Avere figli è bellissimo
Pubblicato il 15 Maggio 2015 da Mamma Felice • Ultima revisione: 23 Agosto 2023
Avere figli fa schifo. Questa è la prima riga del Libro di Karen Alpert, Amori di Mamma… e io non sono d’accordo. Non sono d’accordo nel senso che credo ci sia una potente via di mezzo tra l’adorazione più assoluta verso un figlio, e lo schifo. E quella via di mezzo si chiama fatica, ed è una parola che inizia con la stessa lettera di felicità.
Forse sono solo un po’ anziana. Forse abbiamo solo fatto un giro di 360 gradi nel modo di vedere la maternità: prima era descritta come un mondo anni 50, idilliaco e a pallini rosa; poi è stata dissacrata, facendo tanta ironia e prendendoci in giro; infine abbiamo iniziato a prendere in giro i bambini, con le loro manie un po’ moleste…
E io che sono anziana ad un certo punto ho smesso di ridere, perché nel frattempo ho avuto amiche che hanno perso i figli, altre che non sono mai riuscite ad averli, altre ancora che non li hanno più voluti e li hanno abortiti, altre che hanno fatto scelte dolorosissime verso figli malati e con tutta la mia benedizione. Sono passata dalla teoria alla pratica.
E insomma: a volte mi viene difficile ridere su qualcosa che nel frattempo ha lasciato cicatrici così profonde nel mio cuore. E non perché non mi piaccia ridere o scherzare, perché, insomma: la mia filosofia su queste pagine è sempre stata quella di trovare la felicità delle cose, il lato positivo della vita. Nonostante tutto.
Karen Alpert dice che di mestiere fa la mamma. Penso che sia questo il motivo per cui il suo libro si è permeato un po’ di stanchezza: fare la mamma non è un lavoro.
Fino a quando i figli sono il centro di tutto, la nostra vita non può funzionare: al centro della nostra vita ci siamo noi, che poi siamo tante cose e abbiamo tante idee e tante opportunità e anche tanti ruoli.
Poi, ve lo dico: non ho mai amato la filosofia del debito, né quella del sacrificio. Quando dico che una cosa faticosa è anche bella, non intendo dire che è giusto votarsi alla sofferenza, o al pentimento, o all’accettazione passiva. Non credo nella filosofia del dolore e della sofferenza.
Quando dico che una cosa faticosa è anche bella, intendo proprio dire: ehi, ragazza, stai facendo una cosa difficile perché sei brava, perché sei bellissima, perché hai un cuore enorme, perché hai un carattere tosto, perché sei speciale. Le cose facili le sanno fare tutti.
Embè, sì, lo confermo: crescere un figlio è difficile, dannatamente difficile. E’ la cosa più faticosa che io abbia mai provato, ma ammetto di non aver mai praticato sport estremi, quindi non so se è la più faticosa in assoluto. E’ la cosa più stancante che ci sia, intendo a livello mentale: avere figli assorbe completamente il tuo cervello, come se un piccolo chiodino con etichetta ‘figlio’ ti si piantasse nel cervello, nell’ipotalamo o in qualcosa di vitale per il tuo sistema nervoso, per fondersi nelle tue sinapsi.
Da ora in poi non ci sarà più la libertà TOTALE di prima.
Potrai fare tutto, e anche di più, ma dovrai sempre pensare: posso portarmi il bambino? c’è un fasciatoio? ho firmato il diario? ho preparato i panini per la gita? c’è ancora una ricarica per la penna? dove lascio la bambina mentre io (lavoro, mi diverto, faccio un aperitivo, esco, faccio shopping, vado dall’estetista, dormo)?
E’ vero, a volte la maternità può essere disastrosamente comica, e su questo Karen ha ragione: certe situazioni sono come una messa in scena di un’opera teatrale, come una pièce di Ionesco, un vero teatro dell’assurdo. I bambini possono fare cose illogiche: pannolini pieni di cacca gigante, sceneggiate al supermercato, corse in pronto soccorso per atti di vero autolesionismo, conati di vomito improvviso sui sedili dell’auto, persino decidere di parlare senza pronunciare mai la lettera F o di mangiare solo cose di colore bianco.
