I NO che aiutano a crescere
Pubblicato il 15 Giugno 2015 da Mamma Felice
Non so se esistono, e molti genitori sono contrari ai NO. Io invece penso siano molto utili, quando sono basati sulle regole sociali. Non dico NO per il gusto di dirlo, ma per educare, ovvero far fiorire, mettere in luce le cose buone di mia figlia, fare in modo che si rapporti con il mondo in una situazione di parità, né di supremazia e né di svantaggio.
I miei NO assoluti, su cui non faccio deroghe. E intendo che non sto a verbalizzare o a fare discussioni. Li spiego prima, li spiego dopo, ma non faccio spiegoni nel momento in cui accade la situazione. Sono i No solitari, quelli che mi trovo a dire come una mosca bianca: nella nostra classe, nella nostra scuola, nei gruppi che seguo… i genitori la pensano all’opposto. E voi?
La scuola è importante per imparare, ma anche per vivere
A scuola si va tutti i giorni: anche se sei stanca, anche se hai sonno, anche se non hai fatto i compiti, anche se hai nostalgia di mamma e papà.
Si sta a casa da scuola solo per le visite mediche, per le malattie, per cose inderogabili.
Non ti tengo a casa perché non hai voglia di andare a scuola, non ti faccio arrivare in ritardo perché dobbiamo fare colazione al bar, non ti faccio saltare tutti i Lunedì perché io non ce la faccio a svegliarmi.
I compiti si fanno sempre, compresi quelli delle vacanze, anche se i libri sono facoltativi: a scuola si va con i compiti fatti (sono 4 compiti in croce), le poesie si studiano come dice la maestra, i materiali devono essere in ordine, il portapenne deve contenere tutte le penne, il diario va firmato tutte le sere.
Non è che mi diverto, sia chiaro: è pesantissimo dover gestire questa cosa, e insegnare a mia figlia ad essere autonoma in tal senso, ma posso dire che non ne posso più delle scuse dei genitori che sono sempre pronti a lasciare indietro i figli purché non vivano alcuna frustrazione, o non debbano essere valutati?
Riteniamo ci siano troppi compiti? Parliamone direttamente con la maestra, ma non mettiamola in cattiva luce davanti ai bambini; niente commenti ad alta voce per denigrare gli insegnanti.
Gentilezza, dignità, nessuna violenza
Non si fanno commenti ad alta voce sulle persone, niente che possa essere sgradevole, anche quando fatto con assoluta innocenza. Non si dice a qualcuno che è grasso, non si prende in giro una persona disabile, non si prende in giro una persona pelata, non si indica una persona dicendo: mamma guarda quello…
Non si morde, non si picchia, non si tirano calci. Mai, nemmeno da piccoli. Di fronte a un morso di un bambino piccolo, a me non viene da ridere, né tanto meno di verbalizzare: mi viene solo da dire che NO, non si fa, picchiare è un tabù.
Leggo mamme che ricevono cazzotti sul naso, pugni, schiaffi, morsi, persino sputi… da bambini di due o tre anni. E chiedono consigli su libri da leggere per poter fermare questi impulsi fisici dei figli. Ma non basta dire semplicemente NO? Serve un libro, per insegnare a un bambino che non si picchia? (e viceversa, sia chiaro).
Ci sono altri modi di esprimere la rabbia, che noi possiamo insegnare, prima di tutto comunicare, o sbollire, o fare qualcosa di fisico o di creativo.
Non si risponde male agli adulti: alla nonna che è sempre disponibile e farebbe di tutto, alla maestra, ai genitori.
Che non significa diventare robottini o accettare soprusi, ma semplicemente rispettare i ruoli, capire che quando sei bambino non sei ancora in grado di rispondere male ad un adulto e accettarne le conseguenze. Capire che non tutto ciò che ci passa per la testa ha senso di essere detto ad alta voce nel mondo, ma può essere contrattato e discusso in casa, a bocce ferme, con mamma e papà.
Bambini e adulti hanno ruoli diversi
Non tutto si può fare, e a 7 anni si è bambini, non adulti. Ed è giusto che un bambino mantenga il suo ruolo di bambino, e un adulto quello di adulto: la complicità deve esserci nell’affetto e nella fiducia, non nel fare gli amici.
Provo tristezza quando sento un adulto dire: mio figlio è il mio migliore amico. E’ un peso troppo grande per un figlio, che deve già pensare alla vita, al futuro, alla sua istruzione. Deve davvero essere legato a noi a doppia mandata?
