolmente.
Questo non vi impedisca di esprimervi liberamente, di farvi foto sciocche, di divertirvi con gli amici: nessuno vi chiede di essere irreprensibili, ma semplicemente tutti vorranno potersi fidare di voi. Parlate pure di politica, non abbiate timore di dire la vostra opinione, ma fatelo sempre in modo corretto, verificando le fonti, senza eccedere in violenza.
Insomma: non è solo come gestite la vostra presenza online, ma che tipo di persone volete diventare.
Preparate un CV online, che non sarà solo una pagina su Linkedin o un portfolio, ma tutto ciò di cui lasciamo traccia online. Non avendo esperienze lavorative, lasciate perdere il cv europeo, e scrivete una lettera appassionata e personalizzata, raccontando i vostri hobby e la vostra passione. Evitate i curriculum in PDF mandati via email: meglio un link cliccabile che porti a una vostra pagina, o portfolio, o badge, o profilo Linkedin.
2. Improntare le basi del Personal branding
Quando affrontate un colloquio, vestitevi normali, così come siete, e così come vi presentereste nei giorni a seguire: ordinati, coperti, ma sinceri.
Siate voi stessi, e non siate persone banali. Uscite dal guscio, e cercate il vostro stile.
Siate sinceri: anche il vostro abbigliamento dice chi siete, ed è inutile fingere di essere diversi, indossando abiti che non vi fanno stare a vostro agio.
E usateli con rispetto, perché la prima impressione conta ancora, e può creare grossi problemi e richiedere grande fatica in spiegazioni e giustificazioni, oscurando le vostre capacità.
E lavatevi. Perché tanti ragazzi non si lavano adesso, e non si laveranno da adulti, e vi assicuro che in un ufficio, se non vi lavate tutti i giorni, non potete nascondere la vostra sciatteria. Si sente. E prima o poi verrete cacciati o isolati, per questo.
Non crediate che bastino un poco di profumo o una salviettina, per mettere tutto a posto: per trovare lavoro – e tenerlo – dovete lavarvi tutti i giorni, e lavare anche i vestiti che indossate.
Questo vi servirà anche se volete avere una vita affettiva attiva con i vostri coetanei, fidatevi che noi lo sappiamo.
3. Basta lagne
Se il mondo è difficile non è colpa vostra, è vero, ma agli altri non interessa. Non è una buona scusa per andare ad ingrossare la schiera degli inoccupati, quelli che non studiano e non lavorano – e quindi sprecano le proprie risorse e la propria vita.
Usate Internet per studiare seriamente, ben al di là di wikipedia. Leggete i feed di persone che vi ispirano, vi insegnano e vi informano.
Cercate ispirazione.
Imparate l’inglese non bene, ma benissimo.
Con Internet tutta la conoscenza è nelle vostre mani: usatela.
[Valeria Andrews]
If you wanna be somebody
If you wanna go somewhere
You better wake up and pay attention
Smettetela di lagnarvi, e datevi una mossa.
4. Nuove idee, nuovi lavori
Non parlate di start up, ma di idee, progetti, invenzioni e innovazione. Impresa.
Chiedetevi sempre:
- Cosa sai fare?
- Cosa vuoi fare?
A 18 anni bisogna pensare solo ai sogni, ai desideri, agli interessi, e credere che il futuro sia lavorare in quello che più amiamo, inseguendo le nostre passioni. Se avete l’appoggio della vostra famiglia, concedete un paio di anni ai vostri desideri: fatevi il mazzo per realizzarli.
Il lavoro tanto mancherà sempre. Non è che facendo l’università si trova più lavoro, e non ci si può condizionare la vita per inseguire un posto di lavoro fisso o sicuro, rinunciando ai propri interessi. Per trovare lavoro è molto meglio essere appassionati di qualcosa di nicchia o di strano, invece che essere un altro avvocato disilluso con la laurea in mano.
Declinate online il vostro lavoro ideale, rendetelo europeo: trovate altre opportunità di business, allargate gli orizzonti. Portate idee alle aziende.
Non lavorate gratis, mai, perché chi lavora gratis, vale gratis. Un contratto a progetto (che nel 2016 probabilmente non esisterà più) è comunque un contratto.
Ma mai in nero, mai gratis. Se dovete lavorare gratis per qualcuno, lavorate per voi stessi.
5. La Rete unisce e crea comunità
La Rete unisce: è il vostro modo per liberarvi, e ispirarvi.
Quindi adesso vi do un po’ di compiti a casa:
Guardatevi il Video di Steve Jobs: Stay hungry, stay foolish.
Siate affamati, e siate folli è il discorso che nel 2005 Steve Jobs h declamato ai laureandi di Standford, e va riguardato ogni volta che pensate di non farcela, o di non trovare la vostra ispirazione.
Il vostro tempo è limitato, per cui non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi.
E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione.
Leggetevi la lettera sul profilo FB di Sheril Sandberg (Direttrice Operativa in FB) a suo marito Dave, morto per un incidente, e leggetevi i commenti in tutte le pagine di tutti i siti del mondo, dedicati a lei e al marito, e imparate quanto la Rete aiuti a condividere tutto: la conoscenza, la felicità, il dolore, la vita e la morte.
Ricordatevene tutte le volte che vi sentite soli, o non vi sentite compresi: là fuori, in Rete, qualcuno vi sta comprendendo profondamente.
Guardatevi tutti i video del TED (anche quelli divertenti) e in particolare il discorso dell’attrice Maisoon Zayd, affetta da paralisi cerebrale: guardatelo per aprirvi la mente, per ridere a crepapelle, per riflettere sulle opportunità della vostra vita.
Ricordatevi che non ci sono scuse, né limiti: potete ancora fare della vostra vita tutto ciò che volete.
Guardatevi il video del flash mob Michael Jackson Dance Tribute STOCKHOLM perché qui trovate la potenza della Rete e della condivisione. Più di 300 ballerini che, grazie a un tam tam, si danno appuntamento per imparare la coreografia in 30 minuti, e un’ora dopo fanno la loro esibizione di Beat It. Guardatelo ogni volta che volete diffondere la bellezza, e farlo insieme agli altri.
Immaginatevi cosa non si può fare in nome dell’arte, della musica e della condivisione.
Ma anche per scopi commerciali: promuovere la propria attività e la propria professione in modo creativo, originale e, soprattutto, emozionale.
Leggervi un po’ anche ReteLab, se volete fare il nostro mestiere, perché lì ci sono le cose tecniche e le cose da studiare. Ma anche il modo di fare webmarketing, di informarsi, di eccellere.
Leggete anche tutto ciò che è ufficiale su Netiquette e Copyright, ovvero il galateo e le regole di Internet: non si può guidare, senza patente.
Studiate.
Siate, insomma, la migliore versione di voi stessi. Siate diversi.
Diversi da quelli che come noi sono venuti prima e hanno fatto casino, diversi dai vostri maestri, diversi dai vostri genitori.
Siate unici, siate felici, siate liberi. La felicità e la conoscenza sono tutte nelle vostre mani.
Fa fatica, sì.
Ma del resto per riposare abbiamo già la morte: dobbiamo proprio sprecare la vita, per dormirci addosso?
Grazie, davvero, stasera faccio leggere questo tuo post ai miei figli: per il grande capita proprio a proposito, per i due piccoli è ancora un poco presto ma diciamo che intanto una infarinatura male non fa e comunque può aiutarli a dare una spintarella al fratellone che ne ha davvero bisogno
ma grazie! ho pensato ad alcuni video che potevano ispirarli, e che a me hanno ispirato tanto, anche se ormai ho quasi 40 anni