Forse la differenza tra me e Karen – non so, ipotizzo – è che io non ho sensi di colpa. Come ho scritto nel mio libro, penso che i sensi di colpa non esistano. Se c’è un problema lo risolvo. Se questo problema non è risolvibile, chiedo scusa, oppure me ne faccio una ragione se non posso più rimediare. Cerco di perdonarmi, perché sono umana, voglio restare umana, e penso che a mia figlia non faccia bene pensare di avere una madre perfetta, ma nemmeno le giovi pensare di avere una madre gravemente imperfetta.
Va bene una madre sufficientemente buona, come diceva Winnicott?
Penso semplicemente che fare la mamma non sia una gara tra donne. Non faccio liste di cose che mi riescono peggio degli altri, ma nemmeno di cose che mi riescono meglio.
Di sicuro, però, come dice Karen:
Tanto per farvelo sapere, quando vedo uno dei vostri figli fare capricci io non vi giudico. Mi viene solo voglia di fare amicizia con voi.
Poi lei aggiunge: così i miei figli sembrano migliori.
Io, invece, aggiungerei: così possiamo guardarci negli occhi e, per un istante, sentirci complici, sapere che è uguale per tutte, e che va bene lo stesso anche se a volte non va bene per niente. Sapere che sì, essere genitori è una fatica (ho parlato di mamme, ma sapete come la penso sul ruolo dei padri…), ma è una fatica bella.
Crescere un figlio, un essere umano, è un compito che insieme mi riempie di esaltazione e di terrore. Gestire le mie preoccupazioni, i miei umori, le mie aspettative. Ecco, forse io e Karen siamo diverse, in questo: non avevo aspettative su mia figlia. Ho imparato a gestirle prima, non so bene come o perché: semplicemente ho ripensato alla mia infanzia e ho deciso che non avrei ripetuto certi schemi.
So che mia figlia non deve compiacermi. So che non mi deve niente.
So che quando fa i capricci o fa degli errori, non lo fa per farmi dispetto: lo fa perché semplicemente la vita è così, un esercizio di equilibrismo.
Faccio fatica, tutti i giorni. Sì.
Ma non mi sento migliore per questo: sono solo una donna che fa fatica, ma per una fatica bella.
Avere figli è bellissimo.
Non facile. Solo bellissimo.
Come sempre amo i tuoi post, però visto che sono più vecchia di te ho trovato un compromesso: avere figli è BELLISSIMO e qualche volta, contemporaneamente, fa schifo
ehhee ci sto!
Ieri al parco un amico di ale ha avuto un momento di sclero e io “oh oggi tocca al tuo , tanta comprensione ” e ci facciamo coraggio e anzi davvero sapere che tutti i bambini hanno quei momenti che ci mettono alla prova creare un pò di solidarietà e alleggerisce le situazioni. Concordo su tutta la linea con te è faticoso, ma vedere come cresce, i progressi, disticarsi nei loro stati d’animo è bello bellissimo. Quando era nella pancia non cercavo di immaginarmi come fosse , non ho nemmeno io aspettative , l’unico pensiero che ho ,anzi che abbiamo è che lui possa essere il piu’ possibile sereno e felice e da qui partono le nostre azioni, ogni giorno!
Io lo vorrei leggere in inglese questo libro. Secondo me ne potrebbe valere la pena.
E comunque anche io sono vecchia. E dall’alto dei miei 40 anni tondi…mi trovo d’accordo con Alessia.
Sai cosa Son qui che penso e penso nn riesco a dire che fa schifo ma a volte è davvero una gran rottura di zebedei
Curiosa di leggere questo libro. Io invece dai miei 42 anni e con due figli adolescenti, riesco a dire nonostante tutto che fare la mamma è bellissimo, con tutti i pro e i contro…Difficile, non si può definire un lavoro ovviamente, ma sicuramente da mamma emerge la parte migliore di me.