Mi dite la vostra opinione? Per voi esistono dei NO inderogabili? Cosa ne pensate della mia lista: contrari, o favorevoli?
D’accordissimo su tutta la linea!
Meno male che c’è chi la pensa come me.
Volevo aggiungere una cosa al primi punto: scuola e dintorni.
Se molti genitori evitassero di imporre/proporre ai loro figli una moltitudine di attività extrascolastiche, trasformandoli in piccoli manager con la giornata pienissima, forse i pargoli avrebbero più tempo per fare i compiti e si scoprirebbe che questi (incredibile!) non sono poi così tanti.
O no?
Sottoscrivo tutto, dalla prima all’ultima riga. Ne ho anche qualcun altro di NO, ma lasciamo perdere
..e anche a me la storia della mamma migliore amica mi fa tristezza, per entrambe le parti:i bambini devono avere amici della loro età, e gli adulti lo stesso, l’amicizia deve essere fra pari, se l’adulto diventa coem un bambino o viceversa non è una relazione sana.
Vai vai io voglio saperli
Per esempio che non si può comprare tutto quello che si vuole quando si vuole (vedi compagnetti che usciti dall’asilo fanno la QUOTIDIANA capatina in edicola per i 5 euro di caxxate), che i genitori NON sono a loro disposizione sempre e comunque: se siamo a tavola e babbo e mamma parlano e voglio dire qualcosa non mi metto a urlare per attirare l’attenzione, aspetto che finiscano.
Questa cosa di urlare a tavola per parlare è una delle nostre lotte.
Anche per noi ‘sta cosa di interrompere gli altri mentre parlano è una lotta quotidiana! Ogni santo giorno dobbiamo ripetere che non si interrompe una persona mentre parla, ad ogni pasto consumato in famiglia!
Se ne vedono tante purtroppo: per molti genitori tutto è legittimo e le figure educative perdono sempre più importanza, poca fiducia, solo critiche senza un confronto aperto.
“Poverini quanti compiti, come fanno a fare i 3 allenamenti di calcio e il campionato?” (quoto Squitty!!!)
“Quante risposte ha fatto il tuo? La maestra ti ha scritto qualcosa sotto?” (ma parlare con lei invece che fare sondaggi tra mamme e non sapere cosa è successo in classe?)
“Che schifo di posto per la cena di fine anno” (però quando la rappresentante aveva chiesto conferme o idee andava bene a tutte quelle che si sono lamentate…)
Io la penso come te Barbara, i NO servono ad educare. No alla maleducazione e alla violenza, no al voler avere tutto pronto senza far fatica, no al piacere senza il dovere, no alla critica distruttiva. Forse non salveremo il mondo, ma almeno la nostra famiglia…
Anche noi abbiamo regole inderogabili, poche ma assolute e, anche se il nostro bimbo è piccolino, (19 mesi) sa bene cosa non si può proprio fare 🙂 Credo che i NO ragionati a priori, ma secchi sul momento in cui si interviene, diano sicurezza e aiutino a crescere consapevoli di se e degli altri.
Assolutamente d’accordo, anche se in certe situazioni è difficile. Ti faccio un esempio che mi capita spesso. Io pretendo che al ristorante i miei figli stiano seduti a tavola e mi impegno perchè ciò accada in serenità: parlo con loro, porto qualche gioco o quaderno per scrivere. Invece molte mie mamme amiche lasciano alzare i figli e li fanno scorrazzare per il ristorante. In questi casi è dura, perchè a 4 anni è difficile accettare di rimanere seduto mentre i tuoi amici non lo fanno e ci sono state serate in cui mi sono ritrovata a passare la serata con mio figlio, mentre le altre mamme rincorrevano i figli a giro. e mi son detta: non era meglio una pizza a casa?!?
Ti capisco. Io infatti con il tempo ho scremato le amicizie anche in base alla linea educativa.
Perfettamente d’accordo con tutti i tuoi no.
I no aiutano a crescere, i no danno limiti, contengono e, paradossalmente, danno sicurezza soprattutto ai bambini piccoli.
Non capisco perché la nostra società stia diventando così permissiva. Si stanno iniziando già a vedere le conseguenze dell’assenza dei noi. Bullismo, mancanza di rispetto, incapacità di compiere scelte di vita…. Sono solo alcuni esempi.
Saper dire di no, al di la di nostri sensi di colpa, è una forma di amore nei confronti dei nostri figli!
Concordo. Infatti penso che chi non dice mai di no lo faccia per egoismo, per essere visto dai figli come un figo.
Aggiungerei perche stanchi dopo una giornata di lavoro non hanno voglia di discutete anche a casa con i figli e lasciano correre tutto..non parliamo poi dell uso smisurato che molti genitori permettono di tablet cellulari e videogiochi a tavola o quando ci sono altri bimbi o compagni invece di invogliare alla socializzazione.
Verissimo. E la stanchezza la capisco, perché quando lavoro dalle 8 del mattino alle sette di sera, so esattamente cosa significa. Nonostante questo, cerco di farmi forza: certe volte ci riesco, certe volte no, ma comunque firmo il diario, guardo i compiti e faccio tutte quelle cose noiose e pesanti che eviterei volentieri, ma so che servono a lei, per la sua vita.
Sull’uso dei giochi anche, mi sento di dirti che hai ragione. Noi, nonostante il nostro lavoro (o forse proprio per quello?) abbiamo limitato moltissimo l’uso di interne a Dafne: durante il giorno fa i compiti e gioca, soprattutto gioca. Il pc è riservato a momenti con la nonna, quando fa brutto e non può stare in cortile, o con suo papà la domenica, quando fanno i loro lavori. Poi ha il nintendo, che serve per quando usciamo, andiamo a cena fuori, ecc…
E basta. A cena noi guardiamo il tg. Dopo cena guardiamo qualcosa tutti insieme. Niente tv per conto suo, niente cartoni di mattina o di sera, no tv in camera sua.
Se è un’abitudine già da piccoli, non è una privazione.
Che poi molte di quelle mamme nemmeno lavorano…
Di lavoro chiacchierano al bar e stanno su FB.
Sottoscrivo tutti i NO!
Si è sempre più mosche bianche se ci si comporta in questo modo, ma ritengo molto importante insegnare ai figli queste cose. Anche noi selezioniamo le amicizie in base alla linea educativa
Con il passare degli anni diventa sempre più difficile, mia figlia maggiore ha 12 anni ed è veramente dura nuotare contro una corrente di gente che fa fare tutto, ma dico TUTTO ai figli con una leggerezza inimmaginabile perchè i no sono più difficili da dire! Ma noi teniamo duro.
A forza di scremare le amicizie in base alla linea educativa, io e mio marito ci siamo guadagnati il titolo di “perfettini asociali” da parte dei genitori dei compagni e/o amici del mio figlio più grande, 9 anni, terza elementare. Per tenere dura mi sono imposta di utlizzare la mia arma migliore che fino ad adesso mi ha salvata da tante sventure: l’ironia. Fermo restando che cerco sempre di far risolvere le questioni fra pari (litighi con un compagno? Non vengo a risolvertela al posto tuo), mio figlio mi ha chiesto aiuto perchè è praticamente l’unico che in classe non ha il cellulare e vien preso in giro. Sì lo so, è assurdo, ne abbiamo già parlato. Come abbiamo affrontato la questione è storia lunga ma a mio figlio è piaciuta tanto la mia battuta che con il cellulare potrebbe chiamare giusto Nonna Papera, Doraemon e un paio di Pokemon che per ora ride ogni volta che ne parliamo. Non so quanto riuscirò a reggere ma glielo devo. Certì SI’ sono così ridicoli che dobbiamo aguzzare l’ingegno.
Mammamia, come ti capisco!! Anche noi, a forza di scremare, facciamo cene sempre con le solite due famiglie. Che poi va anche bene così, per carità.
Io cerco di smorzare facendo la rappresentante, quindi per esempio con la merenda di fine anno e altre cose del genere – ma ti confesso che il prossimo anno lascio pure quello, perché non ne posso più.
Io ammetto che certe volte rispondo un po’ malamente, altro che ironia: se i genitori di quel bambino sono idioti, non possiamo mica essere idioti pure noi
Lo so, non è molto montessoriano…
Ma la Montessori serve per i bambini, non per i genitori!
Ciao a tutti. Mi permetto, a proposito di attesa e bimbi, di segnalare il programma Coppie in Attesa su Rai2 il giovedì sera. Mi è sembrato davvero simpatico. Se avete voglia provate a vederlo.
Sono d’accordo su tutto, per dire: se sono a corto di energie evito di andare a mangiar fuori con i bimbi, se ne approfitterebbero, sanno benissimo come prenderesi le cose per sfinimento!!
Inoltre: conoscono genitori che sarebbero d’accordo con te su tutta linea…ma con i figli degli altri!!!! Per i propri valgono tutti i “poverini” di cui parlavi tu!!!